La Nuova Europa - anno II - n.1 - 7 gennaio 1945

LA NUO~ EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA È LETTERATURA ANNO Il · NUMffiRO I ♦ ROMA. 7 GENNA[O 1945 ·+ IN QUESTO NUMERO: 'BONAVENTURA 1'EJCCHI: NALE DI GUERRA TR!BU– •. p. :; LUlGI SALV.ATORELLC: • s p B RE PleTRO PAOLO 1'f':OMPEO: LA T g. D'/Nf'LUE.NZA• , p. l STA DI MARMO , •.. p. 5 IL POLl'l'JCO: I CO JI p ! T l n El,. DANTE ALDE:tUGHI: MUSICA p, 6 ·L'ORA • . •• p. 2 WOLF GIUSTI: CULTURA 8US- S A •• , •••••• , . p. 7 •••: LA SET1'IMAiVA .p. 2 ALBERTO MORAVIA: CI,,,,,_'E.Jf4.p. 7 C~~3!~~TiiA tt:iHAES\N Gi~/~FJti FRANCE:SCO GABRIELI: RICOlt- SVIZZERA • p .. J ~?A D 0 1 'L_A_W_R~~'CE D'~ 1 ~A8 MARIO VlNCIGUEnRA: E P U U A· ZIONE, DEPUl<AZIONE p. 4 o GUIDO CIGLI: LA Sl'l'UAZ!ON8 MIL17'AHE: . , •.. p. 1 GUIDO DE RUCCl8RO: LA PO L f. 7'/CA E LE MASSE . (} 9 UMBERTO MORRA: I., A MO Il/ A R· C H l A IN I '1' A L l A , . i>, 10 ERNE:STO BUONA[UT[: CA HL 0 GOFFREDO BE.:LLONC[: R O Jf A l N BARTH ,-; L.-4. 'l'EOLOGIA ROLLANO •• , p. 5 Dh.'LLA •CRJSI• •••. p. lL ''SFERE D'INF_LUENZA '' I L sistema di equilibrio si completa I spetto all'lnghllterra. Non era vero. ma c~n quello delle sfere d'Influenza. l'esempio può servire ugualmente a ' Ciascuna delle grondi potenze. che chiarire l'idea. Noi italiani potremmo si cqulllmmo fronteRt,;lanòos'i. eserèlta addurne un altro J)iù esatto storicamen· con la su~ massa ,.ma uuraztone intot~ te: la condizione dt!l regno d'Italia« pur 110 a sè: la esercita naturalmente. e per mo· nato i rtspe'tto alta Frnncia ùl N..1- proposlto dellberaw. Essa costituisce ~,e-leone lll. come il centro di un sisteaia pianeta· rlo. L'àmbito entro il Quale questa at· trazione si esplka è 1.1 1 sfera d'lnftuen· za » della potenzJ medesima. Le forme e i gradi Qi questa attra: zionc passono e~">erediversi. La form.J più chiara, più tit>ica, t! quella de! 1>ro· tettorato. Jn Europa es::1:. t: andata da un pezzo in disuso: ci vole,·,3 l'inco· sciente cinismo di Hitler per ritirarla fuori, col e protettorato di Boem.la e Moravia». In che cosa il prOtettoraro hltle_rlano consiste35e t: presto detto: nel diritto di vita e òi morte da J>ane dei gerdrchl naztsti sui cittadilll di Quei due paesi. Ma it IH'Otettorato della po· litica prehitlcrlana era altra cosa; e s..? ne può avere un'idea esatta guardando ai «mandati> della Francia e del!'ln· ghilterra nel Medio Orient~. S'intende che, anche in q_uesta forma ragionevo· le e umana, - e che, nel caso citato, si ,è rivelata utile temporane:imente - il protettorato implica la negazione formale dell'amonomia dello stato pro· tetto: e tanto più Quella sostanziale. Accanto al protettol'ato, e molto più conforme al clima euroJ)eo, sono i trat· tali di alleanza. Un tr.1ttato di a.llean· za bilaterale fra uno stato grande e uno p,iccolo si avvicina molto. per for· za di cose, al protettorato. Un esempio classico è quello del trattato anglo· J)Ortoghese, risaliente a Q.Uasidue se· . Per la politica internazionale, Il pun· to capitale è quello del contalto fra le sfere d'influell7.a. dell~ cti,•erse potenze. Ci può .essere un riconoscimento ceci· proco. tacito o espresso: ci può essere?, invete, g.1ra e contrasto. Un esem(>io del primo c.aso ce lo fornisce la Persia, dopo H trattato ,:inglo·r>ussodel :n ·aa:o• sto 1907: Persia de1 nord sferl d'in· fluenza russa, Persia del su<Jsft?ra d'in· fJuen1.a inglese. Un esempio. davvero classico. - tragicamente classico, - del secondo caso è quello del Balcani ri· ~ttllv a Russia e Austrla·Ungh-~ri1 nel perioào 1878-1914. ~i sr, che Hhmtari:k 2v, e-bbe voluto :.rasformare Questo se· C•Jt1do caso nel primi', asse1,r..,rcto la ~1.;rbiaall'Austria, la Bulsaria .llla ltu:..– :-:,1. lofa non fu :.tsco!iato cla•4li interes– sati. Allora, l'Att':ltl."°!a si tenne la S!:'r bia nella sua sfe-ra d'influenza (trattilto del 1881 con re Milano). e fomentò in pat•i tem1>0 l'indipendenza bulgara e-on- • NECESSITA'' FEDERALE coli e mezzo !a. Osserviamo tuttàvJa CO· In un articolo del Risorgimento ~~~~~~=~~ 1;;; 1 ~ 1 l 1 igu!~f!t}~n;~a: 1 ~g~t liberale (3 gennail>)· Luiyi Binawtt to a!la precedente. Chi h:.i. seguito la po- combaUe vigorosamente quel concet· litica portoghese ris'petto all'lnghilter· to di sovranità assolttta dello stato ra durante questa guerra, e anche ne• nazionale contro il quale la Nuova gli anbi immedil:ttamente precedenti, Euro1>a si è schierata fin dal prinio - possiamo dire, la politica portoghc· umnero. « Pensare che tmo stato, sol se del regime Salazar - si a.ara accono ven:hè si àice souran-0, possa dare a che assomigliava assal scarsamente a se siésso leooi a suo lf.bito, è pensare ;~~;:~~tir~. u~Nef~:t~e;~~~t~our~= ~i l'assurdo- Mille e mille vincoli legano sarebbe forse desiderato che la somi- oli 1,omini di uno stato agli ttcmlni sllanza fosse maggiore). di ogni altro stato. La pretesa alla se,. Invece del trauato di a·lleanza ci può vranità assoluta non vuò attuarsi en· essere quello di « amicizia » o di e non tro i Umili dello stato sedicente so• aggre?ssione »: (onne minori, o sotto· vrano. Gli 11-0minf. nella vita moder specie. E vi è anche il trattato dl com· na si(Jnorego_iata dalla divisione del men.:io, che può benissimo implicare lavoro, dalle' arandi -0jfi.ci11e ,neccaniz ~~ 1 ~ 0 \'~f:tci ~i~fo~, ~d~;;1~~~s~~!!~~~ zate, dalle rapide . comunicazioni in· con l'argomento massimo: la necessità ternazionali, daUa tendenza ad un ele• naturale di vivere,._ verso il maggio· vato tenore di vita. 110n possono vi– re. ~i ricordi l'affare del!'esportaztrmè vere, se la loro vita è ridotta .ai limi· dei (>orci ser!Ji in Austria-Unghérl:i, e, ti dello stato. Au.tarchù, v1wl dire mi– in tempi più vicini, anzi di ieri, i trat· seria; e necessariamente spinge gU u~ tati commerciali della Germania hitle• mini alla conquista. Gli -uomini viven· riana con gli stati balcanici. ti entro uno stato sovrane I debbono>, Pub anche mancare Q.Ualsiasl trattato · sono dalla necessità del vivere eco- ~~!~tci~l~~:•rid~l:~\l~;1~a1~e~\~ s~tfa~~~ stretti» ad asSUurare ftu~r di quello genericamente e abitualmente solo in :~;!e ~ ;~~z~e a,P:!.;:~~ 7 ~ 1 ~d,:!t:i1;4:e-~i~ ~\~~~. ~~:~ ~~11~~~}.m;l~!e st t~:~~~~ sbocchi per i prodotti del loro lavoro. nell'aria. I filOnazisti francesi tipo La· Q-ualunQue sia il regime sociale che val sostenevano ..che questa era -dive- ali stati• si s0110dato, essi son<> co· alta: la condizione della li'rancl.!l ri- stretU alla conq_ui-stadello « ~'J)aziO tro la Russia; t>iù•tardl, ._ dopo l'ecci· dio di l.lelgrocto del 1903 e l'avvento dei Kar.igeorgevtc sul- u·onl") Sé!rno,·- la Russi::i rE.':>e il contraccami.>io affAu· striJ·Ungheria; tirando !a ~erbia a sè e mantenencto at t-em1)()-'>tes;;o la sua influenza in Bulgaria. Poi. venn-::: la guerra. L'Austria·Ungher.ia si prese la Serbia e acquistò l'alleanza hulgara; l'imp,ero zarista cadùe, e uueilo ahs\Ju:"· gico gli tenne dietro. Oggi si ritorna .Jparlare di sfere d'in· flu~n1.a in Europa. Tur.la l'Europa. rn– zi, dO\'r~Ube essere riparlit.J in una ~fe· ra russa e in una inglese: e più di uno s1>eciJ\ista di 1,oii.tica internazio:1ale avrll già tracciato sulla carta geografi– ca la linea, o le linee. della presum:t spartizione. Il cOfltegno delrtnghilterra ne,Ua questione polacca. - notevolmen– te diverso da quello americano, - ha fatti) pensare che la Polonia sia rico110- scium nella sfera d'influenza russa: il contegno de~la Russia (cioè la sua pas· sivit.à, la sua asse?nzaJ 11c•g!i ~ffari a.c:1· liani si è spiegato colri!t\rlhliz!OHe di.=I· l'ltaiia alla sf~ra d'infl-.icm:a i:1glese. Alcuni giorni fa un mi:1istro ing!ftse? (il taburisla Be\'ill nel congfc"SSOd~l suo partitoì ha detto che l'In~i:ti!rP.rra si ~ assunto il còmpitc. di provni~lcre alle cose di Grecia. e la Russ:a ha fatto altrettanto per la Romani-1. !.i'acile ~-on· clt.:slone: la Romaui.a appartieni! aila zona cl'influenia ru.s.;.J. !a Grt~1::a a Q11.:>l· la d'ì nf!uenza ingle30'. noT.rsr 1~a;1~Gi1~~1i 0 ;~~!~~~e11:~ 1 ~~~~;. di centporanei miHtarl con accordi. po· Ht-ici. cterinitivi. La prima cosa che oc· rorre_..l!lc tre gr,rin1ii ooten1.e. \:nchè la gu~fr.1 JL;ra, è di non impacclar3t uel loro nu)vlnH~nti re<:lprocl. Naturalm~n te. questo porto con sè n regolare an· che situazioni cli caro.tteri! llr"ln n,il!· tare, e rnaiarl con t'lsultati perm,1o~n1t E' n~1turale, ma tuttavia r.,erico\41~0. JX"r eh~ occorre 1>regiudicare il meno p:-.s:· sibi.le l'avvenire, pet· r::tgioni milirari sia pure gra\·issime. ma pur sempl'P. contingenti. Comunque. non occotTI! ,.fare a ceni atti - o a certe ina1.hml -– una intenzionalità maggiore di q11ella che effeltl\·amente 90s.seggono. E nor. occorre. 1>erl'impressione di certe reni· tà, perderne di vista certe altre. L'ln ghilterra. che avrebbe riconosciuto la Polonia come sfera d'influenza russa. non h.t mai disdetto il suo trattato di alleanza con la Poionia medesima: lo ha anzi più di una volta riaff~rmato. Ora. l'ABC della dottrina e prassi delle sfere dl influenza è, che uno stato a1>· partenente alla sfera d·tnfluenza di Ti zio non può concludere un trattato di alleanza con Caio. Lo ate&.O, e anche meglio, vale per la Cec()Slovacchi.a, che ha un trattato con la Russia e un alti·o vitale it. L'idea dello spazio vitale 11011 è un frutto di torbide immaginazi011e 9ernumiche od hiUeriane, è ttna looi· ca fatale l'011secme11za del princip,o dello ~lato sovrano. Quella idea 110tl ha Umili. Necessariamente porta r.l tentativo di conquistdadel mo)tdo ». Qua¼ t'uUfma conseguenza di questi necessari svilumn del e ,nito dello sta– to sovra.ilo:,? La guerra. dice l'Einouài. e linche qui Id NuO\'a Europa si è olà dichim·ata preventivamente d'ac· co,·do con l·ui. O superare la sovra1ii– tà assoluta dello stato o rassegnar.,;i a nuove guerre. sem.vTe pi1ì, vaste e di.St-ruggitrici, Ji,1w allo stenninio del oe-nere ,ana,w. E 1>er quel s1t1>era– me11to ci vuole la federazione de(Jli s"tati, con una continuità federale sii• r>eriore a quel!.a dei singoli confedera– ti. L'al,biam-o detto anche noi: cì vuo· le l-0 t stato federale» e ,ion la sem• plice confederazione di stati sovrani: Bundesstaat, non semJJlicemente Sta– atenbtmd; la costituzione svizzera del 184JJ. e non (ittella del 1815, o, - per addttrre un altro esemvio su cui si fenna parti>colarmente l'Einaudi, - la costituzio11e federale deoli Stati Uniti del 1787 e non qilella det 1776. Quella che noi abbianw chi!!mato e condire· ziOfl.e delle Tre potenze mo11dtali » mm vuò essere Che un moniento di passaggi-o dall'anarchia dell'ante(l:uer– ra, con. la sua imPot"ente Società del· le Nazioni, all'a"usvicata e necessaria Federa.."ion.e. · · . ~-.; Sf"&DIZlONK IN A890N. POSTA.La UNA COPIA L. IO con l'Inghilterra, e che poco tem1>0 fa; per bocca di Benes/ha riconfernuto la sua volontà di alleanza con la Poloni.a.. (A quell'ABC apmwtiene anche il prin– cipio che s1ati facenti parte di una mc~ desima sfera· d'influenza non posson'l concludere trattati di alleanza fra loro). Aggiungiamo che noi non crediamo at– fat.to a una vera e definitiva indiffe: renza- della Russia per l'assetto futuro dell'Italia. e neanchl! per Q.ucllo della Spagna. In Quanto alla Francia, - che evkl1:memente, secondo quello schema, farebbe parte della sfera d'influenza inglese. - essa ha concluw un tratta· to vente1111a!edl alleanza con la Russia prima ancol'a di rinnoval'e quello con l'Inghilterra. Questo fauo, insieme con t'41ilala po– sizione autonoma. chiaramente assunta dalla Francia, taglia corto alle <·onget– ture e ai discorsi sull~ spartizio·ie ciel· l'Europa in due zone d'influenza, in· glese e russa, sulla giusl~pposiz!onc o contrapposizione di clue bloc:chi, occi• denta!c e orientate. )la cl sono anche gli Stati Unili. Quella •presuma s1>arti· zione implicherebbe il disinteressamen· to degli Stati Uniti verso la !)()litica europea. Abbiamo già detto tn un altro articolo (e Le tre Potenze e. li riordi– nilmento monclialt >) perchè nol ere· diamo in'lprol>abile tale dis!ntercssa· mento, pur non illudendoci sulla fot7.a che. purtrop1>0, l'Isolazionismo 1>uò ~tn· coni conservare agli Stati Uniti. Quan– to si scrive in questi giorni dalla st.am · pa americana a proposito dP-lla que– stione polacca mostra come l'opinione 1>ubblica agli Stati Unlti non intenda affauo assistere passi,•amente a quanto ad altri piaresse decidere in Europa. S'in•:oca un convegno auglo·russo·ame– l'icano e l'lslltuzlone dl un ente che SI occupi dei problemi europei prima che questi veng~no rlsolti in maniera de• flnitiva. Si afferma che gli amerk:ani hanno offerto il sangue dei loro figli. perchè l'Europa sia !'E:stClllJl.ta equamen· te do1>0la gueri-a. Sarebbe ingenue> con– cludere per una perfetta identità fra le manifestazioni del1'01>inione pub~lica e l'effettiva azione go\'ernativa ln ogni singoia questione. Ma una influenza ge· nerale ~ fuori dubbio: proprio adesso per ili QLWStionegreca, si :mnuncla un convegno anglo-americano, o ani:;lo•rus– so·americano. ti Diciamo. come- previsione d'insi.~e, che l'intreccio delle relazionl e degli iiHeressi europei e mondiali urà tale, alla fine deHa guerr.:t, da escludere per sè solo una vera 1>0litic·adi sfere d'in· fluenza: e in Em·opa ar.cor più che al· trave. Ed è, codesta, una prev:sione con· fortante. Come una politica di equili– hrio non potrebbe significare che una perpetuazione dell'instabilità interna• zionale, un rinnovamento di crisi, e. al· ~\i)!· ~i~~t1e~~°;f~r! 1 eJ'fnri~:~~r7; significherebbe la· crea:r.ione di zone d'attrito incubatrici di conflitti. e. nel· l'attesa di questi, la perpetuazione di compromessi, di soluzioni provvisorie. di un malessere· generale. La divisione dell'Europa in sfere d'influenza porle· rebbe con s~ la soggezione stabile del• le molte potenze minori alle poche mag– giori, la compromissione radicale del dir!tto dei popoli a un'equa parità, a una ragione,·ole autonomia. Altro è riconoscere, - come noi abbiamo già esplicitamente• fatto. - la necessita, t:: rebus sic stantibus•. di una condire· zione delle grandi potenze vincitrici; al· tro ~ trasformare l'espediente tempora· neo in soluzione permanente. o piutt<r sto peggiorare radicalmente lo stato di fatto della condirezione facendo di que· sta una spartizione. La condirezlone delle gran<li potenze vincitrici, per non mancare ai suoi sc:opl e riuscire tollera· bile. deve appunto rimanere partecipa· zione attiva di tutte ai grandi affari eu· 1-opei e mondiali, ciò che significa con– trollo e limitazione reciproca. ed equo contemperamento dei dlversl interessi. :ss~re 8 ~!r~s~eàlia u~oan~~~~~~o~~~ ~!:3- ciazione - crescente In estenSione ed ln Intensità - delle altre potenze alla gestione degli lnteres.si comuni. primo fra tl.itti la conservaz!one della pace. Non l'egemonia <ii poclIE:.~'Otenze ctomi· natrlci su tutte l'a\tre può essere il motto dell'avvenire,.ma la costituzione graduale di una Federazione mondiale, tutelante nella parità dei dit"itti, per mezzo dl 1m'autot·ità superiore comune, la 9icurezza e il benessere 'di ·tutta la· u_mani~. LUICi SALV A'.fORELLI,

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