Nuova Repubblica - anno V - n. 9 - 3 marzo 1957

4 EFFET,TI DEL QUAURIPARTITO MEDIOEVO NELLE · CAMPAGNE li progetto governativo sui patti ag.-ari sancisce una ·condizione ·giuridica peggiore di quella cli fatto oggi esistente nelle campagne. E' una autentica. vittoria del padronato agrario, che mira ad annullare d'un sol colpo gli effetti di dieci anni·di agitazioni contadine di MARIO POTENZA N ON E' possibile, nella economia del presente articolo; dare anche una semplice traccia delle complesse vicende subite, in questo secondo dopoguerra, dai òive1:si progetti di riforma dei patti agrari. Eppure una tale descrizione sarebbe di grande utilità allo scopo di mostrare gli aspetti contraddittori ed i conflitti sociali deJla società italiana dei nostri giorni. Lo stesso rove– sciamento delle posizioni ancora pochi anni fa pub– blicamente sostenute da uomini politici di rilievo, la loro attuale convers~one· alle tesi d~gli avversari, costi– tuirebbero motivo di interessanti giudizi politici sui par-· titi che hanno un ruolo di primo piano nella vita na– zionale. Se una tale descrizione delle vicende dei patti agrari in questi ultimi dieci anni non è materia da esau- 1·ire in un articolo, un giudizio sul puntO a cui è pervenuto il dibattito non può prescindere, in ogni caso, da una tale esatta consapevolezza. Ciò che conta oggi - da un punto di vista imme– diato - è comprendere che si fronteggiano due tesi. Quella della destra economica che vuole il progresso economico nelle campagne assicurato dai -comodi finan– ziamenti governativi di bonifica e trasformazione fon– diaria in favore dei beati possidenti; l'altra opposta che • riconosce largamente superata dai tempi la condizione del contadino nelle campagne. Caratterizza questa se– conda tesi, di tipo riformatore, una singolare confluenza di diverse posizioni politiche. L'aspetto più evidente di una tale convergenza fu il progetto Segni-Sampietro, ap– provato nel 1950, con i voti di una maggioranza lar– ghissima, della quale non facevano parte i missini, i monarchici, i liberal{, arroccatisi in ·difesa della prn– prietà fond.iaria. Lo scioglimento anticipato del Senato impedì che tale accordo giungesse a termine nella passata legislatura. Non è inopportuno· ricordare che, nella vigente legi– slatura, non si è formato governo, della cosiddetta coa– lizione di centro, senza che alla base delle,, varie for– mazioni governative pesasse un crescente ricatto libe– rale volto ad ottenere un graduale svuotamento delle istanze riformatrici della sinistra ,cattolica. Il successo più evidente, realizzato in -questo senso, fu quello otte– nuto con la formazione del governo Scelba. Tale coali– zione, infatti, rinunciava esplicitamente a riproporre, come suo programma al parlament_o, la legge dei patti .agrari nel testo già approvato nel 1950; anzi precisava NOVITÀ CONCEZIONE· ClllTICA DEL SOCIAUSMO LIBEllTAIHO di SAVERIO MERL!NO a cura di A. Venturini e P. C. Masini Volume n. 23 del1Ja collezione u l\facstri e compagni ., Pagg. XXX-334 . L. 1500 Pubblicati ora pér la prima volta in Italia nel centenario della nascita dell'autore, questi scrit– ti hanno l'attrattiva deit'inedito e offrono ancor oggi un v'ivo interesse teorico; e mentr~ docu- "" mentano l'a.ttiva presenza del Merlino ne.Ha cul– tura socialista europea del suo tempo, danno un originale contributo d'idee all'elaborazione di una dottrina socialista nel solco della tradizione culturale italiana. Il volume contiene inoltre una ricca bibl-i-ografia e_~~. saggio sulla polemica Merlino-Labri9la– Sorel-Bernste'in-Croce~ LA NUOVA ITALIA EDITRICE -.FIRENZE . PIAZZA INDIPENDENZA, 29 che tale testo doveva modificarsi_ in ordine a vari punti, tra i quali, vedi caso, era il cardine su cui poggiava tutto il provvedimento ·di riforma e precisamente <<la· giusta causa permanente ». La lunga lotta della destra econo– mica consegu•iva,. sul problema dei patti agrari, il più concreto rjsultato di questo dopoguerra, ponendo ·fuori gioco le velleità riformistiche della sinistra cattolica. Sono di questo periodo le centinaia di articoli scritti sulle pubblicazioni d,elle ACL!, sulfa stampa cattolica mi– lanese, veneta e in pa'rte della Toscana. E' questo il tempo nel quale l'on. Segni - escluso dal gioco poli– tico per desiderio dei liberali - si fa portabandiera delle esigenz~ espresse dalla sinistra del suo partiti;,. E' celebre per la chiarezza de!}e tesi sostenute, la sua presa di posizione del 29' dicembre 1954 pubblicata da n giornate del Mattino. Come tale opposizione interna - sotto le pressiçmi della direzione fanfaniana e dell'alto clero - sia giunta alla propria liquidazione, col1le l'on. Segni si faccia oggi portatore delle tesi già éfficacemente com– battute da lui, non tenteremo di spiegare: forse siamo sul piano della « mistica politica» e delle « conversioni fulminanti». Grosso modo il progetto Segni-Sampietro prevedeva i seguenti punti di. modifica al patto di mezzadria, in or– dine ai vari aspetti tradizionali. La divisione dei prodotti e degli utili al 60 %, in fa– vore del contadino, per tutte le colonìe poste al disopra dei 400 metti: basterà conoscere l'esodo crescente dei contadini dalle aziende· collinari e montane per inten– dere come l'aumento del reparto dei prodotti, in favore dei contadini, possa essere uno strumento valido a su:_ perare, in via temp<;>ranea, una situazione, la quale pe– raltro richiede complesse modificazioni circa i problemi degli investimenti, delle colture e dell'allevamento del bestiame. La disdetta può essere· data· dal concedente solo per motivi di giusta causa e precisamente nei' casi jn cui: si determini una gràve inadempienza contrattuale; il con– ceden~:;__desideri coltivare direttamente il fondo ·e ne abbià la capacità; il proprietario intenda operare radi– cali trasfor111:azioni fondiarie ed agrarie, tali da non es– sere compatibili con la mezzadria; la famiglia colonica sia insufficiente, rispetto le esigenze del fondo, e non in– tenda assumere a proprie spese la forza lavorativa man– cante. Fuori di questi ca"si si stabilisce la permanenza a tempo indeterminato della famiglia colonica sul fondo. Per giudicare i casi controversi si demanda tale com– pito alle sezioni specializzate in sede di pretura e d1 corte di appello La proprietà terriera, inoltre, deve investire il 7 % della produzione forda).,éndibile in opere di mi– glioria, sia per garantire ·una continua efficienza azien– dale, sia per consentire una occupazione alla mano– dopera bracciantile ed edi1e esistente nelle nostra campagne. Le pre'stazioni gratuite, 1~ regalie - residui medio– evali delle corvées e degli altri patti soppressi nei paesi più progrediti, dalla rivoluzione francese in poi - ven– gono abolite. Provvedimenti modesti, come si vede. Orbene il pro– getto governativo, che porta il nome dell'on. Colombo, prevede né più né meno che una riduzione dei provvedi– menti esposti nel progetto Segrii-Sampietro, fino al punto d~ peggiorare la situazione di fatto vigente nelle cam– pagne! La divisione dei prodotti deve restare al 53% in" tu•tti i casi, escludendo le condizioni di mig.li ~r reparto per l'alta collina e la montagna. Gli investimenti fondiari obbligatori vengono ridotti dal 7 % a( 4 % ed anche in questo caso, a decidere nel merito, non è l'esigenza di investimenti annuali, ma un intervento dell'Ispettorato dell'Agricoltura. Per i già detti obblighi e regalie si .ritorna all'antico, superando persino quanto _già ottenuto in questi anni di lotte contadine. Nessuna commissione specializzata è prevista per le controversie in materia di disdetta e tutto il potere è nelle mani del pretore; anche in questo caso sì ha un sensibile arretramento rispetto alle condizioni di fatto. Ai mezzadri è negata qualsiasi partecipazi_one ai pro– blemi della divisione aziendale, pur dovendo sopportare, in comune al conducente, le spese e i rischi derivanti dai piani dì attività aziendale. Il punto centrale della legge proposta dal governo è tuttavia quello· che si riferisce alla giusta causa perma– nente della quale si è persa ogni traccia attraverso il disposto degli articoli 10 e 65. Una volta distrutto il con– cetto della stabilità permanente è stato facile operare un annacqu'amento della giusta causa moltiplicandon'e i motivi. In questo modo il progetto governativo ha tolto ogni garanzia e validità alla sedicente riforma contrat– .tuale di cui si fa promotore. I nuovi motivi' di disdetta prop_osti S(?no: quando il conducente vende il podere ad altro proprietario; la semplice insufficienz3 lavorativa del m~z~dro (senza. dirit!o di int~~razio~~. ~ella fo;z:i O la- (152), ·nuova repubblica vorativa); _$e:. i~ )11~_zzadro si sia reso responsabile di tàli fatt{·qa non'- .. Johsen_ti-re; per il loro ·caratt~re ·ed in reléi~ zione ç1lla_specie, dtl conti;-attq, l{_rinnQ~aì:içne del con:– tratto stesso: un articolo degno, più .che di pensamenti _giuridici, di studi gesu_itici e tale da .annulla.re ogni possi– bilità di difesa dei diritti de1 contadini. E' un modo esemplare di· ·come, ·con la tortuosità di un articolo di legge, si possa 1·endere innocente ogni rifo1;ma contrat– ·tuale: DulciS in fundo, la clausola· medi'ante la quale il proprietario può trasfo1-mare il contratto di am.tto in contratto di mezzadria: articolo di legge per il quale il prOgresso sociale dovrebbe essere ricacciato alle soglie dell'epoca moderna piuttosto che ritrovarsi nelle novità tecniche e contrattuali, proprie di una società che si. av– via ad alte forme di meccaniizazione e di produttività nell'a"gricoltllra. · ' La stabilità dei contadini ridotta ad una pura espres– sione verbale, priva di effettive applicazioni pratiche, dovrebbe quindi :i.-idursi alla affermazione, ove non in– tervengano tutte ,Ie circostanze già dette, della conti– nuità del contratto di mezzadria per 15 anni ( 18 per l'af– fitto), dopo di che vi sarebbe la piena libertà di disdetta. Anche in qùesto caso si è voluto introdurre una norma transitoria per la quale i contratti prorogati con le leggi emanate dal 1940 al 1948, e successive disposiz:oni, sono, dopo sei anni, soggetti a disdetta fuori da ogrn motivo di giusta C'lusa. Vale a dire che fra 6 anni vi sarà mano Jibera per i proprietari nella assoluta maggioranza delle situazioni aziendali. In sostanza la emancipazione, il passaggio dalle forme di compartecipazione e d1 mez– zadria, vuoi « impropria », vuoi « classièa », alle forme di libera impresa contadina, sono rinviate sine die e gli effetti liberatori, risultanti dalle agitazioni contadine di questo dopoguerra, vengono di colpo annu1Jati Una tale « aud~çia » di propositi è fra,;camente troppo, anche per un par-tito dalle capacità trasformistiche quale la DC, ed a_ppare suicida agli occhi di quanto resta della base contadina nel PRI e nél PSDI. Non può fare quindi meraviglia se - fino ad oggi\ - sia stato più facile varare accordi per composizioni ministeriali, su questa base di grave compromesso, che fare approvare al par– lamento gli accordi stipulati a11e sue spalle. LETTERE AL DIHETTORE I LA LINEA RADIUS Riceviamo e pubblichiamo 1a seguente lettera che ci perviene daH'editore deÌ volume « n con– trollo delle nascile», dì cui è testè uscita ta terza edizione. MILANO, 26 febbraio 1957 Ca.ro Codignola., il nuovo direttore di Oggi ha· J'adunato i suoi collabo• ratori e, annunciando un aun-1ento di stipendio, li ha esor-: tati a scrivere non più al livello dei parroci (livello Ru– sconi), ma a quello delle suore di clausura. « Il nosiro. glorioso giornale deve poter entrare nei conventi». · · Detto fatto, pt·onto adeguamento alla linea Radius. Il ·dott. Antonio Miotto ha steso un rapporto sul « Con• hol!o delle nascite» nell'ultimo Oggi; chiamando in causa indirettamente rne che ho pubblicato il libretto della Ber– nel'i Zaccaria, dall'omonimo titolo, e con me ·i soci del– l'AIED, l'Associazione che si occupa di educazione clerno– grafica e che ha la sua sede in 1\fill\no, COl'so Concordia 12.' · Scrive il -1\iiotto: « Diciamolo sincernmente: non è la pl'eOCCllpazione pe1;··• il destino del mondo che spinge l'uomo d'ogg•i ad inte1·es~ sarsi morbosamente del controllo delle nascite, ma la nf~ · fannosa 1:icerca del piacel'e. L'<widità ver le lett11re su.lln.. vita erotica non ha. al ha spiegazione». E più in là: « ·oi frnnte al dilagare dei mezzi e delle tecniche antifeconda-' tive ... non cercate !a risposta nei libercoli o nei· volantini ,, pubblicitari, perchè potete· facilmente· prevederla, dati gli' interessi commerciali in gioco ». E così via. · · Di fronte a queste affennazioni, ci sono due ipotesi: il Miotto fa il tonto o il Miotto è un, sepolcro iml_)iancato.' Preferfrei la pi-ima ipotesi, ma temo sia vera la seconda. La· cosa più gt:ave è che i! Miotto conosce benissimo· chi sono i soci dell'AIED: c'era Calarnandrei e la madl·e · del due Rosselli; ci sono Salvemini, la vedova. Battisti: , lìe1·etti-G1·iva. (che recentemente ne ha accettato la presi– de1rn~l), Alba De Cespedes, Parri, Sansone, i due MlJt– teotti, Bauer, dico i noini alla i-infusa, i primi che mi ven– gono in mente. Tutti pon:iografi? Tutti spinti da intenti,: specn lati vi? Pe1·dinci, quando si vive in un paese carne il nostro che· ha_ fo1·se il pr:irnato eurnpeo negli aborti clandestini, in cui tutti_conoscOno cliniche e tariffe per l'intenuzione delle gravidanze, qnando sul que,:;tionat·io Etos che·rni rinMmlA""no indietro compilato, niolte donne scrivono: « Due figli e· cinque aborti» e mi chieèlono ·aiuto, si ha il diritto, credo, ·· di considerare il signor Antonio Miotto un giornalista no1i degno di questo nome. E' troppo comodo e1·igersi a di– fensori dei sacri prinèipi della Famig ,l.ia e della Stirpe, insultando chi, a proprio rischio, si adopera a cancellare dal codice penale un articolo nazifascista come il 553, che vieta la propaganda anticoncezionale, in nome del « nurne1~0 è poten,-;a :P. Cordiali saluti, Arr.igo Poli,·,·

RkJQdWJsaXNoZXIy