l'ordine civile - anno II - n. 20 - 15 ottobre 1960

DOCUMENTI 1 Lettera Episcopale dei ·Vescovi -di Polonia I. • Pubblic_hiamo il tesjto integrale della lettera pastorale, re- datta dai Vescovi polalcchi il 4 settembre a Czestochowa. La , lettera, che porta la fi~ma del Cardinale Primate e degli Arei-. .vescovi e Vescovi di ~utta la Polonia, avrebbe dovuto essere. resa nota dai pulpiti d~lle chiese polacche a 18 settembre; ma .un improvviso ordine dlel governo di Varsavia ne ha vietata la lettura. I• - Le accuse al regim~, mai chiamato in causa direttamente, • sono costantemente presenti e la loro stringente precisionè è stata certamente la causa prima del veto governativo alla pub– blicazione della lettera.J Ora "l'Unità", con folle~itudine degna di migliore causa, si .premura· di far sapere, èhe l'Episcopato polacco ha di sua ini– ziativa rinunciato alla pubblicazione della Lettera. Questa smentita ci conferma che i rapporti fra Stato e 'Chiesa, in Polonià, si -f~nno, dun:què sempre più tesi. . I . ~ t < - ..__ I • • • • Carissimi f iglio:Zi di Dio, . I· . ., ,Ogni anno Vescotji di tutta -.fa Poloni'a si riuniscono a ·,. Czestochowa ai piedi lilella Santissima Genitrice di Dio, no• ,l sira Regina, e lì, nel fcòrso degli :èserçizi spirituali· njeditano !ù_lla_proprià vocaziore. e -siif.pròprio_ l~voro ~astorale. ~i p·iedi della Madonnaj del Buon Consiglio sentiam·o meglio il •'grande -impegno è là grande -rJsponsabili_tà da nfi assunti per· voi dinanzi a DioJ • - ••... ·· • u nostro dovere f!astorale ...:..: e· vogliamo di tuito èuoré essere buoni pastori - è di insegnare.. e di premunirvi dai pericoli. Solo " il m~·rcenario e quello che non è un buon pastore, à crti le.· pec:ore • non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le peco~e e iugge, e il lupo rapisce e di– sperde le pecore" ( Gio. X, 12). Avete sentito qneste parole· dal pulpito più d'una volta . . Alla luce di esse voi seguite la nostra attività aspettando d_a parte nostra il buon esempio. l fedeli hanno il diritto di conoscere le preoccupazioni e le ansie dei loro sacerdoti e .,.,. dei "loro vescovi. Ess,i /orinano ~on noi la grande famiglia di Dio.· ll nostro silenzio potrebbe sembrarvi una acquie– scenza ai molti mali. che soffre oggi la Chiesa. Non possia- ~ mo dunque tacere: nella famiglia le gioie, come le trist-ezze, . debbono essere comuni. Consci di questa comunità, e in nome della verità, ri: chiami.amo la vostra attenzione sui pericoli che attualmente ci minacciano. Voglia·mo adempiere al nostro dovere pasto• rale con calma e con amore, anche nei confronti dei nemici di Dio che Egli ci insegna ad (i.mare; dobbiamo rini~nere tranquilli anche quando • siamo ·costretti a difenderci da atti che mettono in pericolo le nostre anime: I. - Le odierne minacce 'alla fede e alle co-scienze. In questo momento· la, fede di Cristo è in pericolo in quasi tutti _i paesi e anèhe nel nostr-o -- a causa dell'ateismo che, di ·mese in mese, intensifica la sua attività e combatte la Chiesa di Cristo con fanatismo addiritura disumano. Esso dispone di tutti i mezzi moderni per condurre questà lotta, e, nel medesinfo tempo, esso si nasconde sotto una m'aschera dì tolleranza, di umanità e di progrèsso. Se, invece, i catto·– lici 1,ogliono ·difendersi, essi' vengono_ accusati di attività. con– tro lo Stato, di odio rontro il regime e, -Dio sa, di qual[ éosè ancora... • r • • • • •• • • •\ - E· ·tutto ciò ingenera qualche volta 'confusione fra i :cat• tolici, i quali ricorrono a noi per spiegazioni e consigli. E' .un fenomeno strano. Si attacca, senza_ alcun freno, la nostra fede e la nostra Chiesa- e, quando i catt.olici si diiendono vengono dichiarati nemici del progresso. Questo tipo· di atti– vità disonesta è una caratteristica proprfa delrnteismo, il quale, da una parte, vuole dimostrarè che siamo nemici di tutto ciò che è progresso e, dall'altra, ci contrappone allo Stato, alla nazione e alla società e ci accu1a di idee che non prof essiamo. ()ua_nte volte si ripete l'offensiva accusa che la nostra SaTf._ta _Fede cattolica, è la pietra angolare che unisce la na– ::ione alfo Stato, che ha educato tutte le nostre /!,enerazioni e, tra esse, migliaia dei migliori figli della nvazione, da Jl!lieszko a Boleslao, attraverso Santi e Beati, scienziati come Copernico e maestri della parola come Skarga, Mickiewicz, Sienkiewicz, . -fin,o ai sacerdoti e ai làici vittime dei campi .di_co,ncentramento • e agli • insorti di . Varsavia, " vita e spe– ,:anza_nostra ", è " reazione, .oscurantismo e regresso ": Ci si può dunque meravigliare che· noi cattolici ci •indigniamo, se tutto ciò che abbiamo di più sacro, viene disumanamente cal– pestato e disprezzato? Non ci si può meravigliare se i cattolici reagiscono ùi 'i),i~ fesa della fede. ·Essi si ·_ricordano bene i· tempi delle ··occu~ .pazioni e delle spartizio•ni, quando_ tutta -la nazione, privata della sua sovranità, difendeva " i foco_lari e gli altari " con la sua ostinata volon{à di conservazione. Li- dile-ru:leva ·con fede e speranza, qualche volta anche contro ogni aspettativa. Bisogna avere rispetto per ciò che èhiamiamo santità reli– ~iosa e non offendere i riostri più profondi sentimenti così intimamente legati -con quelli nazionali. • .. , _ Protestiamo solennemente contro il fàtto che il nostro. _cattolicesimo sia chiamato "fanatismo ·religioso ". Si pqsso:; no chiamare fanatismi le nostre processioni del Corpus Do– mini, i pellegrinaggi mariani e altre manifestazioni r_eligiose? Anche se esse sono più numerose che. in altri paesi, questo dipende solamente dalla nostra più ardente fede. Non v·i sono forse a Lourdes delle grandi processioni? E negli altri ·paesi non hanno luogo grandi congressi religiosi? . •. • _Saremmo dei fanatici religiosi solo se nelle nostre Chies~ é nei nostri Santuari risuonassero accenti di odio e di inviio alla ~i(!lenza e aUa vendetta._ Ma nessimo • u h·a mai se1ttiti; iiè a • Ciestochowa, nè altrove.· Dappertutto, invece, da ogni confessionale e • da · ogni pulpito, il cattolico sente le pàrolé della carità. e l'ammonimento e l'incitamento di seguiré c(ni fervore i comandamenti, tanto quelli che si riferiscono alla venerazione del Signore, ·come quelli che si riferiscono alla carità, che regolano i nostri rapporti nelle famiglie, nei ma– trimoni, verso lo Stato e verso la proprietà privata e quella statale. Che nessuno· ci accusi che siano i buoni cattolici e i pel– legrini ad aumentare le fila degli ubriaconi e dei ladri. An~ che questa accusa ci è stata lanciata direttamente e con .allu– sioni ambigue. Si potrebbero coniare szìlle dita invece quanti sono quei cattolici veramente pràticanti che si contano fra quegli indinidui • che costituiscono le piaghe sociali della na• zione. Se i cattolici nori raggiungono i più elevati vàlori'mò~ rali, • non -è perchè sono troppo cattolici~ ma perchè lo so~~ troppo poco. • - •• • • L'accusa di reazionarismo ·za respiiigia;mo con la stessà energica fermezza. Non 'desideriamo affauo il ritorno alle forme sociali del Medioevo, spesso assurde e. inconcludenti; Guardiamo tranquillàmettté all'avvenire, 'che si avvicina sof:.

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