Nuova Repubblica - anno IV - n. 40 - 30 settembre 1956

4 a-;•;ol11tanw11le 1ndla se 11011 è accompagnata <fa una con– grua disponibilità di rnffinazione. Jn .Italia no:1 occone- 1•nl)hPro, in tl"Ol'ii:1, investinientì per la rnffina:t,irme: più di ,111 tPr·zo de,lla capacità degli impianti è anco1·A inutili·,,!• zato. iHa gli impianti s~no controllati per_il .. ,. PO% dal car- 10110, e non consentinrnno certo la raffinazione di quanti- 1Hlivi svidcolati ch1I p1·ez'.f,o · jnt~rnazionale. Baiti clii•e ch1=t In RUPOR, società cli c11i ora è JJl"Opi-ietario lo St:1to, pos– siPJe ancor·a un contratto, riconosciuto dt1ll'att1rnlo go-. ve1·110 po1·siano, che le Cf'de S(!UO prez;-;o infenrnz.iotHde il 12,50':1/o, cioè la quota di ro11altu,. di tutta. la prndlrnione· di ql1f'l pH,~se (fli dati del 1!)55, più di l rnj!ione e mezzo di t.). Ottimo affarn poi' il govemo italiano? Non pa,·e: fino ad orn ci ha rimes8o un m1ìiardo, pel'ché le 1affino- 1·i~ itnlinne· si sono rifiutate di raffinare il petrolio Sotto pr(',,;;r,o,co11se11to11clo suoce~sivamente ad accoglie1·e il quan– titativo giiL it11portato, a condizione che lo Stato inter– n)lllj'f~:;se le importazioni. Eppnrn lo Stato, all1averso rENL o la sub-controllata ANIC, partecipa. pel' la metil. alle due g1·andi raffinerie STA~IC (Standard of NS ASI'(') di B,1ri e di J.i,·orno. Re~ta confermato quanto ac– Ct•1111avH1110 più sopi-a: nella consociazione tra interessi pubhlic-i e u1·ivl'lti, i pri,·ati 6escono sempre a fai' preva– ln1·0 la Jo.,o volo11iù e lo ste:~so E~J, che pul'e è in lo.tta col cartello petrolifero, non è riuscito ad evibne la per– dita cli 1111 111ili,11·doFlllo Stato e a conso11ti1·gli di 1"ealiz– Z11l'e fot'li g11ftcl;1g11i dal contratto pei·siano. Cn'1n·e una ù1d11st1·i1111m1ionale dì raffinazione (o fai' pniìs111·0 :-;otto l'effettivo controllo dell'ENI una. buona po1·– ;,;in11edi quella e~istonle) sin;~ comunque rin pas~m neces– :-:111·io p1·ii"nndi p011f4a1·e a qualsivoglia politica dei pl'ezz.i in r1nnpo pelrolifern. Il pl'Oblema più urgente non è an– cot·a CJUl"sto,però; 1·e:-:.tala rapida esplornzione geologica lii lutto il sotto~uolo italiano, I? sfrnttame11to immediato e pieno delle risorse l'epe1·ite senza « rnzionarnenti » o i·i– llll'di dn pmte di flCCapniTatori, la effettiva percezione da p111·tedc-1J 'en.ll 'io, si fratti di aSte, di 1·oyalty o cli tasse, di una congma pa1-te del reddito di posizione dei pro– cl11llori di pdrolio in Italia. La pubblica amrninistrazione -e il padflnil"n(o per i conholli, rENJ per l'impulso e la di1·f':l,i{)11effettiv11, della politica petrolifera, hanno anche in qu<-.-:.t11 situazione ampio teneno su cui operare. Per il f11t,11ro, non è prevedlbile nclesso la migliore po– litica pcttroliféra per quando le 1·icerclie avranno fornito 1111quadrn più completo delle possibilità e delle conve- 11iPJ1Ze. I}i11ttos,lo è eia augnrni·si che ci si renda conto. del v,dol'e t1:i111.'-Ctllll.e di ogni considerazione sull'energifl. Quello che è dnte1·1nina11te oggi pt·obabilmente non lo sal'à piì1 domani: se oggi il con~umo cli petrolio in Europa sale vNtigino.-:.amente ·e il cartello intel'llazionale, mol'e 8olito, si Outte all'OECE per ottenere nn aurnento dei p1·ezzi, bi:-;ogna res'islcre, ma non lirnital'si a questo. Si potrebbe pi,rnificn1·e una clespnazione da parte dello Stato delle ali– quote dei pr·ov~nti peti-oliferi al.le ricerche pel' l'Rpplica– :t,ione .pacifica dell'energia nucle~He; il pt·oblerna è Ol'mai sul ti1ppeto, sino nel ora ben poco si è fatto per l'isolverlo sul piano d~ll'interesse collettivo e i monopoli pl'Ìvati si ~um110 giù m11ovenclo per mette1·vi sopra lo mani appro– fittando clelrinerzi1l dello Stato. ApprofiURre della con– giuntura petrç.lifera per devolveme il pubblico profitto alla p,:odllzione pacifica cleffenergia. nncleare rimane pro– babil111ent.e'la politica più avveduta e lungimil'ante, e nello steRso tC'n1po piìt enel'gica e risolutiva, che si po.-:.sa in– t.rnp1·e11de1·ejn te111a di energia. Avete provato o ,crìvere ,ulia L.tf.ira 22, UIIQ1'1-um6,u.oenergicoev1/– ,colla ad aUi near<t le. J)O ro~;e le imprim•·eon la.nitìdliz.ia che ri richiede gd u n per1'lf/r() preci,o. FRANCO FESTI (130) nuova repubblie,a PER UN SINDACATO MODERNO LIB ERTA' _NELLE FABBRI La lotta contro la disci·im.inazione non è pregiudiziale soltanto ad una soluzio– ·11é ciel prohlema sindacale; ma ~ pregiudiziale alla stessa operazione politica, non potendo esistere· unificazione socialista efficiente senza autonomia sindacale di PINO TAGLIAZUCCHI M T SOKO letto le vatie intenriste pubblicate su Il Punto de11'8 sett. e l'inte1·vista di Santi su Nuo• · va Tiepubblica del .16 sett., che, nell'insieme, mi pnre l'ijppresentino la posizione ultima assunta dalle va– rie otganizzazioni sindacali rispetto al •problerna della unificazione. Anche le ulteriori dichiarazioni di Novella e cli Santi - nuovo 01·ganismo sindacale, uscita dalla FSM - non costituiscono· una novità rispetto a quanto Santi dichiara su I/. Punto e su Nuovci Revubblica. Ciò che so1·prentle invece è che in questo GOme in altri casi non ·si sia s,.ifficiontemente sottolinCato l'aspetto G~n– trnle della questiò,~e sindacale, oggi; che è p~i anche .J'a– spetto centrale della pttl'allela operi!.zione _politica: la lotta conho la disc1·irninazione, La que:stione. si~clacale, pone evidentemente molti pro• blemi, che sono indicati nelle interviste, specialmente in quelle di Santi· e di Cavezzali; quella cli Canini è evasiva e quella di Viglianesi è di una miope faziosità. Un pl'imo problema, ad. esempio, è quello delle strutture. Si tratta cli fomii·e delle garanzie strntturali - e non soltanto sta– tutarie - ad ogni co.rronte del « nuovo Ol'ganismo », cor- 1·ispondano I.e conenti ad un pa1·tito o, come mi pare pre– feribile, ad un indfrizzo programmatico ed ideologico; di fornirn deile garnnzie alla base stessa, 1a quale deve tro– vare le condizioni stn1tturali pe1· 'una partecipazione alla vit» sindacale che non sia. - come avviCne òggi in tutti i sindRcati - puramente passiva; e M ttatta di garantire il r·icambio delle élites, per impedirn che la vita. in un 11,uovo o,·ganismo si risolva in una battaglia tra funzionari. 11 111 ito viene dagli USA Un altro problema è quello del rapporto sindacato~ pa1-titi. Dire che il sindacato deve essere indipendente dai pa1titi non ha mai avuto senso, né avrebbe molto p.iù senso nel caso· di un organismo nnita1·io, se, naturalrnente, non si definisce con chia,·ezza un rapporto tale tra partit.i e sindacato· per cui quest'ultimo trovi assicurata la sua autonQipi&, di funzionmnento e di decisione e i primi si sentano "'garantiti da una forza che in nessun caso sarà loro ostile, anche qnalo1·a sia in posizione dialettica e perciò critica. Sindacato e partiti sono espi·essioni organizzative e funzionali dello stesso movi1nento dei lavoratori; due momenti della lottfl di que.-;to movimento per conquistarsi insieme migliori condizioni economiche e "una pa1-tecipa– zione adeguata e sicura alla vita politica. Sognare di nn «autonomismo» sindacale tale da separnre nettamente queste due espressioni, tf'.ntando cli copiare malamente l'esempio ame1·icano - in condizioni politiche e sociali diversissime - significherebbfr -soltanto imbrngliare le ca1-te e fa.1·e un pa:-;so ver~o l'impotenza o verso il sin• c1acalismo ~li n~gime, cioè il COl'JJOrativis,no. Un problema che viene continuarnente cacciato negli angolini - ·tanto che ci vnole quasi del cornggio a par– lanie - è quelto ideologico. Che il sindacato sia per sua « nll.tura » economico e pe1'Ciò a-ideologico è uno dei luoghi corn11ni di· un'interpretazione confindustriale del sindaca– lismo ameticanO. Il tecnicismo.sindacale, come h1tti i tecni– cismi pretesi a-ideolngici, è un mito o, nel peggiore dei casi. una truffa. In realtd. og11i decisione, ogni programma, ogni scelta presuppongono un tenni11e di· paragone e un quadl'(J di riferimenti Ol'ientativi senza di cui non esiste organizzazione politica o sindacule perché non esisterebbe vita sociale. li :sindacato unita,·io pre-194.8 è inciampato a!·1che sulla pretesa di negare o sottovalutare l'esiSten~a di q11e~to pl'oblerna. Jn ltalin non esiste un orientamento ideologico del movimento dei lavoratori' tale da poter so– stenel'C un'espei·ienza nonché unitaria, soltanto sindacale autonoma. li movimento sindacale ha accettato di fare la ·« cinghia di trasrnis~ione > dei relativi partiti e non ha elabo ..ato nessuna posizione pl'Op1·ia. Non si po– ti-a "inventare" la solita « diehia1·azione di principi »; mà non si potrà. nernrneno cacciare la· testa nella sabbia. Di fronte al problema di una societit che muta rapidamente le proprie stl'Utture sociali e 1Jerciò ideologiche prima an– cota_ che quelle politiche. non si speri cli mantenere in piedi un'organizzazione unitRl'Ìa. ~e-nza dare urla riSposta. l\'la. oltre tutti questi problemi, la prnmeSi-ta clell'opera– :t,ione sindacale sta nel snµen:unenlo cli ,;na. condizione cli dis<•1·in1inazione che as$orniglia ad tmfl guen·a. civile non· gue1Teggiat-a. Benché le denunce a pl'Oposit.o della con– culcata « libe1·tà nelle fabbriche» siano, da qualche tempo, meno clamorose - e non si Sflppia più niente della fa– mosa commissione d'inchiesta padamentare - l'aspetto pili grnve della vita sindacale - di tutta la vita sinda– cale - sta nella discriminazione. Essa significa: a) frattura del movimento operaio, non per l'esistenza di 01·ganizzazioni molteplici, ma per l'intervento del pa– chonato; non è infatti tanto l'esistenza di tre ol'ganizza– ;r,ioni sindacali che pl'OOCcupa, quanto il fatto che in alcuni complessi indusfriali.chia.ve e, come tendenza, in cJiversi altl'i, il padronato ha nettamente distinto, in proprio, tra organi,,;;,:a,-,ione Pd organi;,,zazione, al punto che i membri di C[ della ClSL e della UIL non rispondono più alle propl'ie organizzazioni, ma alla direzione aziendale; non si tn1Ua perciò più di t1·altare da sindacato a sindacato, ma di porl'C le premesse perché tali tl'attative possano av– venire. Notiamo che il pl'Oblen1a si pone anche indjpen– dentemente dAll'tmificazione; la discriminazione si traduce in 1ni11accia di distruzione di ogni 01·ganismo sindacalt.i (11011 della. sola CG]L-) che non risponda alle regole ,<:e. condo cui avviene la discriminazione~ regole che costitui– scono un. ve1·0 e prnpi·io intel'vento del padl'Onalo rn"'lla vita di ogni sindacato (intei·vento punito in America a ter- mini di legge); · b) impo.j8ibilità di una politica sindacale «autonoma» dalla cla~8e vacfronale; anche volendo ammettete che il sindacalismo debba crescete nell'ambito delle strultui·e ca– pilalistiche (secondo le interpretazioni provinciali che co1·– rono 'in llalia sul fenomeno sindacale americirnoL manche– rebbe infatti la condizione essenziale perché una tale po– litica venga effettivarnente seguita nella condizione natu– rale del sindacato, cioè iii posizione dialettica; sul mell'o ~ell'autonomia .si distinguono le espe1·ienze propl'fame11te . sindacali - anche se coadiuvanti o « cooperntrici, - da. que11·e aziendalistiche, padronali, di comodo, ecc., ver:sioni tutte di un corpol'a.tivismo fascistico; c) im1)os~ibilità cli una. pol·it-ica popo7a 1 re (t1s0 apposta. questo aggettivo, a.I posto cli «socialista.>, per inclical'e l'ampiezza del fenomeno) che voglia cosbtuire il contnqF peso politico di •un sindacalismo anche coadiuvante, ma 1·innov1:ttore; l'autonomia e pe1:ciò la forza del movimento sindacale è un~ condizione indispensabile e si potrebbe prima pensai·e ad un sindacalismo non compensato sul piano politico (come avviene negli Stati Uniti) che ad un rnovirnento politico che trnvi la propria contropa,tita sin– dacale frazionata e parzialmente soggetta al ricatto pa– dronale; cl) ·marcescenza del tessuto sociale stesso; le ripercus– sioni delle discl'iminazioni possono essere ·valutate infatti anche in tennini politici e sociali. Basterebbe ricordare il fenomeno - di cui troppo poco si parla - del progl'e's:: sivo asse1·vimento e soffocamento politico dei quadri tecn icì e dirigenti, per rendel'si conto che il fenomeno non si ·ar.– resta ai limiti della classe operaia vera. e propria, ma che,, immobiliz~ata qliella - come ogni fenomeno fascistiéo - disgrega e marcisce il ceto. medio e perciò tutto il co1·po_ politico e sociRle della nazione. Non è necessario, oggi,. ad un tecnico, ad un dirigente piccolo o grande che sia, es– ser·e isci·itto ad un « pai·tito di estrema»; basta eisserlo ad un movimento laico, o espriri1ere delle opinioni non confor– miste o addil'itlura non esprimere opinioni nettamente con– fo1·miste. La tesi della « lealtà aziendale:> assume un va– lore nettarnenl·e politico, supera e schiaccia, a cominciare da chiunque abbia. una qualche mansione particolare, le esigenze di libertà politica e impone il qualuhqtlismo. LA. frattura tecnici•sinclacato ne è insieme la premessa f' la. consegnenza; l'abulia politica di vasti strati di possibili élites ne è il p!'ezzo. Operazione storica non bolle di sapone Quando petciò Cavezza li sostiene che « la q11estione sindacale non può essere posta come pregiudiziale dell'uni– ficazione socialista», dimentica la netta distinzione che passa tra la ricerca di una formula cli unificazione sinclR– cale e la lotta comune contro la discriminazione; Ja. possi– bil.ittì di non precipitare le cose per la prima. l'impossibi– lità di negMe il problema, per la seconda. Si potrebbe addil'ittura - benché ciò possa avere aspetti persino co– mici - prospettare l'ipotesi di un partito socialisCa uni– ficato con i p1·opl'i iscritti aderenti a _tre diverse 01·gani,,;– zazioni Sindacali; ma sarebbe semplicemente c1·imi1rnle pretendel'e cli immaginare un partito socialista unificato alrintemo del quale il J.?ad.ronato po~sa shtbilire una cli- 8tin;;,,ione tra socialisti buoni e socialisti cattivi. n·altl'Onde, se è po.o:;~ibilepensare - in via estrema - alla possibiliil~ che la lmifica,-,ione ·socialista abbia degli effetti i1ìevibtbii'i sulla situazione ~indacale e apra delle ~oluzioni difficili; è impossibile pensare che, pe1· virtll della. unificazione po– Jitica, la. dire,.,ione della Fiat «riabiliti» la. CGH, e ch0, dopo t utto, pl'Opl'iO questo debba essere l'efretto sperato. La. lof.la contro fa disc.riniina.zione non è dunque J)l'e– giudiziale soltanto ad una ·soluzione della questione sinda– cale; ma è pregiudiziale alla stessa operazione politica, non votendo esistere unificazione socialista., nei fatti ed efficiente, senza autonomia sindacale. Su questi argomenti si dovrebbe clis'cutere con franchezza, senza timore di pat·– lare male cli Garibaldi, Un'operazione storica come quella in corso deve pone condizioni di 1·innovamento ~ reale, 1100 risolversi in un gioco di bolle di sapone o in manovrette più o meno confessabili~ ·

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