La Nuova Europa - anno II - n.51 - 23 dicembre 1945

--23dlccn\b.1015--------------- LA N U O <'A 1': UJlOJ'A ------------------ 3 -- GLI OCCIII dei giorni di Natale, in cui il più novero m che si può pcrdC'rc, ma nctl.i riclà bambino <tcl mondo n..icquc e imposP dell'uomo. che è la condizione del suo al mondo 11dramma del J>0W\rl. Altri 1iSC<'ltlO, batnb\nl nascono fra ugunH atcnU, !rn In <.1,ucstianni terri:IJHi, e oggi da• lein1accrle dell'Abruzzo. della Toscano, vanti al nostro plì:1 crudele lnvocno, del Lazio, del J'linpoletauo, della Rom:i· .ubb!amo misu,r:ito bene che ~osa è rlc• >:na, 0 tutta vin la loro na.c:-.c1Ul è una che-w.a e che cosa· è povert~. Infine, festa- E hanno ancura pochi mr.sl nl- sappiamo che cc::iè l'Itolla. Snpp\am.i POVERI tri bambln\ natl nelk! <:averne l'! ncl!C! c:hc una -i:ucrra come questa. mossa ◄ grotte e nei: <e.st: illc sotto i bombard.:J• per la lllJcrazlonc dei popoli e la loro m~:ntl, e che conobbero la 11tragc d, frJtcli~nt..i:, Gl ~ conclusa (.'00 li l'it..:,rno ,.. gil tnnoccntl n~ll'inverno del 1043 e dçL popoli nella l<1ropiù •stretta css?n• . · <tcl 10-14. La povertà s,i è fatta tnnto za. nel soio rtr~1glo I'lnl?,-'itO in tan,to U N soldato ;im~ncano ho. scritto misera c. dr-serra da stwe1t...1re In strngn 01,rorl.'>: In clvitta. la _tl'a~1izlonC!, la, \'O– l'altro giorno unu lettera a Stars :del ucmlco e u disgusto cìd llbcrntort. <:azton~ m1zlonale-. C1 nvellmn<:> luno · nnd Strlncs facendo a:r.unc con· i Essa è al punto in cui kl ,·tdc li Si· ull' alt.ro. e non è dt~tto thc 1 più lnfe· B1d,~ra2.tont sul ~ontegno e l'animo de!lc- gnorc ri.\•estito d! carne mortale per Uci sia1~0 I più povcrii. Forse. al tcr· trupo-J d'occupazione in 1talia e 4n Ger:. (larle una voce nei secoH, e al punto '1 mine cìl questo travag\lo, cl attendf:' mania. Egli afferma che ~e tiruppe cli I m cui soltanto Diu Poteva avere -tanta l'un.!ficazlone d'Europa neJla suprema occupn7.louc hanno avuto m Ita11.a ml- I potcn 7,.1 da provarne pietà. Glt uomini I legge della co1wlvcmz.i: e della tolleran· nore con!.1dc-raz1onC1 verso 1\ t>OJJola mcdc-rni, Q.uanrlo la povert..'l ~ tanta I -ia umane, nnl diritto di tutti a tut~ Cl'l.cin Gcnnanta. ln ItaU:t, cgil dJcc,Igrande, ne hanno orrore come cU un la "\ila, M:t lo str::uJa è lunga, Piena c.i ~a genr~ era ass..,i più btsO!mosa e 1,e,;• ! contagio. Essi danno ragione n Q\Jalchc; dré'.mm!. For~e l'avremo ·percorsa sto ,-..:.sm.a che m Gcrm:i.nhi , e 11 ROt• ii.lesolo moderno che considero I.a vo· qu.,ndb ~nrrmo tosclcnti delta nostra dato cH «-cupazlone « si fcrm.i. soltanw vei"1.àuno malattia. Essi rlprc.,pongono I forza spirituale, ciella grandezzn della tt quello che è mcg\10 vestito J. In l tJ.· ll"L'll\o<lOpiù crudele li problcm.i: dclì.a nostra clvHtà fa.millare e umana .che ,ta. <ltcc quel soldat-o nmcrlr.i:no, I.i vovert;). scìagurat.'lmentc barattammo pe~ v.cntt gente e:: p,ange,·a e si l!'mcntava. mcu- Tutt.a\-ia, anche not n~lla nostr:t anni ~n una de11e tante pazzie. ma dlrov:t. e si vendeva. Non a\'eva .~ltra brievo stmi.a moderna abbiamo conQu.• non l ultima pazzia del mo:ido. E, che scclta. se voleva ~oru-av"\.·h ·c.re •· ~ ll!-L· stato popoli: ma noi shtmo un pop0Jo del resto abbiamo pagato fino all ultl· tavia questo suso.tò un sentimento do• che sa che Cosa sta poven:~; e di noL ma ~ocda di songue- . di.o~ dl disgusto fra J soldati dl oc.-cu·dovunque al mondo siamo.statl, rirnan- No, sappiamo cho oosa significhi SO· 1>3.ztone.Gl'1tnllanl, di.cc semp~ to gono stirade, ponU, cilf.tà ,rinnovate: do• pravvtvere a ogni costo nelln più gran– scrtventt, awvnno pc-rso tutto; mvt.>cc vunque starno stati s1. parla la nostra. dc tempesta d~l-Ja ~orta; e non nm.i.ti ; •I tedeschi nve\f'ano l)el'SO solom<'nl" h1 linR"Ua s,_ rlcordn la nostra umanità e e nepput·e stimati, perché t)Overl e gucIT:i. 1 1 erC10 1 Sl>!dat1 ~H occupazio!n: carità.' u nostro notere di convivenza pe1·c11é non abl.Jlan;io succhiato 11 san· e hanno un aperto sentimento d1 ant i ctv:ile O di benessere. E' che not. dn· ,gue .i nessuno. E che not vogliamo n11r..ziont V\.""'rSO 1 tc<tcechi•; Quel so1• 1 vanti agU occhi d'un bambino Povero, s0pr.ivv1vcre con ~ut~ le nostre memo– dato agcmnMe che, per qUCll odio verso I vediamo l'lnfanzla ~ 1a sua patria ce· rJe, col nostri 1ìg1,con tutto clò che Il più mlsero- egli Potè scaecblr~ un leste. E' che noi. non abbl.i:mo paura attesta la vita e anela alla vtta. che ~bino tt.altano affamato, e per que.t• della povertà come di una mt1lottlt1;es• vuol ere.ire la vit;c1 . ,ntor.no ia sé- R!eor_· I avversione~ alcuni co~pa~i di Q.Uclsa è. anzi per noi la SDeran.z.i della d1amocl dl Q.Ucsllnostn ;.9rn1 oscuri • eo1dato sono stati capaci d1 sgre~olar_e 1 <."OnQ.ulsta della vita. GI.l neun casa pa• come ciel tempo in c~I al)bimuo vedu· · dcViziatl U loro cioccolato <lawmt1 ag1J. terna, nel nosui fragili •onesi. davanH, to, tnslcme col nostri m.:.11,e non i ocd11 afTasclnnU di un pubblico dt per• J ::il m!stcro della nascit.a del Slgn◊r(~j peggiori che possano all>crgnrc in un wnc a stomaco vuoto. Conclude 11 ~o:•,fattosi povero, tJUsut-a\•amo su quell.::i cuore umano, le nostre 1,,·lrtù. Sono co– tfato Hmrn1cano che le truppe d'occupa· JX)YL--rtà i.I hene Jncommensurabilc dl se che gli ;::.llri non sanno ca1>tre: non zlonc Ja r,ensercbbcro dhws..,rhcntc M avere- quattro mura meno 1>0,se1'0. li i si ca:::,lscc facilmente un paese oleno r,;flett.essero che i tedeschi so_nu rlU•If~1~ cf r!~~~oN:n:i;JScl ~!~~ I ~~n~"~a!~~\~6r:s;ur~1~!~.;~i: sct_ti_ a prcscnmrst meg'Jo al Vlnclto'.~ '~amento: « Non fare agÙ altri c,uet:O E: aug\Uiamo che ad altri, meno J~<.ll· 1>01coé. avevnno ~c-chc-ggtato, del)l~ I che non vorresti fatto a te•· Nel male j cati di noi, meno nUevatl ::illa scuola dato, &S:languato le al:tre nazioni. degll altt1. 1101 vediamo· il nostro pos-: dlvl.na deUa po,vert_à,non caplllno mnll Il l)Opolo 1t,,1tano ha 11vuto molte e, slbilc male, Noi .sapplamo che le for•.I come t n1)Str1. Abbiamo tanta cspe1·!eu– durc i<'Zlont, ma nessuna, penso. piil :tune mutnno, e che domani U p\ù .P<;l· i :1::a. d?le fortu.ne umane ..e tant.1 carità esp~<:ita di q~lla contenuta in lJ\.W• ;tente l)U0 overe blsoa-no <fc-1più di· I crJstlana dn poter fare ùl questi nu- ata lcLtcra d'un soldato am,ricD-no. Es· 'sprezzato. lnfinc. U vanto della nostr.J guri. · aa ci ~ proposta come mcd1ta1.ione nci ,dvittà non è nella rlccheua, t'h-: t be- 1 COURAOO AL\'.<\ltO LA SICILIA nL come In Snrdesn:-t o la CaJitbrla o le l'uglie, era fncllmcntc ellmJnabUc; 1>ereliminare- l'Isolamento sicllt:mo oc– correva distruggere 11 vecchio mondo, molto solldo, e rlcostruirne un altro, al post.o del primo. La crisi della vita J>olitica e dc11a vita culturale siciliana culminò precisamente nel 18GO; ma l vantaggi pnlcsl dell'unificazione sl vi· DOPO IL DUE OTTOBRE L 'ARRESTO <Il l'lnocchloro Apri• le, Varvnro e Restuccia non &e· gna una data decisiva nella ..sto• ria odierna della Sicma. Una data. dl cronaca e non una data di storia. A prt.m.i vis~ sembra che il 2 ottobre abbia portato a un cambiamento radi· cale, a unn cris.i profonda: 1 rivoltosi di ieri oono oggt sudditi obbcdJcntt, è scomparso l'Evls, appaiono ormai lontane le sommosse dell'inverno scor– so e la campagna propagandistica per l'lndlpcndenza dell'agosto e del ecttem• bre di questo onno. L'atmosfera si l! placata. lo. calma regna in Sicilia. Il cambiamento però non riguarda la BO· stanza del fatti, ma piuttosto l'aspetto chiassoso, reclamistico, para~ossale del fenomeno siciliano. L'azione Politica del stipnratlstl era, tutta quanta, una montatura; l'intervento del governo è valso a mostrarne l'estrema debole-..r.• za, è ,·also n dUeguare uu fantruuna. Ma non ha modiflcato, e 11011 poteva d'un tratto modlfic;.irle, le condizioni morali e pslcologJche dell'lsola (tanto .meno, J)Ol 1 quelle economiche): pro– prio -quelle condizioni da cui ero sca.– turito il separatismo. Cera, prima del -2 ottobre, una tendenza. per la scpnrd · zione, diffusa. in larghi straU della po• polazione stclllana, plù di!fusa dl quanto non s1 creda: Questa tendenza è rlmasta, e rfmarrà finchè non .sarà patrimonio comune di tutU i Siclllanl la convl nz1one che il dlstacco rappre– senterebbe un regresso e cloò I ftno a .QUan<lo la Slcllla non godrà di un'ef• fetthra, collaborazione Sl) lrltua.lc cd economica con le altre parti d'Italia e ·Potrà sperimentarne, concrctumcnte, i ,:van taggt. •· · Un.., coUnborazion.e con la penisola ·ampia e dura.t\ll'&, e a condi7.lone dl ~arltà, non vi è etat.o mai ln SlcUla: ~ nè prima del 1860. nè dopo il 1800, nè ~ prima del fasclamo, nè durante U fa– iscismo. La Sicllia è rimasta un'isola, Un tutti i sensi, e tipicamente ~L·mo ~~ rima.sto l'a.n1mo dei suoi abitanti. La -·llltuazione, cosl considerata, è esatt.o.– ;111ente<lltella che era: non sarebbe 1>er• · Clb strano, al punto .in cui stanno le ~. che presto o tardi, camu!fate sot– •.t.o questa o quella forma, rL""\morasse 'l'O nuove m:mlrestazioni di sep.i:raU– imo. se Cl'ado. ingenui, fino a due me• sl fa 1 allarmarsi troppo per 1e set1sa· dero nelle alte sfere della letteratura zlonall dichiarazioni di Finocchlaro e del 11e11.Slero, tn pochi uomlnl isolati; Aprile, saretibe ora imprudente nutri• solo vlù tardi e molto lentamente nel• re un faclte ottlmtsmo sull'avvenire ~~ 1 . ti ~~: r?:!1:sl~~r:~~~~o~~ ~~;~~~u~:e~c~;f~~~e:i:: Wl notevole numero • di funzionari, di ~to 1 momento per_moment.o, da tutU ~~!1!.c~~ i~te~ ~~~ini m~fa~ 1c~~ !~~~nJ\ln~!~~n~~~~. ~!:1c~!; 13 rlnasclta: non ebbe tndustrlc, non soprattutto dlslnt.crcssatn: certo non ebbe nuovi istituti culturnll che SOJ>- basta una riuscita operazione di ()Or !~~ta; 1 ~~fo~-~! 11 a_;>;~~i~~~~ta, ~~ 112 i!i, Insomma li pericolo (che appare grazlone di Intellettuali; di burocra· tanto plù reale quanto plù sl conosca U ecc. era indizio dt povertà, come tut– l1ahito mentale dei S.lcillall e l'atteg- te le cm.lgrazlonl; e accentuava le con• glamento che verso dl loro e verso 1'1· db:lonl dl tale pov~t..-\, segnav:i. un sola hanno gli abltanU delle ellre re- ~~;~:Ss!~tl> d~ro~~u~~\a C~/o~ :f:~~-èot~ 1 eiiu:c~ ~~v!~~~l; altri Itollant? Essa fll un mito, un'jso• chiuso la plaga, .senza sanarla. Il se- la dl eolc e di zagara e non un· proble• pa 1·atismo non era soltanto un movl· ma che fosse necessa1io risolvere cbm• mento politico, era invece, cd è nnco- pletamcnte e al più presto: rapprcaen– rn, un modo di essere, uno stato di e.o- rò una suggestiva fantasl.l'I, non una scienza. Non manca, in ognl parte d'l• tc1Ta plcua di softerco:,.c umane, t.erre– talia, una forma plù O meno ucccntua~ ne, per nnlln pootlche, per nulla sen• t..a di orgogUo chiuso per u luogo na- tlmentall; per i settentrionnli c.ssn fu tlo, un senso asti-atto di tndJpcndenza, anche la pat.r1.:l tipica dei questurini e di autosu.fflctcnza; in Siei11a questo or- degli agenti del fisco. E il Siciliano .it– gogllo si fa battagliero, ~ sostenuto da !ora è ternato a clùudersl nella pro– una condizione di -cose, eh~ è molto prla sostanza ,elementare; ha nmato difficile rlscontrnre alt.rove. Sette se- troppo la sua Isola, ma da ]ontano, in coli dl effettivo tsolamcnto non .soi 1 Q astr~tto; hu corrtrlliulto anch't•~lt a far trascorsi Invano: dopo la rhrolta dei ne un mito, non a.vendo i me-.t1.lper Vespri la Slclllll ha fa!.to oori>0 a sè, nffronwre Quei prolllemi pratici che di dltitt.c, 0 di fatto; ancora nel St:?ttc- potl:!sscrocomunque riguardarla o non cento erA cosa molto ardua intrapnm- essendo educato l)(!r c1uesto, mostran• dcre un viaggio per i centri J>ltt im• doscnc talvolta quasi costltuiion.nl · portanti del1a penisola: rccnrsi appena mente incapace. Comunque ha mnntc– da Palermo a Napoli signlflcava af- nuto semJ>re una sua rigida e gelosa front.are Wl'nvventuro. pericolosa. Per fermezza ill slcUla.110;si è sentito iso· vfa di terra c'era una :,,ona neutra da lato, indlpendeitte. attraversare, la Colabria, Ja Dasillcata Il scparaUsmo era, cosi, 1l movl• e parte della C:m1panJa, 8.))rovvistc dl mento che sappiamo, aveva ,Jc ,nantfc· mezzi di comunicazione; per Yla di ma• stazioni che sapplnmo; ma oltre ngU re era sempre presente la mln.nCCladel aderenti attlvl vl ern tutta una massa pit'ati, parUcolarmehte tnresu hl quel· di lnconsapcvoH simpatl1.. z.mll, un la zona {ricordi dl Incursioni e di ra• •gran numero di persone a cui questa ptmentl sono ancora vivi fra gll o.bi - promessa di indipendenza non poteva tanti della costa). Ma la Sic!Ha avev:t ctte· sorridere. Vi erano poi l favorcg– lnoltre una cultura pt·opria, molto no- glatori che intendevano rimanere rida sepptire non geniale, forme pro• Ignoti si erano uomini politlcl rolli• prie di ordinamento politico, anch'cs· tanti in altri _partiti, m;:i che in fondo se non moderne ma nettamente tndtvi- erano separatisti. La Signora Varvaro, duabill; aveva insomma u~ flslono• dopo l'arresto del marito, ha fatto H mia a llè, un pro9rlo aspetto. E questo 11on1edi qualcuno d\ essi: ma e'b dl aumentava la distanv..a, la rendeva in- p!ù; in un p1imo momeuto i Dcatocro· colmabile: l'isolamento di altre regio• tlci Cristl.nnl non seppero assumere subito unn posizione nettamente uni– tarin: l'iservandosi ogni decisione tn merito al giorno in cnt tutta l'ItnHa sarebbe stata liberata. Questo fatto della sepnrazlone, che nella penisofa sembi-a mldirittur.i: un assurdo, in Si.– cllia era COGa nonn.i:1o, già possibtlc. Idee separatiste clrcohw.:mo fra 1 H· berall e i dcmoc:ratki del lavoro. Nei r;:iglonnmenU dell'uomo. della strnda sentivi poi riemergere, in modo hn· pre&Slon.mte, tutte le Niratterlstichc del p.:u;snto storico dell'Jsolu, l'orgo• glio del privilegi di stato sovrnno go– duti per secoli. E' vero che questo al· teggiamento è re,11.lonario;ma è :mche vero che bisogna tcn<!rnc il massimo· conto. pl.'>rchè è troppo diffuso, troppo ra,lknlo. Il separatismo Inteso come animu.~ politico. come disposizione me1\t;1lc, non t>uò u·amontare molto nresto, ,wcnclo lontani e duraturi prc-– ccdcntl $torici; co!>lcome non pub ra– pidanH''ntc scomparire dnl suolo d'Ita• Jfa Il fascismo, la cui storia non CO· minC'i.'.ldnl 1!>22bem;l dal 1500 e dal tGOO. Q'..lm1do noi perdemmo il senso <li una nostra 1ibcrt:'.i spirituale. li 2 ottobre si è avuto il colpa di scena: I sc&>aratisti hanno fatto atto formale di sottomiss1one, non hanno renr,-ito nel modi che si sarebbero PQ· tnti prevOOere. Sembra un miracolo, spccl.tlmentc quanclo si tlcn conto di quello che si è detto su. delle simpatie che cssl godevano nella mnssa dcll-.1. popola;done. Ma H Siciliano ho. fortis· simo il senso dell'autorità esterna e su di essa condiziona le J)roprlè inaru– festazlonl pratiche e spirituali. E' scompnrsn ta possibilità di un inter– vento alleato, il goverRO si ò mostrato energko; e allora tutto è venuto meno. Ma l senthncntl sono un'altra cosa: il ~1c:;1a~ip:~~~~iv~1 eml~~~~\~1•a0 g~~: ~ no. -In fin del conti, per evitare nuo– ,•e lm~uictucUni in Sicilia basterebbe uno st.>:tòforte. di marca fa.scJst..,: ma con ciò non si sarebbe risolto nulla. 1;:nulla inJatti si t? risolto clal 18GOad orrgl, 1>er qunsl un secolo In cui, come per una regola fissa. 1n determinate fast cruciaU, la Sicilia ha fatto sentire encrglc:uncntC! Ja sua voce. Queste somn1ossc avevano, direttamente o ln· direttamente, un'unico orlgtne lo una. spc-cle di sclovtrusmo estremo, reso più :icuto d::illa miseria dilagante (anche t « Fa.sci 11, che rappresentano t1 movi· mento più maturo, più sociale). Sl è ricorso ogni volta alla fo1·~0, con l'u– nico risultato dl veder rJsorgcre 11 ma: le nelle stesse forme di prima· e forse più aggravate. La serie delle rivolte non cesserebbe se noi facessimo dl nuovo affidamento solo 51.1lb coerci– zione, se nel caso parUcolare et ac– contentassimo del successo opparent.e ottenuto con l'arresto del capi del se• paratlsmo. Un'altra ragione bisogna tener pre– sente per splt'gare i fatti del 2 otto· bre; ed è che .11 SJctuano sl ferma aHe lntcnz1onl e dlfficllmcnte S'l andare: al di là, che 1nolto spesso non possledo quello sph;ilo organii.zaUvo che si csl· se per te ozion'I di ampio rcçlro e non trova l'espediente per attuarle. Se tutto consistesse nella passione con cul un'ldc.'l o (come 1n questo caso). una non-idc:\ è sentita, la Sterna sarcb• be già indipendente; sentlmentahnen· te, intenzionalmente, li scl).lr:ttismo era un movimento vlgoroso; in praUca ln· vece O crollato. Anche nelle rivolte del 'GGe del '0--l l'organl?.?..azloncnon coni• ·sJ)Ondcva esattamente alla portata de· gll SOO}}l che si volevano raggiungere e alla possibilltl\. che si avevano per ragghmgcrll. Ciò i.ignifkaw1. ancora unn volt..'\, Che è rcla.U1,,·amcuta !.:i.elle stronc.i:re tn Sicilia un movimento; ma molto dlfflcllc Invece i) ottenere dei risultati duraturi ed eliminare le cau– se Cielmalessere. I senthn<'.nll per l'o– pera <li repressione si pcrpcbtano di anno in anno, si sfogano. 6C non al• trn. nena rcslstcn7 .. a passh-a. Ma a 1:lsull..itl duraturi i:.i deve vur giungere, se non si· vuole i-;cmpre tn– comhentc In steS!"' ...'l minaccin, le stesse J>O!->siblllta '1l turbamenti. H::mno stu– diato gtl uomini politici le rag:lonl del separatismo? Qu:ilcn~ f.i ò Calto, tn prevalcn7..a sut ,: iorn:i.li: e non basta• va. Ora si tace del tutto: si b « accan• tonato» l'cpl~llo. Ffno ., QU.\.nclo? La storia vklna e lont:ma e-i :unmo1ùsce a non pll\ nttcndcrc, a non rlm~ndarc :meoL':t le cose. Con tutta la ralma che dimostra 1n Sic\lfa rima.no sempre uno dei problemi più gr~wi cli questi llnnl di rlcostl'Uz[onc. 8€Bi\8Tl:\"XO ,\GI,f:\XO' CONCUSIO,\'AltlA t-:sct.llSIVA l'E:R 1,.4. l'UU!Jl,ICITA• SEltVIZI 'tl•:(..;NlCI onG:\~l;t,Z.AZIONE l 'UUUJ.lf: 11'A' ROMA - Vl:\ VIU0?I0 Veneto n. Ui - ·reterono t3.'172 -

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