Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

DA UN MEMBRO DELL'ORGANO Ovvero dell'aumento dell'in-credibilità tra di noi. di Bruno Masconale Se è vero che la forza deriva dalla capacità di elaborare idee attraverso la parte- cipazione collettiva della gente, osservando l'andamento delle nostre riunioni, non si può fare a meno di chiedersi come facciamo ad essere uno dei più forti sin- dacati dell'area occidentale. Infatti l'elaborazione e la partecipazione della gente sono inversamente proporzionali alla dimensione e al livello gerarchico dell'orga- no riunito: quanto più questo è "massimo" e numeroso, tanto meno ci saranno elaborazione e partecipazione reali. Con questo non intendo assolutamente inserire la classica contrapposizione base/vertice in quanto, per diretta constatazione, vedo che dalla riunione di un cdf a quella dei tre consigli generali nazionali (tipo EUR) la radice del malessere è simile. Certo al massimo livello la degenerazione è molto più evidente. La separazione Il di qua e il di là dal tavolo balza immediatamente agli occhi in quanto sono due mondi fortemente distinti. Da un lato c'è il dirigente che, in nome collettivo, intrattiene i presenti con lunghissime relazioni complessive ed organiche le quali, partendo dallo stato di salute del mondo, arrivano alle 30.000 lire di aumento sa- lariale evocando: crisi energetiche, economiche, strategie di Stati, il quadro poli- tico, lo SME, i piani di settore, il riflusso nel privato, i soggetti sociali, ecc. ecc. Il finalino di norma è che la vecchia classe operaia deve farsi carico, costruire, pre- mere, lottare. Di qua del tavolo vive il mondo dei membri dell'organo impegnati a setacciare la grande stampa che offre in sintetici titoli il succo, con relativi pic- canti retroscena, della lunga predica che si sta dipanando. Una fuga Finita la recita lo squagliamento per l'ennesimo caffè con relativo lunghissimo pettegolezzo nel corridoio è pressochè generalizzato. Biblioteca Gino Bianco

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