La Nuova Europa - anno II - n.35 - 2 settembre 1945

LA J\!U0114 EUROPA SET.TIMANALE DI POLITICA E ~ETTERATURA .:il ANNO II ~ ~UMERO 35· IN QUESTO NUMERO: GUIDO DE RUGGIERO: I ' CETI ME. DI • , ••• , •.•• , p. 1 HAROLD LASKI: ClN MI O CO N·S I· GLJ6 AL SlUNOR Nl!.:NNI p. 1 ••• LA SETTIMANA ••• p, 2 MARCO BERLINGUER: / L GIURA· MEN'fO MILITARE , • p, 3 GEORGE CREEL: ALBERTO T A R· CHIANI , ••• , , , • p, 3 ALBERTÒ APPONI: GLI ANTIFA– SCIS'7'1 E GLI ALLEA7'1 p. 4 * GIORGIO VIGOLO: DA CODA DEL, LO S-CORPIONE, • ,.p_ 5 EUnIALO DE MlCHELIS: L'ULTIMO AIO RA V 1A •••• , , • , p 5 I CETI I N ogni crisi pollttca· \tallana fa poslzione presa dai ceti medi e il r6le da essi assunto hanno sem– pre avuto un'importanza decisiva, ed è prevedibile che l'avranno ancora nel– l'avvenire. SI ha un bel dire che essi escono schiacciat; e polverizzati dalla guerra; sl può anche fare una facile Ironia sulia mentalità plcco:o.borghese ; pog. sono I partiti soclalii.tl tentare di as· sorbirli, convincendoli che ormai sono discesi ·al livello del proletarlatò e che hanno tutto nnteresse ad aggregarsi ad {:SSO.Sta di fatto che I cett medii sussistono con una propria fisonomia lnconfondlblle, perchè- ciò che H co– stituisce non è un certo grado di rie· chezza, ma una certa mentalità, una certa educazione, un certo modo di vi· vere. che si distinguono nettamente da quelli degli altri strati soclaH. Indubbiamente, essi sono oggi ridot· ti in condizioni economiche inferiori a quelle del proletariato. ma lungi dar. l'adagiarsi nel nuovo livello e dal far cr:usa comune col loro compi1gnl di sventura, essi sentono, a diritto o a torto, l'lng:iustlzla di Questa sorte im· meritata, e reagendq.vt con energia. rlélfformano i tratti differenziali della propria natura. La presente degrada– zione economica non è, a loro giudizi(), una condizione sufficiente per la clas· stficazione che si vorrebbe ad essi im– porre: essi infatti sanno di possedere delle.•doti che al proletariato mancano, cioè una capacjtà di risparmio, un a· bito razionale di commisurare le usci– te ali~ entrate nel loro bilancio, che, se anche non trovano un impiego ade– c,uato nelle presenti strettezze, rap– presentano un capitale pott>nzlàle, che potrà realizzarsi. non appena la vita r!comlncerà a rifluire nell'organismo sociale e un certo differenziamento e· conomico sarà introdotto tra re varie prestazioni d'operà secondo la loro gra· duazlone qualitativa. A ciuesto -primo fattore d'Individua· zlone se ne aggiunge un altro non me– . no importante- Le classi m~dle posseg– gono 1a cultura. ch'è rmch'essa un ca. pitale. spesso accumulato !n motu an· nl di privazioni e di sacrifizi, ·e di cui sono esteriormente gelose. Anzi, una delle cause principali del ioro malcon· tento sta nel constatare come sia rin· ,•ilito oggi questo patrimonio. che nOn riesce a-d assjcurar loro neppure un onesto paf'le. E il senso di eleva~ione ,Jntellettuale e morale che traggono dal fatto di possederlo rende anche più ln– tollerabil-.;} il contrasto con la prostra· zionc economica ln cui son cadute. Infine, le classi medie hanno un pro. prio tenor di vifa e un proprio dr.coro a cui non intendono rinunziare, per– chè è il frutto -di un lungo processo di eòucai,one e di selezione, che è costa– to ad esse non meno dell'acquisto del• la cultura e -della capacità di coplta– !lzzare. · In conclusione, re classi medie coSti· tuiscono una individualità distinta; mo. mentaneamente debole, ma con grandi possibilità di ripresa; internamente o– mogenea se anche non organizzata; nu· mericamente agguerrita, perchè, oltre a comprendere uno sterminato numero d'impiegati, di professioni.Sti, di nego· zìanti, di piccoli mdustriall, di artlgla- ♦ ROMA - 2 SE'M'EMBRE 19~5 ♦ ALBER-fo MORAVIA: e IN E MA p. G tautà cal)itallstlca, sja i>erchè r.lpllgna DANTE ALDERIGHI: MUSICA p. 6 ad esse, a torto o a ragione, li rigido .1r~oLCO MARTINAZZOLI: SENECA ~~~00~~~~1. e lo spirito dittatoriale u·AtoR1·sT·A ·; ·:.: ."·• ··.--.. =v. 7 · Ecco perchè comincia a delinearsi GIAMPIERO CAROC.CI: ·n l CO R DO nel ceti medi un'insensibile· tendenza ··DELLA GERMANIA· • P. 7 y,erso la Destra- A destra non vi sono UMBER'l'O MORRA: i:: H EST E·R TON. grandi fossi da saltare: tra piccola. me· IL SERIO GJ"OCOLIE·RE P, 8 dia, grande borghesia i[ passaggio è O ~~f~~~a c:-::~~a~~~~~p~~lt~~~//!:1t,\e?,~ LUiG~ ~U~!)J s :f fr°T f Jg ~-I;D ~-e~ ~e g~~~!~e sf;~ai:1mau~k !1~~~!!~~d~~: GUIDO CALOGERO: R I S p O s T A A volgersi indietro. raffotza questo rt– L U I GI STURZO: AUTONO· vosante senso di continuità. foriero di MI A ED · ETERO NO Al /A . p. 10 lusinghiere promesse di ascensione e di G. C. WICK: B RE v E s TOR. 1 A progresso. A destra inoltre si garenti· DE L"L A Bo Al B'A A 7' on/ e A sce l'ordine e la cl\scipllna, tanto ncces- . . ' , p, 11. sari per la ripresa di un fecondo la\\J GIORGIO FALCO: Top 1 D' A Re H J. ro; si assicura il concorso, lndispensa- v I o . . . , . . . , . . . p, 11 b!le per la ricostruzione, del grande ca· pltalismo americano e inglese; si fa sperare una rapi-da liquidazione del pas. sato. BaSta col fascismo e basta anche MEDI con l'antl-fasclsmo. che degenera 1 non diversamente dal suo avversario, in una rorma ai spaculazlone e dl vora• cltà insaziabile; tutti Italiani, tutti cor– responsablll del passato, tutti solldall nl, di proprietari terr!erl, possiede an·. ne~~n~~~~\f~;~;.~~~te, ma una sorta di ~~~iu~nf~:idoi;lo~lees!~Jt~deun~: ~~t~ segreto pudore trattiene i ceti medi voi-e forza di attrazione e dl assimila· dall'accogllerlo. Dunque, tanto sangue zione verso quella parte del proleta- sparso. tanti delitti perpetrati, tqnte rlato che riesce a differenziarsi dalla rovine accumulate-: e tutto ciò per nlen. massa amorfa. Sottovalutarne la forza, te? per tornare aJ punto di prima? per sol perchè: oggi non riesce.a trovare conva!Hlnre furti, trad!mwtt. asSttssl· una espressione adeguata alla sua po- nl? Il senso della giustizia è ancora tenzlalltà, sarebbe un errore funesto. troppo forte nel ceti medi per accetta- Che cosa pensano, che cosa vogliono. che cosa sperano i cetl medl?.Essl se– guono con malcelata diffidenza gli on– deggiamenti della polltica; s'Impegna. no molto limitatamente nelle nuove or· ganizzazioni del partiti; deplorano l'l. nerzia governativa; s'indignano (quan· ~6r~ 0 ~,f,~~~~ 0 v"a r:nfe~t1:i~r;IJst?~t~~ crativi e alle fortunate speculaz!oni; si spaventano del rivoluzionarismo ver– boso dei partiti di sinistra; si allarma– no per la mancanza dell'ordine pubbll· co e per il dilagare delle manlfestazlo– nt di piaiza, In complesso, si riserba· no per un avvenire che sperano ml"glio• re. Nessun partito politico p~ò vantar· si dl averne conquistato l'anima: pic– coli rivi si son potuti qua e là incana· lare; ma la grande massa è ferma, sta– gnante, pronta a precipitarsi non ap· pena gli argini saranno rotti in un pun. to o in un altro. Avverrà a sinistra o a destra la rot· tura! Non si possono fare previsioni attendibili: In un primo temPo pare– va che i ceti me<il tendCssero ad orlcn· tars-i verso il socialismo. Questo Il ras– sicurava con un programma minimo, che coincideva In parte con le loro a· spirazioni: incameramento del beni fa. scisti. avocazione allo stato del gran· di monopoli! industriali, finanziari, ter– rieri, giustiz-ia sociale. e libertà ind!Vi· duale. Ma col t-.?mpoessi sl sono accor– ti che questo programma di ordinata democrazia, formulato al centro con· trastava con l'abito !a:doso della peri– feria, con l'intemperanza nel fomenta· rè disordini di piazza, con la pretesa d"Instaurare una giustizia implacabile, che dava a tutti un sentimento peno– so d'-insicurezza. Ha accresciuto il di· saglo quella specie di rivoluzionarlsmo encl~mico che è connaturato alla men– talità socialista e che improvvidmn-an· te s'innestava a un ventennio di pre· ùlca,zione rivoluzionaria. mai conclu· dente e mal risolutiva. Non che i ceti mcdl rifuggano dalle rivoluzioni. ma le vogliono rapide e conclusive, per po· tcr godere In pace il nuovo ordine da esse instaurato. E questo bisogno del· l'ordine, qualunque esso sia, è oggi la più grande asplra;i;ione del ceti medi. c·he vedono giustamente in esso la con· dizione preliminare ed essenziale di ogni ricostruzione. Ha dato infine Il tracollo alla b!lan– cia il riaffermato classismo dei socia· listi e il Toro acccntuatd' filo-comuni· smo. Oia, per le ragioni già dette, I ceti m~di non accetteranno mai un so· cialismo ottenuto al prezzo di un de– classamento. che consolidi in modo dc· finitivo la loro momentanea soggezio;. ne. E, quanto al comunismo, h1mno verso di esso una istintiva prevenzione, si.a perchè. pur essendo in gran parte spossessati della maggior' parte del lo· ro beni, hanno una connaturata m~~- re le condizioni di una simile pace so· ciale; e néi tempo stesso ll senso della libertà che essi cominciano ad acqui– stare li .rende diffidenti alle lusin&:-he di un ori:llne, che non potrebbe attuar– si sa non al prezzo della repressioÌl~ delle ptt1 generose esigenze di rinno- vamento. ., Perciò essi restano oscillanti e per· plessi, t.ra I-esl)eranze di un ordine nuovo. democratico e progressivo. e ;1 biSogno di una vita pacifica e ordina· ta; tra la paura di violente convutsl9· ni soc!aH. e la minar.eia di sanguinose represslont. Questa s1tu,1zione d'insta• bile "-equilibrio psicologico non sl può prolungare indefinitamente. Verrà 1l momento in cul una speranza o una paura prevarrà sull'altra. E allora SÒI· tanto tutta la nazione entrerà in una fase rivoluzionaria o in urla fase rea– zionaria. hfa è possibile che non vi sia una via dl uscita da questa rovinosa alterna· tiva? Ve ne sarebbe una, e consistereb– be nell'impedire che· i ceti medi preci· pitino a destra o a sinistra. per ingros– sare le lìln di un esercito che non com· batte per la loro causa, e nel favorire Invece Ja formazione di un suo eserci– to proprio, capace di allearsi a condi· zionl di eguaglianza con quello che me. g:Hopuò garentirgll l'appagamento del· te sue vitali esigenze di libertà, di giu• stizla e di ordlne. · Quel che oggi accade è preclsamen· t-e l'opposto. ,.,,. Per mancanza di un'organizzazione unitaria, I disjecta membra del ceti medi· sono contesi dal vari partiti, col risultato di accrescere la generale con• fusione, e quindi la riluttanza del gros· so deile forze a- Impegnarsi in un sen– so o nell'altro. Un partito della demo• crazla, com'è stato patrocinato da Sal– vatorclil in questa rivista, che riunisse in un sol fronte I concorrenti, eh-e ra-.· sicurasse i ceti medi sulla loro sorte e sulle condizioni generali di libertà e di ordine che formano la premessa neces– saria della loro ripresa; che stringesse leali alleanze con le forze di estrema sinistra, in modo da assecondarne e moderarne nel tempo stesso la presslo· ne sociale, sarebbe l'unica via d'uscita dall'alternativa di una rivoluzione o di una reazione. Ma per giungere a questo risultato bisognerebbe che trionfasse i! buon senso e che fossero messi da parte l personalismi e ( dottrinarismi. cbe per vie diverse ma convergenti concorrono a togliere ai partiti ogni capacità con· nettiva e a farli stagnare nelle ste1ill posizioni in cui si sono adagiati. GUIDO DE UUGGIERO UNA COPIA LIRE l<J UN MIO CONSIGLIO· AL SIG. NENNI' Apriamo con questo la serie di artico. li di cul l'illustre pubblktsta e uomo politico ing!ese H(Ì)!qld Loskl ha con. cesso la pubblleaztone fn esclusiva per t•Jialia, attraversa l'Agenzia Reuter. mi:nr:;:e d:l o;:;~g;,c:mrt~~~~:a s~~ :!:~:!- di vista del dirf9en# dct laburtsmo ln– fJltse sulla scottante questione - che ac, ccnna a diventare tli 1wrtata europea - della f1uio11e o non /t1s#onc tra socialisti e com1misll. Ci riserviamo a &-tlO tempo lii esprimere a11cllela nostra oplnfone. S 1 afferma con molta autorità che signor Nenni. vice-presidente der Con~lglio, abbia persuasa la mag· gloranza del Consigl:.o nazionale de~ Partito soclalista italiano, ad aderlre alla fusione con I comunisti, sperando che dopo le elezioni :taliane, per con• solldare tale fusione. sl procecla alla fondazione di uno stato a paruto unico. fid~ioi~ic~e1f:e d!~~~~~t 1 : :e~h°eto e~t •\. creda che i cambiamenti fondamenti\· i• li di cui l'Italia ha bisogno non siano rngg\unglblli con mezzi democratici. 1nfgr;:,~;,fgn~ 1 n~C:\1~u~~ira~hc quèSla Ho una profonda considcrnzione per la onestà e sincerità del Nen• nl. Son d'accordo con lul che nell'nt·' tua le inquieta situazione, l'unità def•, le rnassè lavoratrici di ogni paese, tn F.uropa è vlvamente desiderabile, non fosse altro come garanzia contro H pericolo estremamente ovvio, - ·per esempio in Francia -. di una serie di controrivoluzioni mosse da interessV privilegiati prima che.la spinta verso sinistra delle forze popolar; si sla troppo inoltrata per essere arrestata, Dopo lunghi anni di esilio, dopo l'in· successo delle democrazie nel proteg– :, :P.re la repµbbi!ca spagnola, dopo.H · triste periodo di appeasement · e non ultimo dopo la stupidità con la Quale fu trattata dagli SL."\tlUniti e dalla Gran Bretagna l'Italia liberata, .. non è difficile comprendere In disl llu• slone di Nenni. Ji.-la rimane da vedere se I mezzi che egli è pronto ad adot· tare sono I più acconci per raggtun· gere il fine che egl; si propone. Se rJuscisse ad avere dalla sua 13. massa del partito egli creerebbe una dittatura Egli certamente la chiamerebbe, « d:ttatura del popolo». Questa sarebbe In realtà In un prl• mo tempo una dittatura del suo par· lito e molto rapidamente divCrrebbe la dittatura dell'organlsrtto· buroc·ratl• · co S'' tutto Il popolo italiano. EJ.t"!•dovrebbe soppr!mere la llber• · tà di parola e la libertà di m;soc-137...io· ne. sia economica che religiosa. VI sarebbe una resistenza eia parte di alcuni potenC interessi economici, mllitarl ed ecclei.iastlci che gli dareb• bero particolarmente da fa.re . Si avreb• bero arresti ed esili! In massa anche fra coloro che combatterono contro l'odiosa dittatura di Mu~solinl. Che il signor Nenni sia ansioso con tutta l'anima di servisi dell:i dittatu· ra nell'interesse dP.lle masse. nessuno che lo conosce può negarlo per un so• lo momento; ma ml sembra che sia discutibile al massimo grado se la bontà delle sue tn-tenzionl giustlfich\ la pol:.tica che egli sembra deciso a seguire. Per prima. cosa veramente non si sa se egli trionferà. La nobile sollcvaziotie del partigia• nl del nord contro Mussolini cd il suo padrone tedesco è una cosa. ma è H signor Nenni cosi sicuro che essi sl risolleveranno per appoggiare una nuo· va fonna di dittatura? . Se sI tratta di un regime che ha la maggioranza alle elezion:, egli può star sicuro che le Nazioni Unite ap· poggeranno la scelta popolare di una repubblica. Ottenuta la maggioranza per la repubblica è ovV'iOche l par• tHi di sinlstl'.:\ preclomlnefanno nell'as· semblea cosùtuente. Tn tal caso essi non dovrebbero ave– re alcuna ·difficoltà neWimplegare la loro ma.ggloranza per il raggiuncl• mento di un vasto programma di so· ci~z~l~i 0 "!:iogllere 11 concordato di

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