Concetto Pettinato - Russia, Balcani e Italia

- 17 - si capì che noi non si r~stava neutrali solo per gettarci illico et immediate fra le braccia degli alleati, a Pietrogrado non ebbero forse il coraggio di scrivere che chi non era con la Russia era contro la Russia e che sarebbe venuta l'ora della resa dei conti? Sfido: quei signori fanno dell'Italia la stessa stima che della Rumania !..• Tali sono i nazionalisti russi. Ho detto furbi : forse ho detto male. Avrei dovuto dire calcolatori, invadenti, esclusivi, autoritarii. Essi trattano la politica estera coi metodi applicati dal! 'assolutismo alla politica interna. E l'analogia non è fortuita. La politica estera della Russia è sopratutto una casa che ha la facciata su corte, dal lato degli inquilini, una gigantesca valvola della politica interna destinata a dare sfogo al malcontento e al patriottismo nazionali i quali ne mancherebbero, una ardita piattaforma di riconciliazione fra Governo e Paese. Quanto più estrema e battagliera l'intelligenza russa diventa in politica estera. tanto più conciliante e mansueta il Governo la ritrova in politica interna. La valvola ha agito, nell'ultimo decennio, cosi efficamente, che v'ha già nazionalisti i quali vanno anche più lontano: sino a ritenere la politica interna così qual'è ineluttabile se si voglia poter fare quella politica estera. Quanta strada dal 1905, quando non si concepiva quest'ultima se non come un'arme rivoluzionaria! Oggi le parti sono mutate. Dal momento che quei principii ricevuti dallo straniero sono diretti contro lo straniero, sieno essi i benvenuti. Il germanesimo diventa nazionale, dacchè serve a combattere la Germania! 11sofismadell'Interessedi Stato. Oseremo noi affermare che tutto cib sia illogico? Infine, non si tratta tanto di abiura o di imborghesimento da parte dell'intelligenza russa, quanto forse di un miglior conto tenuto delle possibilità politico-sociali relaI t:::,•bliotecaGino 81dnco

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