Nuova Repubblica - anno III - n. 12 - 29 maggio 1955

-4 LA V0-RO E S l NDA CA rr I DECENTE COMPROMESSO I PORTUALI DI GENOVA del ··r~mo industriale ". ~anno condotto un!\ delle agitazioni più lunghe fra quante ne ricordi la nostra sto1·ia del movim~nto operaio. Frequentémenté .sono state chiamate a· dal'8 la·· !ol'o solidarietà agli scioperanti altre categorie e special– mente quella del ramo industriale non ha lesinato sacri– tici pe1: so~tenere la lotta dei compagni che difendono la conquista, avvenuta in un clima di speranze demo– Cl'atiche, della « chiamata per turno~. . Questi scioperi solidal'istici hanno recato al mondo imprnnditoria!e _genovese. disl}gio .maggiore che non quello degli addetti al ramo· industriale, an1mirevoli per com' pa.ttezza nel. corso. di quasi diciassette settimane. Le azioni di solidarietà ',.iuscivano a bloéèare · le operazioni di sca: ,·ico e carico, mentre le riparazioni alle navi in transito avevano - ripreso con- dtmo. quasi nOl'll'.lale, poichè,. nel– ,. ainbito· della l'egolanìentazìone · Bonaèclìi, ·- relativa àl 1,woi·o"nel' porto· délla metrop<ili 'liguie, btin 1600 crumfri ernno disponibili, · ogni rirnttinà, · per' essere impiegati. E cli .questi, q(1otidiana·mente, 1300-1500 venivano adibiti nlle necessità delle offich1e ·di àggiu ·taggio delle navi. Si- tuazione davvero paradossale! . • · · -Là compagnia 'del ramo industriale è una delle quat– tro, che; in pratica, detengono· il monopolio del ·lavoro nel porto. Le altre tre sorio: 1) la compagnia per lo scarico del carbone (merci nere), denominata e Retro Chiesa », con 350 iscritti; 2) la compagnia « Unica >, derivante dalla fusione delle -varie compagnie addetté allo scai·ièo delle merci bianche, con ·2300 soci effettivi., e un· numero indeterminato di oécasionali; 3) la piccola compagnia dei « Ca1·enati > (pittori alle chiglie) con 100 soci. Queste tre compagnie legalmente riconosciute dalla autorità marittima consort.ile oltre al monopolio ·del collo– camento, assumono, in· forma collettiva, l'appalto dei lavori. La quarta compagnia, quella del ramo industriale, t·icònosciuta, fino al 20 ·gennaio ·scorso, esel'Citava di fatto il monopolio dell'avviamento al lavoro della· manodopera. Questa, costituitasi" sul tipo delle consorelle dopo la. Li– bernzione, era andata restringendo sempre più le possi– bilità d'impiego ai suoi associati, per 1'agioni molto com– prensibili. Prima di tutto; superato il periodo delle in– genti riparazioni, subito dopo la gue.rra, aveva visto pro– gressiva,nente scen18.re le possibilità di lavoro; in secondo luogo doveva difendersi dalla concorrenza degli operai non qualificati, immigrati dal sud e ·dal retroterra. E' vero che oltre queste comprensibili ragioni, ve ne sono state anche altre relative ad una certa faziosità politica e ad un dogmatismo ideologico che sono le caratteristiche peculiari della psicologia del portuale ligure. Ma non è men vero che anche tali ·ultimi fattori hanno assunto una loro ragione d'essere nella necessità di autodifesa. E' infatti noto che i sindacati « liberi », o « democratici > non banno ka i portuali àlcun seguito, nè effettivo nè teorico,· e che là FILP {CGIL), con i suoi 10.000 iscritti, l'i1nRne l'unica ed incontrastata Ol'ganizzazione sindacale, m"c:mo'pòlistica vorremmo dire. Le varie situazioni descritte non avevano sollevato malumori, da parte di chicchessia e la stessa cittadinanza se ne · compiaceva poichè avevano notevolmente contri– bmto a moralizzMe la vita del po1-to, eliminando_ il ver– gognoso sistema dei «.confidenti» nell'assunzione della ma.nodopera ed avevano contribuito, mediante un'equa dist'ribtù,ionè 'del lavoro, a lenire la piaga della disoc– cupazione: ''Le autorità governative mal sopportavano il predo– minio organfazativo dei ·comunisti; incominciarono ad in– fliggergli un primq colpo con il decreto Capra del 1950 che scorporava dalla giurisdizione delle compagnie le ope– razioni di carico e scarico sul molo dello SCI. Si com– piva, · in quell'epoca, la prima « cislizzazione » di una parte del po1·to geno'vese. Il resto, però, resisteva, con grande rammarico dei gruppi imprenditoriali che ·1·ecla– mavano il diritto- alla « libera scelta», contro la vigente < chiamata per turno> che sottrae all'industi-ia ogni in– terferenza nel campo del collocamento. A questo punto il signor Bonacch1, alto funzionario del Ministei-o del La– voro, stabiliva che i portuali del ramo industriale dove– vano considerarsi metallurgici e che nei loro riguardi do– vevano applicarsi le disposizioni generali sul colloca– mento. Seguendo tali criteri, stese un e regolamento> che, per un periodo sperimentale di 18 mesi, avrebbe do– vuto entrare in vigore. Pi oprio in tale data, contro il re– golamento del signor Bonacchi, fu proclamato lo sciopero ad oltranza. N ON ERA D'ATTENDERSI una chiarissima afferma– zione delle rivendicazioni dei portuali, a conclusione dello sciopero, per ragioni di ordine politico generale e perchè quando un'agitazione si protrae troppo a lungo il comporla è sempre difficile. Infatti, sotto l'aspetto pura– mente sindacale si è conclusa con un ~ decente compro– messo> e se una vittoria òperaia non c'è stata non è sta.ta però nemmeno la bruciante sconfitta di cui menavano già vanto gli ambienti governativi e gli armatori, i commer, cianti, gli industriali. E questo è già un risultato, anche se può non sembra.re proporzionato agli sforzi ed ai sacri– fici che son o stati ne cessari per conseguirlo. Il decreto-che rendeva esecutivo il regolamento Bonacchi non è stato abrogato, però è stata istituita una commissione paritetica o t1 nuova.r.epubblica Elezioni Ilella scuola Diamo i i·isùltat-i statistici, vrovincia ver vrovincia, delle elezioni del Sindacato Nazionale Scuola Media. 90.909 i pro/e8so1·i iscritti; Ì'f\ lizza quattro mozioni: la n. 1, cle– ricale, la n. 2; laica, con-una fo,·te ca.-atterizzazfone dovuta svecialmçnte ai compàg·i:ii di Unità Povola-re, la ti. 9, mis– sina, la n. ·4., 8ÒéìalO'o111,unista. _ _ ln b~e ai ,·isultati comples;iv.i, ,dei 50 seggi del ·Con– siglio nazio'!ale _2_8 vanno- al,la lista clericale, 1.2 alla lista laica, 2 a quella- fa.,cista, 8 à quella socialcomunista. ,, Si avverta che hanno diritto al tioto anche i sacerdoti insegnanti di ,·eligionc; vraticamente si può ,·itenere che sono· i9.critti al sindacato (e votano in massa) non meno di '60Qo' insegn(J.nti di religione: iJ 20 per cento degli iscritti! Bisogiìè,·ebbe modificare lo staiuto in modo da e.sclÙderè, per Ùn elementa,·e principio di o•·aanizzazione sindacale, qitesfi insegnanti, la cui nomina dipende dall' o,·dinar-io dio– cesiano. Ma non 11i si può arriva,·e se non rovescia,;ido l'at– tuale magaio•·anza. Non è un t.-aauardo irraagittngi~ile. PERCENTUALI DELLE MOZIONI VOTI ASSOLUTI DELLE MOZIONI Agrigento- ' Alessandria Ancona Aosta Arezzo Ascoli P. · Asti· . Avellino Bari .. Belluno Bergamo Bologna. Brescia Bolzano Brindisi Cagliari Campobasso Caserta Catania Catanzaro Chieti Como . Cosenza Crem ona C.un ·eo F,err ara Firenze Foggia Forti Frosinone Genova Gorizia Grosseto Imperia L'Aquila La Spezia Latina Lecce . Livorno Lucca Macerata Mantova Massa C. Messina Milano Modena Napoli. Novara Padova ,, Parma Pavia Perugia Pesaro Pescara Piacenza Pisa Pistoia Potenza Ragusa Ravenna Reggio C. Reggio E. · Rieti Roma Rovigo Salerno Sassari Savona Siena . Siracusa Sondrio Taranto Teramo Terni Torino Trapani Trento Treviso Trieste Udine Varese Venezia Vercelli Verona . Vicenza Viterbo Palermò ,,~,] '1+~ 8-,, I ,t:, 7il,:1 6'=-•.). 76'.5 J~.2 ) ·;-,~~ 2i '\ :tP· 8-l,5 3·:l,;! 67,t ,.,._;j 37,~ ,,..:, i0,:1 10 89.:1 72,;) !K>,2 63,4 83 _, ì·j .l6,a 6L~ ~;).!) 2t),t, tiù,:\ t:\ 5ù,3 51>/ lt8,~ 1,.i,.i ;l'.).;J 1011 i)0,5 ,.~ 7• OC) ~I; :rl 60,~ ":! (lfj.3 ,:'!.7 7·1 5') 7G,7 j.;} 70 :l~IJ~ 6!1.6 1.2.2 i~ 9, !,.o.r> T• I();) u!I,~ l ►,6 ::,,u K,.:l ~'i 1>:J.~ tiH,'1 30/~ 1 ,n:1 27,:) ,8 .J !lf>.i Ì2.'.{ 1.2.~ ~·. 56 ~ 5!~ ..) 2!J.),,. :l:1.1 70,1 87.:) ,.. 9.:".l \.~.2 61.2 ~-t,.,;) 58.1 2 3,'t '>O 't,!tli . Ht,t.J· lt,ì2 · 5x 2L:J J,~ l,f-~ 62,8 I~,~ 1~.' lO,U .1,,.~ 11,.2 3';, u tù,l! 8,5 1,3 9,:15 ;!ti,!•· o.~ t7,5 14.2 12 ul,6 -t,', :JL,2 .S,2 J0,8 (;." J7,7 '•3,8 • 31.8 16,3 o ~A.li 31,5 11,'t 30 ►2 ►1,7 l9,l Vi Z) u::i Jl,8 lò '•t,.1 17,7 :10 19,:) 't8 28, 1• 16 l!J o 1.1,4 1:l,3 u 12,J o 8,7 10,9 o t5 J,6 29,4 2:..'? '•0.8 I l o 8 1 ,8:6 16 :lll,6 :12,2 ,;,;,1 .-,;) I :JJ 6 ·!8 i1 ,8 J0,6 89 0/t 3 o 0,7 3,51 ·u o 3l< o:3!1 o 1,3 o,,. u o o 2,>' 25 8,'• l,8 1,!, t,3 0,1, o o 1,1 o 2 0,2 l . 0,7 2,8 l o 0,76 2 4 o O,? o J /J.lt o· 0,5 10 3,6 2 o 2. 2.~ 1.3.1 3,2 o o o 8,75 o 9,3 0,3 0,2 9 o l, 1 0/t5 o o o 1.3, l 2,'1. o '• 0,7 9,9 I l,2 1,5 3,3 o 0,3 o 2.2 2~ ·1' 0,6 :J,3 l,5 21.5 o 1,2 ·2 che potrà intervenire nei riguardi del regolamento stesso, proponendone variazioni ogni qual volta si rendano-neces– sarie, prima quindi che sia trascorso il periodo di prova della nuova regolamentazione previsto per 18 mesi. Un'altra commissione dovrà entro un mese decidere quali dovranno essere le categorie per le quali l'assunzione al lavoro a.vven-à in ba.se al c1·ite1·io della libera scelta e quali no. Come abbiamo detto, lo sciopero ha avuto 01·igine proprio .da tale principio, sostenuto dagli imprenditori. Non v'è dubbio che qualche cosa sia stato ottenuto se si tien conto che c'era la minaccia che venisse restaurata indi– scriminatamente la « libe1:a scelta». E' vero che· verrà attuata ma non ne verrù fatto abuso e soprattutto pare scongiurato il pericolo di un collocamento esercitato, per conto dei padroni dai «confidenti», che dai lavoratori, a giusta ragione, era assai temuto. b'altra parte rispetto alla situazione di fatto precedente allo sciopero i po1-tuali hanno fatto, come si suol--dire, un. passo indietro. Il governo può essere compiaciuto di avere spezzato, fra i tanti che non è riuscito a spezzare, il monopolio del collocamento dete– nuto dalla compagn.ia del ramo industriale del porto di 4 :17,t :,,7 ì.33 I:?. if> 16 25 .,,,,·J '"/t ,i>.7 il,3 ~.9 t:J, I 16,3 1,8 .,,9 IU.t 1/l,i ti0,8 t:l.9 .!0.8 "%.7 1.:15 o v. 7.1 2.J 1:l l),!) 30 12,3 22 l,!/4 7 3 o !i~,y ,.o :!O u 21 • .1. 10.5 7 :J 32 :!'•.a l~,G tl,3 t0.3 16.:J ',-L2 1,5 ,i,() •~.25 l<),5. :J.3 1,7 !Lit :l 2 't.7 11.2.~ I) l"-1 ~3.'• ~3.9 1,3 11 ;_2 t!l.3 !J.9 25 n.. i l><,8 Il 2M "<,3 t) '• '• n:5 :) j ,ì:3 't.3 :, l 10 7 -5.3 1 ,0.3 2 7 56 Lft 6J 29 13 :w :l 6 120 ti'.l ltJU .li I lO l'ì t;)4 7 61, I Sl :,i :,o J!J.} 17 li:, !05 ~0 6 l.lj ;) J8 ;;o 7 !)5 ~5 3 I Il 2 1 -8 ,77 lU l:J I 9 3 5 .5.; 4 . 22 2 20 6 8 12 18 17 124 15 33 25 1 t :.l I 283 G 11 ~ 20 i, 2 5 3 .i Il 8 f) 3 12 ;J fH ò 3 .. , , . :r, 9 llJ/, I 1- 1 i I ! Genova. Non ci si poteva attendere maggior gloria <la, parte di un governo ciel quale fanno parte i nostri stra– vaganti socialdemocratici. Gli operai si sono difem eia soli, con tenacia e con·. caparbietà: qualche cosa hanno ottenuto e, se si raffronti· quello che hanno conseguito con la situazione di invol11- zione democratica, quel « qualchè cosa :o diventa assai im po rt.ante. Tutto il mondo del lavoro, dai professori ai brac– cianti, dai pa.rastatali, ai metallurgici, dai chimici ai tipo- .. grafi, è impegnato in difesa di un migliore tenore di vita contro egois.i11ieé! incomprensioni che scino divenuti met~do e costume del nostro paese. E' sia che si muovano i pro– fessori,· sia che si muovano i braccianti o i portuali, la lotta è sempre per un •fine· implicito fondamentale, anche se talune categorie non lo ·vogliono riconoscere: una poli– tica democratica noq solo nella, forma ma anche nel con– tenuto. Non c'è problema che .possa essere risolto al di fuori del consegui.mento di_ ques.to l;ìne. E i portuali geno– vesi sia pure commettendo errori d 'intonazione psicologic,1 hanno dato alla democrazia un grande contributo umano. IL CAPOLEGA

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