l'ordine civile - anno II - n. 20 - 15 ottobre 1960

Non • sappia • Sotto molti aspetti, la presente congiuntura politica rap– presenta l'esatto rovesciamento di quella che si determinò il 18 aprile del '48. In quella circostanza la principale questione politica fu se l'Italia dovesse rimane're inserita nel -quadro della tradi– zione e dei valori della biviltà cistiana oppure no. In quel momento il problema di civiltà ed il problema politico coincisero esattamente: la scelta politica riprodusse esatta– mente ,la scelta dei valort. Oggi si verifica esattamente il contrario. Oggi la politica è dominata dalla tesi della sua autonomia per rispetto ai valori : e le forze politiche tendono· a proporre le loro com– binazioni :proprio in relazione all'affermazione ,della tran– sazione sui valori come clostitùtiva della politica. Al centro di allora stette, non tanto, come si disse, la :figur'a di De Gaspéri quanto quella di Pio XII. Il Papato era apparso negli .anni del collasso militare e politico dello Stato italiano come l'unica autbrità esistente: e .fu al Pontificato che gli italiani si rivolseto nell'ora della tempesta come al– l'unica forza che potesse ricondensare in Italia una struttura politica e consentire la riedificazione dell'ordine civile. La D.,c. era soltanto .n termine di mediazione tra la CO• scienza nazionale ed il Pontificato romano. Situazione straor– dinaria, eccezionale, che ~olo una vera fede poteva governare felicemente. Bisognava partire dal senso del voto del 18 aprile e andare avanti, al fine di indebolire e ridurre all'impotenza le forze di sovversione e costruire uno Stato autentico, .degno del nome, pienamente distinto dal-potere eccle!liastico e però onorato di inserirsi nel grande filone della\.tradizione cri– stiana. L'aver mancato a quel compito 'ha reso oggi attuale un'a 1 l– tra congiuntura, al centro della quale sta l'on. Nenni, e la suo politica delle cose: dalla impostazione cristiana del pro– blema politico si è ,passati aU'impostazione marxista di esso. L'attuale con-giuntura politica italiana è, a nostro avviso, una congiuntura politica rivoluzionaria: cioè una congiun– tura in cui si pone seriamente il problema dell'avvento della sinistra al potere. Va al potere quel movimento che riesce ad egemonizzare i termini depa lotta politica, quello che riesce a far sì che le altre forze •discutano nei suoi stessi termini, accettino la sua impostazione del problema .politico, anche se ne contestino le soluzioni. Da quèl momento, quella forza politica rappresenta il modello civile, e le altre forze si distin– guono da essa solo in termini di ,ccprudenza ii, di « graduali- , d" d • I ta ii, 1 « mo eraz1one >J. Da ·quando dei cattoli~i hanno accettato di separare la questione morale da que:lla dottrinale, la questione sociale da quella politica, la confusione è entrata nelle coscienze, il compromesso sistematico nei costu~i, la disgregazione nella politica. - Da quando si è sostenuto, da cattolici autorevoli, che 1 la fermezza dottrinale copre interessi reazionari ed è sistema– ticamente giocata da essi; da quando si è aHermato, sempre da cattolici autorevoli, che la restaurazione e la difesa dello Stato, la difesa dell'autorità e della sua indipendenza per ri– spetto ai miti ed alle passioni collettive come per rispetto agli interessi particolari, anche se di « massa i>, era opera incompatibile con lo spirito di tolleranza, di fraternità e di pace; da quando il mito dlemagogico e comodissimo dello Sta– to distri 1 hutore di posti, di :favori, e di privilegi ha preso, tra cattolici, il sopravvento, il gioco era latto. Si era entrati nell'impostazione del proMema ·proprio dei marxisti: e si accettava della Chiesa e ,dei cattolici, la stessa l'elettore ••• di Giovanni Baget-~ozzo v1s10ne dei marxisti, che comportava la necessaria divisione tra cattolici ccintegralisti >i e .cc reazionari J> e cattolici ccmo– derni » e cc popolari ». L'errore dei cristiani consentiva alle categorie del grande dualismo marxiano di comprendere e di adeguare anche il mondo cattolico. Poiché tutte le tradizioni politiche moderne italian~ erano state consumate e distrutte dalla crisi fascista, 1·iuscire, altra• verso la ma-gica 1 parola della socialità, ad in~_taurare la dia– lettica in termini marxisti all'interno del mondo cattolico, era, per i_marxisti, la condizione necessaria e suHiciente del successo. Sotto questo aspetto, la congiuntura italiana ci ricorda quella spagnola del '34. In termini molto div~rsi, queste due situazioni sono le uniche situazioni politiche europee in ·cui i :marxisti siano riusciti -ad impostare il dibattito ,politico nei loro termini, attorno ,alle loro impostazioni tradizionali. Nella Spagna del '34 come nell'Italia di o~gi, essi riescono ad ege– monizzare intieramente lo schieramento li'berale, ed hanno successo nèll'annettersi la parte più rumorosa e vistosa del mondo della cultura. I Il mondo cattolico spagno'lo del '34 presentava però una solidità ed una compattezza ben diversa del rliondo cattolico italiano quale lo -descrive, nel '·60 la pastorale dei vescovi sul laicismo. 1 Il marxismo, nella Spagna del '34, aveva egemonizzato la cultura ed i partiti liberali, ma non aveva nemmeno sfio– rato il mondo cattolico: nel caso dell'Italia '60, è proprio la penetrazione nel mondo cattolico che offre ai marxisti le loro armi migliori. ' L'Urss aveva, nel '34, interesse a che· si ~reassero situa– zioni rivoluzionarie che opponessero gli interessi anglo-fran– cesi a quelli italo-tedeschi. La Spagna si prestava mirabilmente al caso. L'Urss ha nel '60, un eguale interesse che l'Italia passi,· ,se non nel campo socialista, a1meno nel campo .di ùn .neutralismo di stretta obbedienza ,comunista. i Queste diverse condizioni e congiunture .indicano anche i diversi modi in cui l'egemonia marxista si, può verificare nell'Italia del '60 per rispetto a quella della Spagna del '34: la sostanza della cosa non cambia per il vari,are delle circo– stanze. Ed è del resto la tesi che sosteniamo da più di un anno : nonostante il clima di falsa •pace in ·cui viviamo ( anzi, appunto, grazie ad esso), noi stiamo diventan;do il monotipo, della via parlamentare al socialismo, teorizzata da To·gliatti e da Krusciov. ·P. Tucci ha sottolineato, sulle colonne di C,iviltà Cattolica, 1 gli incrementi elettorali del P.C.I. e del P.S.I. Questi incre– menti elettorali costanti non sono piovuti dal cielo: essi sono il risultato di un certo atteggiamento, di una ,certa azione o di una certa inazione dei pubblici poteri: essi sono stati con– quistati al vertice prima che alla basr.. Ed è del resto la tattica costante dei marxisti quella di captare i movimenti egemonizzandone le élites politiche. Tui:to il valore dell'autonomia tattica (l'unica autonomia che Nenui rivendica da Togliatti, l'unica che Togliatti è di– sposto a concedergli, salvo variazioni di disposizioni e di umori - locali) sta nella sua capacità a ipnotizzare le élites non marxiste sia cattoliche che liberali. Il vero successo i comunisti non lo ottengono nelle fabbriche nè sulle piazze e nemmeno nelle urne : lo ottengono a Montècitorio,. lo ot– tengono mediante l'egemonia sulle forze politiche. P. Tucci rivolge il suo '-invito all'elettorato: ma cosa può

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