Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925
PENSIERO E VOLONTA' 157 * * * Queste con:siderazi;oni, ed una in±inità d'al- tri pensieri tristi e lieti che forse ,non mi sa,.. rebi.be da.to d',es.primere liJ>eramente oggi, mi furono suggerite, sia dalla notizia della morte del nostro vecchio « Bombicci », - sia dall'esser~ m, capitati tra le mani alèuni numeri d'un giornaletto della mia città nativa .:_ il jj;J ar– tello di Fabriano del 1876 - ritrovati per caso -tra v,eoohie carte di famigl~a alcuni anni or– .sono .N ~i ·che abbiamo (o potremmo avere) dei ' , grandi i,ettimanali a sei colonne, .che abbiam fatto. e vorremmo f ~re dei quotidiani, che pub– blichiamo rivÌ~te dense di r:agine, non saprem– mo capacitarci ora che un partito, il quale ha .scritto una così importante pag'ina della sto-: ria, avesse pe·r organo in quel momento un m1- nu.scolo giornaletto, non più grande di un. co– mune fazzoletto éià, na;so e stamr:-ato su due co– lonne. I s~ttimanali anarc~ici, che per le idee cor~ , rispondono ai giornafotti della prima Inter– nazionale italiana, prima della guerra si aggi ravano per la tiratura, dalle 12 alle 15 mila ,cop.ie ; 'dei modesti periodici internazionalisti invece qualohe volta non arrivavano a stam– parsene mille copie ,e di rado arrivavano alle due mila. Erano per lo più stampati a;ssai male, probabilmente nei veochi torchi a ma:. no. Quando ':iJ M arte.Uo di Fabria.no fu tra– sportato nel 1877 a Bologna., sotto la redazione di Andrea Costa, ed apparve --:-- per !'p,pena dieci o dodici numeri - ~ tre colonne, su car– tfL mJglior-e ed in veste tipograftca ,corretta e quasi elegante, parv-e un progresso ,enorme. La vita di quei giornali e_ra brevissima. 'Talvolta duravano poche settimane più spesso quaÌche mese, assai di rado Ùn anno o due. Dopo appena ia ]oro uscita i tre o quatt~o che facevano il giornale venivano arrestati; se– qu,estrala la nota degli abbonati (~ si riusci- , ·va a t!ovarla) e questi p~esi di mi_ra con una quantità di noie e seccature... Il giornale mo– riva) e ne usciva suh1to un altro altrov,e ! Dal ] 870 fino al 1880 la stampa internazioq.ahsta visse così.· . ·. Un po' meglio se la cava.vano i peri~clici socialisti moderati, con intona7..ione radicale € repubblicanòide, come la Plèbe di Bignami, · repubblicani a tendenze socialistiche, éome o • . il Gazzè~tinò ,Rosa di Uavallotti e compagm; 1na non moHò'. l due numeri del minuscolo J!la 1 rtello fa- - brìanese' che ho sott'occhio sono del 17 e del. 2H novembre 1876; ed hanno una certa im:r:or– tanza pcichè vi si parla dei Congressi della Interna~ionale di quell'anno : il congresso italiano a Firenze e l'altro internazionale a Berna. P.er !',esattezza, bisogna dire che que.– sti due nu.meri furono stampati nella vicina ' 'lesi, perohè a Fabriano l'uscita àel giornale si era resa impossibile per le persecuzioni cui veniva sottoposto il suo fondatore, r,edattore e comr:ilatore, lo studente N apoJeone Papini, figlio di negozianti del luogo, il quale vive ancora nell'estremo !Sud-America. ' Il titolo del piccolo foglio €ra. questo: « Il Martello, giornale social~sta, Organo d-ella Fe– derazione Marchigiana-Umbra dell' Assooiazio– .ne Internazionale dei Lavoratori ». A sinistra recava il motto: Nessun diritto senza dovere, ness.im dovere senza cliritto. Il ·prf"mo dei due numeri suinélica.ti conte~e va un articolo Poco a poco (che James Guil– laume attribuisce ad Àndrea Costa) tra.dotto e r{pubblicat 0 poi dai gio{·illali internaziona– listi esteri il quale faceva un'aspra critica ' del socialismo légalitario, che allora ,era an- cor a una corrente di. pic,cola minoranza nel movimento italiano. Ma più imr:ortante è ia brev~ relazione sul 1'erzo Congresso della Fe– derazione Italiana deU' Associazione lnterna– zionate. Il congresso era stat-0 deciso in un convegno seo-reto tenuto ìn ,Roma ~erso la metà dell'an– no'O·mà ~ra stato stabilito di indirlo pubbli– éa~ente per il 21 - e 22 · ottobre. Pochi giorm prima, però, il congresso veniva proibito. Era ·allora ministro l'antico cos:r:iratore -e rivolu. zionario Nicotera, ch'era sta.to compagno nella . sp~dizionel di Sapri di Car.lo Pisacane, mar.· tire dell'unità italiana e' primo .teorieo ita• liano del socialismo libertario. N a.turalmente egli no~ aveva concesso ai congressi_sti i ri · nassi ferrovia.rii! Anzi Firenze da, più giorn' era -stata invasa èlagli agenti più abili d~Ha polizia .poiitica, .venuti dalle diverse .città ita. liane per riconoscere i congressisti, rei qual 1. c'era ordine di arresto;· eél alla ·stazione questl erano attesi da .gua~die -e_, çarabinieri, con l'or– dine dì condurre. in mas~a il congresso al!e Murate le note carcéri fiorenti~e. ' Nonostante che tutto ciò _fosse sap1,1to e pre_~ vèduto si decise che· il congresso si sarè~b~ ' . . . ugualmente· tenuto. Ma intanto ~om.inciavano gli arresti di tutti quei socialisti, o pretesi ta~i.– ehe avevan J'aria di forestieri e si V(}devano m .Firenze in compagnia dei socialisti del 1 uogo.
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