Nuova Repubblica - anno IV - n. 10 - 4 marzo 1956
POLIZIA E lIISERIA Continuando nell'tntenl-o di fornire ai nostri lettori tutta la documentazione utile sul « c.aso Dolci», pubblichiamo: a) l'istanza della difesa per la co1~cessio11e dello. libertà provvisoria, in data 20 febbraio 1956; b) il testo dell'ordi1Ia11za di rigetto (su cui lasciamo il giudizio ai l.ettorU, in data 21 febbraio 1956; e) il testo di un appello per ta raccolta di fondi irt /,1,vore delle istituzioni di Dolci. appello che - ne siamo certi - sar- ascoltato da ognuno. AL SIG. CONSJGLltrntoj IS'l'RUT1'01l.t--: PR1<--:sso u~ 'I'll.fBUNAT.E DI l'Al,f.atMO I sottoscritti avvocati On. Varvaro Antonino, Filippo Sanfilippo, Clemente La V 1 orta e Antonino Sorgi, anche a nome degli avvocati Achille Batto.glia, Piero Calam·andrei, prof. C.A. J·emolo, e tutti quali difensori degli imputati detenuti Dolci Danilo, Abbate Francesco, Speciale Ignazio e 'ferminj Salvatore; i;1sistendo nella istan.;,.o, cli liberiì, prov,·isoi-in gi,\ presentah1, aggiungono alla motivazione gi1\ dedotta le seguenti brnvi note: a) La pe,.sonalità deali imputati - Non v'è dubbio che debba tener-Si nelle dovute considerazioni la personalitt, degli imputati, tutti t1ss.olntarnente incensurati e cli illi– bata reputazione: uomini cioé circondati dalla stima e dall'affetto delle molle pp1•sonalità che, a Portinico, h,rnno avuto occasione di cono~ce1·li. I.a spiccata personalit.\ e la notol'ietiL di Dolci come scrittore non sono certo un motivo di oppo1·tuniti\ ·su cui possa fonda~i un rifiuto della libel'li'.L p1·ovvisoria, ché anzi tutta l'opera dello scrittore e la vasta eco di consensi da essa suscitHta, stanno a testimoniare come l'antore ri– fugga per pl'incipio da ogni fonna cli violenza e di ribel– lione sediziosa. Né un rigetto della istanza potJ-ù considern,·si come una riaffermazione di indipenclem:a di giudizio rispetto oi nu• morosi messaggi in fovore degli imputll.ti , inviati da auto• 1·evoli personalitù; che in tal caso, con evidente errore di inteq)1·etazione, si consi<forebbern pe1· in·ivel'0nti sollecita– zioni quello che invece sono, essenr.iAlf'nente 1 vel'itie,·e ed autorevoli testimonianr.e·, relati,·e alla pe1·sonalitù ecl ai veri intenti clell"imputoto Dolci.• E l'attenta conside,·nr.ione delle personalitì~ degli im– putati e dei fini, altan1ente sociali, cla cui fu1·ono mossi, e quindi di ogni elemento che VAiga a sufrn1gare il giudizio in propor;ito. ha notevole influenza ai fini del richiesto provvedimento. Ove poi vogliano prencle ..si in éonsidel'01,ione alcuni at• teggiamenti del Dolci poi:-lel'iormente all'arresto, non v'è dubbio che eS::ii non pohanno risultare ostativi alla con– cessione della lihertù. provvisoria, sol che '!engano consi– dera.ti nel lol'O ef-fetlivo significato, di tentativi, cioé, svolti in sacrificio ed umilti1, pe1· indurre i rei;;:gitori della cosa pubblica ad una rivalutazione della Costituzione come 1.eg– ge fond3mentale dello Stato, ed nlla. conseguente elirni.na– zione cli quelle gravi dir-rnguaglianze sociali, che si risol– vono in obietti,·e iniqnitii. b) ~ L'elemento vsicoloafoo. - Nell'impossibilità di conoscei-e, allo stato, quali pt·o,·e i verbalizzanti indiehino a. sostegno delle accuse, i difenso1·i possono tuttavia ri– chiamarsi alle risultanze relative all'elemento psicologico, valutabili attraverso la lettura degli interrogatori degli im– putati. • Tutti, inve ..o 1 hanno escluso di aver mai voluto resi– stere agli agenti, e di avedi voluti oltraggia1·e, né questa lol'O ò una apodittica smentita, ché al contrario è detta• gliala e motivata, e ti-ov11ri:::;contro nf'i pi-ecedenti del fatto, nel lungo viaggio durante il quale Dolci ebbe ad incon– t·arsi con giorir;ti e lettf'1•.:lli insigni, clAi quali ebbe sugge– dmenti e conforto, per l'atto che andava a compiere e cbe intanto concepiva soltanto come atto di persuasione da s,·olgere in dignitosa umiltù. e s.lcrificio. Analogamente va consiclcrn.ta la giornata di digiuno ,che precedette il lavo ro snlla trnzzern, che volle esse1·e giornata cli intensa. meditazione e di spe1·imentazione, della più dura fra le umane sofferenze - la fame - che la odierna societ.\ non rier;ce a rispa1·miare a molti dei suoi membri. Ogni considerazione relativa all'elemento psicologico ed al movente, contribuisce alla concessione della libert;l provvisoria. e) I precedenti giwrisprudenziali. - E' opportuno ricordare. che, in casi del tutto analoghi ed anche più grnvi dell'attuale, codesto ufficio, con aiu1··i8prudenza assoluta• mente costante~ non ha mai negato la libertà provvisoria. :J\'.é s'è mai opposta. all8 concessio~e del provvedimento, l'eventuale cospicua. personalità degli imputati (deputati, professionisti) ché anzi, do,·e è venuta in rilievo, è stata p1·esa in considerazione per escludere la pcdcolositù. Per altro, le recenti rnodifiche al Codice di 1-ito, limi– tando la ipotesi cli obbligatorietù del mandato di cattura, olt1·e a sottoline 1 a.re il valore della. libertà umana, h:mno cçmsentito che fosse concessa la libe1·tà provvisoria a im– putati di gravis'simi 1'eAti contro lo Stnto, fra i quali quelli implicati nei cosiddetti «scandali; del Poligrnfico e del– J'INOIC. .d) /lfotivi di opportunità. - Non ignoriamo che in processi del genere si impongono talvolta considerazioni di opportunità, e cioé preventive valutazioni di quelle che potranno essere le ripercussioni, sull'ordine -pubblico 1 dell'a. l.ibernzione dogli imputati. In prnposito si fa presente che, di recente, urgenti mi- surc sono state adottate a Partinico per alleviare la mise– da che affligge la zona, ed alcuni disoccnpati sono stati avviati n.l lavoro, onde l'unico elemento di tensione è or– n'wi costituito dalla perdurante cal'cerazione degli imputati. La loro 1iberazionc, pertanto, costituirebbe un ulteriore opportqnissimo conhibuto alla distensione degli animi. Il consigliere istruttore del tribunale di Pnlermo, dot– tor .Francesco 1\Iarcatojo, visti gli atti processuali CONTUO l) Dolci Danilo di Enrico; 2) Speciale Ignazio di Giuseppe; 3) Termini Sai nitore fu Oiusc-ppe; 4) Zanini Carlo di Ignetto; 5) Abbate Francesco d.i SalvHtore; detenuti dal 2-2-1956 nelle carceri aiudiziarie di PcJ.ermo JMT'UTA1'[ Come fn atti. Lette le istanze di libertà pi:ovvisoria presentate dai çlil'onsorj nell'intètesso degli imputati anzidetti. Ritenuto che le modalitì~ de.i fatti, la particolare gra. vitit del delitto di resistenza e soprattutto Fintensità del dolo dei prevenuti e la personalità degli stessi sconsigliano IA. concessione del chiesto beneficio. J1n-el'O, nonostante- le precedenti diffide e l'opera di persuasione svolta dagli organi di polizia, il Dolci e g1i altri imputati hanno persistito nella loro attività crimi– nosa, organizzando e capcggit\ndo f'arbitra:ria invasione di unH trnzzera. demaniale, da parte dj nn rilevante numero cli bra.ccianti, usando violenr.a per opporsi agli ufficiali ed Agenti della Io,~✓,a pubblica int~rvenuti per il ripristino del– l'Ol'cline giuridico violato. 1.'nlo condotta e le condizioni· di vita individuale e so~ eiale del Dolci quali 1·is11ltano dal rapporto del comn~issa– rio di P.S. di PArtinico in data Hl febbraio, sono manifesti indici di una spiccata capacità a delinquer·e del detto. im– putato e degli a.lt1·i prnvenuti suoi co_rrei, tnluno dei quali ò p1·egiudicato pe1· delitti contro il patl'imonio, mediante vio!P.nza sulle cose. , Ritenuto che appare pel'tanto opporhmo il diniego della liberti\ provvisoria, anche per il pericolo di nlterio.ri per– t111·bamcnti dell"ordine pubblico, nel caso di cessazione dello stato cli custodia p1·eventi,·a degli imputati. l'T.N. Visti _gli a,·ticoli 227 e seguenti C.P.P. ln e-0nfol'mitù nl parnre del P.M. Rigetto le istanze dì liberti! provvisoria degli imputati anzidetti Dolci Dani'lo, Speciale Ignazio, Termini Sulvatore, Zanini Carlo ed Ab– bate F,·ancesco. H. CANC~";I.I.H:IU<: l<'.10 La Comare n CO:,;'SIGLl~:ltfl: (S'l'ltUTTOllE }' t,1 Marc:atojo T/opera di Danilo Dolci nei. vae8i clelfo ,nise1·ia. è la ri– velazione~ negli scritti, di, nna conclizfone wnnn(I che non vuQ esseJ·e tollerata, e, neft'azio-ne. 11n modo di contribuire al /ar8i di qitei 1n.ù,eri, pe,- troppo tenipo t1·attenuli e CO· slretl · nelle condizioni di destiluti e di «banditi> dalla società 'civile, persone wmme: la creazione di una spe• 1·0.11:::<,. Q11e.,ta azior1e pone le preme.,se, in luoghi dove lo Stoto è t-ra_clizionalment.e 08senle, per la sua formazione: fj on::iclté opera « sovve1·l1iva >. p·roprio inizio, necessario con• diz-ione per l'avver,to di wi inesistente ordine statale. 1/ opem di 1Jcinilo Dolci (che 8i svolf!e sul piano indivi– d 11ale e non coincide, per fo .tua slessci naturo, con quella l,l·i alcun pa·i-lilo) si incontra con il' movimento liberatore delle masse me, ·idionu.li che è fo vera continu.ozione deUo Resistenza, poicltè, come ln Resistenzo, è afjerma.zioné della necessità, ver openi di-retta e unilm·ia del popolo, di 11.na nuova .struttura libera é democrnticn della soc'ietà -ituliorio. Non c'è du.nqae dei sh1pin,i se conh·o Dmiilo Dolci si schierino averlamente le forze lr(idizi01wli del feudo, delfo mafia, e tutti quei ,·e8idui fasc-isli che sono interessali alla vermanenza delle i,ntollera.bili strutture fendali: le 8tesse forze che cercano d·i sbm·rare lii strada olle attuazioni CO· stit11.:::imwli delfltalia democratica. Gli italiani liberi chiedono che lo Stato e i suoi organi ammi·nùtraliv-i, polizieschi e {Jittd.iziari non vogliano con• lr<U:lclfrele 1·agion.i stelJ8C della propria esistenza metteti- -.J.o.'Ji al servi::io di quelle forze. Tf,'/jsi si proponr;ono di dm·e o Dariilo Dolci, in tut.ti i modi vossi.bili, i seg-ni eone-reti della 7)ropr·ia soUcforielà, non solo per quanto concei-ne la s11a, ottt1ole vicenda (JÌiulizirwia., nia o·perando a lumeggù,re e a 1·isolvere i vrobfomi del.la m.ilfetia., dei rapporti dello St.ato e dei suoi o·rgcmi con i movimenti di libertà popo– laire. i problerni del radica.le 1·innovarnento dei metodi e dello stntttu,ra dell' 11mminidra.zione. e quelli ·della rifor-nu, e e/elfo lotta. ver une, condizione di vita e d·i lavoro libera e democralicn, in uno Stato che sfo, come ,,fohiede la Cosli– tu.zione, non uno Stato d.i polizia ?lW 11noStato di giustizia. I (11rmala1·idi questa letlen, si 1n·opongono cli costituire un Comitato Nazionale di. solidarietà con Danilo Dolci, per tosl!olvim,ento dei seguenti co,nviti: a) uni/icnre le varie inizinlive r;icì sorte per orienl.a:rle verso l(I, soluzione elci concrnti vroblen1i; b) vrovvedere allei lul€!a e alfo con.11erva::ione delle oi>ei-e e delle attività. avviai.e du Danilo Dolci; e) promuovere iniziati.ve che irn7>egnino la culturu itolfcmo su.i ·problemi del ilfe:;zogiorno. Giorgio BASSANI - Alberto CAROCCI - Vittorio DE SICA - Maria FERMI-SACCHETTI - Tommaso FIORE ~ Vittorio GORRESIO • Michele GANDIN 4 Renato GUTTUSO - Ar• t•- o Carlo JEMOLO - Carlo LEVI - Nello MAZZOCCHI- 1 LEMANNI • Alberto MORAVIA • Ferruccio PARRI - Va– s~o PRATOLINI - Leonida REPACJ - Antonello TROM– BADORI - Giambattista VICARI - Gianfranco VIGORELLI • Cesare ZA VATTINI. Per le adesioni alla pl'esente iniziativa, per l'invio di fondi e di aiuti, per la trasmissione di suggerimenti sulle attivitù da affrontare e da sviluppare rivolgersi al se– , guente indiriz?'.o: sig.ra Muria Fermi-S3cehetti 1 presso A~- sociazione Artistica lntel'O.azi0Òale 1 vii\ Mi.ugutta 54 1 Roma. (100) nu11l'a repubblica HIOVANI E UNIVEHSI'l'A'. ·' LESTRA DE-LLA MINORAN D OPO LA PAUSA politica aperta dal congresso di Modena si è già. iniziato il lavorio di prepnra.zione delle singole associazioni golia1·diche in vista del promesso congrer;so futuro, eia tenersi entro settembre. L'intenegno dj Festi è nato soprattutto dall'app0ggio dì due movimenti ben distinti: quello che il napoletano Jan– nuzzi è riuscito con eslremst abilitiL e un pizzico dj ma• lafede a cementare su una assurda base campanilistica, e quello del « vecchio centro> intorno a Roccella, Stan• ziani, Festi; ecc, Quest'ultimo gl'uppo sarebbe stato giu– dicato incomdstente se l'twv. Orsello non fosse riuscito a dargli c01·po, ÌSpirt1ndo le manovre che condussero' all'al– Jeanza con Jannuzzi. L'opposizione conimi/'JP un grosso e!'rorc iniziale di valutAzione: ritenne, cioè, liquidati a priori Roccella, Fe• sti e i loro ·arnici, e .Prima con la minzione di Ungnri, poi con l'inten·ento di Lunghi, iniziò direttamente la bnt– taglia nel proprio intemo, senza. tener conto né deWinco– gnita Jannuzzi, rivelatasi prop1·io decisiv11, né delle indub· bie copacità di nwnona di Roccellt1, Stanziani e com– pagni. La ta1·cliva rear.ione, una. voltn palesatosi il peri– colo, si concretò nel!' intervento, cli Chi1Hugi e nella dichiarazjone finale cli Ungari: troppo tardi e troppo poco. E fu ancont molto essere rjusciti ad appianare le diver-:– genze che ci si era studiati di approfondire prima di co– noscere in quanti piedi d'acqua si navigasse al congresso. Tuttavia le divergenze c'erano e sono rimaste: la posi– zione cli Ungari nei riguardi delle funr.ioni dell'UC:1 e soprattutto della funzione dell'Universitù è fondamental– mente diversa da quella sostenuta da Bogi e Chiarugi. E olt1·e a queste due posizioni esistono le incognite e poco chiine _tesi cli Punnella, Legnani e Lo Savio, per non parhHe cli Lunghi la. cui n~bnlosit:\ è proverbiale. Questa, a. granc1i lince, la r;itnazione: come si arti– colerà ora la preparazione Al prossimo congresso? I vin– citor-i di l\:lodena lrnnno poche speranze e punte idee. Per loro surebbe un grande successo mantenere ~.o status quo per gli ide~tici motivi che li hanno mossi sino ad oggi: trovare e dominare 11n trillnpolino di lnncio politico. Ma nn elemento nno,·o, il partito radic11le, è venuto a turbare le ,_,eque. Aleu11i si sono ~uttati dal trnmpolino: baste• runno i rirnasti a di(enclorno il possesso? E che faranno le università meridionali una volta aocort.csi del gioco pe,·sonalistico cli JHnnur.zit Senza contare naturalmente che l'op·posizione eiarà battaglia. QuPsta ba gi1'.l riscnttato l'errore di Modena: alle ele– zioni di giunta pel· i'UN R[ ì goliardi bar~no ottenuto quattro seggi Sll nove e la. presidcnzo. E i quattro go– liardi sono Unga1·i, Lunghi, Legnani e Lo Savio. Grazie ad un inizio così favorevole, le possibilità aperte alle cor1·enti contrarie a.Ila presidenz.a Festi sono tre: una consi:-;tcnte in unn. campagna prcparatol'ia uni– taria. condotta sop·•·attutto nelle università me1·idionnli sulla bpse di un programma comune di opposizione a Festi ed agli interessi che si celano dietro il suo schermo. Se le clivergenr.e tra Ungari e gli alti·i tre membri gol-iardì di giunta saranno tempornneamente dimenticate, questi qunttro potrebbel'O condurre, data la. loro posizione, un'oL• tima campagna, favo1·iti anche dal fatto di non doversi preoccupare pe1· quanto accade alle loro spalle, nei rispet– tivi feudi. I.a seconda via è la stessa scelta prima del congresso di :Modena: riten~re di aver in pngno i.I con– gresso e dividersene le spoglie in anticipo, presentandosi al congresso in por;izione antagonistica sostenuta con tma. preparazione attuata non neJle uni,·ersità. favorevoli a Fe– sti, ma in quelle che a M'odena si sono schierate dietro gli amici-nemici. Lll te,~u1. soluzione, squisitamente tat;... tica e contingente, è quella di disinteressarsi dei propri « fellow travellers», contando soprattutto sui seguad si– cu1·i e riuscendo ad accoi-c\a.rsi con parte della maggioranza festiana, (ad ese1:npio .-con Jannuz~i 1 che è disposto a con• cedel'e il proprio appoggio a cbjunque gli dia assicura– zione di non ficcare il naso negli affa1·i del Snd). Oggi come oggi la situazione ci appare bloccata su· queste posi.;,,ioni: lo sblocco potrebbe avvenirn in ragione di un'altra causa, la inser7_jone nelle associazioni goliardi– che degli studenti socialisti. Con l'av, 7 ertenza che tale ·in– serzione, nei riguardi almeno cl.i Pesti, si risolverebbe nol po.1-tur vasi a Samo so av,~enisse soltanto nelle associa.• zioni a lui contrario, cosa che, oggi come oggi, ci sembl'a la sola possibilitiL offerta ai socialisti, L'inserzione dei so• cialisti acquisterebbe in,·ece ben altra importanza. se delle vie offerte agli oppositori cli Festi si scegliesse la seconda, e acquista decisamente un"impoo-tanza decisiva in visla del p1·obabile fut11ro dell"UGI, una volta giubilati Festi e j suoi amici. Ed è probabile che allora soltanto si scopri– l'ftllllO le bl'iscolc. GIGI MELEGA, L'ECO DELLA STAMPA UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E··RJVISTE Direttore: Umberto· Frugiuele Milano. Via G Compagnoni 28 Corrisp. Casella Postale 3549 Telf>gr. Ecostampa
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