Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

Gli ospedalieri, le loue, i quoridiani 51 nale dell'Unità, che si occupano di quello che sta avvenendo nel Veneto. I quoti- diani a diffusione nazionale se ne occupano solo quando una forma di lotta parti- colare blocca per 10 ore il Canal Grande a Venezia (siamo il 28 di settembre) cosa che fa un pò scalpore, per cui sia sul Corriere della Sera che sulla "Stampa" si ve- dono le foto del Canal Grande bloccato, con sotto commenti più di colore che di valutazione su quello che effettivamente stava succedendo. Successivamente gli stessi quotidiani a livello nazionale riprendono in mano questa vertenza, quando ormai (siamo a metà ottobre) è nell'aria e nelle cose che gli ospedalieri di mezza Italia stanno uscendo dagli ospedali, per rientrarci dopo un paio di settimane. Solo due quotidiani nazionali di partito "l'Avanti" e il "Quotidiano dei lavora- tori" riportano un paio di articoli sullo specifico della vertenza Veneto, il primo riportando in breve gli obiettivi della piattaforma di lotta ed il parere ufficiale del PSI veneto, favorevole alla vertenza, il secondo registrando con enfasi alcuni momenti significativi della lotta (''Gli ospedalieri manifestano a Venezia contro il Governo e la linea dei sacrifici" - Quot. dei lav. 4.10.78). Avanza uno strano soldato: l'ospedaliero. Guardiamo ora qual'è la reazione, il modo di registrare e di valutare i fatti, da parte dei giornali locali, all'inizio della vertenza. C'è un dato comune per tutti: lo stupore per il modo con cui si è espresso il movi- mento di lotta degli ospedalieri veneti. Partendo da questo, sostanzialmente tutti i quotidiani centrano i loro servizi sulle forme di lotta attuate negli ospedali, an- teponendo tutto questo agli obiettivi che la lotta stessa aveva. essuno ha cercato di capire le cause reali (sociali ed economiche) di questa rabbia, di questa forte volontà di "praticare l'obiettivo"; nessuno ha colto l'occasione per capire quale fosse la reale situazione dell'assistenza sanitaria nel Veneto, quali le effettive con- dizioni di lavoro dei lavoratori degli ospedali, quali profonùe discriminazioni -sia economiche che professionali - fossero presenti all'interno delle strutture ospeda- liere. Non tutti i giornali si presentano però nello stesso modo. La testata che più faziosamente ha evidenziato questi limiti, sicuramente è sta- to "Il Gazzettino", il quale alternava pesanti cronache e valutazioni nei confron- ti dei lavoratori, con titoli quasi sempre ad effetto ("Per gli ammalati sarà una settimana di batticuore" - Gazz. 29.9.78 - "Disagio e proteste in città per lo scio- pero degli ospedalieri" - Gazz. Cronaca di VE 29.9.78 - "Ancora castigata la cit- tà chi paga oggi, chi pagherà domani" Gazz. 4.10.78 - "Interrotte le trattative con gli ospedalieri per l'occupazione della sede regionale" Gazz. 30.9. 78 -"Ospe- . dali nel caos" Gazz. 5.10.78), alla registrazione, questa sì completa ed integrale, delle posizioni della giunta regionale e del Governo ("La presa di posizione della DC" - Gazz. 30.9.78 - "Incontro Anselmi-Tomelleri in regione per la situazione degli ospedalieri veneti" Gazz. 1.1 O. 78 - "Ospedalieri: no di Andreotti a miglio- ramenti regionali" Gazz. 4.10.78) e, senza mai intervistare qualcuno del sindaca- to, puntava sulla "frattura tra base e sindacati" descrivendo i lavoratori in lotta nella generalità come "pattuglie di disperati", "esagitati" e "lavoratori sfuggiti BibliotecaGino Bianco

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