l'ordine civile - anno II - n. 20 - 15 ottobre 1960

ipag. 22 to -il segno dell~ intensificata tecnicizzazione, delle nuove forme culturali e 1 del più sociale modo di vita. Sappiamo bene che queste ·nuove forme di vita le santificheremo in nome della Santis~ima Trinità, se possederemo in sufficiente quantità la fede ~ la Grazia di Dio. Prendiamo dal passato ciò che è -durevole, che vive e che può vivere, ciò, invece, che appassisce, ldsciamolo da part.e con i suoi peccati e le sue colpe. I · Poniamo l'accento sulla fede di Cristo, lì. dove sentiamo che c'è l'avvenire I e il domani. "Lascia che i morti seguano i loro morti; tu va' a predicare il regno di Dio" (Luca 9, 60) disse il Salvatbre ad un giovane ricco. Queste parole han,– no conservato nei secoli la loro attualità. L'accusa che la Chiesa in Poloni~ è "Capitalista", de1,e appartenere al pas– sato. Hanno privato la Chiesa di tutti i più importanti mezzi materiali di vita :J le parrocchie, le diocesi. e gli ordini reli– ~io~i, _s~ancora ~ossiedono qualche co~a, q~ies!o ~ _un rest~ insignificante, chç davvero nessuno ci puo invidiare. Gli ospedali, i collegi~ i centri sociali e le altre nostre più impor– tanti opere sono .passate sotto l'amministrazione dello Stato. E ciò che è rimas,o alla Chiesa, è gravato di tasse a tal punto che, nonostante la nostra migliore buona volontà, non siamo in grado di pagar. 1 e. I sacerdoti, i monaci e le congregazioni di suore vivono oggi letteralmente grazie al lavoro manuale e grazie alla cari~à dei fedeli. E il denaro che, a quanto di– cono,_ "è stato to~t~ alla società ": rimane nel paese e se_rv~ per il benessere 'di tutta· la nazione, tornando ulla societa sotto forma di ricostruzioni e manutenzioni delle Chiese e in ultri mille ·modi a vantaggio di tutti. Ci si possono forse muovere accuse, se difendiamo i resti delle cosidd.ette ''. basi materiali " dei nostri seminari, par– rocchie e diocesi dalle confische che tafoòlta vengono eseguite demagogicamente e persino in maniera nòciva per lo Stato? Chiamano " beni post-tedeschi " ciò che è proprietà della Chiesa e ciò che, per la . maggior parte, fu ricostruito dalle distruzioni bellic1Je dai polacchi. Soltanto coloro che non possono assumersi! la responsabilità delle loro azioni possono muovere tale accusa al popolo delle regioni occidentali. Non siamo contro lo Stato petchè come credenti cristiani nòii lo possiamo e~sete. Ripetiamo le parole di Cristo : " Date a Cesare quel che è di cesare", ma anche ,; ciò che è di Dio a Dio " ... ( Luca 2P, 25). Ci difendiamo legalmente contro gli eventuali abusi d~ll'autorità. Questo è un nostro diritto di uomini e cittadin~ che anche a noi cattolici non dovrebbe es– sere rifiutato. E le possibilità di ingiustizie e di errori, anche senza cattiva volontà, sono sempre numerose. Se tuttavia non c'è un atteggiame~to fanatico e in mala.fede di chi è da una o dall'altra parte, tzttto può essere risolto a vantaggio del benessere della sorietà. Non solo i Vescovi e il clero, ma anche tutta .la popola– zione cattolica, ~sumono un atteggiamento positivo di . fron– te alle iniziative statali_ economiche .~agge e prudenti. Ognu– no desidera una !ola cosa : che da queste iniziative e dalle nuove condizioni ~conomiche scaturisca per tutti .un migliore tenore di vita. D1esideriamo ardentemente il miglioramento delle condizioni di vita del paese. Ne abbiamo tutti i pre• supposti: gente laboriosa, tecnici capaci, ricchezze del suolo e del sottosuolo. E additiamo il cielo come fine ultimo non per propagare idee di abbandono deUe cure terrene. Cono– sciamo, infatti, il. comandamento di Dio : " Riempite la ter– ra e rendetevela 8ioggetta " ( Genesi, 1, 28). Bisogna dire qnche una parola per la difesa dell'onore e del buon nome d~l no·stro clero. Troviamo sulla stampa at– tacchi ai sacerdot;i- Ci si approfitta di qualsiasi piccolo er– rore per suonare; l'allarme e presentarci come mal.fattori e "nemici del prog,:esso ". Il caso di un sacerdote che aurebb~ colpito un bambiiw a scuola, viPne citato in tutti i giornali, anche se poi il dibattiment:o legale dimostra che i fatti si sono svolti diversizmente e, se l'accusato viene prosciolto, sul– la stampa non appare nessuna rettifica, tutt'al più una nota di una riga in un :solo giornale. Il clero polacco che ha avuto il maggior nume~o ~i vittime_ durante l'occup,azione, è !~o– fondamente amar'rggiato per il fatto che la stampa, cosi in– giusta, agisce evidentemente per minare la fiducia delle mas– se nel clero. Non ~iamo liberi da debolezze umane, alle quali· siamo tutti soggetti, nt,a protestiamo fermamente in nome l'ordine civile della giustizia e della verità, quando veniamo additati come una classe sociale nociva alla nazione. A queste considerazioni bisogna a.ggiungere un .vasto ca– pitolo nei riguardi ·dell'educazione c,attolica dei bambini e della gioventù nelle famiglie cattoliche; Che cosa è successo l'anno scorso con l'insegnamento relig'ioso e cosa avviene nel rorrente anno scolastico? E' 11eramente difficile trovare per tutto ciò una descrizione adatta. Si dimentica addirittura che la religione è stata introdotta nelle scuole in via legale at– traverso il riconoscimento dei diritti degli uomini liberi, del– le loro coscienze, della libertà di professione religiosa e di educare i propri figli conformemente secondo i cànoni dellq, propria fede. Le pratiche amministrative violan~ questi di– ritti dei genitori, non tengòno conto della coscienza dei bam– bini e persino degli educatori, costretti a dichiararsi per la scuola laica. Li espongono a gravi conflitti di coscienza fino al tradimento di Dio. ' La propaganda degli onnipotenti seguaci della scuola laica si è spinta fino alla menzogna "che sono i vescovi e i sacer– doti a non volere l'insegnamento della religione a scuola". Gli argomenti contro l'insegnamento della religione nelle scuole, usat-i nei con/ ronti dei genitori, sono spesso più di fondamento e • contrari alla morale. Come giudicare la cosid– detta etica laica, nel cui nome si verificano tali violenze? Negli ulti11ii tempi un colpo doloroso si è abbattuto sulla libertà di educazione dei giovani sacerdoti nei seminari : è un tentativo di intaccare la libertà d~lla Chiesa e delle co– scienze dei giovani. L'influenza sulla educazione e sullo svi– luppo della vocazione sacerdotal.e spel'ta solamente alla Chie– sa, poichè la vocazione è un fatto religioso interiore, opera dello Spirito Sanio. Dalla libertà di educazione dei sacerdoti dipende la libertà delle coscienze dei fedeli, per i quali ven– gono formati i sacerdoti. I vescovi polacchi guardano con inquietudine e dolore questa grave minaccia alla libertà del– la Chiesa e delle coscienze ed hanno presentato una pro– testa contro questi tentativi alle autorit'à competenti. Anche in q.u.este questioni non conduciamo alcuna poli– tica antistatale, quando ci appnggia1'no al diritto naturale, e vogliamo garantire la libertà dell'educazione nei seminari e nelle scuole, così come è stàto assicurato alla Chiesa dal– l' "Intesa" con il Governo. La inosservanza e la violazione delle leggi statali da parte dei segua.ci dell'ateismo, è sicu– ramente una azione più antista talé che il chiedere l'esecu- zione di queste leggi. _ Questi, e non sono ancora tutti, sono i pericoli e le dif– ficoltà fra le quali la Chiesa in Poloni.a deve camminare nel– l'anno del Signore 1960 .. II. - L'atteggiamento dei cattolici nei .confronti delle diffi. coltà dei nostri tempi. Quando si incontrano delle difficoltà, Cristo consiglia ai suoi discepoli pazienza, umiltà e g.,Jande amore reciproco. Crediamo che non possiamo consigliare nulla di meglio. "Con la vostra perseveranza salverete le anime vostre" ( Luca, 21, 19). Se la società sapesse quali forze potenzia in noi, dandoci occasione ad una pazienPe preghiera e alla per– severanza, ci penserebbe meglio prima di opprimerci .... Noi cristiani sappiamo attingere le forze iinteriori là dove i figli del secolo non le vedono o dove le s9ttovalutano. " Vegliate e pregate per non cadere in tentazione" {Mat. 26, 21) am– monisce il divino maestro gli aposto~i prima della sua cat– tura. La vigilanza e la preghiera sonol necessari ai seguaci di Cristo. Bisogna vigilare per non soccombere alle tentazioni del male che spesso si presenta soito la forma di - un falso bene. Bisogna uigilare anche qnando si tratta della nostra unità, poiché nei· momenti di pericolo e di oppressione, ci saranno sempre i deboli e i traditori che, per pochi denari d'argento, venderanno ciò che ieri consideravano migliore e più nobile. Bisogna anche vigilare su se stessi affinché il timore del– l'avvenire non ci abbatta e non ci patalizzi. Se crediamo ve– ramente in Dio, nella risurrezione e nella vita eterna, perchè non si dovrebbe per questi tesori soff~ire e subire danni ma– teriali? E'. un onòre per un uomo tJ!eramente credente sof– frire ingiurie per il nome di Gesù. Se per la Santa Fede m– biremo danni materiali 'con lo pienal. co8cienza di affidarci

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=