Nuova Repubblica - anno V - n. 18 - 5 maggio 1957

(161) nuova repubblica La dottrina viene dal mare {Dis. di Dino Boschi) SETTE GIORNI NEL MONDO I RIPRESfl DEL ·otf\LO-GO 1 N ELLA sua lette1:a pasquale al primo ministi:o bri- ~ tannico, Macmillan, il presidente del consiglio so– vietico, Bulganin, ha fatto· riferimento al piano Eden sulle fasce neutrali, ossia alla proposta lanciata nel luglio 1955 da Sir Anthony Eden; allora prim·o mini– stro ·britannico, alla Conferenza di Ginevra fra j quattro capi di governo. Tale riferimento è stato ribadito alcuni giorni. fa, a Vienna, dal vicepresidente del consiglio ·so– vietico, Mikoyan. al termine della sua visi~ ufficiale al gbverno austriaco. Per quanto il progetto di costituzione di faSce neu– trali sia ancora generico e sia oggetto di interpretazioni divergenti, specie per quello che riguarda restensione e il carattere da conferire alle fasce neutrali stesse, pur tuttavia esso appare· come l'unico ponte~ gettato tra la diplomazia occidentale e. quella. sqvietica, sul qua}~ sia. possibile trovare -un terreno di convergenza. La stampa britannica, che è quella che Si è più dif– fusamente occupata della lettera di Bulganin e delle dichiarazioni di Mikoyan, è apparsa sulle prime diffi– dente (e la conferenza stampa di Mikoyan a Vienna è stata forse destinata a dissipare alcune di queste diffi– denze), ma quasi tutti i principali org'ani ra.ppresenta– tivi dell'opinione inglese hanno riconosciuto che vi era qualche elemento positivo nelle allusioni sovietiche al piano Eden. .Uno dei giornali· bri.tannici che hanno comment<;1to con maggiore serietà la .mossa sovietica è il giornale doffienicale, The ObserVer, Che, nel suo- editoriale, esa– milla le ragiçmi _ob~iettive ,per le quali questa ffiossa comporta elementi positi.vi da non trascurare. ;Mettendo in 1·isalto il contrasto tra il tono minac– cioso usato dai sovietici dopo i fatti d'Ungheria e l'azione· militare anglo-frànce"se Contro l'Egitto e il tono ami-· chevole delle recenti prese di posizione sovietiche, il giornale fa anzitutto rilevare che una delle interpr~ta– zioni che si possono dare è che <e la rièaduta negli ·eccessi stalinisti costituiva un'aberrazione dovuta alla paura, mentre il nuovo tono amichevole rappresenta in,Jece un ritorno alla saggezza >,. Ma quesB .~onç, i fat~i concreti dai quali, secondo il giornale, dovi:ebbe Pa'rtire Un'interpretazione realistica della mossa sovietica: - gli avvenimellti•·politici dell'autunno scorso han– no, prodotto uri JiideboJiniento della potenza sovietica e un, rafforzamento dì qùella americana (come mettevamo in 'risalto .;'a.beh.e. noi Sl) questo gi.ornale, la settimana scoysa, per _-quello ?che riguarda~ i rapporti di forza nel Me.dio Orierlte)";;-rah~aPz~,.,,degìr stati dell'Europa orien– taJe è quindi appa·tsà· pocÒ.effiC•iénte; · - nella·• c0rsa •àgli armq.menti, d'altra parte, si sta entrando· ora nella fase del missile balistico di media poçtata, capace di trasportare proietti" atomici a circa l 500 miglia di distanza (ossia da 2400 a 2500 chilo– metri); finchè non si sia entrati nella fase della produ- zione di missili aVenti 5000 miglia, di raggic, (ossia circa 8000 chilome~~ gli americani sono in grado; dalle basi europee di c;u1 dispongono grazie alla NATO, di coJpire i centri vitali dell'Unione Sovietica, mentre questa non è in grado di esercitare, dalle proprie basi, rappresaglie• dirette sul territorio degli Stati Uniti; - la possibilità. di un'estensione della crisi gior– dana e di un sollevamento della ' Germ'ania orientale costitu_isce quindi motivo di pfeoccupazione per i diri– genti sovietici almeno quanto per quelli americani. L'URSS ha interesse, di conseguenza, ad allontanare gli americani dall'Europa e a smantellare la NATO, allo scopo di sottrarre alla potenza ·militar~;)inericana •le basi dalle quali può colpire· direttamente l'URSS, di rendere caduchi gli accordi anglo-americani delle Bermude ·sulla consegna dei missili ato~ici alla Gran Bretagna e d'im– pedire che la richiesta di Adenauer per avere anch'egli· simili missili venga· accolta. L'Occidente rion potrel;:>be, tuttavia, a sua volta, ri– nunciare a queste garanzie militari della propria sicu– rezza senz_a una seria contropartita sovietica, la quale potrebbe essere costituita non solo dalla costituzione di una fascia neutrale comprendente la Germania unifi– .cata e gli stati dell'Europa orientale, ma anche dal 'ritorno di un regime di effettiva democrazia nelle deino– crazie popolari, quale eventuale risultato del ritiro delle truppe sovietiche dai paesi aderenti al Patto di Varsavia. Non abbiamo la pretesa, in questa breve· nota; di entrare nei particolari di\,una piattaforma sulla quale le due parti possano accordarsi. Vogliamo solo rilevare che esistono gli elementi per una trattativa proficua, la quale potrebbe riprendere la discussione dove fu praticamente lasciata alla Confei·enia di Ginevra ad altissimo livello del 1955 e preti.der'e in esame i problemi che· in qùella occasione rimasero in sospeso: -unità tedesca, fascia neu– trale in Europa e disarmo convenzionale e atomico. Che tutto ciò assuma la forma di un patto di sicu';' rezza per I:Europa, come· volevano i russi, o lasci in piedi una parte dei due patti di sicurezza, NATO e Var– savia, è meno importante, poichè l'essehziale è di affron– tare le causé che determinarono la creazione dei blocchi militari contrastanti e non di" eliminare superficialmente alcuni effetti. Facciamo nostra, perciò. la conclusione dell'Observer, quando il giornale lonçline_se afferma che l'offerta sovie– tica permette di ritenere che la Russia possa ora accet- , tare di porre una certa distanza tra le sue forze e quelle occidentali, ossia di « porre fine a1la divisione dell'Europa, dopò Yalta, in duè sfere nettamente defi– nite d~influenza tra le grandi potenze, senza nessuno spazio intermedio. E' in questa direzione, conclude il giornale inglese, che un'audace iniziativa occJdentale dovrebbe ora sopratutto puntare ». , rAOLO VITTORELLI UNANNO DIUNITA'FL-CIO (continuaz .. da pag. 3) gli operai della carne in scatola); il sindacato degli impie– gati locali AF:L si .è unito all'equivalente CIO, che com– prende ançhe gli· impiegati· federali. Un'integrazione a lunga scadenza è prevista per i sindacati dei lavoratori del '{__etro,dell;;, ceramica· e affini. Altri, come quelli della carta e delle·assicurazioni, del mobilio e della tappezzeria, hanno discusso la necessità della· fusione. Per quanto so iO, l'unico caso di fallimento è quello dei due concorrenti si'ndacati dei tessili. Non si è ancora trovata la soluzione, su un piano ormai puramente tee.nico, del conflitto tra sindacati di mestiere e sindacati industriali, che ha luogo quando un lavoro di riparazione (cioè, di mestiere) si rende neces– sario entro una fabbrica, in cui gli operai son.') organiz.– zati su base industriale. Qui, il vecchio conflitto tra AFL e CIO rispunta, ma è come lo specchio di un passato, che oggi si può guardare freddamente, perchè gli intf– ressi si sono ormai spostati, e pèrciò gli animi non sono più in preda alle passioni di parte. Meany ha nominato nei- giugno 1956 - finora senza successo - un comitato largamente rapp\·esentativo per la definizione di questo problema. La meta reale della nuova brganizzazione è di alla;·– gare quanto più è possibile il numero degli iscritti. Di conseguenza, mi pare che il problema stesso della doppia giurisdizione causata dall'esistenza di sindacati paralleli, debba essere considerato in funzione di questa impellente necessità. In una riunione del giugno a Washington il COfflitato esecutivo ha dichiarato che, in attesa di una soluzione, nessuno dei due sindacati può intralciare l'altro nella sua attività organizzativa. Coloro che temono per l'eccessiva grandezza che il nuovo. fronte del lavoro americano viene ad assumere, dimenticano che l'operaio americano - a differenza di quello europeo - ha un profondo senso d'invidualismo e di appartenenza a un tutto, di cui il sindacato è soltanto- · una parte. Dimenticano che i sindacati stessi sono auto– nom-i e a base locale. Diménticano che i leaders radicali e autocratici hanno sempre vita breve. L~ funzione più importante, il contratto collettivo, i-esta nelle mani del singolo Sindacato, che talvolta non, è nemmeno regionale_·· La diversità e il pluralismo sono l'anima della demo– crazia americana. I sindacati a"mericani, Pfr essere com– presi, devono essere considerati in questa luce. Gli or– gani centrali dell' AFL-CIO servono per potenziare-le loro capacità contrattuali, con il prestare denaro in caso di emergenza, o aiuto tecnico e morale, anche con oppor-' lune pressioni" sulle autorità locali. E' evidente che l'intera nazione beneficerà del più alto potere d'acquisto della classe operaia. La strada È' ancora lunga: su 65 milioni d'americani _che lavorano, ·soltanto 17 milioni sono organizzati. Moltissimi, soprat– tutto nel ceto impiegatizio, non saranno mai organizzati. Vi sono irioltre i sinò.acati indipendenti, estranei all'AFL– CIO, che tendono a unirsi in fronte unico,· o restano volu– tamente in disparte (come quel1i dèi minatori, dei ferro– vieri e dei telefoni). V'è, pare, qualchJ te.ndenza favo– revole· all' AFL-CIO nel seno dei ~inda~ati, del petroliò, che organizzano circa 60.000 operai.'· ,c~fnunque, tutti assieme, due milioni di operai SQno staccati dall'AFL-CIO, le cuf forze ammontano a 15 milioni di organizzati. · I NEMICI dei sindacati si trovano di fronte a_ una fe– derazione, che ha compreso e che ha fatto comprende– i:e alla nazione che i sindacati hanno anche una funzione di servizio pubblico. Ma sarebbe vano nascopdersi che le possibilità di prossimi successi organizzativi non sono molte (vedi il bell'articolo di Daniel Bell « No Boom for the Unions » in Fortune Magazine, giugno 1956, PP- 136- 186), e che tutto l'atteggiamento della nuova AFL-CIO è piuttosto di difesa e di consolidamento delle posizioni raggiunte. La sçonfitta di Stevenson, il problema raz– ziale (soprattutto nel campo vergine degli operai del tabacco), la favorevole congiuntura economica, i miliardi spesi nella campagna elettorale e negli aggillstamenti in– terni, sono tutti elementi di preoccupazione che non lasciano prevedere un incremento immediato della forza dèll'AFL-CIO, nonostante l'abil~tà di J. Livingston, diret-. tore del comitato organizzativo. Inoltre, la campagna contro la piaga d~l gangsterismo e Contro la cattiva amministrazione dei fondi, diretta dal comitato per la moralità sindacale istituito dall'AFL-ClO contro i sin.dacati dei motoristi, dei distillatori e dei lavan– dai, minaccia di scatenare delle lotte violente. In conclusione, che l'unificazione sia avvenuta in 22 stati (Arkansas, Tennesse, Missouri, Oregon, Michigan, Wyoming, Colorado, Arizona, Utah, South Dakota, Iowa, Virginia, Ver~ont, Connecticut, Minnesota, Nebraska, New Mexico, Alabama, Florida, Kentucky, Wisconsin, Puertq Rico) è segno a un tempo delle possibilità aperte dalla unificazione, e degli ostacoli che vi si oppongono quando dal vettice si tenta di scendere alla base. Infatti, oltre ai due stati ove l'unificazione è stata respinta (Mis– sissipi e North Carolina), è da prender atto che negli stati ifldustriali nessun .accordo è stato finora raggiunto MINO VIANELLO

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