Pietro Silva - Come si formò la Triplice

- 21 - Dopo Tunisi - 11 viaggio reale a Vienna. La diplomazia tedçsca e austriaca credeva che il colpo di Tunisi sarebbe bastato a spingere l'Italia fra le braccia degli Imperi Centrali. Nell'aprile del 1881, quando la crisi tunisina era allo stadio acuto, il nostro governo aveva saputo da Berlino e da Vienna che Germania ed Austria non si sarebbero opposte all'azione francese. Anzi, è in quell'epoca che Bismarck si abbandona verso di noi ad una delle sue solite manifestazioni di disprezzo e di disistima, mentre verso il governo francese si profondeva in cortesie, al punto che, popo il colpo di Tunisi, il ministro Barthélemy de Saint-Hilaire si credeva dovere di esprimere la sua riconoscenza verso il governo tedesco. Curiosa cecità francese questa, alla quale in Francia si sottraevano pochi, fra cui il Rochefort, che vedeva molto chiaro quando scriveva: << L'expédition est un des coups les mieux réussis de M. de Bismarck, et la France ajoute à ses erreurs passés une deuxième Mentana ». Dopo gli avvenimenti di Tunisi, il contegno austrotedesco verso di noi cambia ; si giudica evidentemente giunto il momento psicologico nel quale l 'ltalia avrebbe ceduto senza condizioni, e si ritorna alle lusinghe. Dello svolgimento di questo programma il Bismarck incaricò il governo austriaco, giacchè egli preferiva per il momento tenersi in disparte, per una considerazione di politica interna tedesca : si era allora nel periodo nel quale, riuscita vana l'aspra lotta durata lunghi anni contro il partito cattolico, il Bismarck stava manovrando per riconciliarsi con quel partito, che le nuove elezioni stavano per mandare al Reichstag forte di I 10 deputati. Per quest'opera di conciliazione, il Cancelliere aveva bisogno dell'appoggio del Vaticano, ed egli non voleva rischiare di perdere quell'appoggio, prendendo l'iniziativa palese del ravvicinamento con l'Italia. Il governo austriaco accettò volentieri la parte che Biblioteca Gino Bianco

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