Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

"Un essere umano che riesce a camminare con la coscienza d'aver la morte sulla spalla non ha più paura di niente e di nessuno" ORDINE DEL GIORNO: LA VITA E LA MORTE, IL BENE E IL MALE Dialogo fra due membri della redazione e 12 lavoratori della De Pretto (azienda metalmeccanica di Schio): Alfredo Bertoncin, Riccardo Miro Cazzoli, Paolo Dalla Vecchia, Adriano Dal Prà, Francesco Dal Santo, Renato Dal Zotto, Luigi De Rigo, Ettore Franco, Gianni Gasparotto, Fabio Marioni, Arnaldo Rigo, Renzo Sartori. a cura di Federico Bozzini e Sandro Castegnaro Ombre Bianche: Vorremmo affrontare con voi una riflessione sulla morte. Ci sembra importante, per capire come si vive, aver ben chiaro come si muore. Cercare di descrivere, con la serenità relativa che l'argomento concede, come oggi viviamo la morte. Anziché far riflessioni astratte, delle quali forse non siamo neanche capaci, ci è sembrato più opportuno partire dal concreto. Vedere come un gruppo di uomini, come voi, si è trovato a reagire di fronte alla morte violenta di due amici, di due compagni di lavoro. Per questo, dopo parecchi mesi dall'incidente avvenuto nella vostra azienda, siamo qua a chiedervi di ripensare e di raccontarci come avete vissuto quei momenti, cosa avete provato, quali sentimenti e quali idee vi son passate per la testa. E possibilmente per ragionarne assieme. Noi abbiamo ~a sensazione che, mentre cinquant'anni fa, di fronte alla morte, avremmo avuto ltutti reazioni molto simili, determinate soprattutto dal fatto che tutti si partecip~va di un'identica cultura contadina fortemente imbevuta di religiosità, oggi invrce di fronte ad un fatto drammatico e quotidiano come la morte le reazioni che ~bbiamo siano le più diverse e contrastanti. In parecchi casi non sappiamo più che senso darle. Non sappiamo più che faccia fare. Biblioteca Gino Bianco

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