Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

Sul numero scorso è apparso l'articolo .. lµotcsi µu un sinuacalo popolan:' · sul quale abbiamo richiesto degli interventi: pubblic111a1110quelli Ji Gianni HagetBozzo, Bruno Manghi e Fausto Tortora LA FORMA POLITICA DEL SINDACA ro Lettera di Gianni Baget-Bozzo Cari amici di Ombre Bianche, ho letto il vostro saggio sul "sindacato popolare'' quando sulla FLM si proietta l'ombra nera dei quarantamila (o meno) di Torino,,cioè quelli che hanno avuto la vittoria dell'immagine: e l'immagine proietta sempre un'ombra. Mi domando appunto se porre l'accento sulla rappresentanza di coloro che non sono formalizzati nel ruolo di lavoro non risulu privato del suo tono dal tempo in cui cade, e che è all'insegna della rivalutazione della professionalità. Le due esigenze ·sembrano infatti contrarie; voi volete che il sindacato rappresenti quelli che non hanno valore professionale, o non in quanto hanno valore professionale, ma in quanto di fatto, in qualche 1urma, lavorano o domandano di lavorare. Siamo tornati di fatto al tema delle "due societa", dell' "Italia che lavora e che produce" e di quella che vive in forma marginale. Il fatto è che le "due società" esistono e quella che è all'interno di una condizione alto-operaista è tanto più attaccata allo status alto-operaio quanto più misura la vertigine dell'abisso sottostante. Il problema è se offrire nella forma del sindacato uno statuto di rappresentanza globale della realtà del lavqro anche al di fuori delle strutture formali che cir- . condano oi:mai il .lavoro alto-operaio e che costituiscono la chiave del nostro siB1bl M r0ill

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==