Nuova Repubblica - anno V - n. 9 - 3 marzo 1957

( t 52) nuova repubblica 3 PER UN NUOVOORIENTAMEN1'O DELLA POLITICA INTERNAZIONALE UN· PA~fTO DI _SICUREZZA Favorendo T unificazione della Germania nell'ambito·. di un patto di sicm:<;zza continentale, i socialisti europei devono altresì porsi il problema dei rapporti con ·i socialisti e. i popoli afro-asiatici nella prospettiva cli un prolungamento clall' As.ia all'Europa della fascia cli neutrali. Questo prolungamento risulterebbe implicito nell'ac– cettazione stessa di un sistema cli sicurezza che si sostituisse così al patto atlantico come al patto di Varsavia di ENZO COLLOTTl II E , OVVIO che tra PSI e PSDI. i quali si sono trovati per circa un decennio dalle opposte parti della barriera, esistano ancora dei sedimenti polemici difficili da superare. Tuttavia bisogna constatare la persi– stenza nella socialdemocrazia di posizioni e di atteggia– menti che, se mantenuti, potrebbero far disperare della possibilità stessa di realizzare l'unificazione, se qµesta non dovrà essere una manovra per incapsulare le forze unite del socialisr:po italiano I negli schemi della politica centrista, atlantica e padronale, ma al contrario una iniziativa per restituire al socialismo e alla sinistra democratica l'autonomia e la forza necessarie per dare corpo a quella ·alternativa che sola potrà sbloccare la nostra situazione interna e creare le premesse per una politica estera di effettivo superamento della « guerra fredda » Mentre gli eventi maturati nel mondo comunista, dal ventesimo congresso del PCUS alla svolta polacca e alla rivolta d'Ungheria, hanno costretto il partito socia– lista italiano a precisare le sue posizioni su una linea di chiara differenziazione dal partito comunista, il par– tito socialdemocratico non ha ritenuto di dover fare altrò che ribadire la sua professione di fede nella alleanza atlantica. Evidentemente nove anni o quasi di guerra fredda nòn sono bastati ai socialdemocra– tici per accorgersi della semplice realtà che il patto atlantico è stato appunto urto strumento della guerra fredda .. Quando l'on. Saragat, certo per una incontrol– lata reazione di fronte alla tragedia dell'Ungheria, ri– spolvera la tesi'<< dell'esten.Sione dell'alleanza (atlantica) ai settori economid e politici )), e ripropone l'atlantismo come premessa all'europeismo, dimentica non solo che non è più possibile fare oggi" del patto atlantico, ormai in piena crisi, quanto non è stato fatto negli anni scorsi, ma anche che il patto atlantico è nato come alleanza militare, per cui è vana la speranza di poterlo trasfor– mare Ìn uno strumento per una politica nuova. Ma forse l'on. Saragat non pensà affatto a una politica nuova. All'on Saragat che propugna l'unità dell'occidente i socialisti hanno tutto il diritto di chiedere di quale unità si tratta. Evidentemente non è possibile inseguire una unità dell'occidente ad ogni costo,.-l'unità per cui la Francia e la Gran Bretagna hanno agito nella questione di .Suez, dalla prima conferenza di Londra all'aggres– sione contro l'Egitto, senza curarsi minimamente del parere e degli interessi degli alleati e pretendendo per giunta un plauso alla loro azione meno tiepido di quello effettivamente ricevuto. Fin quando infine i socialdemocratici continueranno a sognare .il momento in cui scoccherà l'ora dellà libertà anche per il popolo russo e a considerare la distensione come una perfida manovra dell'Unione Sovietica per estendere Ja sua penetrazione, non esisteranno neppure le premesse per iniziare un discorso costruttivo con il partito socialista italiano, che al momento attuale, pur con tutte le sue generiche formulazioni, le sue incer– tezze e le sue reticenze, rimane l'unica forza che tenti di offrire una alternativa anche nel campo della poli– tica estera. Ma prima di passare a ·indicare le convergenze che si sono andate creando negli ultimi tempi sui principali problem1 internazionali tra i diversi partiti socialisti europei. e di precisare quali potrebbero essere a nostro avviso le grandi linee di una politica comune di questi partiti, sarà opportuno precisare brevemente anche per quale ragione abbiamo rivolto la nostra attenzione pro– prio ai partiti socialisti. La ragione fondamentale con– siste nel fatto che essi rappresentano, per la loro tradi– zione e la loro stessa base politica ed ideologica, per i loro stessi addentellati inter;azionali, l'uni~a forza su– scettibile di dare un contenuto politico concreto alle astrà.tte formulazioni di una sinistra democratica in Europa. Si tratta, come si vede, di un problema che va oltre i limiti ristretti degli stessi partiti socialisti, i quali rimangono tutta'via il nucleo fondamentale e insostitui– bùe d1 qualsiasi politica di rinnovamento dei metodi e degli obiettivi .e di svincolamento da schemi che i fatti hanno dimostrato ormai a sufficienza superati ~ svuotati di significato. In secondo luogo è chiaro che la distensione, che no– nostante ogni diversa apparenza ed ogni facile irrisio)le è un processo che continua, che deve continuare, ha aperto delie prospettive e posto delle ipotesi che sol– tanto i partiti socialisti sono in gr2.do di cogliere e di sviluppare. Non è a caso che· ,su alcuni problemi fonda– mentali si sia andata creando negli ultimi tempi una , convergenza dei diversi partiti socialisti secondo diret– tive che potrebbero essere poste a base di un comune programma politico. Si può dir~ anzi che oggi - se si ec– cettuano. per le ragioni che diremò subito, il partito so– cialista francese e il partito socialdemocratico italiano che ancora si attardano su ritorni di fì°amma atlantici - tutti i movimenti socialisti d'Europa si stanno allineando su posizioni concol'di su alcuni punti fondamentali. Da questo incontro del socialismo eur~peo è assente sostan– zialmente il partito socialista Iranèese, scisso e trava– gliato dalla grflve crisi in cui è caduto dopo le spe– ranze suscitate undici mesi fa dalla vittona del Fronte repubblicano. Male impostata e peggio eseguita la poli– tica govern·ativa per il Nordafrica, in aperto contrasto . con le inequivocabili direttive del Congresso di Lilla del luglio scorso, travolto il nuovo Corso delia diplomazia itinerante inaugurato da Pineau nella catastrofica av– ventura di Suez, vero e pruprio suicidio del governo socialista francese, ridottosi a mascherare con le armi di interessi capitalistici l'incapacità della Francia e del socialismo francese ·a risolvere l'impasse algerina, la SFIO è rimasta competamente isolata dalla condanna unanime da parte degli altri partiti socialisti dell'azione di forza contro l'Egitto, che ha confermato l'insufficienza dei vecchi metodi e della anacronistica mentalità colo– niale nell'affrontare gli enormi problemi posti dall'eman– cipazione nazionale dei popoli di colore. V ENENDO finalmente a quei problemi concreti sm quali si profila o è possibile su.scitare la convergenza dei vari partiti socialisti, nell'ambito sempre si intende di ·una più generale sistemazione dei rapporti tra oriente e occidente - compresi l'ingresso della Cina all'ONU, il disarmo generale e l'interdizione delle armi atomiche -, e pur senza preconcetta ostilità nei confronti di inizia– tive per la collaborazione tra gfi Stati d'Europa in deter– minati. settori - si devono sottolineare c_inque pÙnti fondamentali: l'unità tedesc·a e la sicurezza europea;· la pacificazion~~ l'indipendenza del Nordafrica; la siste– mazione del Medio Oriente, - Cipro, Israele e Suez -; i rapporti con i paesi sottosviluppati, e con i neutrali; e infine la destalinizza'zione. Problemi su ciascuno dei quali ci soffermeremo brevemente. Unità tedesca e sicurezza europea - Si tratta del p~o– blema numero uno per la pace d'Europa, poichè la divi– sione della Germania rappresenta sempre uno stato po– tenziale di conflitto ed offre a ciascuno dei due bloccni il pretesto valido per mantenere in Europa le forze ar– mate del patto atlantico e del patto di Varsavia. Fra gli altri insegnamenti dei fatti d'U.I;).gheria va seg°nalata quindi l'urgenza di risolvere finalmente il problema tede– sco, promuovendo l'unificazione della Germània nell'am– bito di un patto di sicurezza europea, con garanzia delle grandi potenze, che· dovranno garantire altresì il con– fine dell'Oder-Neisse, di somma importanza, particolar– mente in questo momento, non soltanto per i rapporti tra .,Polonia e Germania ma anche per le relazioni russo– polacche. La stessa socialdemocrazia tedesca, al pari dei laburisti e del partito social'ista italiano, è favorevole all'unificazione ·di una Germania libera da vincoli di. alleanze, ossia all'infuori della NATO, anche se ancora sussistono delle incertezze sullo status futuro della Ger– mania unita. Ovviamente il patto di sicurezza europea presuppone il superamento dell'alleanza atlantica, supe– ramento che ip.contra tuttora l'ostilità del socialdemo– cratiçi italiani. Pacificazione del Nordafrica ,e sistemazione del Me– dio Oriente - Gli aspetti comuni dei due settori concer– nono la politica dell'Europa di fronte alla lotta di eman– cipazione dei popoli già coloniali, nell'ambito della quale va affrontato anche il problema di Suez, al di là delle viete accuse contro il regime dittatoriale di Nasser. Si tratta di affenpare per l'Algeria come per •Cipro il prin– cipio dell'autodecisione, già chiaramente espresso del -resto Qalla rivolta armata delle popolazioni interessate; ffientre bisogna chiedere all'Egitto adeguate garanzie, non lesive tuttavia della sua sovranità, per la libera Utilizzazione, da parte di tutti i paesi, Israele compreso, del Canale di Suez. Ultimo punto da sottolineare è la necessità di ·dare una sistemazione definitiva a Israele, ponendo fine a quella precaria provvisorietà che tanta parte ha avuto nella fase pili drammatica degli ultimi eventi. Anche su tutti questi punti, se si eccettuano le divisioni all'interno della SFIO, esiste tra i maggiori partiti socialisti una intesa di massima. E' inutile sot– tolineare che il Medio Oriei,te in particolare rappre– senta uno dei settori più delicati per una nuova siste– mazione dei rapporti tra Europa e Stati Uniti. Rapporti· con i neutrali ,e i paesi. sottosv.iluppati - I due problemi sono per molti riguardi due aspetti di 1 una stessa· questione, poichè il gruppo dei neutrali che si raccoglie inforno rill'India è composto tutto di paesi sottosviluppati, il che non vuol dire però c.}1e tutti i paesi sottosviluppati siano neutrali, almeno per il mo– mento. Nei confronti del problema specifico degli aiuti ai paesi sotfosviluppàti si tratta di impostare una nuova politica che svincoli la concessione degli aiuti da pesanti contropartite politiche e militari, rovesciando quindi la politica ·sin qui perseguita, in base esclusivamente a considerazioni d'ordine strategico, dall'occidente .e dagli Stati Uniti m particolare. Il piano ·vagheggiato mesi or sono da Pineau di affidare l'organizzazione degli aiuti all'ONU rappresenta già un superamento della vecchia concezione tendente in definitiva a ribadire la sogge– zione all'Occidente dei paesi che si avviano all'indipen– denza. Il piano Pineau unanimemente accettato in linea di principio da tutti i partiti socialisti europei, può rap– presentare perciò il punto di partenza per una proficua discussion_e dell'argomento, che non è stato ancora ap– profondito a sufficienza. Un più lungo discorso bisogna fare per quanto riguarda le relazioni con i neutrali. A questo proposito bisogna smettere anzitutto di confon– dere il neutralismo con un presunto agnosticismo o la pretesa d1 essere al di sopra delle parti. Il neutralismo dei popoli asiatici è una precisa presa di posizione po– litica dettata dalle condizioni in cui si svolge la loro lotta per l'affrancazione dalla miseria. La loro· asten– sione dal parteggiare per l'uno o per l'altro blocco è appunto la condizione necessaria per l'ordinato svolgi– mento del loro processo di modernizzazione economico– sociale. Infatti soltanto impedendo che si riproduca nel loro ambito e sul loro stesso corpo il contrasto tra i due blocchi, essi potranno evitare di cadere vittima dell'uno o dell'altro . imperialismo, che soffocherebbe la loro indipendenza, così faticosamente raggiunta, è arresterebbe fatalmente il .loro processo di rinnova– mento Processo degno della massima attenzione anche sotto il profilo della ricerca originale di una via autono– ma per la costruzione di una società moderna. Proprio nelle settimane scorse. la conferenza dei partiti socialisti asi.a.tici ha auspicato una più stretta cooperazione cori i partiti socialisti europei. Noi riteniamo che oggi i partiti socialisti europei debbano porsi il problema dei rapporti con i socialisti e con i popoli afro-asiatici non più dal punto di vista de'i generico incoraggiarriento alla loro lotta di emancipazione sociale e nazionale ma par– tendo dalla' prospettiva di un prolungamento dall'Asi.i all'Europa della fascia di nèutrali, prolungamento im– plicito nell'accettazione stessa di un sistema di sicurezza che facesse saltare sia il patto atlantico che il patto di Varsavia. DestaUnizzazione - Infine, per concludere queste os– servazioni, che vogliono indicare soltanto una proble– matica che spetta soprattutto ai· partiti socialisti di ap– profondire, non possiamo tralasciare un cenno sulle ripercussioni della destalinizzazione nei confronti della situazione europea e, in genere, mondiale. E' evidente– mente ancora troppo presto per vedere gli obiettivi ultimi e i punti d'arrivo della destalinizzazione, tuttavia è çerto che il ridimensionamento dei rapporti tra l'Unione Sovietica e le democrazie popolari, ove dovesse preva– lere l'esempio della Polonia e non, beninteso, quello del– l'Ungheria, assumerebbe una importanza che trascen– derebbe di gran lunga i rapporti interni del blocco so– vietico. L'affermazione di posizioni autonome, accanto a quella della Jugoslavia, aprirebbe infatti nuove pro– spettive di superamento della politica dei blocchi e au– menterebbe le prospettive per la conclusione di quel sistema di sicurezza che i partiti socialisti· devono porre a fondamento di una sistemazione per l'Europa all'in– fuori della sfera di influenza dell'uno o dell'altro blocco. IIUllltllllltlllllllllllllllllllllllllllllllllUIIIIJIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIIUIIIIIIIIIIIUUIIIIIIIIIUlll1 ABB,ONATEVT, FATE ABBONARE A nuo\Ja repubblica 1.500 (annuo) 800 (semestrale) 450 (trimestrale) u11111111111111111111111111111rl111111111111r11111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111,111111111111t

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