Nuova Repubblica - anno III - n. 12 - 29 maggio 1955

6 PAGINE DI DIARIO ·11 comunista smaliziato di GIACOMO NOVENTA T RE TIPI UMANJ. - Nonostante le calunniose dicerie degli adulato1-i e dei nemici più schietti, il partito co– munista italiano attuale è un grande partito di pace. Un grande pa,-tito di elettori e di propagandisti. La quasi toto.liti, dei suoi simpatizzanti e dei suoi isc'ritti vota e fa propaganda. Perfino la funzione attribuita ai sindacati è una semplice funzione di propaganda, in cui il maggior sacrificio chiesto agli iscritti deve trovare il suo compenso nell'appagamento immediato dei loro interessi. Ma ci si attende il ,·aggiungimento di vantaggi meno immediati e l'attuazione delle più audaci riforme dalla sempljce pres– sione della propaganda e dei voti. La conquista stessa del pote,·e è concepita come un effetto di tale pressione - e di una pressione analoga esercitata dai propri alleati. * « Se vuoi la pace, prepara la guerra» dicevano i· latini. Il motto seg,·etamente adottato dal partito comunista .ita– Hano è proprio il contrario. « Se vuoi la guena, p1·epara la pace>. La guerra incomincerà con la conquista del potere. Ma p1·ima di quel giorno, e per arrivare a quel giorno, c"è un grande lavoro da compiere: una lunga e paziente opera di persuasione e di pace. tonarli, come persone, per ,il giorno della conquista del pote,·e. Ma essi diventano cosi un prezioso strumento di persuasione verso gli uomini del secondo tipo e del terzo. Attribuendo la propria fede, la propria impersuadibilità, le proprie qualità religiose e guerresche agli avversari e ai nemici del comunismo, si ottiene l'effetto di proporle alla imitazione degli uomini del secondo tipo e del terzo, senza assumere la rosponsabilità della proposta. Si ottiene il doppio effetto di trasferire sui propri nemici l'incarico di mantèner vivo l'ideale della guerra, in cuj quelle qualità possono spiegarsi interamente, e di poter continuare nella prop1-ia opera di persuasione e di pace. * Verso gli uomini del secondo tipo (amici dei comu- nisti o comunisti probabili) il métoclo da usare sembre– rebbe più semplice: giacchè non si trntta che di insegnare la dottrina e la politica comunhta a coloro cbe sono dispo– sti ad accettarle. Ma come insegnarle? Qui è la difficoltà. L'insegnamento deve essere' pubblico e segreto. Pubblico, perchè deve rivolgersi a un troppo grnnde numero di persone: segreto, percbè · una dottrina e una politica di guena, postulanti un lungo periodo di preparazione pa– cifica, non devono correre il rischio di essere conosciute da tutti. Bisogna quindi suddividere il tipo degli amici del comunismo o comurusti probabili quasi in altrettanti sotto– tipi, quanti sono gli incljvidui: e i tituÌl'e un infinità cli piccole scuole - o cellule scolastiche - confidenziali. Il pecicolo che la verità sulla clotti-ina e sulla politica comu– nista esca da queste cellule non è eliminato del tutto: ma l'obbligo fatto, in quel caso, ad ogni insegnante - o fidu– ciario - di rinnegarla, e addirittura. di rinnegare il prop,·io insegnamento come l'insegnamento cli un traclito1·e o di un nuova repubblica incapace, la priva, una volta llScita dalle cellule, di ogni crisma ufficiale e di ogni certezza. ~: Si dirù che la dottrina e la politica dei comunisti sono spiegale, commentate, illustrate, da scrittori comunisti ufficiali in molti libri e moltissimi opuscoli a disposizione eh tutti. Ed è ve1·0. Ma sono libri ed opuscoli 3acr-i che devono essere esposti. Possono essere esposti impunemente, d'altronde, perchè tutte le dottrine e politiche comuniste v1 sono descritte fuorcbè la dottrina e la politica attuale. Ed è questa che conta. Questa che deve essere, come ahbinmo detto, insegnata segretamente ai comunisti pro– babili. * Le dottrine e le politir.he comuniste, esposte nei libri e negli opuscoli sacri, sono dette ideologie. Ideologia il loro 1·iass,mto. I rapporti della dottrina e delta politica att"Uale con l'ideologia comunista devono essere anch'essi natural– mente insegnati ai comunisti probabili. E' anzi questa pHte dell'insegnamento che rende necessaria la sua segre– tena. Svincolata dai suoi. rapporti con l'ideologia, la dottrina. e la politica attuale dei comunisti è una dottrina e nna politica di pnco cbe può essere confidata a chiunque. * Il metodo da adotta.re verso gli uomini del ter'~O tipo, ciò che si deve dire ai comunisti · improbabili, o semplici alleati del comunismo, è .appunto q113sto. Ed i, ciò che Togliatti ba detto a Bobbio. Di non interessarsi trnppo all'ideol.ogia comunista. Alle sue dott1·ine ·e poli– tiche possibili. Di non interessarsi, cioè, ai rapporti fra la dottrina e pòlitica attuale del pa,'tito comunista con quelle dottrine. Di non interessarsi all'.avvenire. Non è la pace c1· domani che conta. Non è la libertà cli domani. Ma la !il.erti, di oggi. La pace cli oggi. * E' essenziale che gli uomini del terzo tipo accettino questo punto di vista (o patto cli alleanza) per tutto il tempo necessario alla educazione e all'ist.n1zione doi comu– nisti probabili. Se non volessero accettarlo, se volessero c·,.pire e far capire prima a quale scopo tenda l'opera comu– n;sta cli persuasione e di pace, impedirebbero la prose– cuzione dell'opera stessa, e costringerebbero il partito a dirbinrarla conclusa, senza l'adesione dei comunisti pro– bs bili: quando la sua inferiorità numerica rispetto agli altri partiti e al resto della società sarebbe cioè tale da 1·enclere irnpossibile la conquista del potere con la sem– plice pressione della propaganda e "dei voti. Per svolgere ordinatamente questo lavoro, bisogna innanzi tutto distinguere nella popòlazione e nell'eletto– rato ti-e tipi umani: il tipo dei nemici del comunismo: dei così eletti impersuadibili, o persuabibili soltanto per ,ma improvvisi. ilh,minazione sulla via di Damasco: il tipo degli amici del comunismo, o comunisti v•·obabili; dai quali si pnò rngionevolmente sperare l'accettazione asso– luta della clott,·iua e della politica comunista: il tivo degli alleati clel comuniil mo, o degli amici del cornitnismo fino alla conqu.ist(1 del votere: da.i quali non si può ragione– volmente spera1·e raccèttazfone assoluta della dottrina e della politica comunista: nia che possono essere persuasi cli volta in ,·olta ad un'azione (o ad un p1;ogrnmma) conume. * BIBLIOTECA Queste distinzioni devono essere continuamente riesa- minate, e scrupolosamente notate le suddistinzioni e le variazioni: il passaggio di alcuni individui o gruppi cli indi– vidui da un tipo all'altro, da un sotto-tipo all'altro; ecc. Tutti i tipi, sottotipi, e individui devono poi essere trattati con estrema delicatezza. * I nemici del comunismo non sono sempre per esempio, come si potrebbe credere, da abbandonare a se stessi: si può riconoscere in mezzo a lçro il sottotipo degli avversari risoluti elci comurusmo, e lodare talvolta i primi percbè più coerenti, e talvolta i secondi perchè pii1 discreti. Appro– fondita così la distinzione, si può addirittura cercare di separa.di, esaltare la discrezione e l'intelligenza degli avve,·– sa l'i ed opporla alla cecità e ottusità dei nemici': spera.ndo cli indurre gli intelligenti e risoluti avversari ad abban– donare il tipo dei nemici e ad entra.re in quello degli alleati del comunismo. E' nel destino, in[atti, di alcunj uomini, e non dei peggiori, ·e nella possibilità di moltissimi altri, essere tanto infastiditi dalla cecità e ottusiti, di una parlo dell'associazione alla quale naturalmente e ideal– mente appartengono, da · abbandonru-la e da entrare in un'altra associazione, dove la cecità e l'ottusiti, di una parte sembra a loro più sopportabile, percbè meno cono– sciuta dapp,·ima, e, in prosieguo cli tempo, percbè meno intimamente intrecciata alla loro natura e alle loro idee. * Distinguere i nemici del comunismo in nemici, pro– p,·iamente detti, ed av·versari, se non è il modo ordina- 1·iamento adottato dal partito, e fo1·se appunto per ciò, rivela le grnncli qualità dei comunisti. La loro fede asso– luta nella verili,, anche se sbagliano credendo che la verità sia il comunismo: la loro fede nell'uomo, nella pos– sibilità che ha l'uomo di staccarsi e di essere -aiutato dall'uomo a stacca1·si, dall'errore: la loro fede in se stessi, nella propria impersuabilità, e soltanto nell'impersuabilitì, propria, ma offerta ad ognuno che si lasci persuadere da loro. * Sono le qualità dei santi, e ·dei guerrieri cli Dio. Ma esse devono apparire solo a tratti nel lllllgo periodo di pace che precede la conquista del potere. Una troppo grande e continua umanità verso i propri avversari ed i propri nemici potrebbe mettere in sospetto. Meglio lasciar credere, per esempio, all'origine di certi atteggiamenti, di certe indulgenze, verso i democristiani o la destra demo– cristiana e liberale o i fascisti, in una gretta furberia, che in quelle grandi qualità religiose e guenesche. Il modo ordinariamente adottato verso i nemici del comuni– smo deve essere perciò quello di t1·attarli come una massa . compatta: come 1111 tipo in cui sia impossibile distinguere il sottotipo degli avversari, e la varietà. degli individui. Ripetendo il proverbio che li considera impersuadibili, o persuadibili soltanto per una improvvisa illuminazione sulla via di Damasco. * Il modo ordinariamente adottato di trattare i nem1c1 <le! comunismo· è dunque un modo di trattare abbastanza ;,uproprio. In realtà si tratta di lasciarli da parte. Di accan- e a l:J o NENNI di PIERO e REDO CHE ALLA INFORMAZIONE pubblica e alla formazione del costume cli un paese possa molto giova.re la conoscen,-a della vita familiare e personale degli uomini politici. Per il bene e per il male. Percbè, insomma, si ba un bel dire che la vita e l'atti– vità pubblica di un uomo politico è cosa del tntto diversa dal suo modo di comportarsi e cli sentire nell'ambito fa– miliare e nel segreto dei suoi pensieri : ma difficilmente questo prescinde da quella, di!ficilmonte vi è netta dis– sociazione. All'uomo politico Pietro Nenni giova moltissimo, di– ciamolo subito, la conoscenza dell'uomo privato Pietro Nenni. E noi che abbiamo varcata la mezza età e l'ab– biamo conosduto negli anni in1mediatamente precedenti il fascismo, qualunque sia stata poi la strncla che ab– biamo presa secondo le nostre convinzioni e il nostro modo di vedere gli avvenimenti e di prendere una con– seguente posizione, non abbiamo mai potuto slegare il ri– cordo dell'uomo politico da quello dell'uomo umano, quale ci era appaI"So con le sue virtt, e i suoi difetti, i suoi slanci e le sue intuizioni e i suoi limiti, in ogni modo sempre vresente, senza mai un rancore personale, sempre pronto a ricominciare dopo ogni colpo duro. Un uomo che si fa ammirare e soprattutto amare da vicino, mentre da lontano lo adorano e lo detestano. Ecco il Pietro Nennj che abbiamo ritrovato in queste poche pagine di un suo diario ( 'l'accuino 1942, Milano, Ed. «Avanti! >), nel quale sono riflessi gli avvenimenti dell'an– no 1942, quando, dopo il crollo della Francia e l'instaura– zione del regime di Vichy, gli emigrati politici italiani f,,'. rono costretti a vagare in cerca di un rifugio da un punto all'altro delle due zone, occupata e non occupata, e molti di loro, Nenni compreso, !tu·ono poi presi e consegnati al governo fascista. Il wa1-io inizia proprio il Lo di gennaio mentre la lamiglia enni è a :f>alalda, nei Pirenei 01·ientali, e giorno per giorno la breve annotazione politica, o sulle fasi della guerra, si annoda e sì confonde con l'avvenimento o la preoccupazione familiare, con la co1·sa in bicicletta in cerca di patate, la visita di un compagno, la solleci– tazione degli amici a fuggil'e in Ame1·ica o a da.rsi alla vita clandestina. L'amore e la preoccupazione per la fa. miglia, e anche quel suo disdegno per la fuga., induce Nenni a resistere a queste sollecitazioui, e non ne farà poi niente. Fino all'ar.rèsto. In rapida sintesi passano le vicende: il processo di Riom e l'interrogatorio di Blum, che oppone agli acclllla• tori una controaccusa così formidabile da indurli a so– spendere il processo; la rott1tra di Saragat con i rifor• INTIM·o CALEFFI misti, che si determina durante la guerra di Spagna e si approfondisce con la tragedia in corso (il mio filosofo, lo chiamerà talorn Nenni con affettuosa ironia) ; la let– tura di un libl'o cli filosofia (non è il mio pane quoti– diano, dirà quest'uomo tutto azione e tntto politica; e 1·icol'da l'avversione cli Silvio Spaventa per la, filosofia) ; e una piccola lesta familiare per il trentunesimo anniver– sario del mati·imonio; e la sollecitudine quotidiana per le figliole. Poi, a metà anno, il trasferimento coatto « giac– chè è in gioco la sicurezza della Francia», diri, il poli– ziotto inca1·icato cli notificare il provvedimento. « Povera cara Francia, annota Nenni, non sapevo, non osavo cre– dere che la t\1a sicurezza potesse dipendere dal luogo dove io abiterò con mia moglie e le mie -figliole>. E su– bito il riferimento storico, tratto dalla enciclopedia men– tale delle molle letture, ma senza arie e sen,,a solenrutà. Un fatto di quella enorme miniera cli fatti che è la storia. Saragat gli scrive che Faravelli è stato consegnato all'OVRA: e snbito il ritratto. in tre parole: « Del gruppo riformista è il pii, acido, ma anche il più franco~- Fa– ravelli non gli ha .risparmiato gli attacchi nel passato, e Nenni fa prevalere nel ricordo il lato migliore de·l ca– rattere dell'amico. Viene il giorno bL1io dell'arresto di Vitto,-ia e del ma– rito. Per mesi non si sapl'à della lol'O sol'te. Nenni non si muoverà pii,, non tenterà la fuga in America. La sna Vit– toria è in pericolo: come si allontanerebbe? Poi Vittoria scrive dal carcere, e domanda perdono. al padrn di es– sern stata talora « di[[icile ». E in una pagina stupenda egli rievoca lo spavento della bambina qnando, nel 192G, i fascisti avevano invaso la loro casa di Milano e le aYevano detto: « Faremo fare a tuo padl'e la fine di Mat– teotti », e lei non sapeva che fine fosse, ma la immagj– nava poco lieta. « Povera cara figliola! Difficile non è stata mai». Il disco.rso è sempre pacato, anche quando riguarda tedeschi e fascisti. Ai primi di dicembre Mussolini incita a ritenere imbattibile il Giappone; un anno e mezzo prima, annota argutamente Nenni, aveva spiegato le dieci 1·agioni che gli italiani ave, 7 a-no di credere imbt1ttibile la Germania. A Saint-Flour Nenni è arrestatò il 7 febbraio 1943; poi il viaggio in Italja e l'assegnazione al confino. In quell'ultimo giorno di ~rmanenza in Francia an– nota: « La mia gueua, dice Mussolini; la guena fascista, dicono i ·suoi giornalisti, i suoi trombettieri radiofon.ù:i, i gerarchi in orbace e berrettine con le aquile. E sta bene. Così non ci sono dubbi sulle respimsabilitì, >. Eppure taluno ardisce, oggi, ~-isollevare dei dubbi.

RkJQdWJsaXNoZXIy