Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

62 F. Bozzini e A. _ Castegnaro ti che non hanno nulla da dire rispetto agli umili problemi che può avere una creatura umana che tenta di campare ad occhi aperti. Cosa può dire quest'organizzazione forte e potente, che tratta coi padroni e col governo, al suo iscritto che si pone i noiosi problemi della vita e della morte, del bene e del male. r Vorrei poi fare un'osservazione. Non è che parlando della morte in una sede \ sindacale stiamo facendo chissà quale operazione culturale futurista. Non stiamo · affatto andando avanti rispetto alla storia del movimento operaio. Stiamo soltanto riprendendo In mano una problematica delle sue origini. · Ancor oggi in molte fabbriche, specialmente nelle più vecchie, esiste un istituto di assicurazione interna,- sul quale ogni operaio versa una quota mensile, che deve servire ad acquistare la bara ed a pagare i funerali dell'assicurato. Si parlava prima di previdenza. Pensate a quanta scrupolosa attenzione previdente è stata dedicata a coprire questo evento imprevedibile che è la morte. Questo djscorso non mi convince. È vero che c'è la previdenza. Ma c'è anche quell'atteggiamento che spunta quando si è bevuto un po' e nelle osterie senti cantare "Non voglio dottori, non voglio dottori. Vinassa, vinassa e fiaschi de vin". Questo discor_sodella previdenza mi sembra un po' una stramberia. Ma lo fai il versamento mensile per la tua cassa da morto? __Be' sì. La discussioné finisce qui. Una "strana" discussiòne per una sede sindacale. Ma forse' non tanto: i delegati presenti, allafine dell'incontro, ci hanno detto che mai, da quando successe il fatto, erano riusciti a parlare con tanta franchezza su quello che avvenne, assieme ai compagni di reparto di Giovanni e Michele. \ BibliotecaGino Bianco

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