Pietro Silva - Come si formò la Triplice

......3. 3 - organi ufficiosi, che la visita doveva aver luogo a Roma o in nessun altro luogo. Questo episodio che suscitò vivò clamore fu accolto con viva soddisfazione in Francia. dove il ministro degli esteri Freycinet mostrava desiderio di riallacciare cordiali relazioni con l'Italia. Anche il Freycinet pareva disposto a venire a qualche accomodamento circa la Tunisia, e il governo italiano sembrava andargli incontro con l'articolo pubblicato il 25 marzo dal Diritto, ormai vero interprete del pensiero manciniano. Ma se il Mancini sperava di trovare appoggio, in questa sua politica per gli accordi tunisini, negli Imperi Centrali, s'ingannava, perchè l'interesse di tali Imperi, e sopra tutto della Germania, non consisteva certo nell'eliminare le cause di dissapori tra Francia e Italia. E la prova luminosa fu data al nostro ministro degli Esteri dal fatto che. proprio in quell'epoca, il console tedesco di TuRisi, primo fra tutti, riconobbe la nuova posizione della Francia nella Reggenza, rivolgendosi al Residente francese per ~sere introdotto presso il Bey ! Intanto il progetto di trattato era stato redatto e trasmesso al Mancini il 12 aprile. In esso il conte Kalnoky aveva ceduto alle vedute del governo italiano, per quel che riguarda la scambievole guarentigia dei territori, _che veniva contemplata, ma era rimasto irremovibile sul punto riguardante la tutela reciproca degli alti interessi di ciascuna potenza, che, per quanto concerneva I'I tali a, consistevano sostanzialmente nel mantenimento · dell 'equilibrio del Mediterraneo. Un'altra clausola vincòlava le potenze contraenti a seguire una politica conservatrice all'interno. II Mancirti tentò di sottrarsi a questi patti leonini, e mandò il 27 aprile un controprogetto che conteneva l'impegno della tutela reciproca degli alti interessi ed escludeva invece l'impegno sulla politica interna conservatrice. Su questo ultimo punto il Bismarck cedette, ma non volle assolutamente piegarsi a conceder la tutela -degli interessi italiani net Mediterraneo. « C'est à prendre ou à Iaisser ». scriveva l'ambasciatore 'italiano interpretando il pensiero di Bismarck ; e siccome ·1asciare era ormai troppo più pericoloso che prendere, Mancini si piegò, .e riuscì a piegare anche il Biblioteca Gino 81dnco

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