Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

72 Gianni Murari Coraggiose e con tanta franchezza non si diedero per vinte e bruscamente risposero: patate e f ubà datele ai porci, e voi cari signori padroni dovevate lasciarci in Italia dove si poteva trascorrere la vita meglio che qui. l piccoli sentendo quel litigio si misero a piangere, e tirando le sottane dicevano: mamma andiamo a casa, non ho più fame, ho tanta paura. Una mamma si in1pose e disse: a casa non vengo l 1nchè non mi danno qualcosa da mangiare. La discussione da una parte, e il punliglio dall'altra era così tanto acceso, che le altre donne impaurite lasciarono la lauoria perchè temevano molto di essere tradite da quella cattiva gente. Gli impiegati vedendo questa donna risoluta e la ~ua piccola creatura che piangeva si mossero a compassione e diedero al ban1b1no due fettine di pane, che il piccolo tutto spaventato da quei cattivi rifiutò, conunaundo ancora di più a piangere. La mamma intervenne e disse: prendile, una letta n1angiala te e l'altra portala a casa ai tuoi fratellini che hanno tanta fame. Intuendo che la loro ·generosità si sarebbe fermata lì, con insistenza n1aggiore continuò ancora: finchè non mi date qualcosa di più non me ne andrò, datemi almeuo un pQ' di riso, ve ne prego, per questi poveri piccoli e per chi tanto fatica per tl vostro interesse. Dopo tanta insistenza si sono vergognati, e mossi da un po' di compassione le fecero un buono di prelevamento; ottenuto questo la mandarono in un magazzino dove distribuivano i viveri. Consegnato che ebbe quel buono, il magazziniere disse queste parole alla donna: andate via di qui miserabili, ma quanti viveri volete!, ma se solo la settimana scorsa vi abbiamo mandato della farina gialla e palate!; cosa pretendete di più?. Per questa volta vi darò questo riso ma ricordatevi Ji non ritornare mai più. Voi italiani avete molte esigenze, e vi siete dimenticati elle siete venuti qui perchè morivate di fame per le strade e ora ci ringraziate con tante pretese. Quella brava donna ingoiò il rospo finchè ebbe il riso in mano, poi senza paura lo affrontò così ''se avrò il necessario pon verrò a c.hsturbarvi e al ringraziamento che secondo voi saremo obbligati a farvi, personahnente e apertamente ve lo dico in faccia. lo si, con la faccia alta, posso realn1entc uirvi che siete dei falsi e bugiardi, e ancora di più posso aggiungere siete dei traditori, voi che ci avete fatto tante prpmesse .ed ecco qui ora la realtà". EsauriLo il buono, e scaldandosi così tanto i rapporti capì che non poteva ottenere altro. Un po' soddisfatta lasciò la fattoria alle ore 18 circa accompagnata dal suo piccolo bambino, e mentre percorreva quella strada temeva di essere aggredita da qualche negro, o da qualche belva. Dopo un breve percorso vide il sole oscurarsi e poco dopo tuonare in lontananza. Accelerò di più il passo per sfuggire da quel ten1porale che stava per scatenarsi su quella zona, ma ben presto la pioggia torrenziale cominciò a cadere. Povera n1edisse la donna, abbi pietà almeno o Signore di questa creatura, e per ripararsi un pochino si rifugiarono al riparo di un grosso albero che pendeva. Rimase lì per un po' di tempo. L'acquazzone non cessava cosicchè riprese lo sLesso il cammino e arrivarono tutti inzuppati alla loro casa. 11marito, il 1 esto ddla famiglia ed altre persone li BibliotecaGino Bianco

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