Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

66 Ulisse Rubini 1. I delegati partecipanti al corso provengono tutti da zone e fabbriche relati- vamente "giovani", cioè con poca memorizzazione (compreso me stesso). Que- sto elemento, accanto agli interventi analizzati, dimostrano quanto sia grande il bisogno di "storicizzare il lavoro salariato", quali sono state le sue origini e i pas- saggi che si sono susseguiti. 2. Tutti noi conviviamo da tempo con una figura umana e produttiva tipica del Veneto: su di essa i nostri giudizi si sono scontrati come contro un muro di gom- ma. È la figura dell'operaio-contadino. Questi personaggi li abbiamo combattu- ti, in fabbrica, come ladri di posti di lavoro, li abbiamo definiti metalmezzadri. Ma mai, dico mai, abbiamo tentato di saperne di più. Eppure sono una fetta con- sistente della composizione della classe operaia nella nostra regione. Uno dei no- stri compiti urgenti è comunque indagare e cercare di comprendere questa figura ancora tutta da scoprire. Tanto dal punto di vista produttivo, quanto, e soprat- tutto, dal punto di vista umano. 5. Continuare a discutere.- In sostanza, gli incontri dovrebbero proseguire su ''il lavoro salariato, dalle origini ad oggi" e su "la figura tipicamente veneta dell'operaio-contadino"_. Con quale metodo di lavoro? Personalmente io escludo che si possa lavorare sempre in assemblea generale. Escludo anche che si possa, su questi temi, lavorare solo nei gruppi. Perchè sono convinto che c'è bisogno per noi della FIM-CISL di momenti di coinvolgimento e di partecipazione sempre più allargati. Penso che la cosa migliore sia quella di di- scutere su questi temi in fabbrica. Dobbiamo cioè costituire dei gruppi di lavoro fin dentro i reparti, con gli iscritti, i delegati, i simpatizzanti, con tutti coloro che "linea non hanno" per elaborare insieme, per costruire un sindacato che sia den- tro la nostra vita e non corpo separato. Per far sì che la nostra vita possa miglio- rare anche per il contriputo indispensabile che solo il sindacato può dare.

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