Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

soggetto barrato da a l'oggetto piccolo a: che divide il soggetto dal godimento in posizione di resto, o residuo, o scarto. Questo, ho detto, è il luogo della fobia. E il caso di Telma ci è servito per illustrarlo, come la scoperta in un caso freudiano della funzione dei due disegni del dazio nella fantasia del piccolo Hans. La casa, e un passaggio all'altro luogo, lo studio dello zio di Telma, dove si incon– trano legge, tasse ed evasione fiscale, la casa, e il dazio nei disegni di Hans, e anche qui il passaggio tratteggiato all'altro luogo, nel punto in cui non c'è il passaggio reale. Un'anticamera che divide, un armadio a muro, una falsa parete, una vetrata. Al di là, irraggiungibile ma vagheggiato, Hans continua ad esaminarne i percorsi, il luogo dell'Altro, dove vietato e dovuto si coniugano, dove in modo inesplicabile il debito e l'infrazione appaiono la stessa cosa. Ma se questo è il luogo della fobia non è dunque anche l'avamposto della perversione? Qui il materna si completa. $ , ;,a ' .... -: - ,, Qualcosa consente dunque, come nel disegno di Hans, di attraversare il passaggio sbarrdto, di trovarsi al di là della «barriera molle», di raggiungere il dazio proprio dove, giacché lì manca l'apertura, il cancello non c'è. Ìl soggetto arriva ad a, caso più unico che raro, poiché abbastanza frequente. Dove qualcosa al posto di qualco– s'altro non fa più uguale a sporco, ma instaura una tecnica che risolve la fobia e si chiama appunto perversione. Ma questo è quanto vedrete. E il dilettante? Chi è se non chi riesce a fare una cosa solo perché non ne fa un'altra? 6

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