Pietro Silva - Come si formò la Triplice

- 18 - provocata nell'opinione pubblica francesp dalle polemiche giornalistiche su Tunisi, il ministero poteva ritenersi sicuro di una grande maggioranza, se si presentava al paese dopo aver compiuta l'impresa di Tunisi, a dispetto degli Italiani. Così gli avvenimenti si andavano maturando, mentre il Cairoli sperava che le sue dichiarazioni francofile e i suoi atteggiamenti conciliativi avrebbero trattenuto la Francia dal grav~ passo. E' noto come gli avvenimenti mostrarono ingiustificata la confidenza del Cairoli : nelJa primavera vengono in Francia abilmente create le voci di pericoli minaccianti l'Algeria per opera della tribù tunisina dei krumiri e di una possibile esplosione di fanatismo religioso, ciò naturalmente per creare il pretesto della spedizione, che è preparata ed iniziata nell'aprile, mentre il governo francese dava ancora le più ampie e ingannevoli assicurazioni al governo italiano. Gli avvenimenti precipitano ali 'inizio del maggio; e il giorno 12 il bey è costretto a firmare il famoso trattato del Bardo, che metteva la Tunisia sotto il protettorato della Francia. Nei mesi seguenti, le insurrezioni delle tribù indigene contro l'invasione francese reserò necessarie vere e proprie operazioni di guerra : così il 12 luglio fu occupata Sfax, ·il 24 Gabes, e il 9 ottobre i fraricesi entravano in Tunisi. Nel frattempo, a rendere ancor più grave la tensione dei rapporti fra l'Italia e Francia, erano anche accaduti i dolorosi fatti di Marsiglia: il 17 e il 18 giugno in occasione del passaggio di alcuni reggimenti francesi reduci dalla Tunisia, erano scoppiate tra italiani e francesi risse sanguinose con morti e feriti. Intanto, in Italia al Ministero Cairoli era succeduto un Ministero che aveva come presidente il Depretis e come ministro degli esteri il Mancini : il Cairoli era stato travolto sotto l'indignazione che era scoppiata nella stampa, nell'opinione pubblica, nel Parlamento di fronte ai procedimenti francesi ed al trattato del Bardo. E naturalmente, mentre l'agitazione imperversava, cominciò ad essere agitato più che mai il problema dell'alleanza con gli Imperi Centrali. Bisognava al più presto, ad ogni costo, uscire dall'isolamento, al quale si imputavano tutti gli interessi della politica italiana; e siccom~ ad Biblioteca Gino Bianco

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