Nuova Repubblica - anno V - n. 18 - 5 maggio 1957

4 GOL I A-RDI E CATTOLICI LA SVOLTA DIRIMINI Gli universitari hanno compiuto un effettivo sforzo p~r detcrmr11al'e una c~nycrgenza sui temi di fondo del-movimento st_udentesco al dr fuori delle contrapp~sizioni;in"ii.nicl-iee A miglior documentazione degli orìcnhmicnti eme_rsi al recente congresso di Hirniui, abhiamo chiesto 1111g111- dizio su di esso a due frn gli esponenti più ,fualiflcati ilcll'lntcsn e tlell'UGI. La coincidenza del loro giudizio confermn che a Bimini si è determinala una cffcttiYa svolta nell'imposta:donc tradizionnle delle due maggiori posizloui politiche, GIANCARLO PIOMBINO: · U NA vHlutazione dei 1·isultati del congrnsi?o naz.io- , nale dell'UNURI deve riguardare - più che le con– clusioni di natura stt'ettamente progl'amrnatica che ne sono de1·ivate per le attività del\~ rappresenton,,,a stu– dentesca sia in sede nazionale che in sede locale - i mu– tamenti registrati negli atteggiamenti di fondo ~ei du_e 'gruppi politici che ancora una volta hanno dominato 11 dibattito: l'UGI e l'Intesa universitaria. Questo va subito chiarito, perchè la massima _assis~ degli universitari italiani ha tracciato certe pL'OspeU1v_e eh azione politica per il rinnqvarnento delle nostre umver: sit.\ che non possono dirsi nè completamente nuove ne originali in se stesse (da tempo esse venivano_ discu~se all'interno dei, due gruppi); e il fatto nuovo va invece m– dividuato, rispetto ~ ieri, nel maggiore imp egno e ne11a piì 1 decisa volontà. politica di realiz:1.azione e di attua– ~ione: ciò è Comune ai due gmppi, e lo svolgimento del Congresso ha dimostrato come vi siano delle effettive ga– ranzie che queste prospettive non si esat'lriscano in di– chiara:doni di bnona volontù .. Sia l'UGI che l'Intesa hanno individuato due· tcr– J'eni fondatnentali di lavoro: quello delle facoltà come luogo proprio per adeguare l'insegnaTtl.ento universita– rio alle esigenze che lo sviluppo economico, sociale e politico del paese va continuamente ponendo; e quello dell'attuazione del principio costitu,,;ionale del cli1·illo allo studid a tutti i capaci e 1ùeritevoli, come fattore deter·– minant'e per il superamento del ca,:attere spesso discri~ minatorio in senso economico della scuola univcl'sitari!t. E si ~ono posti anche in ;videnza i collegamenti esi– stenti fra i due dati. Così, ad esempio, è parso a molli che nella situazione ·attuale alcune pur urgenti riforme nel 'modo di attuazione della preparazione scientifica (fre– quenza aJle lezioni, istituzione di gruppi di studio fra studenti ed assistenti come·metodo abituate di studio, ec– cetera) possano determinare di ·per sè l'esclusione dalla vita universitaria .di ceti che pure hanno il èlfritto - ]oro esplicHamente 1·iconosciuto dalla Costituzione - di rag– giungere e i più alti grndi degli studi ». Ed è st.a.to appunto nella accettazione di questa linea cli lavoro, come l'unica propria di chi voglia oggi rinno– vare l'universitt.. italiana nella~ prospettiva più ampia dell'atluazioné costit11Zionale, cbe i gruppi cattolico e go– liardico hanno manifestato un accordo fondamentale e di portata sostanzialmente politica. · Ecco perchè si è parlato di un congresso unitario. Ma qual'è la garanzia politica che il congresso ha offerto per attribuire valore sostanziale (e non solamente tattico) a quella unità? Qual'è - in altri termini - il motivo che ci farà rifiutare la tesi di coloro i quali sostengono che ·la convergenza fra i due gmppi ha una portata mera– mente limitata al gioco congressuale (desiderio de11'UOI di non 1nettere in evidenza la propria diminuita forza numerica, e inst1fficiente coraggio dell'Intesa di assumel'si da sola ]a direzione politica del movimento universi~ tario)? A me sernb,·a che la i·isposta a questi interrogativi vada ricercata nelle rinuncio che i due gruppi hanno vo– lontariamente fatto: crediamo infatti che quando una for~.la paga un prezzo 'politico non indifferente per assu– mere un dato atteggiamento ciò costituisca un indice ab– bastanza sicuro della effettiva volontà di mantenere quel– l'atteggiamento. -E' noto su quali temi -si era recentemente sviluppata la polemica fra UGI e Intesa: da parte dei golial'di, un astratto e intransigente laicismo, e la negazione di ogni autonomia alla. ~presenza dell'Intesa nell'universilM. e nella rappresentanza; da parte dei cattolici, la denuncia d'una crisi della cultura laica senza saper puntualizzare il pro– prio· impegTlo in chiarì termi'ni politici, cioè senza indicare quali Concrete ini~iative di riforma derivassero da quella denuncia. Orbene, questi al'gornent.i sono stati praticamente as– senti dal dibattito congressuale: e chi ha cercato di ri– prenderli, il gol iarclo J>aolo Ungari, non solo si è trovato completa1ùente isolato rna anche obiettivamente al di fuori del g ..oppo cui egli forma.lme;1te ancora appartiene, l'UGI. Tutto questo non può non avere un preciso signifi– cato: i gruppi hanno ridimensionato la loro. politica, e quindi il proprio mod6 di p~rsi all'interno del movimento studentesco rinnovandosi ampiamente rispetto al· passato: Ja, nuova politica sta erigendosi su basi nuove. Da ultimo due osservazioni. Il}.nanzi tutto ci pare di non poter condividere i1 pensiero di coloro i quali affer– mano che forse il Congresso di Rimini ha segnato la fine della · tradizionale dist.inzione . esistente all'interno della rapprnsentanza univer::;itaria - laici e caltolici - e che nuovi raggruppamenti ~i vanno <lelineanclo. Non crediamo a questa eventualità non solo perchè non trovi8rno nes– sun dato obiettivo che I~ conrO,ti, ma anche pe1·chè - r:e così veramente fosse - lo stesso Congresso di Rimini avrebbe perso ogni suo significato: esso infatti deve es– sere valutato positivamente sovratlqtto perchl!, ha posto iri luce l'esistenza cli un impegno cTei duo gruppi cli mag– gioranza a tradurre sul piano veramente politico quei motivi ideali dai quali sono stati mossi fino ad ora. Secondariamente, ci pare cli dover constatare come i giovani ùniversitari sappiano esse1·e indipendenti da quel– lo forze che agiscono nel paese - ed ·alle quali purn essi stessi in qualche modo fanno 1·i[erimento - quando as– sumano atteggiamenti reputati contrai·i all'interesse della scuola universita1·ia e della democrazia studentesca. Ci sembra infatti che non possa non essere sottolineata l'in~portanza del 1·ifìuto goLiardico a farsi portatori di un discorso anticlericale fine a se stesso, quando purtroppo una parte del mondo politico italiano non sembra ancora. aver compreso la scarsa utilitit e il poco significato di esso al fine ciel progresso civile; politico e sociale dello stato italiano. MARIO LUNGHI: P OICHE' il miglior modo di interpretal'e gli avve– nirnenti politici è l'analisi dei Ì'isultati ottenuti, diciamo subito che il VH congressq dell'U,NURI ha a.I suo attivo almeno tre risolu:doni fondamentali, ol– tre alla convocazione di un cong1·esso st:J:àol'dinario pel' clisc11tere - l'anno venturo -;- le modifiche statutarie. Unico l'isultato negativo la riduzione da 200 a .150 lire del contributo procapite che gli or~a11~mi studenteschi passano all'Unione nazimialé. · _i;;;. ;\ • L'UGI ha saputo superai'e d'un balzo la~p•·i~i. che la travagliava, pm'lficandosi dk ,,;;cor.iee cli inceppi che. non le consentivano cli proseguire con chia1:ezza la sua az10ne. L'Intesa universitaria caltolic~ è riuscita in gran parte a vincere la natura immobilista e conservatrice che le de,·iv~dal presentarsi come ol'ganizzàzione unica delle fo1~.le ~ittoliche - in quanto tali - nelle università. Le risoluzioni approvate indicano che il movimento studentesco ha trovato una pro~pettiva unitaria di .azione nell'università e nel paese per la scuola democratica. La prospetti\la è intimamente connessa a due elementi pregiudiziali: la collaborazione tra le forz~ politiche stu– dentesche dell'Intesa e clèll'UGI, e la ricerca da parte di queste ultime di solidarietà 01·ganiche con tutte le forze che oggi nel paese sono in .condizione di operare per i medesimi fini. Il progetto di legge Fanfani-Piccioni-Gui-Rumor, per Ja costituzione di borse di stllèlio, è stnto oggetto di una esplicita condanna. Si è p1·eso atto della plausibilità di ogni iniziativa che tenda ad affrontare i problemi del dil'itto allo studio, ma si è convenuto che la ~politica pro– posta dal segretario della DC è sostanziahnente riformi– sta e demagogica. Si è richiesto in particolare che lo Siato eserciti una sorveglianza diretta su11'impiego della pubblica spesa, evitando che nelle commissioni di attri– buzione delle borse sia prevista la possibilità di parteci– pazione di insegnanti non di n1olo o di scuola privata. E' stata l'ichiesta altresì la pubblicità dei finanzia– ment.ì - siano essi di slato, enti pubblici o p,·ivati - alle università, facoltà od istituti. A questo propositO il testo è risultato pai·ticolarmente esplicito: « il con-. gresso) si dichiara particolarri1ente conb·ario ad ogni qualsiasi finanziamento pubblico di università e facoltà private, che costituisca motivo cli partico\al'O favore o discriminazione». In modo parimenti esplicito si è. ap– provata la ljnea seguita dall'UNUR[ sul problema del– l'esame di stato di abilitazione prd'fessionale, e si è pro– cla·mata la qualità di lavoratore intellettuale dello stndente. L'UNURI ha quindi ufficialmente accettato - a larga maggioranza - una politica di netta opposizione alla clel'icalizzazione della. scuola, per una. rjforma universi– taria - o, meglio, di tutta la scuola italiana - laica e deniocratica. Per la prima volta l'o!'ganizzazione rappre– sentativa nazionale degli i;;tudenti -universitari ha cessato di. vivere mediante il sostegno di ragioni - opposte an– c{ie se ugualmente valide - dei gruppi laici e cattolici, che se ne spa1tivano 11 potere poco condividendo gli obiettivi e le volontà gli uni degli altl'i, in attesa di. tro– vare la forza di « salval'8 le istituzioni», e di esercitare ad un tempo il proprio i.ntegral8 dominio. - Senza dubbio si sono fatti notevolissimi passi innanzi, verso il superamento di ogni residuo di polemica astratta o ideologica. Il congresso cri· Rimini è una vittoria dei cattolici ---:- perchè, per la prima volta· dopo anni, si in– seriscono realmente come forza viva nel movimento stu– dentesco, accettandone la funzione cli elemento di go– verno autonomo, di democrazia all'interno degli atenei e nella vita nazionale -, ed è anche una vittoria di noi laici - perché, contro le facili tentazioni- della forza po– lemica delle nostre J'agioni ideali, abbiamo saputo por- (161) nuova· repubblica tare i cattolici a schfornrsi pet)a scuola laica e demo- cratica. ,.., Cli studenti italiani hanno finalment"e una risposta all'util'ità e alla funzione dei loro Ol'ganismi. A n1.pp1·c– sentarli ci son~, oggi, delle forze con una politica: pel' · chi non concol'cfa è possibile e doveroso costituire una altemaiiva, ma il tempo degli accol'di cli vertice ·fra i grnppi senza che le J'agioni dèterminanti vivesse1·0 nel movimento di tutti gli studenti', è finito senza pp!;~ibi– litù di ritornò. La strnda pe1· giungere a questo risultato non è stata facile, e tutti hanno dovuto compiel'e dei sacrifici. 1 cM– t.olici ha.imo dovuto respingete le suggestioni egemoni– che. e integ1·aliste provocate dalla loro forza numerica nello ui1ive1·~ità é•·uel paese. Sòno stati costretti a rcnden.\i conto dell'n~surdità delle tesi ,.,.olta volta da loro soste– nute in pl'ecedenza - che sono note: il movimento stu– dentesco come rnppresentanza puramente sindacale, op– pure come :supplenza culturale all'arcaica t~niversit,\ - per accethue .J"intui,,,ione della rapp1·esentanza come stru– mento politico, con la forna che le deriva dall'essere or– gano di tutti gli studenti, volto ai pròblemi delruni,·er– sib"L e del paese nella prospettiva della democrn,,,ia. Ultimo palese tentativo cli rivincita delle tendenze <-'gf'moniche e integraliste si;>nostate .le.proposte di l'ifomrn statutaria presentate dal cattolico Spad8ro, che voleva una strut.lnra per l'UNURI co1lservafrice e staticR, tale da elirnirrn.r·e og'ni possibililà di ricai'-nbio di guachi da va1'le de{;'li Ol'ganismi studenteschi delle singole univer– sità. Si voleva, cioè, « fotografate» il rapporto di fo,·za congressuale - estremame.nte favorevole ai cattolici per motivi in grnn .parte contingenti - e farlo durare due anni nei s1ioi effetti: - eVidente aspirazione al governo monocolo.re. l\fa - « nnict;·ique suum non p1·aevalebunt > - la FederaZione Unh·ersitaria Cattolica (FUCI), e in– torno ad essa tuUa- la parte migliore de11'Intesa, hanno saputo respingel'8 le proposte dello Spaclaro, come pure quelle del Cavallo di Milano Sacro Cuore, dove ci si pro– nunziava contro la pubblicazione del gimnale studen– tesco direlto a tutti gli universitari. Tutte le mozioni ap– provate recavai10 [irme di goliardi e cli éa.ttolici insieme, e le proposte cli marca integralista sono state respinte o 1·iiirnte. Dal canto lol'o, i goliardi hanno dovuto superare i rigul'giti cli una polemicà ideologica anticlericale - fo1·se, giusticata ·da ci1·costanze esterne al movimento studen– tesco - che risultava del tutto vuota ed assurda pel'ché incapace di prospettiva., tanto da ridursi a sugge1·i1·e - in mancanzn di meglio _: tlna collabornzione con i c11t– tolici limitata al principio della s.pru'tizione del potere, avvilente e precal'ia. Chi ha sostenuto tesi ·del genere, ha dimostrato di non es$er capace d~ intendere il valore del movimento .studentesco nel suo presentirsi come fo1·za politica, e di essere .l 'ulti.rn 'o epigono di coloro che riven– dicnvn110 agli orgt1nismi studenteschi competenza cultu- 1·ale, e per questo prnvocavano crisi al 101·0 interno. Que– ste tesi, supemte dai resultati del congresso, sono state rappresentate - con un unico eletto - dalla lista « Gior– dano .IJl'uno ::., di modo che n,11 delegalo di To1·i110 ha potuto parlal'O - con molta irriverenza - di « infian1- mazioni » del snllodato slol'ico 13ersonaggio. • Né fascisti 9é monarchici hanno saputo insel'irsi nel cong,·esso, come non si sono mai inseriti realmente nella storia del movimento studentesco: pur di tenersi divisi, hanno presentalo due liste divel'se, perdendo un seggio di consigliere nazionale. Gli indipendenti sono comparsi per la primi\ volta, ottenendo un notevole successo con due seggi: si tratta di forze de§tinate ad essere riassor– bite dall'UGI b dall'Intesa, cosa che ora le due organiz.– zazioni di maggiornnza possono proporsi a buon diritto, perché hanno chiarito le loro volontit. politiche. E La piccola macchina per l'uf. licio e.per lo studio privato. Fornisce un lavoro di qualita elevata e costante. 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