l'ordine civile - anno II - n. 20 - 15 ottobre 1960

b pag. 4 fare l'elet_toJ, se i marxisti gli danno scacco, egemonizzando suoi eletti? Chi custodirà i custodi? L'elettorato ha fatto e farà ancora una volta argine, diga e blocco. Ma chi garantirà l'elettore d'ordine che gli eletti rimarranno fede-li alle loro parole dinanzi agli elettori : che essi si ricorderanno; dinanzi aU'on. Nenni, del consiglio che essi stessi hanno dato con un· efficace manifesto: non fidarsi è meglio? Chi garantirà gli elettori che gli eletti· si comporteranno nei consigli come dicono sulle piazze, come affermano le piattaforme ufficiali di partito? La parolina magica dell' « allargamento democratico >> coprirà l'apertura alle forze della rivoluzione, con termini di falsa conserva– zione? Potranno ·queste sfumate paroline valer ancora una volta più di tutti gli anaterµi, lanciati visibilmente e sono– ramente su tutte le piazze d'Italia· durante la campagna elet- torale? I • . Quando r,i fa un 'analisi sull'avanzata del comunismo, analisi ,su cui è ben facile essere d'accordo, prima di indi– care una tera 1 pia, biso,gna fare una diagnosi, cio,è risalire alle cause cl,el stato morboso. E questo -è ,ciò che sinora manca nell'analisi di Padre Tucci, mentre sta scritto, a chia– òssime lettere, nella lettera dei vescovi italiani sul laicismo. Si è discusso tanto di impegni elettorali per la forma- . zione delle Giunte: ma di impegni nessuno. nP. ha presi, salvo l'ono:revo-le Saragat. L'on. Saragat vive ancora, per bre– ve stagione ormai, là beata illusi.one di 'essere il perno della po~itica nazionale: tuttavia non •è riuscito ad imporre ( per fortuna) impegni precisi né alla D,C né al P.S.I. Il P.C.I. sì è riservato il patrocinio di nuo-ve_« operazioni Milazzo ll, il P.S.I. si trincera nel « -caso per caso ll, la D.C. dice p·er bocca l'ordine civile del mm1stro degli Interni : si -vedrà. Eppuni un minimo -di moralità politica esigerebbe •che tutte le forze che lottano contro il socialismo nella battaglia elettorale prendessero so– lenne impegno di non collaborare con i socialisti nella forma• zione delle giunte. Ma questo impegno non è purtroppo stato preso. Verrà preso nel corso della campagna elettorale? Non lo sappiamo. E ci domandiamo allora : è questa democrazia? è questo mandato elettorale? I partiti si considerano depositari della volontà popolare che si manifesta scegliendo programmi al– ternativi. Più chiari sono questi programmi, più forti, vin– colanti ed impegnativi sono i mandati, le responsabilità -cui il corpo elettorale lega il partito accettandone la parola. 'Eb– bene non dovrebbe un punto co-sì importante far parte dei programmi dei partiti? Certo, se un minimo di democrazia deve sussistere ancora nella partitocrazia! Questo dovrebbe chiedere C{viltà Cattolica con l'autore– volezza che le compete: e farebbe buon servizio ·alla causa del paese oltre che all'esigenze cristiane in politica. Triste situazione. La demo:crazia attende salvezza da chi, qualunque siano le sue intenzioni, non può recargliene al– cuna, e non può che introdurre il nemico nella cittadella. Un regime che attende conforto dalla ·politica dei suoi av– versari, che attende stabiiltà dalle tattiche del nemico, che spera di ricevere da lui la· sua pace, invece di imporgliela, è un povero ·stato e sta per perderne il nome e la funzione. L'apertura a sinistra è la crisi della democrazia italiana. Bi– sogna che la bonaccia non inga~i nessuno, che la paciosità non. inganni nessuno. Bisogna almeno che chi lo può faccia lo ~forzo per far capire, agli immemori discendenti dei ro– mani, che Annibale passa davanti alle po:rte. · La protesta nazionale· I I· • La grande stampa d'info;m_azione italiana si è occupata più diffusamente in questi giorni delle vicende francesi ed il lettore assiduo ed attento avrà pòtuto facilmente rilevare che· si è p~~saÌ:J, senza· ·fasi intermedie, dal più controllato òuimismo al •più infondato ·pessimismo. Fino a ieri tutti i corrispondenti e ,gli editorialisti ritenevano che la ·Quinta Rep~bhl~ca poggiassfi sii ba'si granitiche. Le interpretazioni sul reingresso politico di ,De Gaulle variavano ovviamente da giornale a giornale·:· c'è stàt_o c_Ì:ti,perennemente mala'to di ~on!lpartis~o, ha ,credùto di vedere in lui un dittato.re illu– minato; altr, lo hanno additato all'odio delle masse presen: tandolo come l'affossat<;ire delle istituzioni ·parlamentari; infine, non pochi·· sono ~tati coloro e -~ ha_nno~~aiutato ~d esalta.to' in De Gaulle il salvatore della deniocrazia di tipo b orghese. ·TJtti, •• peio, al di là delle· interpretazioni, erano corivi!lti dell~ s!'Jlidit~ del r_egime goJl~sia. •• • • •Oggi' "lè. Jàlufazii:m'i sembrano muta~e. Là: riaffermazione da parte di alti esponenti dell'esercito e di noti e qualificati uàmini politici d-ella volontà di •difendere l'Algeria fran– cese; "hf 'critiche ·mosse ·dai gmppi di destra ad alcune deli– berazioni d~l governo-· -Debrè, la sconsiderata rivolt11 di Sartre e deì suoi amici alle' azioni militari nel Nord-Africa, hanno fattu credere che· la· -Francia· stesse ·precipitando in una nuova crisi. Pur non :trascurando l'importanza di -q11esti fatti, a noi sembra eh()- si"_sia eàduti •in ·un grave errore a causa dell'in– capacità di comprf!Iidere nela loro--stessa -essenza il fenomeno rappresenta-tò. ·d-a·Ua Quinta· Repubblica ed- ·i_ profondi· fer– menti che ne -hanno. pr~y,<;icatn la nascita. ·D'altro c·a:nto, è ., di Fa usto Be lfiori I quanto di più deleterio, ai fin~ della formulazione di un esatto giudizio sull'attuale momento politico francese, inter– pretare in chiave « colonialistic~ >> la -lotta condotta contro la politica della capitolazione di~anzi al F.L.N. E'· segno di ignoranza, più che di •màlafede, sostenere che, dietro le tesi avanzate dagli « ultras ll, vi sia il desiderio , di difendere gli interessi economici dei coloni. Còmprendia– mo facilmente che ·questo argomento possa essere caro ai comunisti ed, in genere, ai marx;isti delle varie correnti, ma ci· appare irragionevole che sia fatto proprio da chi non è solito costringere la ,storia negli schemi classisti. Esaurire il potente movimento patriottico che· •si è vénuto a formare in questi ultimi- tempi a favore dell'Algeria francese, in una mera àzione di una -categdria a tùtela dei propri privilegi, significa non avere minimamente avvertito la spinta di na– tura morale e spirituale che ha permesso ai cosiddetti « ·ol– tr-anzisti >> di godere--dell'appoggio non degli strati emotivi della popolazione, che· sono invece a fianco dei pacifisti, ,ma , degli uomini che s_ono abituati 'a -meditare su ogni evento. Prova inconfutabik di ciò è il manifesto per l'Algeria fran~ cese firmato da accademici, filosofi e professionisti fra i più illustri. La -battaglia contro ogni ulteriore rinuncia nel Nord– Africa na-sce da precise ragioni ideali : sta, innanzi tutto, a •testimoni;ne la volontà di proseguire ed;· anzi, intensificare la battaglia contro il comunismo e contrò· il- suo strumento d'aggressione costituito dal neut]jalismo. Il « prohle!11a africano >> è séµz''altro fra le quéstioni che si-· pongono con maggiore ur-gep;i:a e drammaticità ad •.ogni coscienza •vigile d'Europa. 'I ··pr9gressi compiuti ·daì éomu-

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