Nuova Repubblica - anno IV - n. 40 - 30 settembre 1956

(130) nuova repnbblica A PA-t~AZZO CHIGI J J N TUTTA __ questa faccenda di Su:z _si finisce sempre da dove s1 sarebbe dovuto corn111c1are; e, natural– menle; quando si è cominciato dalla fine e si è finito dal principio, tutto continua ad anelare alla rovescia e i ·responsabili di questa diplomazia che cammina con ·i piedi nelle nuvole accumulano una figuraccia dopo l'altra. Nemmeno la diplomazia italiana, la quale era riuscita per pmo caso ad az,oeccare la posizione giusta - quella del ricorso all'ONU - senza avere però la costanza di attenervisi quanto sarebbe stato necessario perché l'Italia potesse trnrre il prestigio e il beneficio diplomatico deri– vanti da tale posizione, nemrneno la diplomazia italiana è sfuggita a qnesta giostra impressionante cli figmacce della diplomazia occidentale. A differenza del le figuracce della diplomazia occiden– tale, che sono cleterm.inate dalle ragioni non certo apprez– zabili che abbiamo cercato d'illustrare su queste colonne la settimana scorsa; quelle fatte dalla diplomazia italiana sono puramente gratuite e si spiegano solo con l'incompe– tenza dell'attuale direzione della nostra politica estera. Palazzo Chigi si era dunque risolto, forse perché l'idea era nell'arift ed era stata suggerita da un certo numero di commentatori politici due settimane fa, a consigliare il ric0rso all'ONU poche ore prima che fossa resa pub– blica da Eden e da Mollet l'ini~iativa · dell'Associazione degli Utenti. Sarebbe bastato che il governo italiano di– fendesse con fermezz1t il ricorso. all'ONU come la sua po– sizione principale perché oggi l'Italia avesse voce in ca– pitolo nella nuova fase della questione- di Suez. Ma·, sorpreso dalla mossa anglo-francese, decisa a· sua, insaputa, il governo italiano - ad eceezione di alcuni suoi h1embri, fra i quali è giusto annoverare· l''òn. Saragat -– l-ipiegò quasi subito su una rapida evoluzione destinata a preparare l'adesione italiana· all'Associazione degli Utenti, accantonando il ricorso all'ONU fra le numerose vie su– bordinate per uscire dal vicolo cieco nel quale si è infi– lata da due mesi. la diplomazia occidentale. E' vero che, alla seconda conferenza di Londra, la delegazione ita-. liana si è adoperata_ per togliere all'Associazione degli Utenti il suo carattere aggressivo. Ma anche questo suo atteggiamento è apparso più il frutto dello spirito che regnava a Londra fra la maggioranza delle potenze con– venute che di una propria maturata decisione. Quando, comunque, domenica scorsa, Londra e Parigi hanno .. comunicato la loio decisione di ricor1:ere all'ONU - più per togliére la Francia del pericoloso isolamento nel quale era venuta a trovarsi alla conferenza degli utenti che per un improvviso rinsavimento delle èlue ca– pitali - la diplomazia italfana è stata colta cli sorpresa e la decisione anglo-francese, anche questa seconda volta presa all'insaputa dell'Italia, è stata resa pubblica nello stesso momento in cui il ministro Martino reduce da Lon– clrn, si sforza~a di far credere che a Lo~clra si era rag– giunto un risultato positivo e che perciò si poteva riman– dare il rico1so all'ONU alle calende greche .. In meno di .due sett,imane, dunque, Londra e Parigi hanno preso due decisioni della massima importanza e gi-avità: quella di va,·are l'Associazione degli Utenti, nel primitivo intento cli forzare il Canale di Suez con propri piloti, e quella di ricorrere all'ONU, dopo il fallimento della seconda 1 conferenza cli Londra, per cercare di strap– pa1'e un ultimo e disperato avallo internazionale a qual– che misura di coercizione contro l'Egitto; in entrambi i casi, non solo non si sono consultate con l'Italia, che è una delle principali nazioni utenti del Canale (la terza per quello che riguarda il trasporto del petrolio), ma non l'hanno nemmeno teriuta informata delle gravi decisi~ni che stavano per rendere pubbliche. Questo atteggiamento, che non solo viola le norme più elementari della cortesia fra alleati, ma che dimostra pure quanto siano ineHkaci gl'impegni di ·reciproca con-· sultazione contenuti nel patto atlantico ·e rafforzati dal– l'UEO, proprio in previsione di casi di qu_esto generè, non si può interpretare solo cm.ne ·una mancanza· di ri– g11arc!'o della Francia e dylla Gran Bretagna verso l'Italia, ma anche come un'_asso,luta mancanza cli ..çonsiclerazione del la diplomazia anglo-francese per la serietà, della diplo– mazia italiana. Ciò che è accaduto nel caso .di .Suez, po– trebbe ripetersi anche in casi assai più gravi. Perciò, quali che .siano i riguardi ·dovuti alla buona fede del govemo Segni in politica 'interna - anche se non si può dire altrettanto del suo coraggio politico -, è ur– gente che la direzione della nostra politìca estera passi in mani più esperte, e che cessi questa inconcepibile va– canza. Si, faccia qualsiasi poiitica estera, ma se ne fac– cia una, approvabile o criticabile in condizioni di chia– re,oza, poich~ non è più tollerabile che rapporti internazionali dell'Italia siano subordinati al dosaggio ( Vis. di lii110 Boschi) Ba.Betti tirolesi .. delle cariche ministeriali ·fra i partiti cli governo; da esso dipende una situazione per cui l'Italia non è in grado di fare nessuna politica e5tera .. In quanto al merito del ricorso all'ONU deciso dalla . Francia e dalla Gran Bretagna, vi è poco da spernre. Due mesi fa, questo rip.?i'so avrebbe· affidato alla mass.ima assise internazionale il giudizio sul, gestò di Nasser, le 111i– sure di conservazione da. prendere immediatamente, l'e– same delle varie soluzioni ,possibili, compresa quella· di una gestione del Canale ad opera della stessa organizza– zione internazional~. 0,ggi, il ·ricorso appar,:i come l'u\t.ima risorsa delle due potenze deluse, che, dopo aver tentato con tutti i mezzi, ad esclusione del 1-icorso all'organizza– zione internazionale, d'imporre le· proprie vedute aWEgitto, si risolvono a cercare di ottenere almeno una parte di quanto volevano in questo modo. PAOLO VITTORELLI ,),'![~ P.S. - E' malcostume giornalistico rivolgere lettere a un giornale per polemizzare con scritti apparsi su pn al– tro giornale. E' quanto h? fatto il signor AlfredÒ Mango, iscritto al PSI di Modena, il quale, per polemizzare con un 11ostr0 scritto su Nuova Repubblica, si rivolge per let– tera, non al nostro gion1ale o a quello del suo partito, ma a quello .di ·un terzo partito, Risorgimento Socialista, il cui direttore ci ha del resto cmtesemente oEferto ·di ri– spondere dalle colonne dello stesso RS. Ma riteniamo che i lettori di Nuova Repubblica abbiano il _clii-ittçi per primi di conoscere la i-ispo~ta a 11110 sc1;it_to polemico con– tro un articolo uscito in questa s?de. Non staremo a rispondere alle qualif.iche gratuite del signor Mango contro le nostre tesi, che equipara a quelle « degli ambienti borghesi e capitalistici», che qt1(\lifica « antisocialiste », dato che egli non perde il tempo ad ana– lizzai-le e a discuterle; chi, a 1 posto del rngionamento, sostituisce l'aocusa gratuita o l'insulto, equivale a chi, in politica estei-a, i-icorre ad atti unilaterali o alla coazione al posto c!ei pacific.i negoziati. Ma ci soffermeremo invece sul suo sdegno per il no– st.ro desiderio che l'unità socialista in Italia permetta di non lasciare isolate iniziative revisionistiche clfllla poli– tica atlantica coine quella del ministro socialista d~gi'i esteri Christian Pineau, col piano di aiuti alle zone de– presse che porta il suo nome e sul quale ci siamo spesso intrattenuti su queste colonne. · · Dom.ancli pure °il signor Mango ai dirigenti re<ponsa– bili del suo partito che cosa pe1;isano del piano Pi11eau e vedrà che la pensano esattame1ite come noi e che, •come. noi, deplorano, che non vi sia ancora un forte pa1·tito so– cialista unificato in Italia per associarsi a iniziati,·e de– stinate a operare una svolta in profondità della politica occidentale e a creare le. condi,oioni politiche ed econo– miche della cli_stensione nel quaclro dell'ONU, -poiché nel quadl'o dell'ONU, con la partecipazione di t11tte -le po– tenze, URSS compresa, dovrebbe svolgersi il piano di aiuti p1·evisto da. Pineau. Ma· forse il signot' ~-Lt11go non sa cosa sia. il Piano Pineau. Forse al signor Mango dispiace il fi!U:o che noi cri– tichiamo contemporaneamente la oolitica di fo1·,1a anglo– francese nell'affare di St1ez e quella del dittatore Nas– ser. O che anche noi - ·come l'Avan/.i! - cliiarniarno Nasser un dittatore. Ma ci deve- scusare se siamo con– vinti che, per giungere al socialismo, non si deve passare per la dittatura del proletariato e ancor meno per una dittatura militare del tipo di quella di Nasser. Se Lenin· avesse ragionato come il signor Mango,. nel 1917, egli avrebbe appoggiato il generaJe Kornilov contro Kerenski e a quest'ora la Russia sarebbe di nuovo governata dallo Zar. Ma per fortuna, Lenin non era il signor Mango! p.v. DA BONN ()ON(; ltESS() SINDA()Aljl~ di MARTIN ·FJSCflER 5 I A KOTlZI/\ elle Ade11auer prenderà personalrnentt, __j pa1-te, per la p1·irna volta 1wlla storia ciel sindacato, all'inat1gma,1io11e dell'imminente congresso clcll>t Lega si11clacale tedesca. (DCB), che si aprfrà ad ArnlJtugo il l.o oltobre, è un fatto assai significativo clell',ittrnilEl congiu11turn politica. Dopo i già noti segni cli franamento ·della eoali,oione governativa gniclH(a da.Ila C'DU e dopo che gli ulti1ni soncl,iggi dell'opinione pubblica teclesc>1 hanno 1·egisfrilto pei- la ptirna volta 1111api-evalenza cli suffragi a favore della soc,ialdernocrazia, una notizia del genel'e assume un sapore inequivocabilmente elettorale. Ti-a 1111 anno infatti nella Repubblica di Bonn si terrn11no le elezioni per il rinnovo' del Bundestag e c'è da preve– dere che sa1·it una battaglia accesa, senza esclusione di colpi. Del re,;to si può. dire che la campagna elettorn1e· -sia giit incominciata. 11- suo primo atto è stato. costitnit-ri dalla noti1 sull'unifica,oione che Bonn ha trasmesso alle quattro potenze. Si tratta di un documento che lascia trnspari,·e ·i sintomi cli nna posizione più flessibile e meno rigida ciel governo- di Bonn, il quale sembra finalmente ammettere la necessità di -fornire all'Unione Sovietica le dovule garanzie, ma del qnale è ancora irnµossibile diié esattamente quanta parte sia dovuta alla sincera volontà , di raggiungere un accordo e quanta invece. alla pura e semplice necessità di fare qualcosa per allontanare l'ac– cusa cli immobilismo che socialdemocratici e liberali ri-– volgono alla pol.itica cli Adenauer, incontrando il consenso· cli strnti sempre più lar·ghi. Consenso nel quale conflui– scono gli int.wessi più disparati, della Chiesa evangelica, che nella Germania orientale ha il grosso delle sue mas;e' di fedeli, come della grande industria che vuole riacqui– stare la libei-tà di espo1tazione verso i mercanti del- l'Oriente europeo e asiatico. · Al cong1·esso cli Amburgo Adenauer tenterà dunque un'altra o'pel'a7.ione elettorale; data l'atleanza di, fatto esi– stente tra il DGB e la socialdemocrazia, essenzialmente per effetto natnrale dell'involuzione conservatri'ce del r~– gime di Bonn, il cancelliere ha tutto l'interesse di provo– ca,·e lo sganciamento del potente sindacato daf temibile avversario e conconente politico. L'accostamento di Ade– nauer al DCB è tanto più significativo non solo perché tradisce l'i,icertezza della CDU, che non si sente più così sicum delle sue posizioni, mft anche perché proprio nelle prossime settimane ricone l'anniversa,·io c!ella fond·azione del movimento sindacale cristiano, che avrebbe dovuto operare in fonzi'one scissionistica nei confronti della lega sindacale unita1-ia. A un anno di distanza si può dire · trnnquiJlamente che il DGB non è stato neppure scalfito clfll tentativo scissionista, osteggiato del resto, come è noto, dagli stessi esponenti più qualificati del sindacali– smo cristiano, oltre che dnl clero delle ·due confessioni. Ai lavoratori riuniti ad Amburgo Aclenauer intende– rebbe presentare un suo progetto cli Consiglio economico fecleràle, del quale non si .conoscono ancorn bene i par– ticolari, se cioè dovrebbe rappresentare una specie di ca– rnera coqJOJ'ativa, ,proposta tutt'altro ché sorprendente da pai-t~ di un cancelliere èàttol-ico, ovvero un organo pura– mente consultivq. Ce1·to è che solo in 11pparenza la com– parsa di Adenauer_ alla massirria assise _sindacale rappre– senterà nn omaggio alla· funzione e all'importanza dei sindacati nella vii'a del paese, poiché il momento scelto da Adenauer per fare un _passo del genere mostra troppo chiaramente la corda cl<'ll'ihtento propagandistico, né ba– sterà lo sbandieramento di un progetto piuttos\o· eq,uivoco per far climénticàre· il cl iscorso .. agli industi-iali• -tedeschi pronunciato ,in prirnave1·a dal canC:elliere in occasione -d~I. congi-esso della confì.ndusti·ia tedesca. . · ·. , . ' ' °lt I L'ape1-tura ·del_ congresso cli Amburgo è. stata .precie- cluta da una int.rnsa preparazione di settore, ,con lo ·svol– gimento dei congressi delle varie federazio1i.i, se.d_ici in tutto, cli cui si cornpone il DGB. Da ultima hanno 'avuto luogo il congresso del sindacato m·etallurgici, che con un milione e, seicentomila organizi,ati su un tota]~ di cirC'a sei milioni di aderenti al DCB è oggi jl sindacato più potente, e quello del sindacato clell 'industr.ia della stampa e della carta. Dal pnnto di vista stmttamente sindacale •ad Amburgo risuonerà nnanirne la· -richiesta cli una più attiva politica salariale e dal cong,·esso usciranno certa– mente nuove direttive per la lotta per la' riduzione degli ornri ·cli lavoro già in pieno sviluppo in parecchi settori industria-li, da quello metallurgico a quello tessile. Ma il congre~so dovrà affrontar~ a.nèhe problemi pi~ propdamente politici, Se il sindacato metallurgici ha ri– badito la sua opposizione al riarmo è difficile tuttavia che • il cong;·esso voglia ass11rne1·e una posiz.ione decisa su qne: sto punto; non bisogna dirnenticarn infatti che nonostante il te1itativo scissionista sia fallito, in seno al DGB la cor– rente· cristiana ha potnto impone, proprio sotto la mi– nacci~ di una possibile frattura, un aumento della sna influenza. Più difficilmente invece il congresso potrà elu– dere i rapporti c01r-~la Germanià orientale, ossia il pro– blema clell'unificàzione-, tanto più C'he nna delle assemblee precongressuali, quella del sindacato della stampa e della carta,· ha approvato; ·sia pnre con w1a màggioranza cl! strettiss.ima niisul'8, nna mozione nella quale si chiede di (segue a pag. 6, 3.a· coi:-)

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