Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

poi interpretarli e senza preoccuparsi dei « doppi » che dovevano saltarne fuori. La fede nello sviluppo infinito dell'odiato Capitale, l'astrologia dialettica, Ja magia del toglimento del negativo, la grande superiorità di Sa­ vonarola fatti in serie sul miserabile Giuseppe; il mito dell'uomo che, senza lo Stato, danza libero e felice nel supermercato della natura. Prima o poi, cessati que­ sti rumori wagneriani, dovevamo ritrovarci a farci ter­ rorizzare da sette vacche nuove, poco abituati a zup­ pare in Utopia il pane di una storia minuscola. Senza poter fare a meno di rimorsi, di incubi e di déjà-vu illuministici. Flavio Baroncelli 1 K. Mannheim, Ideology and Utopie, New York 1953; tr. Antonio Santucci, Ideologia e Utopia, Bologna 1957. 2 Per le citazioni uso la tr. di Tommaso Fiore, Bari 1974 6 • 3 Il soggetto è Platone; Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, III, 23; tr. Marcello Gigante, Bari 1976. 4 Di Daniel Bee. 156

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