Pattuglia - anno I - n. 8 - giugno 1942

!Musical rf io/Jl,tletedella guc vivo, l1 dare a Cosclla il 1nodo eh circoscrive-re la portnta di quello, il termine di tempo in cui fu rcalmcnt~ vale• vole. « E un aspetto _dell'arte che ha potuto, parecchì anni fa, imporsi come problema alla no• stra generazione che ércditavu dai prcdec'cssori una situazione assai difficile "· ~' t bonaccia intorno alla no- '-' stra musica contemporanea. 3i badi bene non - nella musica - che li l'aria continua a circolur vivn e unzi tiran tloi buonì colpi di vento e rifoli e soffi, ma intorno. Dove i s~oni cedono alle parole. Intanto conta l'cseguiLtì dello spazio. Già prima che le esigenze attuali ;1ssottigliasscro e rimpicciolissero giornali e periodici,_ la musica, (luc\li, l'avcvan lascmta ricudcr fuori appena ammessa (1>cr non parlare di quegli altri confratelli che di urti non ne riconoscono che le letterarie e le figurative). Ma anche dove la rubrica lrn resistito e l'articolo appare sparut:m1cnt~, le condizioni <lella mus'.c:1, quando trovano spazio e fan materia, appniono velate di uno sorfi~e sordina in cui le parole sc1',- volano precipilose come conigli o si disUlccnno l'una dull'altrn per via di sottintesi, di. omissioni ipucrilc in una <1u1etezza strnttuosa. ·l musicisti (,e.li C'OmpositoTi) non S<' ne h,gnano ed è naturale. Ti dicono che loro pensano a In, or:trc, che anzi così si sta meglio, in tnmquilliiil senza rag I i o serenate; che h1 ricerca faticn e letizia, ne esce più pt;ru. Arrermazioni di cui non sapresti garantire <1uantn sin la parte di sinceri~:\ autentica e quanta di orgog-liosa strafottenza specie di Fronte alln 1·npidìtà' con cui si ricompon~ ,i,1 silenzio anche intorno nllc- p1u autentiche vittorie colle cronoe:he che agJi orli s'arrogano nel m,eJe o gracidano ostinate come un elisco guasto. Cc-rto non è senza interesse in c1uesto esame rifarsi ancora al punto di partenza, all'a.mbien• te "' in cui si trovò.ad operare la generazione nalu tra il 1880 e il 1800 •, là dove ha inizio il com· pilo pesante e prezioso dei suoi migliori. Nè ci è indifferente sentirci chiarire dal maggiore protagonisb. il scn,o ciel cosid• detto « ncocl~ssicismo •, col suo tanto cli positivo e di negativo. Mu, e si sente che a Casella stesso l'argomento gli si riscal• eia e lievita fra le mani, il punto massimo, panoramico, come il trampolino eia cui spiccan via gran parte delle altre idee, è per noi oggi quello del pro• blcma ciel carattere nazionale dell'arte, che egli giudica cd enuncia superato. Soluzione accennala <li passo nel discorso giù ricordato ( «sfa• tata ormai sul piano politico l'accusa di asservimento allo straniero la ,1ucstione del cosiddetto cari1Uerc nazionale del•· l'arte serve tutt 1al più agli sfoghi melanconici di ciualche musi• cista rallilo•) lo sviluppo che trova nel libro biograrico è del tutto conseguente nlla funzione creatrice e suscitatrice di Casella protagonista nella storia recente del la nostl'a musica e alla personale abiludine di schomatica, dimostrativa chiarezza, animatn per l'occasione da un soggetto assai impe.gnativo. Tappa per tappa la questione è considerata dal suo parallelismo con movimenti e dottrine politiche, ottimi !attori di un vero ie p~~~:i:to n~~\ 0 :~~:~~n:~si1~:= Spetto storico insomma. Quindi l'applicazione pratica la cui iragilità e Iluiclità sono le migliori dimostrazioni dell'in::oscienza critica del postulnto, ospìtalis• simo alle influenze extra artisti• che e alfa dubbia polemica fa. cilqna e equivoca. Nel negare la Yalidità risolutiva del ricorso lii folclore mediante la citnzio• ne più o meno letterale (la sto• ria di un Bartock o di un De falla ultimo, danno il migliore esempio quale lavoro di assimi• lazionc e rifosionc sia necessario per farlo attivo artisticamente divenendo da lintuaggiQ. anonimo linguaggio individuale) il discorso esce dall'impersonale" per toccare le propria esperienza con un alzarsi di tono e di persuasione. Difatti la Iòr· za di presa si sente venire diritta da tale esperienza scontata in proprio, musiche e azioni a portata di mano, da quell'ostinata volonlù di un'orto nostrana che Casella ha sempre denunciato latente nelle sue o• pere giovanili, incluse le più avventurose, a pungolare la ri• cerca; dall'aver vissuto e come svuotato il problema in modo che H punto d'arrivo di oggi ha la logica cli un tatto giusto e saggio. Sottintesa come ovv~a la in<·rollabile esistenza di queil'autentica nazionalità dcll'art~- sta C del capolavoro serbante neli'universale chiari i segni della sua provenienza etnica (Mon· te~erdi, Rossini, Debussp, Sch.J• bert), cbc è « risult.ato •; centrato esatto invece l'obbiettivo sul carattere nazionale come « pregiudizio le 1t 1 come canone da proporsi in partenza, messo sul tavolo accanto alla carta pent.agrammah, è ancora l'espericn• za, lei tangibile, di carne e sanEd è ancora l'esperienza come contatto costante dei giovani che gli: permette di estendere il suo risultato a un relativo affrat~llamento (rdativo pe1·chè superamento del problema per l'uno, inesistenza del problema per gli altri). L'attualità che aveva l'idea nel '38, chiusa da poco un'enne-· sima polemica così uccunih e rovente da diventare ver\\ c pro• pria battaglia per l'arte, non diminuisce oggi che certa nostrana paesana ottusaggine si accompagna con pseudo teoriche recentissime. Anzi si accresce e si arfonda, e, insieme, illimpidisce di senso. Nonostante le naturali frontiere che drizza, è proprio la guerra, col suo lor· midabile, parallelo, sommovimento ideale, fra sorgente ..e. va• ciliare e tramontare di mili antichi e nuovi in cozzo iumato rra loro, a lumeggiare cli giU nei migliori il senso deJla m.·- ccssità rutura di alla.rgat; oriz• zonti, di liberti\ fraterna, comprensiva di scambi spirituali e umani· che si può ben chiamare «europeismo• alla man·e:a dell'aspirazione caselliana e che, con tutto il seguito cli impegnl e soluzioni, sarù di bcll'orgoglio per noi italiani bandire per i primi secondo il nostro uso an- ' ichissimo. - Non credo che l'uomo possa viVcrc senza la r'ealtù del• l'arte, -· dice Casella, logico <1uin'cli che dovremo Ji,,cllare ogni barriera perchè siamo in più a respirarla. EMILIA ~ANETI! In tanto scirocco nessuna meraviglia che sia Casella a romper l'aria (quando lui stess? ti dichiara d'esser nato s:,tt'l 11 segno della polemi~n, « non po• tendo io dire pubblicamente due parole di buon senso senza che queste Yengano ht'!rprctntc co~ mc una eliana cli guerrf1 1t, gli E l' istit11:to per la puoi legger.- sotlorigo il comp:ac!imento ,lc\l'antico combnt.1.cntc, uso a rncltcrsi al comando delle E... nata a Milan? unl\ nuovu innumerc,,oli mischie e batta- Società Editrice: « I C!asglie fra cui è crcsciulu la mu• sica contemporanea). , . . sici Musicali Italiani». Ha pub• La prima volta ru poco piu blicalo il suo piano di produdi un , anno addietro, con un zionc per i primi due anni, e discorso 111la 1·omnna Accade- ba già messo· in ven:l.ita i pri• miu di S. Cecilia (vedi Hass!!- mi 5 volumi. Ln veste tipogrn· gna musicale giugno ' 4 1 - Le fica è semplicemente rr.~:a\•iglioArti idem) dove il quadro at• sa. Legalure sllide, ed clcgunt', tualc fu tracci::1to con cse,nplf1ri! lincariti,, precisione e abbondan· bella c;-irtn, incisione stupenda. te spregiudicatezza: da_l punto li tullo senza economh,, mcnti·e cui è arrivala la questione del i prezzi di ncquisto non sono linguaggio, ai rapporti fra mu• elevati. sicn e pubblico, al valore del Quanto nl contenuto, la pubritorno olf'online e. dell'epoca blicuzione delle musiche è aJfi- ,li l/'ansi::io11e. data ai nostri più valorosi noLa sc<.-onda, oggi, con il suo mi, gnranziu cli serietà massilibro di me.morie («·I segreti delh, Giara i. Sansonj _ Firen- mu nel lavoro. E il programma ze) <lntato del '38, ma che in è nddirittura incredibile. M1.:• base alla pubblicazione deve can- si<·he italiane dal '500 al secolo siclerarsi successivo. In quella passato, pe1· lo più sconosduite 1 cnrta da visita che è la prefa- o poc-o note, polifoniche, struzione, specie poi <1uando si trat',i · mentali, teatrali, per ,,oce sola, di autobiogru[ia, Casella ha ba- per strumenti solisti, per piedato a <le[inirlo «relazione~ J·et- coli complessii sacre e profane. ti1icando il t~tolo alquanto incerto di tono. E l'imprestito de1 Tutto mat';!riulc pronto per la vocabolo risulta a lettura fatto, esecuzione, pet· la diICusione in- !cli:is~imo, assunto a prio:-i, buo • somma. Intatti la collezione nuo· 110 a spiegare l'online del libro ve e splendida s'è inauguratn e fin ln materia asciutta, rapida coll'esecuzione al Heale, dal sue• che si sgrana in unu rete t-lnlo ccs~o strabiliante (7 recite inve• .fitta di vicende e <li gesta mu· ce clcllc 3 progettate) delta Buosicali. Ln conclusion~, il • tirar · na Figlio!<t del Piccinni, che ne delle somme ,., non può in casj \: il primo volume apparso. simili passar via senza parere. Le è necessario lo spazio, le è È un fatto nuovo tutto quc• necessario il pes:, 1 destinata co- sto, in Italia non solo, ma nel m'è a mostrare il senso del mondo. E i risultati di questo lavoro che compie; ciò che Ca- lancio di tanta nostra musica, sella, costruttore pe: anlonoma- portcrì, non sono ancoru. pl'esia, ha accuratamente osservato vedibili nei ri\tolgirncnti dei v(l5crbando. per l'ultima . parte gli lori ncquisiti e nel capovolgiargomenti fon:tamcntalt •consta- . _. . . . . tazioni, idee e conclusioni 1t, ri- mento ~1 concetti e g1ud Z! orma_1 FoAC€Ìa~~riei'.~1Jftil1i .r;~t~rr solo prodotto d, 14 della musica? ) t inutile an:lare a ricercare; <1uali è nato. r,.,ta da una 'purte un rarlront_o nelle belle c_2lle-r l'Istituto che dovt·cbbe agil'e, zioni tedesche dei Den'1mli11ler~ tace, dull'altra dei privati ranno der To11hunsl e in <1uclla ita-, quello che dovrebbe !are lui. I liana dcli!! lslituz.io11i e Moml- . Evidentemente c'è una stonatura. fmenli clell'Artc •musicJlJ italia· O 1' Istituto e,·a pcrfoUamcnte 1'rw di Ricordi. li piano è lutto inutile che sorgesse, cc lo dimo- [ diverso. Lù si t.nttava di e<li- strn il fatto che i Classici fanno ;doni di pregio, lussuose anchc 1 a meno di lui, o <lcll' Istituto ma destinate a Dìbliotechc 1 non non è entrato a far pa,·te chi 1 certo alla diHusionc tra i pri\'uti p.-imo doveva. Cioè s'è creato (lo proibivan, i prezzi di co;t:r· organismo csduclcndone le forze t,ina) e si truttuv~ solo di mate· vitali e le energie Futtt'ici. Il riale di studio. L'unico risultato fatto non è nuovo. pratico fu di ampliare il numero E non mi si venga a dil'e che degli studiosi che potevano ac• quella dei Cfossici è un'impresa costarsi a quei tesori. commerciale, che esula quindi Oggi i nuo, i Class:ci ran10 dal campo deìl' Istituto. Perchè ben di più. Essi si rivolgono bnsteriì dal·c uno sguardo alla 'in quantità c numero mai so- collezione, confrontare i pt·czzi, gnati dalle precedenti collezio· rendersi conto delle condizioni ni, al pubblico più grosso dei ciel mercato librario e musicale musicisti. Tendono ad esser.! i in particolar modo, in Italia, libri di tutti, poichè il loro mo- constatare delle barriere c'.,e aldesto prez~o Jo consente. Per meno oggi chiudono i mercali di più tutte le musiche sono est.cri, e capire perfettamente che pronte per l' immcdiatu csecu- , milioni profusi nei Classici ;,;ione. i: musica destinala alla sono, almeno per ora, messi a vita, dunque. fondo perduto, per pura filai1• 1;; tutto ciucsto è ·iniziativa lropia, e per amore puro puprivata. Poichè lo si deve alb rissimo pe1· la nostra arte e per muniticcnzu del Dott. J:>1genio il nostro patrimonio nazionale . Bravi, che Ifa fornito i c-apitaH E bravo dunque il Dott. Bravi. i11la Società. E che ha saputo Mn torniamo all'Jst'tuto, ch11 trovare in Giacomo Dcnvenuti poichè c'è, bisogna bene accct• il clircttorc artistico ideale per tarlo così com'è. Un'o:cusion~ la nuo,·a fondazione. l'ha perduta indubbiament.c. Ciò Ma allora se questa me1·avi• non vuol dire che ne debba pcrgliosa iniziativa si svolge pri• <lerc delle altre ancora. vatamente, senza l'appoggio d. Dato il suo nome, anzitutto nessun ent,e statale, che ci sta si vorrù curare, speriamo, dei n fare, domandiamo, un Istitito Musicologi e dei loro studi. per la storia delh musica? Non Vorremmo •tlora mo:Jcstamcnte ricerco gli scopi e i -fini per i dare alcuni consigli. S, nell 1 Istituto c'è qualcuno che abbia mai messo naso in biblioteche musicali italiane 1 ora che s'è insediato lì dentro non vorr:'1 più occuparsene? Ci si rende conto delle reali condizioni, al di fuori delle parole inutili, ne-lle quali si trovano fo varie b'- bliotcche musiea'i it,liane? Tu - te, non uno esclusa? Scarse <li personale, e nr.m parliamo solo <li personale spt'- cializzato, pri\'e di sufl'idcnti ed adeguati schedarii 1 pr:ve dei cutaloghi uggiornuti, per lu mu~- gior parte irrazionalmente or· clinatc, in locali per lo meno ridicoli c inaccoglienti E i ,~ti archi,i delle varie chiese? r·cJ,i si di tesori, ma ai quali è ben difficile- i I poter ari·i vare. I:: se mai vi si {trriva .c'è da inorridire. E i reparti musicali delle alt.re biblioteche? dove i fondi di musica giueciono abb:tndonati 1 trascurati, ignorati spesso p<!r mancanza di personale competente. Per mancanza cli SpP.z!o? pcrchè illogicamente quei Ionlli musicali marciscono ancora in Biblioteche comuni, che li con· sidcrnno i /;g/i cl<'ll« serva. L tutto il materiale noslro c3c è spa,·so, spesso in copia unica in · Biblio'eche strunie..-c? N ,n mo'to costerebbe riporbì.rc in Ilolia le copie rotograrichc di tulti ,1uc; manoscritti e quelle stumpc or• mai rare e uniche che ci si~1mo spesso lnsciat.i rapire, senza renderci conto del furto. Tutto c1ucsto mi pur.:: s:1• rcbbc un nobile comp:to per Un Istituto per la Stori::a della l\lusicu, degno di tal nome. I~ ciunmlo tulio questo rosse un fotto compiuto, allora e solo allora ci potremo lament'\rc s~ gli slu<li musicologici iu Italia sono trascurati. Perchè per orn musicologo e martire sono si• nonimi. 11 musicologo italiuno è quello che ogni volta debba trattare il più piccolo problema del suo campo, deve rifarsui da Adamo. E intanto le energie si perdono, il tempo si sprccu e noi restiamo alla r ..!l:-oguardia, guardnnèlo C'JD invidio. e con a·nmirazionc oltre conriiic. Aiutiamoli dunque qucst.i poveri e pochi, martiri della mu· sicologi:.1, dinmo lord i mcu.i di lavoro, fucilWamo I! Joro ri• cerche-"'e semplifichiamole . .t nn• che in llulia avremo UJl'l musicologia-scien~a. Ci ,,crrrcbbc per tutto questo un JstitutJ <li t\1u· sicologia. Dimenticavo che già cs'.stc. Diciamo allora che Mrcbl>e con• sigliabile l' Jstituto agisse in tile direzione. CLAUDIO SAll'fO/11 Rossini a Wagner: (PARIGI 1860) , Di tutte le arti la musica, proprio per la sua essenza ideale, è la più soggetta a trasformazioni. E queste sono senza limiti. Dopo Mozart, si poteva forse prevedere Bee• thoven? Dopo Qluck, Weber? E non finirà certo qui, dopo costoro. Ognuno deve dunque sforzarsi, se non di andare avanti. di trovare almeno del nuovo, senza preoccuparsi della .leggenda di un certo Ercole, gran viaggiatore a quanto sembra, che arrivato a un certo posto dove non ci vedeva più troppo bene, piantò, si dice, una colonna e poi se ne tornò indietro" Dedicato agli amatori di 110I• t-rone a rotelle.

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