Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

112Lorenzo Picotti trollare, attraverso gli stessi delinquenti, tutto il campo sociale. La delinquenza funziona come un osservatorio politico" (Sorvegliare e punire, Torino 1976, pag. 31O). In tal senso può parlarsi di una ''produzione di delinquenza utile'' quale strumento decisivo per quel controllo differenziale degli illegalismi delle masse, che rappresenta un .essenziale momento dei meccanismi punitivi e di controllo della società moderna. Ed infatti il soggetto, divenuto tossicomane, poi criminalizzato, e reso delinquente, richiede, e si fa tramite, di quelle tecniche penitenziarie e di quei meccanismi disciplinari che diffondendosi all'interno delle più ampie masse giovanili, fanno pesare su ogni loro necessità di illegalismo la minaccia e lo sbocco allettante della delinquenza. Si crea cioè una continuità delle istituzioni, che rinviano le une alle altre, dall'assistenza al carcere, dall'ospedale al Tribunale, dalla scuola all'esercito, dalle strutture medicosociali alla polizia. In questo senso, parafrasando qu~nto Foucault diceva del carcere, potremmo. dire che la droga consente, all'istanza di condanna, di insinuarsi in tutte quelle che controllano, trasformano, correggono, migliorano: in una parola di legittimare il potere d~sciplinare, di naturalizzare il potere di punire, riconoscendogli una funzione non essenzialmente diversa da quella di guarire o di educare. Si ha così, nel campo della droga, un esempio fra i più significativi (per gli strati nei cui confronti opera) di quel misto di ''natura'' e di legalità, di ''naturalizzazione'' del potere di normalizzare, in cui consiste il grande sviluppo della legge disciplinare, propria della moderna società "panoptica". E proprio in questo campo, che non a caso diviene momento di sperimentazione di nuove tecniche di controllo, si dimostra che come la medicina, l'educazione, l'assistenza, il "lavoro sociale" si asicurano parte sempre maggiore dei poteri di controllo e di sanzione, l'apparato penale può medicalizzarsi, psicologizzarsi, pedagogizzarsi; ed in questa prospettiva, la repressione penale appare niente più che il gr·adino superiore di una trafila percorsa passo per passo. I l I BibliotecaGino Bianco

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