Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925

P E ... \J SIERO E. VOLONTA' 155 no non è la oonsegueri.za fatale di inesorabili leggi naturali o sopranaturali·, ma. deriva in– vece da fatti .sociali 'dipendenti 4alla volonta umana ed eliminab'ili per opera umana -, al– lora fu aperta la via. che doveva condurre al- 1' anarchismo. Bisognava ricer:care, le cause specifiche dei mal~ s9ci~li ed i ;rn~z-zi atti a distruggerle. E quando alcuni han -creduto che la causa fondamentale del male . era la lotta tra gli ·uomini col co,~seguente dominio dei vincitori e l'oppre,ssiio,ne, e\ 101 sfru.ttamento1 dei vint:i, e videro ehe, questo dominio dégli Uni e questa soiggezione degli ·altri, attraverso le vìcende storiche,'· a,ve,vano messo capo alla proprietà capitali-stica e allo, Sta,to, e si proposero di ab– battere Stato, e proprietà - allora l'ana1ohi– smoi era na,to. Bacunin, doipo di ave;re «flirtato» c.oll'He– gèllanismoi, diventò ateo e materialista e quando voUe fare della, filosofia, oppos~ la N a.tura a Dio, non accoil."gBndosiche. la su.a Natura era in fondo un altro nome di Dio e che, le così dette leggi naimrali lqgicaments negavano la libert,à -come e peggio delle cosi– dette leggi divine. Ma questo non monta. Se Bacunin ave.sf 'le creduto in Dio, avrebbe ooncilia,to . l 'ana;r,c.hismo con questa cred@nza dicendo che essendo, tutti · figli di Dio siamo tutti fratellf,'. -c.l1e Dio ci ha la.sciato· 1a lihertà e -çhe nessun fra,tello deve ~opprimere e sfrut– tar.e i fratelli. Bacunin era un ri.helle, aveva giu_rat9 odio alla tirannia, vedeva nell'orga– nizzazione autorita.ria della Società la ica~sa delle soffe1~enze e delle, ingiustizie che lo in– dignavano, e sa,rehbe ·stato anàrchicQI anche se avesse -creduto in una qualsiasi religione, salvoi a interpretare la religione in modo dia concihada, il più logicaimente ·ç.he gtli foisse riu– scito, colle sue aspirazioni sociali. Kropotkin studiava le scienze n~turali e le storiche e trovava in tutti i fat-ti la giustifica– zione dell'anarchismo ... magari sforzando in– volo,nt,ariamente un poco,. i fatti, . come, avvie– ne a_ tutti quelli che ricercano nei fatti la prova di un.a tesi pr.econcetta. Ma se studii posteriori in astronomia, · filologia e sociolo- . gia av~ssero alterate le sue coovinziòni scien– tifiche, egli sarelhbe restato anarchico lo stes– so, ·pea.-ehè sare\bbero restati inalterati il sùo amore pe1r gli uomini . ed il suo• oo.io contro l'autorità. E lo stesso può dirsi di tut~i gli anarchici. I più colti adQttano o si foggiano una filoso– fia, per quel bisogno dell'intelletto um9:Ilo di ~ :– sistemare' e dli unifica.re il oen~iP.ro; .,.ma ciò che, impoirta, ciò che li fa anarchici è il sen– timento,, .è l'aspi,razione alla libert;à, al benes: . s-ere per tutti, all'amore fra tutti. Se Gangale vuol criticare l'anarchismo, gua.rdi un po' se gli riesce di scendere dalle nubi e di adoperar~ linguaggio ed argomenti terrestri. Ci dica se gli pare ohe l'anarchia sia 'una -cosa -buona e possibile, · o vic-eversa; c-i dica quali sono le cose oattive o impossilb,ìlj ch'egli vi vede, ci cntichi insomma da uomo che vi– ve nella società e deve pur avere un qualche ideale sociale, una qualohe idea su quello che dovrebbe e potreibbe essere una éonvivenza di uomini ,civili. Allora potremmo discutere oon vantaggio no,stro, suo e ae,i comuni let- tori. · ERRICO MALATESTA. ·Frugandq fra, vecchi gi()rn,alL Ritornando con la mente ai primi tempi dello sviluppo delle idee socialiste ed anarchi– che in Italia, si prova un senso di so,disfazio,. nù ,e d'orgoglio, che fa rinaooere la speranza . anche nei cuori più inariditi dal soffio infoca.– to di questa sp,e 1 eie di « simun » distruttore,' scatenato _-dalla guerra, che è la crisi imp_er– versante attraver,so tutta. l'Europ,a., e di cui i paesi_ meno ricchi o più deboli subiscono le peiggiori conseguenze·. Veramente oggi sono poooi coloro che so– pravvivono a quei 'tem.p,i, che a. noi, relativa.– menrte pìù giovani, sembrano tanto fon.tani. La guerra :r;oi ha scavato un tale abisso tra l'oggi e !'ieri; che dobbiamo fare uno _sforzo per persuaderci che tanti fatti dell'anteguerra, r,ppairteng<mo ad un passato assai prossimo, ad un passato dei nostrì tempi, •e non a quàl-· che secolo· in _cui sìa.n v1ssuti i nonni de( no– stri nonni. , Non solo: ma fra quei medesimi ohe sovra.v– vivono ai temi:i delle .oJiigini del movimento socialista italiano, pochi rico:i;dano bene ·1e ·co– se che più a noi jnteresserebbero; nè mancano coloro che preferiscono non ricordarè più, pe,r non arrossire, quei tempi in -cui a1l'idea nuo.: va si da.va con fede ed entusia.smo dì catecu– meni tutta la vita, tutta la. libertà, 'tutti gli a,veri, tutto se stesso.· Era davvero ùn rtempo

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