Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925
,I 156 PENSIERO E VOLONTA' ~ di eroi&mo e di febbre; e da iquella fiammart.a religione, --:- Marx o Bakunin, Mazzini o Pi- di magnanime ire .e di pensieri altissimi nac- sacane eh' ei fosse,,. - ma bensì da tutto il mo– que tutto un nuovo mondo d'attività sociale e- vimento degli oscuri e benefipi e innumerevoli si:irituale che ha improntaito di sè tutta la se gnomi, cta oui_ è sca~urita una forza gigante– conda metà del secolo scorso ect il primo quar- sca che ha già scosso e fatto trémare il mon– to del secolo attuale. do dalle fondamenta e che finirà col tras,for- Ohe cosa ci prepari l'avvenire, nel g~e,mbo marlo oom.ple{amente. della crisi mondiale attuale, noi non sappia- Gli griomi laboriosi, · che han saputo e sa– mo .. Ma quando riandiamo ai tempi c~e furo- : pranno fa,re ciò che i giganti non sep·pero nè no, e li paragoniamo ai presenti, noi sentiamo riusciranno ad impedire, sono gli operai del tutta l'ina-nità di qualsiasi sforzo i:er arre.sta- braccio e del pensiero di tutta Europa che dal re il corso dellR. storia, per impedire il dive- 1848 e d'Italia più particolarmente dal 1870, ' ' nire del progresso umano. hanno costruite le fondamenta, il i:unto di Anohe oggi, pur tra. le strettoie in cui ci par partenza, d'una coscienza nuova. Questa co– di soffocare, un senso d'invincibile ottimismo sci,enza, formatasi attraverso mezzo secolo; di ci dice che, dopo l'inevitabile sosta, i diritti lotta a;spra e di paziente seminagione, non può delle mol:tittid'jni riprenderanno il sopravven- esser,e distru:tta. Si pu,ò distrug~re un edifi– to. Anzi, ciò che i:•iù temiamo non è che. questo cio, uccidere un uomo; non si distrugg~ un diritto venga sul serio e per tropipo tempo sof- sent_imento, uno stato d'animo,, una tendenza focato bensì che esso cerohi le sue l'ivendica- dello spirito, ohe ha riempito di sè un secolo. zioni 1 per vie che ci riconducano al punto di Io ho avu_to occasione in i:assato di conooce- partenza. re par,ecchi degli uomini che gettarono i· pri- Dopo le lezioni asi:ri,ssime e dolorose, ma mi semi della coscienza nuova nel fertil.e ter– foroo non del itutto inutili, "dell'ora a.ttu3tle reno italico, ancora smos•so dalle reoen:ti rivo– (e non d riferiamo solt~nto all'Italia, bensì a luzioni nazionali v-erso il 1870, quando la pri-, tutte le nazioni europee, non ,esclusa la Rus- ma Internazìonale, come Ercole in culla,· dava sia), speriamo che l'avvenire ci risparmi una gi~ i segni a'una vigoria , e.no, rme. Alcuni di delusione di più: speriamo che lo spirito di quegli uomini, oscuri· allora, oggi sono notis.– libertà sap,p,ia così alimentar-e il movimento simi; altri notissimi allora, oggi son - scom– social.e, che il diritto del lavoro noo debba di- parsi o vivon nell'ombra; ed altri ancora non ventare qualche .cosa di cristallino e catalo- conosciuti mai, eppure allora e per moito gato,. s:torpiato sul letto· di Procuste dello sta- tempo ·son .restati coraggi_osamente attivi. Mol– talismo, in qualche· ridicolo codice di qualche · ti sono mortj, pur troppo, - ,e fra questi io Papiniano o Zanardelli del socialismo. Ohè ricordo il vecchio Serafino Ma~zotti,, il buon alle-ra il diritto' del lavoro, avulso d~lla H- « Bombicci » di cui ho letto la notizia del re– bertà, si rileverebbe non meno mgiusrto e op.. cente trapaisso neUe commosse parole dii Errico , pressivo dell'antico diritto romanò, del me- Malatesta; e rammento, tu:tta una giornata dioevale diritto ecclesiastico e del diritto passata con lui, or sono quindici anni, a fru- borgihese del secolo XIX e XX.. gare fra i mucchi cli giornali della sua soffit- Aél ogni modo lo storico di allora non potrà ta e a· farmi raccontare le mille vicende d,elle più _cadere nell'-e-rrore degli storici del passa- prime sim:çatiche lotte del socialismo, gli epi– to, ohe attribuivano tutti i movimenti d'idee sodi della. vita di Ca.fiero e di Bakunin, 'di oui ,e. di progresso all'iniziativa di uno 0 · di po- era stato. intimo, le persecuzioni, le miserie, chi, - il Re S.ole o la Convenzione, - mentre le fu:lgide speranze ... tutti sono scaturiti· dal basso, dall'anima ool- , . Ebbene, tutti color-q ohe non aveva. no prefe- l'ettiva de-l popolo, è ·c1alle singole, va-rie e nu- rito dimenticar tutto e tutt,i, parlavano dei m~rose manifestazioni. del gen.ioi, il quale non primi tempi del socialismo con un senso di ha· mai sfolgorato sui troni nè nelle assemblee rimrianto e di compiacenza, indicibile, come elettorali o legi•slative. certi soldati della sanguinosa epopea· napoleo- Questo è già chiaro fin da og.gi: e Iion da nica ne conservavano in vecchiaia il suggesti- · oggi soltanto. Il nuovo dirit0 dei p9poli, il vo -ricordo, come alcuni superst1tf delle lotte !firitto dei lavo,ratori, non è sbocciato, non· si patriottiche ci parlavano un tempo delle co- è formato e formulato per opere '8 virtù di si:irazioni mazziniane e delle spedizioni gan- qualche isolato spirito · santo .d'una· nuova • baldin~. '
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