Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

IL MIO VIAGGIO NELLE DROGHE: DAL LAVORO SALARIATO ALL'EROINA di Pluto Avevo quindici anni. Lavoravo in una fabbrica di Montorio (VR). Produceva tubi di cartone per carta igienica, ecc. Il lavoro era a catena. La prima macchina era una ribobinatrice, che faceva passare bobine da 9 o 10 quintali sotto un rullo con delle lame e le riduceva in bobine della misura voluta. Poi il materiale passa- va sotto altre due macchine che davano tubi differenziati fra i 5 centimetri e i due metri. lo lavoravo periodicamente lungo tutta la catena. Dentro in fabbrica vivevo malissimo. Lo sfruttamento era bestiale. Venivano impiegati apprendisti, come ero io, per svolgere mansioni da operai. Il lavoro era faticoso. Molto spesso dovevamo scaricare camion di materiale pesantissimo. Lavoravamo nove/dieci ore al giorno. Dipendevamo da un capo fetente che ci ossessionava con gli ordini e i rimproveri. I rapporti con i compagni di lavoro, quasi tutti della mia età, erano abbastanza buoni. Ero io quello che li trascinava, che li portava a far assenteismo e che li ti- rava anche politicamente. Sono stato il primo a chiedere un aumento di paga, do- po un paio di mesi che ero stato assunto. Rispondevo per le rime al capo, anche se mi prendevo delle pedate nel culo. Un giorno, mentre stavamo scaricando bo- bine da un camion, lui con la sua solita mania della fretta fa scivolare una bobina da dieci quintali che ha schivato per un pelo un compagno che stava lavorando accanto a me. Non ci ho più visto, mi sono incazzato come una belva e gli ho det- to tutto quello che avevo nel gozzo. Lui mi molla una sberla. lo gli rispondo con due pugni e un calcio sbattendolo giù dal camion e facendolo cadere di schiena in un fosso. Si è fatto quindici giorni di infortunio. In questo periodo ero collegato con un gruppetto politico, il Collettivo Politico Veronese. Eravamo una decina. Io ero fra i più giovani. Non capivo una madon- na, però sentivo che ero dalla parte giusta. Biblioteca Gino Bianco