La Nuova Europa - anno II - n.19 - 13 maggio 1945

-LANUOJJtEUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA .!jlNNO Il - NUMERO 19 ♦ ROMA - 13 MAGGIO 19t5 ♦ IN QUESTO NUMERO: LUIGI SALVATORELLI: GUERRA E PACG •••• ,,,.,P.1 ll, POLlTICO: Q u AD no p() LIT(; CO ITALIANO ..• , • p. 1 _... : LA SET7'1MANA •• , p 2 CLAUDIO SALMONI: IL CO&IPA· GNO TITO. . , , • 1>- 3 UMBERTO MORRA: SGUARDO SUL- L'INDIA . , , ... p. 3 DAVID LAWRENCE: LA IIUC,VA LEGA PANA6tERICANA DEL– LE NAZIONI ...•.. p. t GUIDO GIGLI : F I .V E D F: I. L A GUERRA IN BUROPA, p. 4 ,BERNARDO DI AllIO G BERENSON: DA UN p. 5 BONAVENTUR,\. T00CH[: INVITO A TOCQUEVILLE • •• , p. G PIETRO PAOLO TROMPEO: TE M P Ò RITROVATO ••. , •. p. 6 MARIO VlNC!C UBRRA : D 11, U V I O EDITOR1ALE ..... ~ 1 ARTURO ONOFR.1: DUE MOTtVI SULLA. POESIA •• , •. p. 7 GIUSEPPE ZOPPI: LINGUA 8 LET. TERA1't'~A 17'ALIANA CN SVIZZHUA • . p. 8 DAN_TE ALD~RlCH[: MUSICA p 8 G GUIDO DE RUGGCERO: S 7' OR l Cl. SMO E POLCTCCA • ..• p. 9 C.IORGIO FALCO: El FE' SILE:N. ZIO, ED ARBITRO .••. , p 10 FEDELE o·AMrco: RAGION DI STATO , •• • •.••. P 11 GUERRA E PACE P ER trovare nel P)SS3to UQ.a vitto• •tia altrettanto o più oomplctn quanto quella regi~trata ogsi dal• fe Naziònl Unite - e più parlieolar– mente da Inghilterra, Russia, Stati Uniti - sulln Germ.inia, occorre risa– lire alla fine dl Cartag'it\e. Ma questa Cra uno stato-città. non uno stato-na• zione: tanto meno un~ nazione di ot• tanta milioni di abltanti, collocata nel centro del mondo civile. Vittoria, dunque, sen~ prC\.."Cdenti: vlttoria che ha non abbattuto \l ne· mlco. ma distrutto. Nessun osU\colo più esso o1Yte oggi zti vincitori. nep-, pure, sl direbbe, quello della vasta mote ingombrante U suolo. perchl) QUC· sta mote cl appare Polverizzata. Ma ~l~o b~st~r'"n~a 0 ~ 1 :t~nJ? J~et~~tg-1~ governl nella durissima guerra - tan• to più. sapendo (come sapevano, che una pace dl compromesso avrebbero semPre potuto concl\Jderla - se non fossero statt anlmatl da quella cer• tezza intima della c.1usa g,m1ta ~ del· la vittoria necessatia. · Lo. vittoria ern neccs.,;;ma per la salvezza del mondo da una domln&z!o• ne most:ruosa. Incarnante lo spirito del mate. Essa non sara. plù. vera vit– toria se non sarà il trionfo dell~ rorze del bene. Questo non è moraiismo: è re~Hsmo morale. Lo sforzo monlltale che ha proc.1cclato la vittoria a, Dio Three non puo avere come l>Uf) r1::.ul• tato unicamente l"elimtn:.7.lone del 1>e• rlc('\o tedesco: nl) !'unione ctel popoli vincitori _può rim.:inerl! semplicemçntc per tmpcdire la rinascita di questo pe• ricoto. I Pol>Oll vogliono ben altro. •~· U t>ericoto della guerra, di qudisiasi guerra, che eesi vogliono scong!urare; è L-i sk:urezza per tutll e dappe1·mtto, contro ogni J>OSSlbilitàdi aggr(.>ss:lone, ch'essi yogliono ottener~; è re:1mina• zione di ogni egemonia sopralTalUice e generatrice di guerre che c.~1 do• mandano. Non Ci sono solt!~ionl parzlall per questa asplraztonc dei popoli; po.'iSono bensl e debbono accettarSl reallv.az: o• nl graduali., che formino anelli dl una catena• Se taluno del vincitori, gran• di, mezzani e piccoli. crt.>desse dl rt~ durre i risultati della vittoria a slste• mazioni unllater:tll dei propri tntc,cssl egoisUct, esso sl apprestereb~ a tr:t• dire la vittoria, a sperperare li patrt· monio sacro legato dal morti, da tutte le vittime tnnocentl di questa catastro– fe mondiate. L'umanità non ha san: gutnato in tutto I! s1,10corpo. non ha scriechiolato In tutte le sue g1u:iture percho! ll risultato del suo sfor,;6 mor• tale Sia considerato da questo e, da quello semplicemente come una buona occasione per J)rovvedere ai cast propri. o per acciuffare la 1)reda più \"IStosa [>OSSibrile. . La slcurer.ta che l popoli chit:<lnno lstinth·amente è quella di ana legg~ armata supcrst:it...1le. superno?.lvnalc. che imponga. tn nome di tuttl e per l'intere~ comune. pace e giust:zla. Occorre che l'istinto det popoll st fac• cla pienamente cosciente. eltmlnundo dal loro cuori tutll gli appctlti. dalle loro menti tutti i prcg!udi7.i che sono in contrasto con la loro esig-.?i1?.:l vtta– ·1e. L'istinto deve farsi raslon,.? attiva nel popoli. e per Questa via imjl<,rsl ai govern\: dimodochè o. questi pa.s3I ogr.l voglia dl manc:i.re allo, p:irola d&t~. dl eludere l'impegno preso solenm•1"l<'nte In faccla al mondo: Plrola ed tr.•pPi:,mo che h:rnno procur.:\to :11 go,•erni la vit· toria, e oggi pertanto deb!>ono dare ai po[)Oll li frutto vero, li rrntto u111co della vlttorfa: In pace giusta .! si,:ura. · Ma anche se I governi non r:c-cves– sero dal popoli que-sto monito supre– mo, o ,·t rimanessel'o sordi, sart•bac li tOro stesso 1Stinto di conscn·azione che dovrebbe splngerll a battere s.no tn fondo la nuo,·a strada. Po.ehè se essi tornano a tmbocc.1re la Vf"l.."''hla. ridesteranno con l loro ste-ssl procedi– menti quello forze eslere e i1l',eo,:-nc che, coa!izz.1te dn un ca1>0all'dllro del mondo. h,:mno minacciato tr~n•o!gerlL Quel gov·erno che. 1>ersuperare ~mcol• là interne e assicurarsi il dominio. t>ert• sassc di sfruttare naziona!lstic~unente la ,·Htoria sglfi.!rebl.>e sulle cencrl cal• de del ra~lon:.1zlsmo e rischierebbe- dl far divampare nuo,•amente l'Incendio dlstruggìtore. Le sorti deUe de:-n()('ra– ?.ie vittoriose sono solidall fra !ero: o inS'i~me rc~l\zze1 anno la 1>ace, o insie– me Peri·r.:inno. LUIGI SAl,VATORELl,l• forze di un certo segno, e polche di contro a queste le O.azioni Unite ave– vano mobilitato tutte o quasi le !orze di segno contrario, o che almeno ave– vano accettato di figurare sotto quooto segno contrarlo, le due coaliziolll nve• vano . virtualmente .i3SOrbito tùttc lo ri.90rse mondiali. L.'.l caduta della .Ger– mania elimina una delle due oo:allzio– ni, interamente, fino al GiapPone esclu• ~u~!~f~ete~~~~n~~•~~!v! ~~ """"'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'=""'""'"' denz.1. che fin d'or3 I)06Siamo cc-lcbra- l~i~~;riv'!~!?tr1~~tulitario • delta co - ITALIA E GRECIA Qui sta la grandez,:a. sterminata, eenz.a precedenti, della \oi.ttoria: ~ qut L A parola d( un Maestro come Gae- tnoo«nincia .li pericolo. Al fattori mo- tono de Sanctts ha invocato, net 'ralf supertort che sono statl il pJ·lmo numero ,corso deUa Nuova Euro- e più. sicuro fondamento della vittoria pa, la ripresa delle relaziO?U culturaH altri fattori morali deteriori po&SOno fra l'Italia e la Grecia. Pur mantenen• subentrare. La tenacia può cambtarsl do questa bwocazto,te Sul piano della In ostinazione, la forza dl reststel7,a serenit.à scientifica. tl de Sanctls ha a,,. 1n aggressività. la fiducia della giusta che manifestalo espUcitamente il desl• causa In oltracotanza. e fumi della derlo che st ristabiliscano fra i due po,. vittoria possono ottenebrare l cervelh poli e buone e cordiali relazioni•· non 1>iù sa.Idi, gll aJ)f)CUtl dolla potenza soUanto culturali, e ha deplorato e la sconvolgere glt s1Hritl più puri. C'è chi sctag11.raUssima911erra •· Noi abbtam.o ha parlato dell'or.i della rooponsat,ilità• vol14to. per ri~-peeto al Maestro, tlt.e C'è anche chl ha parlato delt'ora della egU pm·lasse da solo; ma oooi senlia– tentazione. La tentazione è prectsamen- ;'e~ ;:~S!"!t"~:tr~~rendere l'aroomento te quella di dimenticare La rcaponsa- L 'ltal.ia u/fictale ha sconfeisat-0 da bllità. molto te~npo l'aggressione alla Grecia l Bi,{J Three. non hanno vinto solo dell'autunno 1940; l'Italia reale t'aveva per opera loro: tanto n,eno hanno vin- deplorata aempre- Una narrazione di· . to aoto per Ja loro superiorita mate• plomatico-militore deoU antecedenti del riale. Questa superiorità essi. da prln- conJHteo. come quella contenuta ne( clpio e per lungo tem1>0. non l'ebbero: Prologo del conftttto italo-greco di L. e perflno ln quest'ultimo stadio della Mondini (Treves, Roma) non deve ytttorla sicura e vicina: in qualche pun- trarre tn tnaanno nessuno itd nostri t.o il nemlco li ha materialmente bat- veri ,e.ntimewU. Jtanca in questo libro, .tull: sl pensi al siluri volanti dt cul per o suo carattere cUplomatico cM J)On st è riuscltl 3 Impedire, fino a abbiamo Ul<l.lcato, ~a impostazione e i' pochi giorni !a, la 1,toggia mtci.dlale giudizio politico,.,n.orale adeo1wto; ma ·sul!'lnghlltcrra. La superiorità mate- 1884 t ben presente nelJ,o sptrito cU t.J.ale gli allea.U l'hnnno consegmtl at• Mti 0 u ita(iant. va,•erso un lungo periodo di reslatcn, La piena rtpresa deUe relaz'-<mt italo• sa; e questa resistenza è stata lnnanzt areche sard di utilitd grandissi.ma PBr tutto, soprattutto, un !atto morale. I ambedue i f)Opolt. Nessuna quutlone popolt alleati - a cominciare da quel territorial.e U divide: le sorti dd Do– J.lleravigtloso pOJ)OIO Inglese che con; decanneso e di Rodi non sOno più in .~nuò a sbrigare freddamente le pro- n-0stre mani, e per conto nostro non orle faccende mentre dal cielo p\om- possiamo che àuourare l'adempimento bava su fu-i fa distruzione e la morte deUe aspfraztoni nazionali oreche, in– .... l poPOll alleatt hanno rool8ti.to per· s(eme con il componimento amichevo– 'ch.è sentirono che I.i giusti.zia era con le fra Grecia " ~tirchia det rectproci :k>ro. perchè non volevano che su dl interessi nell'Egeo. Più oeneralmente, ~i· Sl iinplantasse una dominazione noi auguriamo alla Grecia tl posto ono– étr.imera e ttrannlea. Popoll in sicuro revole che le compete, d'<u::cordo con 1)086esso del diriltto di mariifestare la gli aUn popoU vtctni. ne( mondo bal– proprla opinione, di constderar~ l go. canic~med1terraneo, d cm pacifico, !rl~ ~rni come esecutori della propria vo- sto, ltbero equ.tlfbrto t suo interesse 1,ontà, non avrebbero seguito c1ue.sti r11on tneno che nostro. . I. 8. 'A SCOPPIO RITARDATO B OMBE a scom>lo ritarda!!>: pace a scoppio ritardAto; crisi i,tituz;o. nate e crisi politica in Italia a scoppio T1tardato: pare clte la &teua tecnica s'imponga da per tutto. ·~ 110n certo per tt meoUo. Le bombe a scOf)pio ritardato sono più inftdiose e quindi Pii• malefiche. La pace a scOf)pio ritardato ha allon– ta,u,to t'er>lloOo della nefasta guerra. q"t?tdf ha diluito la oioia delfa ddto– rante- umanità. La criSi politica a scop. pio ritardato mtnaccia di rallentare la vitale tensio,te che oW eventi de&Nord avevano creato neou antmt e da C1U si poieva sperare un salutare rlnnovamen. to. La crlft soopplerA quando anche Il Nord si sard tmpanta11ato neUe piccole beghe e rlvaUtd interne det parliti, e le forze reazionarie OO!Ji prostrate co-– m.tncera.nno a riscuotresi, e le ma$SB degli scontenti ,t. raogrupperann.o per ali111-entare , partW estremi di destra e dt si·ntstra e per screditare qualunque governo. E', questo Il risultato che .si.vuol rao• giungere? Bisogna elle il publillco st domandi: a chf aiova? Non certo a chi vtto!e tm aoverno forte,· che faccla Oltt-– stizia. che ristabilisca l'ord·ine, che rin– novi l,e istituzioni dello stato; ma solo a chi vriol profittare della debolezza e od di$ordtne ,per qualche scopo 1'lon troppo chiaro. Lasciamo a oonut10 la cura d'identificare secondo la propria coscienza çruuto o questi e cht •· g. d. r. SPIOl%10:t'S Uf il80N. rOrfJT.U.. trNA COPIA LIRE 10 QUADRO p o LIT I e OcPEC I T A L 'I A N (Jlllent ~ L. l I L presidente del c.L.N. Alta Jt ... 111a. Mor.indi, ha detto, si comizio del SS. Apostoll t>er li 1' dau: e Si deve dare all'lt.illo. il governo della Libera• zione e della Costituente•· Nessuna parola più autorevole della sua. def rapprc-sent.ante di quelle forze d'azione che h:inno dMo pro\'a cosl insigne di capacità non solo guerresca, ma PoW tic3 eoll la loro opera ·ctt organiz1.a~ zione Insurrezionale. quella del lunghi mesi di lotte. e quella della 111.>er.:izio– ne finale: forze l:i cui partecipazione e is1>-razione sarà e::.senziale 1>er Il nuovo governo. ~ . Questo t>Otremmo chiamarlo, 1>XI stn• tcticamente: 11 governo per la libera Costituente. Ecco l'esigenza capttàle, nella cui soddisfazione s'inquadrano tutte le altre: ordine pubblico, ricostru~ :I.ione.mantenimento delle reallz~zionl democratiche ottenute particolarmente in A!ta Italia. Un governo capace dl 1 darci la lil>ero. Costituente cl darà ne-– cess::irinmcnte anche il resto, perchè · \•orrà e potrà darcelo. Prccls,mcnte, la questione è di avere un goycrno che voglia e che possa. Un governo che ,•oglta la Ilbera prepara– zione e a suo temPo - non lont.J.no - il lilY.!l"O e so,•rano funzionamento della Costituente, d.l eui rlconOSC"a. sen1-11 am• b:lgì e sen1,a ris<:-rve espresse e sotlin• tese. il p:·inclplo tntesrale. non ammet· tendo qtwlsil)Si H1terfert'nza catranea (da qualsiaa 1>:.1rtc} nell'esercizio della sovranità popolare. Un go,•erno che possa tutelare con effic.:i.cia completa QU<'~ta libertà e sovranità di pre)XK'a• zione e di funzionamento. 1.n quanto controlll elletti\•.unentc tutte le fOt"1'.C: dello stato e sia tn grado di mantenere contro tutto e contro tutti l'ordine della libertà dNnocrauca. La situazione ,pollttca tt:.,llana è lm• postata In tenntnt nuovt dalla liberl' :-:ione totale del terr:torio n3zionale e e datla fine della guerr-J.. Con aucsu due !atti cadono l presupposti della. tregua lStltu,:ionale, almeno come era. stata concepita. e pr:iticata sin qul dill partitl a destra di.Quello d'nztono. Rl· mane il pt·lnclplo della declsione s1>et· tante alla C06tituente. MB poichè sta• mo entrati nel periodo di preparazione di questa, il dibattito istituzionale viene al centro della vita politica. Non si tratta t>iù, per nessuno. dl rlnvW.re n dibattito. ma dl svols:o::rlo in libertà st, curamente tutelata. La tutela deve comlncl3re al vertice, che è la reggenza dello stato. Questa deve• avere tale configurazione e fun– zionamento da escludere Qualsiasi sua lnftuenZ3. contro quella libertà; e cioè qualsiasi intromissione nel dibattito. Il nuovo governo deve procaoclaral e dare al pae-ae Questa garanzia prellml• nare . Quall forze politiche debbono con. correre .illa formazione del nuovo go, verno? Tutte quelle che rtsPondono a due reQ.uisltt essenziali: avere combat– tuto effettivamente ll fasclonazlsmo già da prima e pol dopo li 25 luglio 1943; avere accetta.to e accettare effettiva– mente il principio della CosUtuente libera e sovrana e la nuova democra• zia, mantenendosi lmmunt da ogni com• plicità o compromesso con tendenze autortt.irie,. neofasciste, neonazlonaH– stc. Se cl sono parllti monarchici che rtspundono a questi due requisiti, non avren:imo dlftlcolt.à a una loro partecl· pazione al governo: anzi la lnvoche– remmo. Purchè. beninteso. essi accct: tassero i còmpitt e le garanzie di cu( abbiamo pJrlat.o. Quello che non cl sembra piil ammls- !!:~~z!1 Jt~!c:u~~l a::~ic~ 1 ~::~ èq~!

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