Il piccolo Hans - anno IX - n. 36 - ottobre-dicembre 1982

materiale alla fine del quale non resta che investire i propri risparmi in un'autofficina. A questa realtà franta, divisa, che è sede del moderno e che presiede alla frantumazione dell'esperienza (nel sen– so pieno dell'unicità del vissuto), corrisponde la frantuma– zione dei saperi che la attraversano e che permangono irricomponibili per qualsiasi principio riordinatore astrat– to e non legato al proprio tempo. Nell'epoca della mas– sima parcellizzazione di ogni attività produttiva nessun campo o settore della produzione umana va esente da ciò, e le tracce di una tale territorializzazione che si fa sempre più ristretta e soffocante sono ben evidenti anche in sede di riflessione teorica e di elaborazione critica. «Ogni verità viene oggi al mondo in due mezze verità» scrive Rella citando Musil, e noi riteniamo che la musi– liana «logica sdrucciolevole» di cui Rella parla sia una verità del nostro tempo a patto di non «risolverla» in mescolanza o commistione di polarità (quantunque la fi– gura dell'ibrido entri anch'essa a pieno titolo nel moder– no), ma di pensarla quale contraddizione senza sintesi, quale insieme di frammenti su cui il pensiero scivola come su una dialettica amputata del suo «alto», della sua ri-composizione o riconciliazione non da ultimo for– male. E la parola in frammento, giacché di questo si tratta, non impedisce di prender parte, e partito; ben lo sa la poesia chariana, che del frammento ha fatto la sede della propria partitura formale, del proprio universo di discor– so. Roberto Bugliani 206

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=