Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

Lavorare stanca e libera 65 desiderio di consumi che noi consideriamo superflui: c'è poco da spiegare, la so- cietà ci misura tutti per il tenore di vita che uno dimostra, il modello è questo e tutti lo rincorrono. E infine, per quanto possa sembrare strano, alcuni lo fanno solo per realizzarsi professionalmente. FLAVIO: Il doppio lavoro è faHo da fabbrica e campi a casa, molti vogliono i turni per lavorare la terra. ADRIANA: lo sono cresciuta in un ambiente contadino, so quanto in questo am- biente si è attaccati alla terra. Vedere le stagioni passare, i frutti che maturano e i raccolti: dentro c'è la vita. Perchè mai chi ha dei campi li dovrebbe vendere? In virtù di quale logica? Noi viviamo dentro la fabbrica come dei soldati dentro un fortino, lo difendia- mo dagli attacchi degli indiani, per vincere i tabù, le lingue biforcute, per salvare la civiltà industriale. Fin qui tutto bene, i guai aumentano quando i soldat~ den- tro il fortino cominciano ad avere comportamenti simili a quelli che hanno gli in- diani. Contro chi si spara allora? Il problema è un pò più profondo e più complesso. Il problema è che noi abbiamo fatto della fabbrica il nostro centro di iniziati- va, tentando di risolvere e soddisfare tutte le nostre esigenze, partendo dalla cen- tralità della fabbrica e sviluppando via via tutte le lotte. Può allora diventare mo- dello di vita qualcosa che non sia la fabbrica? Perchè negarlo, certo! Bisogna cambiare ovviamente il perno delle nostre iniziative. 4. Dalla centralità della fabbrica alla centralità della vita A partorire le lotte non deve più essere la centralità della fabbrica, ma la cen- tralità della nostra vita. Tutte le nostre energie organizzative devono essere crea- tivamente orientate al controllo del lavoro a domicilio, del lavoro nero, del dop- pio lavoro, in una parola di tutto il decentramento. Dobbiamo conquistare mo- menti di riduzione d'orario più avanzati per realizzare una politica del tempo li- bero più seria. In questo contesto allora, comincia a prendere quadro e dimensio- ne il comportamento dei giovani. G. FRANCO: lo faccio lavoro precario il sabato e la domenica, faccio il cameriere e il resto della settimana vivo. Il sindacato è arroccato sulla centralità del lavoro nella vita, però la vita è ben altro. ADRIANA: Una volta il sindacato si preoccupava della fabbrica come ambiente, ora invece con la riduzione dell'orario si occupa anche del lavoro. La mia personale convinzione è che chi, in questo contesto, pensa di dover stu- diare esclusivamente l'organizzazione del lavoro perde del tempo. A mio avviso due sono gli elementi che dovrebbero costituire terreno di formazione-ricerca e sono:

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