Pietro Silva - Come si formò la Triplice

- 19 un'unione con la Francia non si poteva più pensare, rimaneva l'unione con la Germania e con l'Austria. Questa è la tendenza che prevale e domina nelle discussioni accese in quell'estate turbinosa sui giornali e tra gli uomini politici. Ma non senza contrasto. Coloro che in mezzo ali 'eccitazione generale avevano mantenuto il sangue freddo, pur riconoscendo la gravità dei procedimenti e degli atteggiamenti francesi, discutevano e avanzavano obbiezioni sulla convenienza di iniziare trattative d'alleanza con gli Imperi Centrali, e molto più sulla convenienza di richiedere senz'altro l'alleanza stessa. L'occupazione della Tunisia, si diceva dai sostenitori della necessità dell'alleanza, sollevava il problema pericolosissimo e gravissimo per noi dell'equilibrio del Mediterraneo, la mossa francese minacciava di rompere I'equilibrio a nostro danno. Ma, si obbiettava, i nostri intèressi mediterranei sarebbero stati tutelati proprio dall'alleanza con gli Imperi Centrali? Non valeva meglio, in tal caso, ricercare accordi con l'Inghilterra? Gli atteggiamenti della Francia, continuavano i triplicisti, dimostrano ·1'inguaribile, congenita, fortissima ostilità francese contro di noi; l'alleanza con gli Imperi Centrali sola può salvarci da un'aggressione! Ma come credere che la Francia pensasse proprio ad aggredire noi, mentre concentrava le forze e I'energie nell'unica assorbente idea della revanche e non aveva quindi, alcuno interesse a crearsi nemici da altre parti ? E poi Bismarck, non aveva già dichiarato fin dal 1874 che era interesse della Germania difendere un'Italia aggredita dalla Francia? La Francia aveva occupato Tunisi, è vero, e con ciò aveva recato danno ai nostri intèressi e al nostro amor proprio; ma a quell'atto non era stata portata ~anto dall'ostilità contro noi, quando dal bisogno di tutelare la sicurezza dell'Algeria. La ferita all'amor proprio poteva rimarginarsi, i nostri interessi economici in Tunisia potevano esser tutelati con accordi ai quali il governo francese si mostrava disposto; i rapporti nostri con la Francia potevano quindi ritornare cordiali, il che avrebbe giovato ai 400.000 italiani viventi in Francia, e allo sviluppo delle nostre relazioni e attività economiche B·blioteca Grno 81c1nco

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