La Nuova Europa - anno III - n.6 - 10 febbraio 1946

~)ro che •egli intendeva qualche cosa di più sootanzioso che non il' diritlo puro e semplice, il diritto astrattamen– te eguale- per il ricco e per il povero, di liberamente contrattare, anche s~ a condizioni assai dure ed ineguali per le parti it. E' <1ui appunrto che s'inserisce l'ac· cento moderno di questo liberalismo: un liberalismo che non è più quello del laisser-faire, che viene anzi espli· citam"ntc condannato come un (,,al· so p1inciplo di guida, espressione di una rivoluzione ooauritasi e che si Ti" piegava negativamehte su se stessa; un liberalismo che non è più quello agnostico che aveva « semplicemente trasformato l'obiezione pratica, a suo tempo elevata sul terreno storiço con– cr~to contro leggi divenute ormai an· ti::iuate. · nel!a strana cd erronea Hlu• sione che nessuna nuova ·1egg«:! la so· stituirebbe o dovrebbe sostituirla». Un nuovo liberalismo. <lunque, che a sua volta ha delle obiezioni da ele- 1:are alla struttura della società cosl com·essa si presenta oggi, perchè in· tende riportare tale struttura alla sua ,-teorica correttezza e perciò deve fare propria quella che sembra l'arma del suoi m·vcrsari. cioè l'intcrventistl)o statale nel campo economico. Lippmann non s'arroota infatti dl fronte a questa necessità: e in ciò è Il segno della modernità del suo libera• lismo. Le riforme soclall costituiscono -per Lippmann una necessaria prcmes· PIETRE DI TOSCANA E ' Rl~IASTO quai.cosa nelle pietre di Toscana. che non vuol morire, mentre tutto decade. Persino le •lastre rettangolari, a spina di pesce, che pavimentano le vie, hanno con– sen,ato la loro familiarità, levigate ,e consunte dallo scalpicclo secolare, tfi!uceniti sotto la pioggia nelle lunghe a1otti di guerra, al chiarore azzurra· ,to elci fanali. L'asfalto delle grandi. città ha subito la desolazione di Que· Sti anni. ma ìl lastricato toscano i.spi· ira ancora fiducia. come per il mante• ncrsi di un valore inspiegabile. Quan. to rimane al fondo dell'animo, resi· stcnte al riflusso delle tragedie, non .ancora spazzato dalle rovine che stan. ,no attorno e della follla degli avvcni• ancnti e del rapporti umani, si ag– gra1)J)a a queste pietre, al mattoni delle t1iforc medievali, ai marmi bianchi e nert delle chiese. Forse SO· rio proprio le rovine, le costruzioni (rantumate nel caos, a fare sentire ~iù 1>rofondamente l'architettura, cio~ .rantitcsi di tutto ciò, l'armonia che rpersiste. Le chiese si sono quasi tut• ile salvate. Qua e là il marmo ingial- 11ito dal temPo si mostra più bianco, GCheggiato dai proiettili di artiglie– ~:ia; non sono bastati questi ad tntac· ~are la solidità degli edifici antichi, e ·a deturparne le linee. Un sentimento ,di consolazione sorge nel vedere quc– k:>ta materia che permane nella sua tPOSizione secolare. nel 1ilrovare tn nueste vie strette, che s'incurvano an. cor sempre nel modo antico, una dife. o.sadalla dispersione generale. I palaz. rr.i dal~e pesanti infeniate e dalle ti· tnestre arcuate ed aHissime continua· 1110 a sussistere, grigi e rossastri, pur ~on le comici dei tetti qua e là sbrec– ielate dalle bombe inccrt.liarle: in una iesiGtenza di secoli hanno già vissuto rrnolte vicende terribili. forse peggiori . di quelle odierne, e la loro armonia •1011si è rattristata. La loro solidità a1on si attenua, vivendo vicino a loro LSipuò• non cedere alla stanchezza ed 11!!'offuscamento dei valort. 11 partico1a1ismo delle città toscane &Spiega i-n parte questa immutabi.lità, .questa fiducia neUa vita sorgente da tali vecchie cose. La gente qui non si la stordire da quanto avviene nei ,rnondo, 1ifiuta di ri1enere veramente ,vitale ciò che si svolge al di là del ,confini della città, e senza. sape1ilo si ,crea le condizioni per un'esistenza più ~opportabile. · - Le stazioni ferroviarie sono muri llnnerlti, le locomotive sono sventrate -e i vagoni' bruciati, le comunicazioni o:ade e difficili. ma tutto ciò non è es. \9Cnziale, e quello che dà interesse ,alla vita può svolgersi anche senza comunicazioni. Chi viaggi.a in questf mesi attraverso la Toscana non vedo .che desolazioni, chi si ferma a lungo cambia idea. Non già che i suoi :ibi· tanti vivano in una sfera più elevata o 1>iù nobile degli altri mortali: le doro aspirazioni sono anzi quanto mai ,neschinc. con il pregio per altro di essere sem l>re le st<.:SSf-. sa del programma cli un liberalism•J che appunto chiamerei. per disUnguer– lo da -quello del Iaisser·faire, Hl).era· ltsmo positivo; e se di esso le riforme sociali costituiscono la premessa, ~o intervento contro ogni forma di mo· nopoli e la lotta contro « ogni pratica commerciale sleale che tenda a crea• re dei monopoli» costituisce la stessa ,ragione vitale, quella cioè che consen– te ad una società liberale di vivere. E' evidente che in tal modo entro lo Stato si viene a creme una specie di economia a due settori; ed è su questo terreno che si rivelano proficue possi· bilità d'incontro tra un liberalismo ed un socialismo entrambl rinnovati. Molto resterebbe da dire del bel Il· bro di ·walter Lippmann, in cui cos1 com'è radicata la fede ragionata nei principii liberali, è forte il senso sto• rico che porta l'autore. per esempio, ad una piena comprensione dei moti• vi social1, polltlcl ed intellettuali per l quali si è determinata !a sconfitta del liberalismo, quando esso non ap· parve più come i I faro di guida per 'e menti progressive cd aperte. Molto anche sarebbe da dire della concre· tezza del suo intuito politico. i\la que– sta analisi supererelfue ora i limiti di un articolo di rivista. e toglierebbe forse un po' del gusto che i lettori di questo libro proveranno nel constatar– ne per prop1io conto la vivezza e ~a originalità. PAOl,O ALA'.rRI La guerra t stata un episodio. vl– Gtoso sin che si vuole, che non è val– so a modificare la sostanza. Il tempo, 1n questa terra di antica storia, sem· 1b'ranon avere mai un peso eccessivo. E cosl uomini e cose collaborano a :mantenere qualcosa dl vivo che ognuno può prendere ana sua manie– ra, riempire del contenuto che crede opportuno, qualcosa rappresentante comunque una tavola di salvezza. Da ,molti si osserva in questi tempi cala– mitosi come si affievolisca l'interesse per la poesia, la musica, per tutte le cose belle. Si è che le opere non ba– stano a sollevare, quando l'animo che dovrebbe essere sollevato sia inarl· dito e vuoto. Un elemento umano, psicologico deve sèmprc appoggiare la be)lezza. lPCrchè questa sia sentita come tale. Forse la Toscana, e cosl i paesi e le città che st trovano in queste condi· .zioni di particolarismo e di inaltera– tiilità, può indicare una risoluzlo~e <legli affanni del momento, una via !J)er superare i problemi ritenuti, può darsi a torto. essenziali. Pietre, anti· ~hi mattoni, marmi toscani sono co· struzioni vere, che sembrano oggi sorridere e vantarsi di aver resistito .alle distruzioni estreme, mantenendo 111011 solo l'incolumità materiale, ma altresl. cosa prezi~ssima e ormai ra. ;ra, la giocondità interiore della vita. Alte facciate di chiese, bianche o po· Hcrome. elevantisi contro H cie1o me– rliterraneo, riflettono la luce abbaci· nante del tardo mattino, e dànno freschezza. una freschezza ancora au· tentica. GIORGIO COLLI LIBRI RICEVUTI E. FERRARIS: /.,a marcia su R.oma ve· duta dat Viminate· Roma. gd. Leonardo, 1946 · L. 150. W. HAMAT PIER,O~I: Gente della Terra Firenze, Ed. Marzocco, 1945 · J.,, 50. C. AQUJLE:CCHIA: Sarmenti· Roma, Abc· A.'~}~!5 z;isc 1 :t: 7're 1mJ)erf... mancati. cronaca U922·1945) : .F'1renze, Va\lec· chi, 1945 • L. 250. RE'l'IF DE LA BRETUNNE: Nottf rlvo• /uiionarie · :\Iilano, La Nuova Bibliote· ca, 1945 ~ L. 50. I,. GEYMONAT: Studi per un nuovo rt1- zionalismo • 'forino, Chlantore, 19·15 ~ (s. p.). ROUSSEAU: Il contratto sociale, trad. di V. GERRATANA ! Torino, Einaudi, 1045 ! L, 70. • G. ZANUSSI: Guerra e catastrOJe d'Jtal/!Z ~ Roma, E;d. Corso • L. 280. i,~JCHTE: RiLJendicaziorit del pensiero ! Torino, Chlantorc, 1945 : (S. p.). G. E. CRUSA: Lo Stato democratico ! Prc· SllPJ>OSticostituzlona-H : Ed. U.1'.E.'f. : L. 380. G. :\IOSCARDELLI: Cefalonia · Roma, Tip. regionale romana, 1945 • L. 100. t\. GASSER: Storia della llbcrtd popo1are e della democrazia · .Milano, Ed. e La Fiaccola, · (s.d. s.p.) . G. D. H. COLE: Il socialismo fabiano : Milano, Ed. • La Fiaccoìa, : (s.d. s.p.). R. H. TAWN8Y: Nascita e reli9i0ne del C(lpitofismo: Milano·Roma, Rizzoli , LI· re 170. G. VALZl!:1.,LI: Amorosa crearu.ra · Ed.• Il rib~le •, Brescia : L. 100. LA BOCCA della V ERI TA' VOTAZIONI STUDENTESCHE Signor Direttore, Mentre si fa di tutto per far passare CO' munisti. socialisti e repubblicani per rh voluzlonarl esaltati è conseguenziale che tra Il do\·crsl esporre al pericolo (e I peri: coli e gll :1ttentat1 contro le alnlstre si ripetono a tutte le ore) e il \'!vere Indi•· sturbati net proprio ufficio, 1mplegntl sue• cubi e donnlcc!uole paurose opterebbero per I v:mtnggl del • tira a campare•· Con Il voto obbllgntorlo nel momento attuai(> pare anche a noi che si tenda ad uccidere lo j;.pirito con Il m\mero fittizio per cui senl\amo di essere solidali con qunntl vi si vogliono opporre fermamente. Ercole Golajannf In quosti giorni. cioè dal 29 gennalo al I I 9 febbraio. si svolgono all'Un\versilà di TNJ F'A Roma regolar\ vo\a,ioni pc,· \"c\e,lone di VENTIDUE 'Al\ ~:fr~~~~:tac~~ 3:1 ci;~ig:!s~~ FJ;t'~%n~,;~~i !--------------'· formano una assemblea generale, ha in- 3 febbrato. - • Il cos1ante atteggiamen: formato - per certo - la stampa clttndi- to verso i\ governo, afferma un comunica• na di quello che, dall'estate del '4-1 ad og• to della direzione nazionale del Partito 11· gi, è stato fillto all'Università .di Roma in berale diramato dalla Stefani, avrà Ja sua campo organizzativo, ma f'lon ha mal vi- concreta manifestazione nella campagna &lo traccia sui giornali d'un intercssamcn- elettorale sla sostenendo la !lita governa; ,'.o a questa attività. Una rivista come t\va, sia ~ontrastando i posti della mino– Lo Nuova Europa ritengo abbia IJ compi- ronza alle opposizioni, laddove 1::i dlrezio– to di render note al pubblico Quelle che ne crederà opportuno Carlo,. sono le migliori e più riuscite Iniziative _ Mussolini ricevendo il segretario po– democratiche Italiane dl oggi. che posso• litico del Partito liberale pror. A. Clo\·an· no dar fiducia nel nostro avvenire.' nini. gil esprime Il suo complncimcmto per Dunque, In questi giorni centimila e rordine de\ giorno votato dalla direzione centinala di studenti danno ordinntamen- deJ Partito. te il loro voto. dopo che una estesa pro- _ Le autorità di Napo\\ y\etnno una riu; paganda Interna ha permesso nd ognuno nlone eleltornle del .iOCla\lsti unitari che la conoscenza del candidati. a mezzo di as doveva aver luogo alla sala Dante. orato– sembtee di corso, regolarmente indette d:'.1.1 re l'on. Dentini. Consiglio. Tutto elò è semplic-e, normale, 4 febbraio. - La democrnzla sociale. ma tutti sono lnvltat! a riflettere come si che, nonostante ]'appoggio promesso al go-. trnt ti di cosa Ch<' mal SI era vista nella verno. intende affermare la propri:i auto– nostra Università. e come sia una crenzlo nomia presentnmlo una propria lista ln ne. spontanea e v\~ale.degli studenll: An- parecchie circoscrlzlonl. si \'Cde tlcer:zlan• che lo s~orso anno, sia P':lre .con m1n~re dql Ministero II proprio leader, on. DI Ce– preparaz1one. avvennero simili elez\om. e sarò, al quale i'! chiamato a succedere da a]lora l'Interfacoltà ha funzionato spes. ron. c. Ciano. so bene. tal\'_olta male, sempre con serie- 6 febbraio. - Il Partito popolare dec!dl" tà. Ad esempi? ha organl~zato .un congres- di non presentare. nelle 15 circoscrizioni, $O, nel maggio scorso. m cu.1 sl cuscus- candidature doppie e che Il numero dei sero pubblicamente i più importanti pro· candidati in ogni lista non sia superiore bleml universitari; ha creato, o favorito. a quello del deput.9.tl assegnati alla mirìo• centri culturali' .. ~ssislenziall e spo;tlvl; ranza (complessivamente 179 nom!). pubblica quin~1c111almcnte una r\v1stlna 7 febbraio. - L'Jtalla firma un trattato modesta, ma v1vaC<!; ha. lndlrl7:zat? e man· con Jn Russia. in base al quale Ticonosce tenuto nel J!mHI legali le agitaz 1 0~1 e le dc ture lJ governo dei Soviety, nomln::111- rlchleste degli studenti verso 11 Ministero; do un ambasc!.atore a l\losca ha servito da tramit~ Insomma tra noi stu- - Tutte le associazioni e Corporaz!onl, denti~ e I~ autorllà scolastiche. Studente. mantenute col contributo del lavoratori, non cnn.d1dato, rllcngo opporluno che tut- vengono sottoposte, in base ad un decre- to cli) sia .Qotoanche al grandi. to legge, alla vlg1lnnza dell'autorità poW Clullano Nf.'ncl1fl tica df'lla provincia. RECONDITE DEL VOTO OBBLIGATORIO P ER conseguire quella che sarebbe una lngtustA disposizione di legge sulla ob– bligatorietà del voto I partiti conscr valori hanno sostenute tesi storte e finte ragioni educàtlve che In altre circostanze potrebbero far valere i veri progressisti. Contro si sono schierati I partili di sin!• stra, Il comunista In testa, ma ci pare che neppure essi abbiano presa di petto la questione col mettere a nudo I veri moti vi del contrasto. Sta di fatto che Il voto obbligatorio. nel cllmri d'immaturità politica fo cui tuttora vtv.lamo. s1 rlSolvcrcbbe. come è avvenuto con la concessione del voto alla donna. a netto vantaggio per la destra. Non è vero che tutll l partili possano egualmente avvantaggiarsi dell'obbligato rtetà del voto. Fra I milioni di cittadini che oggi si aslengor;io dalla politica nel ti more. come loro dicono. di urtare contro gl! Interessi delle caste dominanti e 1>erde· re .l'Impiego e Il pane per la famiglia. mo\· tlssimi ve ne sono che attendono dal rl suH.ili della Costituente l'auspicato ml gl!oramento elle soltanto può derivare dal la vittoria dei pr!ncipl democratici. A que· ste masse molto s'è cercato di far credere che la giustizia e l'ordine mlgllorc po– tranno essere garantlle dall'attuale gover• no regio e che non v'ha nitra morale oltre quella predicata dal pulpito. Viene Inoltre sussurr:Ho che soltanto un governo che mm rinneghi l'opera del passato potrà e vorrà rlconoscçre l diritti di Javoro acqul· siti dagli Impiegati. burocratici special· mente. Certo pochi credono a tali dicerie, ma molti dabbenuomlnl. amanti del quieto vivere, sl sono nppnrtatl dietro In formula: • Non ml occupo di politica•. Fate ora che questa gente sia chiamata dal proprio capo ufficio e con metodo tra Il fascista e Il dolciastro la si ponga dlnan.zi all'av: viso: 1 Votare per la sinistra è tradimen– to, votare scheda bianca è v!ltà » e certo vi saranno parecchi che, daranno un voto di subordinata acquiescenza. Non sarebbero cerio per la obbligatorie• tà del voto ! partiti d! destra (specie i li· berai! nei passato contrari al voto Impo– sto) se al govemo oggi si trovasse un parti 10 di sinistra che, avesse :wuto modo di fare sperlmcntare I frutti delle sue tC'Ori<'C'che icnl"sse ll" r<'dini <l<'lla huro• crnzla MONETE ANTICHE MEDAGLIE - DECORAZIONI LIBRI ANTIClll E RARI STAMPE • AUTOGRAFI DISEGNI OGGETTI DA COLLEZIONE "DEMARETEION,, Roma - Piazza di Spagna n. 72·A, 2. -p. I L'A NUOVA EUROPA SE'l'TIMA~ALE DI POLITICA E LE'J"l'EHA'L'UflA Direttore LUIGl SAL\lA'l'ORELLl RedattOi.re capo MARIO VINCIGUEUltA Redattori GUIDO DE RUGf;mRO UMB.ER '1'0 MORRA PIE'l'RO PANCRAZI Se9retarlo di redazione A. J>ICCO.N E S'l'E LLA Direzione reda,:ion~amminìstraz. ROl\lA - Via del Corso n. 47 •J'~lefonl: 083.510 : 60.648 • 62.823 ~ Una copia LIRE QUINDICI Arretrata L. 25 Abbonamento annuo L. 700 Semestce L. 375 :: Trim. L. 200 L'abbonamento decorre da qual· siasi·data ,e può farsi col Conto corrente postane n. 1/1302 I m4,i0.9Cf"ittt non si. restituiscono Riproduzione vietata tn confor: mità della vigente legge sul dlrltll d'autore (art. 65). Permesso n. 232, 30 agosto 1911 clct:o. commis;;. nazionn:c della Stampa Direttore -respo11~abile LUIGI SAl.,VATORELLI Stai.). 'l'ipog. <le I Il Giornale d'ltalla •

RkJQdWJsaXNoZXIy