Virgilio Gayda - Gli slavi della Venezia Giulia

\ - 13 - che, non si può deviare, senza violentazione delle leggi sociali naturali, così da legittimarp la conclusione che anche per l'avvenire si dovrà contare su una progressiva invariabile invasione slava di Trieste e per ciò su un crescente indebolimento della massa italiana di fronte a quella slovpna? Il problema è decisivo, poi che tocca tutto l'avvenire nazionale di Trieste. Molta gente afferma : anche con una occupazione italiana, l'italianità di Trieste non potrà salvarsi: essa è fatalmente condannata a sommergersi sotto l'onda slava che avanza. Questo pregiudizio viene da un esame superficiale dei fatti. Trieste è una grande città di traffico che cresce ed ha bisogno ogni giorno di nuove braccia di lavoro: fuori di Trieste il contado è slavo ed ha scarse risorse sue : è naturale chp esso si rovesci su Trieste, ne prenda lentamente possesso, come avviene per ogni grande centro di officine che si nutre e si dilata con le sue riserve campagnuole. Ma questa teoria, così disperata per l'italianità di Trieste. può bastare a spiegare tutto solo per chi vede il fenomeno dal di fuori, da lontano, ed è cosl poco positivista da accontentarsi di stabilire un rapporto fra causa ed effetto, senza ricercare ancora come si passa dalla causa all'effetto.- La chiave del problema è qui. Bisogna considerarne attentamente tutti i vari elementi in cui si scompone. Un fatto fondamentale : la vertiginosa rapidità di sviluppo di Trieste. AI principio del diciannovesimo secolo, la città non contava che 24 mila abitanti : nel 1880 contava già 141.740 abitanti esclusi gli stranieri; nel 191 O 232 mila. In un secolo la sua popolazione si è dunque decuplicata. Questo aumento prodigioso non può spiegarsi tutto solo con un fenomeno di germinazione, di riproduzione della popolazione originaria : ma è dovuto in gran parte, come appare del resto chiaramente già dalle statistich~ che ho citato per gli ultimi decenni, a un fenomeno di addizione, cioè di immigrazione dalle altre provincie. Ora è certo che. sin dagli inizi, ha avuto una gran parte in questa immigrazione l'elemento sloveno. Pure, fino agli ultimi decenni, le statistiche austriache non hanno rivelato a Trieste la presenza di una forte massa slava differenziata. Ancora il censimento del B•blioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==