Nuova Repubblica - anno IV - n. 10 - 4 marzo 1956

(100) , .nuova_ TèJmbblica 'LETTERA DA BONN IL 7 GIUGNO TEDESCO A L PUNTO in cui sono le cose si può dire tranquilla– mente che la coalizione di Bonn, almeno così come si era andata definendo nel corso delle due legisla– ture federa.li a partire dal 1949; è finita. Ed .è finita male, tanto che non si sa a. chi possa convenire tirare avanti in qneste condizioni sino alle Prossime elezioni che dovreb– bel'O avere luogo alla fine dell'estate del 1957 o se non sa– rebbe più opportuno. e più saggio per tutti anticipare la C'hiarnata alle urne degH elettori tedeschi. La érisi, comun– q~e, ~non è scoppiàta in1prov·visa; da ITl~S'iormai, conie•·ab– hia~10 ripetutamente nota~o st~ qneste Colonne, se ne avver– tivano i sintomi: vi furono dapprima i noti contrasti sulla politica estera, che i libera.lderi1ocratici considerano giunta a un punto morto per il suo orif\nt~mento unilaterale fi– ]ooccidentale mentre la causa della l'iunificazione tedesca richiederebbe ·una maggiore apeitura anche versti l'URSS. A qqQ.s~icontrasti, ·altri se ne aggiuns.ero in politica intemazio– nal~: la defeziorie dal governo del partito dei profughi segnò l:j._n,izio,della disgregazione di quella che era apparsa una maggioranza come poche solida e inattaccabile. Ma ad aprire la.-~risi vera e propria è stata l'insoffere!1za dei liberaldemo– ;çi-atici per i crescenti tentafr,;,i dell'Unione democratico– ç1·istiana e del cancelliere Adenauer di estendere l'egemonia democristiana su scala sempre maggiore. Il colmo della 1:rrepotenza democristiana· che ha pro– vocato la ribellione libernldemocratica si è avuto con la p,roposta della ODU .per una nuova legge elettorale per il J3undestag, basata come la vecchia su un sistema misto di pl'Oporzionale e di uninominale, ma che, in virtù di u.na çlec.isa accentùazione del ·principio uninominalistico, avrebbe dovuto consentire in p1:atica alla sola CDU di impinguarsi largamente di seggi a spese di tutti gli altri partiti; per i ptutiti minori, come il libera ldemocratico, una tale legge avrebbe rappresentato in pratica la scom})arsa quasi totale. Se la CDU nelle ultime settimane ha dovuto fai·e macchina indietro e rimangiarsi praticam,ente così bellicosi propositi si deve proprio, in primo luogo, alla intransigenza dimo– strata in questa occasione dai liberaldemocrat.ici e in par– ticolare dal loro dinamico leader Thomas Dehler. ijon per nulla la CDU ripose tutte ..le. sue ,speranze in una defene– strazione di Dehler, allorché.il , lO gennaio i deputati libe– i;nldemocl'a.tici si riunirQIJ,(,) 1 per la riel~zione del presidente del loro gruppo, parla.men tare. Ma Dehler" fu rieletto, sia p~u·e di stretta misur,~, prQprio in quanto esponente della volontà d~lla FPP 1 di non cedere alla prepotenza democri~ stiana. In occasione della rielezione di Dehl~r riemersero però \ conti:asti interni che hanno sempre travagliato il partito, e in particolare i deputati dell'Assia e il leader. berlinese Schwennicke, strenui sostenitori di Adenauer, furnno contrnri a Dehler, la cui conferma alla direzione della l?DP è stnta comunque decisiva nel determinare la l'it.irata d~lla CDU a P,r:oposito della legge elettorale. A que,sto punto però i ]iberaldemocratici, imbaldanziti dal su~cesso, non hanno r.esistito alla tentazione. di forzare la 1situazinne, (ne.endo un passo più lungo delle loro gambe. ,,, ,Mentre al CC'ntro fervevano anoora le polemiche sulla legge e:ettorale, alla p.eriferia si andava delineando una manovra a raggio ben più vasto, per le ripercussioni che avr;ebl,ero potuto derivarne, una specie di manovra aggi– rante. che, se ripetuta in altl'i Liinder, avrebbe scardinato 'C◊rnpletnme'nte le importanti posizioni della CDU nei go- .- -vemi regi6nali. I liberaldemocratici della Renania setten– trionale-,Ve-stfa.lia intendevano punire Adenauer e il sno pa.l'tito per i loro p1·opositi di egemonia sottraendo lol'O, con la complicità dei socialdemocratici, il più grande e più im– portante Land della Repubblica federale, governato da una coalizione modellata su quella cli Bonn e capitanata dal più illustre esponente della sinistra democristiana, Kad Ar– nold. Indubbiamente anche questa grossa rl1inaccia cun– sigliò la CD'Q a cedere sulla questione della legge elettorale,· ma la tardiva ritirata non valse a placare l'irritazione dei li– berali, che trovarono pien~. risponden;,;a nei socialdemocra– tici, ben lieti della prospettiva insperata di poter pi-endere in mano il governo della gi·ande regione industriale. In tutta questa faccenda la direzioi:_:i_e del partito libernle non si è impegnata troppo, ha li:tsciaf◊-fare la federazione della Renania-,.Yestfalia senza dare cenni di disapprovaz.ione, e con !t~tta p~-g~!=iilit,à_approvand~ t~citarnente il .nu~.'•'Ocorso degh evenh)Ìi'l-nche 1120 febbra10 il Landtag d1 Dusseldorf ha votato la fiducia al nuovo governo guidato dal socialde– mocratico Steinhoff e, san1,ionando così il rovesci3.mento di Arnold. 1 E' loiico che un pronunciamento del genere da parte di un partito che si trova al governo non può non prnvo– care le reazioni dei compagni di coalizione; Adenaner aveva appena invocato per l'ennesima volta un chiarimento dei rapporti tra i membri del governo quando, conseguenza imp_revista del 'rove,;ciaroento di Arnold, è intecvenuta la scissione del partito liberaldemocratico .. E' v.ero che già la rielezione di Dehler a presidente del t'grnppo parlamentare aveva dimostrato come il partito fosse diviso da lotte di corr.enti, ma nessuno, poteva prevedere un epilogo così dran;matico. Vero è anche che la presenza di una così forte opposizione interna avrebbe dovuto indw-re Dehler e la sna corl'ente a maggiore pmdenza nell'intraprendere, azioni temerarie; ma sarà bene .1;imandare a un'altra volta una valutazione più approfondita della scissione della FDP, in attesa di conoscerne gli sviluppi e soprattutto di sapere se e in quale misura la base del partito abbia seguito i J G deputati che, capitanati dal le.fider liberale dell'Assia Euler, si sono ribellati a Dehler o se si tratti soltanto di una scis– sione al vertice,, come sembl'erebbe dalle prime infbrma– zioni. L'unico dato di fatto sicuro è che il partito di Deh– ler non è più rappresentato al governo, essendo tutti i suoi ministri passati con i ribelli rimasti fedeli ad Adenauer. O RA importa piuttosto cercare di chiarire che cosa si– gnifica per Adenauer la perdita della Renania-VVest– falia. La conseguenza immediata più grave per il govemo di Bonn è la perdita della maggioranza dei due terzi anche al Bundesrat (al Bundestag J'aveva già persa con la defe– zione dei profughi), il quale, come è noto, è costituito dai rappresentanti dei governi regionali. I cinque seggi della Renania~\i\ 1 estfalia che assicuravano questa maggioranza vanno ad aggiungel'si ora a quelli degli altri governi regio– nali (AssiH, Baviera e Brema) guidati dall'opposizione. Ciò significa che le mpdifìche costituzionali previste per l'attua– zione del riarmo potranno essere approvate soltanto con i voti dell'opposizione, oss.ia sulla base pi un compromesso; Adenauer perciò sa1·à costretto a scendel'e a patti con la soci-aldemocrazia. P1·oprio sulla possibilità di costringere Adenauer a più miti consigli manovrando i voti del Bun– desrat ha puntato il partito di Dehler dando battaglia a Di.isseldorf, tanto pili che analoghe iniziative in altri Liinder av1·ebber'O potuto strnppare ad Adenauer. la stessa maggio– ranza semplice al Bimdesrat. Ma da questo punto di vista la manovrn di Dehler è riuscita soltanto a metà, perché se~ come ormai pai-e certo, Adenauer scenderà a patti lo farà con la socialdemocrazia e non pili con la FDP, che, scissa e· rimasta tagliata fuori dal governo, ben difficilmente riu– scirà a dan:;i una posizione autono!11a. MARTIN FISCHER 5 d•M ff'S A I eo SUD~ AMERICA di VICTOR ALBA La rivolta di lquitos I L GE~l~.RALE Odria che cacciò dal potere il· g~:-.,el'no deniocratico nel 1948, era inquieto. Si trovava .iso-, · l;ito, avendolo i conservatol'i abbandonato. Convocò le elezioni per il mese di giugno. Annunciò un'amnistia per gli esilì.iti. Ma mantenne la legge di i:.icnrez.1,a dt3llo 'stato, per· cui i'APRA è perseguitata eia otto nnni. Tutti sono <l'.accordo nel dire che- i'APRA nel caso in cui pOtesse J)resenta1:si alle elezioni, riporterebbe la viftoria, grazie al suo programma derrloCratico e so,·ialistizzan:te. Ed ecco che a Jquitos, una città dell'A1iiazonia, il gene– rale Mel'ino, antico ministro di Odria, si solleva contro Odl'ia e reclama una rapida marcia verso la democràzia. L'esercito nell'insieme è per Odria, giacché ha l'icevuto dal dittatore dei p1·ivilegi strabilianti. Barranca viene mitragliata dalle forze governative e il generale Me1·ìno p1·ende la decisione di sospendere le operaz.ioni per evi– tare spal'gimento di sangue. Per· il momento la solleva– zione è fallita. Gli avvenimenti tuttavia mostrano che la cadlita di l"leron non passerà senza conseguenze per l'America Latina. Un movimento generale fl.ncot·a molto lento di democratizzazione semb1·a aver inizio in t\1tto ·il continente, e sarà difficile contenerlo. E' possibile che Odl'ia, in seguito agli avvenimenti decida. di rimandarn le elezioni, ma è anche po.<;f_:;ibile che la stessa inquietudine lo spinga a concedern una m1'!ggiore libel'tit elettorale. Pili ''cortesia,, nel Venezuela S E"ICENTO uomini d'affari, politici, militari, lrnnno paga– to 300 dolla1·i ciascuno per as,.;i-.:.ternal « Banchetto della fraternità» a Cara<>as, a.I Circolo delle forze armate. 11_ dit– tatore, colonnello Perez Jimenez, h/1.approfittato dell'occ.=t– sione pe1· annuncial'e che permette1·à il ritorno dei presi– denti Romolo Betancotnt e Romolo Gallengos, cacciati dall'ese1·cito nel 1948 e attualmente in esilio. Ha annunziatò ai1che un'amnistia generale per gli eSiliati e i condannati politici. Tuttavia per il momento nr-ssuno ri(~ntra nel Venezueli:i.. Gli esiliati diffidano, considerando l'amnistia come una-misura cli pl'opa.gonda. Comunque il tatto che il dittatore abbia considerato ne<>essaria questa pro)jfl– g~nda indica che la sua posizione si è indebolìl~ ··ne·gli ultimi tempi: La Caduta di Peron _ha ''mé\(o t',!ue· le dittature latino~an\ericane colle spallé 3.1 ,n:1l-o.' A.tlCfi'é',,.tra i militai-i nuclei di gioVani ufficiali eominciirno, come in Argentina, a manifestare conti·o la Cl"itflniIT.f:-:-~Essiaspi– rano a ristabilire la democrazia nel )oro paese. ('i ~onq dei legami assai st.retti fra le forze demoCratiche ci\;ili _....:.... Ì),è: Vene_zuela,' particòlarmente, il partito d'azione 'cl~_riiOcr~~– ca - e· C1nesti gruppi rnilitari. Solo i partiti co'1i1'tinisti re– stano al margine del movimento generale··(Jei· la 1·0!'3tl1'1J1•'a– zione della deni.ocrà.½ia nell'America Latina: Nel' 1 Vei1e~ zuela il dittatore conta sull'appoggio di n11 pl-1.i·t'it(j'co~nu– nista, ment.-e i membri di un secondo partito' comuni.~t'a (ben visto a. Mosca come il primo) lavorano tra gli esi– liati. In tal modo Mosca spern di mantenere bnoni mP– porti tanto con il dittatore - specialmente i-appol'ti co111·– merciali - che con i futu1·i di1·igenti clemoci·atici del paese (ma l'ora della caduta di Jimenez non Sembl'a. vicina). Crisi ed e!ezioni in Boliv a I A BOLIVIA, il 3 giugno, elegge1·à il suo secondo pt·esi– A dente «rivoluzionario», il succe>ssore di Victor Paz Eslensoi-o. Il l\iNR (Movimento nazionalista rivol11zio11ario) che è al potere dal 1952 e -che ha na:;,;ìonalizzato le miniere di stagno e prornulgato la 1·iforn1a agrnria, ha designato quali candidati Hemàn Siles S11azo - attuale \'iee pre– sidente - per la pi-esidenza, e Nnflo Chavez (l'uomo della riforma ag1·aL·ia) per la vice presidenzR. E' certo che saranno eletti. 1\-Ia il congresso del MNR è stato importante, soprat-· tutto, pei· la divisione che si è 1·ivelata nei ranghi .del partito. Guevara Aree, ministro degli affari e.iteri _fino a poche settimane f~, ha ·dato le dimissioni dalla ca1·ica e si è ritirato dal partito. Era considerato l'ispiratore del– l'ala moderata del MN.R, amico di \Vashington e sosteni– tore, al momento, della normalizzazione - della vita del paese, cioè del disarmo delle milizie di minatori, della liberazione di alcune· centinaia di oppositori di e.<,trema destra, e dell'applicazione graduale della riforma agra1·ia ..,. Siles Suazo e soprattutto Chavez sostengono invece la necessità. di distribuire le terre con un ritmo rapido, senza lasciarsi ferma.-e dalla crescente inflazione e dalle co– stanti minacce di tentativi di colpi di stato della « 1·osca » {il gruppo di ufficiali e politici legati alle antiche con1- pagnie minerai·ie). lV[a il MNR è riuscito insieme a mettere fuori della direzione della centrale sindacale, non solo quei comunisti che rimangono nel paese, ma nnche i trotskysti che ln Bolivia avevano una, certa fon~a. Lechin, il leader ·MNR dei minatori, abbandonò, qual– che tempo fa il posto ministeriale per dedicarsi intera– mente ai sindacati. La rivoluzione boliviana si tl'ova dun– que a un momento decisivo: o andare avanti o ferma1·si e tentare cli riconciliarsi con le forze conservatrici. Per il momento trionfa la politica dell'accelerazione della ri– forma agral'ia.

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