Pietro Silva - Come si formò la Triplice

- 29 - Il Gambetta, il quale sperava di attirare a sè l'Italia approfittando dello sdegno chp immaginava avrebbe dovuto suscitare fra noi il contegno brutale e minaccioso di Bismarck, aveva fatto in Parlamento dichiarazioni concilianti per le questioni pendenti tra Francia e Italia riguardo Tunisi. Ma il Diritto non se ne contentava, e protestava, e dichiarava che gli italiani dovevano disilludersi circa una possibile cordialità tra Italia e Francia. Come si vede, anche allora usava il sistema rimasto in vigore poi fino ai nostri giorni : la nostra epidermide era, per certa nostra stampa, delicatissima per ogni puntura di spillo che ci Vpnisse dai nostri vicini d'occidente, ma si faceva addirittura dura e inspnsibile, come quella di un elefante, contro le bastonate e i calci che i nostri vicini d'oriente ci somministravano. La corrispondenza berlinesp sul Diritto era stata pubblicata alla vigilia della discussione della politica estera in Parlamento, con l'evidente proposito di influire nel senso triplicista su quella discussione. Ciò non ostante, le dichiarazioni del Mancini non furono quali la Cancellpria tedesca e il Diritto si aspettavano : il Mancini parlò delle sue intenzioni di avviare accordi pacifici con gli Imperi Centrali, ma parlò anche del suo proposito di mantenere l'amicizia con tutte le nazioni vicine. Ora il Bismarck vedeva con sempre maggior sospetto le mosse del Gambetta, il quale durante il mese di dicembre aveva }avorato evidentemente per ravvicinare l' Italia alla Francia, e temeva che quegli sforzi potessero riuscire, perchè secondo lui i democratici e repubblicaneggianti ministri italiani erano naturalmente inclinati verso la democratica Francia. · Quindi la campagna bismarchiana aumenta nel dicembre 1881 di vigore e di rudezza. L'argomento principe era costituito dalla Questione romana, che la genialità del Bismarck sapeva sfruttare abilmente nella politica interna, per riconciliarsi il centro cattolico, e nella politica estera, per piegare l'Italia. La tesi che gli organi ufficiosi della Cancelleria tpdesca cominciarono a sostenere più o meno apertamente era questa: il papa, per la perdita del potere temporale e la legge delle guarentigie, era divenuto suddito dell '! talia, della quale ulB blioteca Gino B1dnco

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