Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

Parliamo di politica, perdio! 19 Naturalmente, come del resto era implicito nella premessa, fatichereste molto a trovare qualcuno, almeno nella Cisl, disposto ad ammettere che questo possa essere l'orizzonte entro cui tendono a muoversi, sempre più frequentement~, iragionamenti sul futuro. Ma ciò non toglie ... ~ • Le coordinate di questi ragionamenti sono in breve: il giusto riconoscimento delle difficoltà in cui versa da qualche tempo il sindacato contrattuale unionista, quello che, come dicevamo nello scorso numero, abbiamo cpiarnato con un po' di ottimismo '.'sindacato di classe"; una rivalutazione delle esperienze socialdemocratiche (o neocorporative); l'assenza di "terze v.ie" sindacali, unita forse ad una certa indisposizione dell'animo a ricercarle. Aspetti del neocorporativismo Un modello neocorporativo si attua quando le deeisi_oni fondamentali relative alla politica economica e sociale sono prese ("concertate") attraverso un sis~ema di rapporti (che assumono forme diverse nei paesi interessati) fra stato, padronato e sindacato·, al_di fuori dei canali formali della democrazia parlamentare. Condizione elementare perché un tale sistema di rapporti possa instaurarsi in forma permanente è che i tre interlocutori si riconoscano come tali sul piano ''generale'' della definizione della politica economica e sociale. Il sindacato in particolare deve poter avere li~ero accesso ai momenti in cui si formano le decisioni politiche in quanto organizzazione di interessi certamente, ma capace però di comprendere al di là dei propri• specifici, quelli "generali" del paese. Esso non formula quindi i propri obiettivi in termini di interessi particolari, di gruppo, ma in. termini di interessi generali (non la salute sui luoghi di lavoro, ma "la salute", non una casa per i lavoratori dipendenti, ma "la casa", ecc.). La risorsa fondamentale che il sindacato deve controllare e di cui si deve avvalere i~ un modello di questa natura è il ''consenso''. Quindi non la vertenzialità (contrattazione) in senso classico, ma la capacità di garantire il consenso attorno a determinate scelte, o, per dirla con il linguaggio di moda, la disponibilità e la possibilità di contribuire alla ''governabilità''. Il permanere di una forte vertenzialità (ad esempio per farsi riconoscere come interlocutore) è segno di un cattivo funzionamento del modello. Il sindacato in sostanza si impegna a contenere il potere di mercato dei gruppi che rappresenta in cambio di contropartite per i rappresentati (difesa dell'occupazione, controllo del mercato del lavoro - misure assistenziali, di W·elfare - modifiche nella struttura delle disuguaglianze sociali) e per l'organizzazione (riconoscimenti istituzionali). · Dove i modelli neocorporativi si sono instaurati (paesi scandinavi e R.F. T .) ciò non ha ribaltato il ruolo subalterno del sindacato - il sistema non ha subito trasformazioni radicali - ma si sono attuate condizioni per uno ''scambio politico'' efficace nel portare ai rappresentati concreti miglioramenti nei livelli di vita. Un B 'bi i dizio Qn 'ide logjco dovrebbe dunque tener conto di questo. 1 o eca 1no 1aTico

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