Concetto Pettinato - Russia, Balcani e Italia

- 12 - e via di seguito. Quei riformatori apparvero a un tratto cosi convinti che i russi fossero una gente inferiore, afflitta di tota!~ inc.apacità, che per qualche tempo si potè temere volessero addirittura incrociarli come si incrociano le razze equine, fondando buoni depositi di stalloni. Si importarono tedeschi in massa, quasi per colonizzare una terra vergine. Se ne spedirono fin sulle coste del Mar Nero e del Mar d'Azof, sul Don, nel bacino del basso Volga, da Saratoff a Samara. Lo stato si adoper6 con ogni mezzo a favorire l'immigrazione spontanea che già avpva sparpagliato prussiani, precursori di sè stessi, lungo tutto il Baltico e posto nelle loro mani il monopolio del commercio con l'estero. E l'impulso ebbe effetto così largo che oggi in parecchi governi dell'Impero i coloni venuti di Germania sommano a più di cento mila ~ in moltissime città si annoverano a decine dt migliaia. Ricordo io medesimo aver visto discendendo il Volga villaggi a pinnacoli e a tetti spioventi, i quali si chiamavano Zurich, Base!, -Luzern. Ce n'è altri che si chiamano Miinchen, Leipzig, Landau, Ttplitz, Worms, Heidelberg. Adesso si cambiano precipitosamente tali nomi in altri del più genuino conio moscovita. Ma cosa contano i nomi? E cosa contavano, del resto, i villaggi? Il programma dei riformatori non stava nelle iniezioni cutanpe di sangue protestante; l'invasione salutare non doveva essere quella degli agricoltori e dei mercanti, ma quplla degli uomini d'ordine e di concetto, dei ministri, dei baroni, dei generali. Di questi si importarono tanti, che ancor oggi la Corte, la milizia e lt amministrazioni ne pullulano. Nessuno di noi ignora come la maggior parte dei militari ai quali in questo momento è affidato il comando degli eserciti russi appartengano a famiglie tedesche. Nel corso della campagna la voce del sangue si è fatta talvolta sentire così forte che il Generalissimo ha dovuto procedere a sostituzioni, eliminazioni e traslochi precipitati. Non le obbediva probabilmente anche quel barone Von Korff, governatore civile di Varsavia, che i giornali dissero, or non è molto, caduto, per distrazione, fra le mani dei tedeschi durante una pacifica passeg~iata in carrozza nei dinBiblioteca G ro 81..n::o

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