Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

70 Gianni Murari no a voi c'è la foresta, andate a tagliarvi delle piccole piante dove con esse vi fabbricherete dei cavalletti per mettere su di essi le tavole, e vi raccomando che solo quest'oggi avete a vostra disposizione, domani si parte per il lavòro. Questa è tutta la ·mobiglia data in dote dal Barbosa. Quel giorno, tutti piccoli e grandi, giovani e vecchi eravamo intenti al lavoro, alcuni tagliavano, altri portavano o componevano 1 detti cavalletti, pareva un vero· mobilificio. · Pochi avevano fatto discreto il loro lavoro, altri non riuscirbno perchè incapaci. Questi ultimi quando alla sera si coricarono udirono degli scricchiolii; questo rumore pensarono fosse causato dal peso che stesse adattandosi, ma invece tutto ad un tratto finirono a gambe all'aria, uno sopra all'altro. Il mattino seguente in data 10 Marzo 1923, vede1nmd arrivare i-1 fischiale (ca- ' staldo) con il signor Lionello Barbosa, il grande latifondista· proprietario di migliaia di ettari di piantagione di caffè, e molte altre migliaia di ettari di foresta. Qualcuno di noi cominciò a protestare e loro ci fecero cenno di attendere. I signori ci dissero: noi vogliamo trattarvi bene, attenuiamo qualche minuto che deve arrivarè il camion;sul quale vi è-della farina gialla e·del·lardo per voi. Il lardo che arrivò era. sporco di f an:go, questo perchè: quando essi uccidevano i maiali li ammazzavano per terra senza l'uso dell'acqua bollente, soltanto li bruciavano con dei cartocci di grano turco, poi li pulivano con una zappa e sul terreno stesso senza qualcosa di pulito sotto, lo aprivano per levarci le interiora. Terminata la distribuzione di quella miseria ordinarono di andare al lavoro e dissero: italiani voi qui avete molto da lavorare, cerca-te di fare il vostro dovere che sarete bene ricompensati. · Il Barbosa soggiunse ancora: il pagamento a voi lo farò come agli -altri, cioè ogni due mesi, e il vostro necessario per il vitto ve lo mando io a domicilio così nel giorno del pagamento sconterete con il danaro il-cibo consumato. Trascorse il primo mese nel pesantissimo e duro lavoro del caffè. Tra noi piccoli si diceva: speriamo che siano pagati con una bella somma di danaro perchè il lavoro lo esige e spese sia per il vitto come per il vestiario non ne abbiamo, visto che non ce ne· danno. · Alla fine dei primi due mesi, che-erano scaduti anche per delle altre famiglie che prima di noi vi lavoravano cioè dei vecchi coloni di' origine giapponese e brasiliana, i nostri genitori si lasciarono precedere da loro che erano pratichi del posto, per riscuotere la somma guadagnata. I nostri genitori che invidiosi avevano faticato piu di tutti perchè lavoravano a contratto, veduto che nessuno li aveva chiamati, assieme si-recarono in fattoria. Il fattore generale di nome Candido chiese: che volete· voi italiani?; noi siamo venuti a prenderci la somma guadagnata; che somma guadagnata rispose; non~ il giorno di pagamento quest'oggi?, continuò l'italiano che aveva cominciato la conversaz1one. Macchè pagamento oggi, per voi il pagamento non esiste. Fa anche troppo il padrone proseguiva il fattore, a darvi quella farina gialla e le patate, senza par-lare del lardo, a voi che siete venuti-qui solo per il mangiare, costretti a farlo perchè B•. I irn::-.:::=-,.~ · m . B OOne.

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