Pietro Silva - Come si formò la Triplice

- 11 - 11colpo di Tunisi. La prima condizione per provocare un ravvicinamento deci~o dell'Italia agli Imperi centrali, era che qualche avvenimento sorgesse a inasprire le relazioni dell'Italia con la Francia, a rompere tra le due nazioni ogni apparenza di cordialità. Su questa necessità, Bismarck aveva potuto essere a sufficienza istruito dalle discussioni che si erano svolte e dalle correnti che si erano manifestate prevalenti in Italia, ogni qual volta si era trattato del problema delle alleanze : di fronte alle rare e disperse voci che, prima del Congresso di Berlino, avevano affermato la convenienza per l'Italia di orientarsi verso gli Imperi Centrali, era sorta la massa dell'opinione pubblica, nella quale le simpatie per l'antica alleata del 1859 rimanevano vive, nonostante Mentana, nonostante gli atteggiamenti dei partiti clericali e conservatori francesi, e nella quale l'avversione contro l'Austria permaneva fortissima, come appariva dalle manifestazioni dell'Irredenta. Ma un uomo politico della forza di Bismarck, era capace di trovare i mezzi per superare queste difficoltà. E· i mezzi furono da lui creati in quel Congresso di Berlino, nel quale la genialità e la potenza del gran Cancelliere si manifestarono così mirabilmente. Mentre, sostenendo l'Austria nella questione della Bosnia-Erzegovina, raggiungeva il duplice scopo di prepararsi nell'Austria una fida alleata e di spingere l'Austria verso l'Oriente, escludendola cosi sempre più dalle questioni della Germania, egli anche creava, con la questione di Tmaisi. non solo il mezzo di distrarre la Francia dalle idee della revanche, ma gittava pure il pomo della fatale discordia tra Francia e Italia, che doveva spingere quest'ultima nelle braccia delle Potenze centrali. « L'Allemagne - scriveva tre anni dopo l'ameasciatore italiano a Berlino, De Launay, - verrait avec une certaine satisfaction la République s'engager dans des avent\lres en Afrique, comB bltotect:'.Gl. no Branco

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