Nuova Repubblica - anno II - n. 5 - 5 marzo 1954

6 GRUPPI al lavor,, DIREZIONE La Direzione del M.A.S. sarà con– vocata per i giorni 20 e 2 I a Firenze o a Bologna per l'esame della situa– zione politica e organizzativa. DIILUO Domenica 28 febbraio al Lirico di Milano ha avuto luogo la grande manifestazione, in precedem:a prean– nunciata, per rievocare i valori della Resistenza e per affcrmacnc la vita– lità permanente. La manifestazione, che è riuscita imponente per numero d'intervenuti e sincerità di partecipa– zione, si è aperta con un discorso di Calamandrei, cui ha fatto seguito un intervento di Parri. · PISA Ciovecli 25 gennaio ha avuto luo– go una riunione cli compagni della città, con la partecipazione di Codi– gnola. Erano presenti anche compa– gni cli Pontedera. Alla discussione, su problemi generali di orientamento po– litico del Movimento, hanno anima– tamente partecipato LuLLii presenti, fra cui molti giovani. A Pontedera. il compagno Carlesi partecipa attiva– mente all'aui,·ità del locale Circolo di cultura politica, presso il quale hanno già parlalo e parleranno vari esponenti del Movimento. PADOVA Su iniziativa del MAS, ciel PSI e del PSDl, si è Lenula recentemente una riunione di rappresentanti di tali formazioni, nonché dell'USI, e del PCI, che hanno concordemente vo– talo un ordine del giorno diretto a reclamare l'adozione della propor,io– nale pura nelle prossime elezioni po– litiche e amministrative. MIRANDOLA Una nuova riunione Jocalc rol PSI e col l;'SDI ha avuto luogo il 25 u.s. La riunione del 12 fcbbrai0 aveva avuto per oggcLLo il problema della riforma dei contratti agrari nel– l'ambito della provincia e si era con– clusa con soluzioni unitarie. Quella del 25 na invece destinata all'esame cli problemi relativi all'amministra– zione comunale. GROSSETO Un comitato direttivo provvisorio di U. P. è stato costituito come se– gue: Morante, Cassola, Chioccon, Guida alle · inchieste - Per iniziativa del MAS, si va preparando una guida alle in– chieste cli carattere sociale che vari gruppi hanno intrapreso o intenderebbero intraprendere. Co– me è noto, Lali indagini, per otte– nere risultati apprezzabili, deb– bono essere sorrette da un me– todo di ricerca rigoroso. Alcuni nostri compagni, ~he hanno già una esperienza in materia, si ap• prestano appunto a preparare una guida cli orientamento, che il Mo– vimento pubblicherà con le mo– dalità che saranno a suo tempo stabilite. Periodico di U. P. - Salutiamo con la più viva simpatia la prima « Lettera agli amici di Unità Popolare >, diffusa per iniziativa dei gruppi parriani con data 20 febbraio I954: ricam- .Bian,iardi, Pascussi, Michcli, Picrac– cini (Follonica), Monclini (Massa M.). Il comitato ha l'incarico di convo• care quanto prima un convegno pro– vinciale. Un circolo culturale giova– nile, ad iniziativa studcntcs a, è ora in funzione sotto la presidenza del compagno Bianciardi. VOLTERRA !:. in via di costituzione un circolo culturale, per iniziativa del compagno prof. Blasucci. VICENZA li compagno Piccoli ha presentato alla Direzione del Movimento un suo progetto di un convegno nazionale, per dibattere la situazione del movi– mento sindacale in Italia. Il progetto verrà attrntamcntc esaminato, nella speranza di poterlo mettere in atto in un prossimo avvenire. • MESSINA Siamo i11 , 011tatto col circolo cli cultura rh!' fa rapo al socialista indi– pf'•ndcnte avv. Seni, l' intorno a cui si raccoglie l'interesse di molti gio– vani. Il nostro gruppo locale appog– gia senza riserve l'iniziativa. PISTICCI (Matera) Per iuiziaLi,a del rompa~no avv. Bruni, è in corso la ricostituzione dell'ex Cirrnlo C. Bovio, ,·on la rol– laborazione cli un gruppo cli compa– gni che hanno da poco formato uaa sezione locale del Movimento. TRAPPETO (Pitlermo) È stata ora aperta, per iniziati, a di Danilo Dolci e elci suoi rollabora– tori, I' nivcrsità Popolare. Il pror.' _ Lambeno Borghi, dcli' ni,·ersità di Palermo, vi ha tl·nuto la prima con• vcrsazionc. I1 successo è stato supc• riore ad ogni aspetta Liva: circa 400 contadini, che provenivano anche da molti centri limitrofi, hanno testi– moniato con la loro presenza un in• teresse vivo e profondo. Si sta costrut•ndo un locale per le riunioni, eh<' dovrebbe essere inau• gurato fra due mesi. Della iniziativa di Trappeto, in riferimento alle ultime vicende e in– sieme al libro « Fate presto (e bem·) perché si ,nuore > 1 si sono occupati largamente- vari quotidiani, tra cui « La Stampa > di Torino e « Il uo– vo Corriere> cli Firenze. biando cosi il saluto panicolar– menLe cordiale che ad Autonomia Socialista viene rivolto dalle co– lonne ciel primo fascicolo. È una nuova voce che si aggiunge, ad incoraggiare quanti credono nella possibilità d'una ripresa della si– nistra democratica italiana, su po• sizioni più ampie- e rinnovatrici del passato. Il recapito del perio– dico è a Roma, via Cheren 16. Questionario di N.R. /\I questionario diffuso fra lettori cli Nuova Repubblica ab– biamo ricevuto un notevole nume• ro di risposte. Ringraziamo tutti i lettori che ci hanno aiutato, con proposte e consigli, al migliora– mento del giornale. Essi avranno constatato che alcuni dei loro suggerimenti sono già stati accolti; stiamo esaminando tutti gli altri, e cercheremo di attuarli nei li– miti delle possibilità di spazio e della linea politica del giornale. NUOVA REPUBBLICA LA PAROLA AI COMPAGNI I COMPITI DEL M.A.S, di EttoreLalll P RIMA quale semplice cittadino, poi quale aderente al M.A.S., più cli una volta mi son do– mandato: pl'rrhé il socialismo in Italia non riesce a guadagnare la fiducia degli elc-ttori che sono al di fuori dei partiti? è necessario cn• trare nell'organizzazione di un dif– ferente raggruppamento politico? Cittadino fra cittadini a queste domande ho cercato cli dare rispo– sta semplificando il problema, e ri– ducendolo a schema, ingenuo se si vuole. ma liberato eia ogni sovra– struttura. Gli uomini che \'ivono la vita di ogni giorno hanno bisogno di rice– vere dai politici non soltanto la cri– tica a questo o quello Stato. Anche se la riconosceranno esatta. in defini– tiva preferiranno restare chiusi in una delle organizzazioni in cui vi• vono, e che dà un modello cli Stato, sia pure scomodo. A chi scrive pare che il socialismo democratico ancora non riesca a provocare spostamenti politici di rilievo appunto perché non è riuscito a proporrr un suo modello cli Stato cli/Terc·nziato net– tamente dagli altri. 11 P.S.l. rsaurisce la propria funzione soltanto nrl rit e1r;u r i mo• ti,·i negativi della D.C. e dr! ron– servatorismo in genere. Ma oltre questa necessaria atLività il P.S. l. s'è mai preoccupato sul serio di costrui– re parallelameute il modello dello Stato soltanto socialista? I cittadini hanno pure il cli,ilio di do111anclarsi: « se permeLtiarno al P.S. l. di conquistare il potere, quale Stato ci daranno?». Probabilmente una parte elci di– rigenti restano Sl'lllprc- indecisi, un'altra parte non credono di do– ver onestamente dichiarare che il loro Stato è quello comunista, da cui magari attrndono una cvoluzio• ne internai cioè che rinunzi ad es• sere sè stesso. È tale carenza creativa cht· ha dC"· terminato e rende indispensabile il patto cli unità d'azione. Anche se il P.S.l. per un assurdo rovesciamento di tattica intendesse rinunziare a quel patto ben poco ne risulterebbe mutato. Speranze alimentò il P.S.D.I. che avrebbe dovuto render valida storica– mente la scissione elci 19+7. Lo slancio fu consumato nell'elaborazione di .tl– trettanto generiche enunciazioni pro• grammatiche. La valida esigenza di sottrarre il socialismo alle contami• nazioni autori1aric fu giocata a te• sta e croce. Ad un vuoto si aggiunse un altro vuoto socialista, ad un patto di unità d'azione se ne aggiunse un altro, anche se non scritto. con la D.C. Cli op,•rai, patto p!'r patto, non potevano non preferire il primo. Il M.A.S., chr nd frattempo è stato costretto a incunearsi fra i due tronconi del socialismo, non sa– rà una frazione minore fra mai:;• giori se saprà indicare chiaramente come de,·e articolarsi lo Stato de– mocratico dei socialisti, e come van• no impostiltc le soluzioni economi• che e politiche: cioè se saprà in concreto formulare qud programma di cui v'è carenza. Non programma spettacoloso in attesa di tempi eia venire, ma quel tanto di concreto che decida gli italiani ad aprire le porte del Governo ai lavoratori per i lavoratori. Codignola in uno scritto ciel re– cente passato ha lucidamente loca– lizzato la piaga, e soltanto sulla piattaforma del programma i socia– listi potranno incontrarsi con i cit• tadini che intendono essere tali. ma che non possono ancora decidersi. Occorre tener presente il motivo che ha diviso i socialisti e li ha portati su posizioni sempre pill arretrate e meramente difensive. È superfluo spendere ancora Lem– po continuando a discutere a vuoto di unificazione, federazione, o che so io. La federazione, fin quando tutti i socialisti non si ritroveranno uniti per avere un comune program• ma, può essere valida in periodo elettorale. Cli uomini d,·l M.A.S. nclla pro– porzione in cui sapranno dare ri• sposta agli interrogativi dei vari .. p10blemi dello Stato socialista trar– ranno gli italiani dall'indecisione. Questi nel rifiutare le soluzioni de– mocristiane o comuniste per ora vanno slittando verso posizioni mo• narchico-fasciste pur di determina– re uno Stato che non sia né l'uno né l'altro. Sarebbe errorc incolpare soltanto essi cli simile orientamento antistorico che, tuttavia, non avrà prospcllive. Il M.A.S. ha appunto la missione di riportare la luce dove sono su– bentrate le nebbie. La responsabili– tà che coraggiosamente ha saputo assumersi s'è già concretata in ri• sultato politico positivo iniziando con lo sbloccare dal 7 giugno 1953 le posizioni parlamentari e il c011• formjsmo dell'elettorato. Si voglia o no è stata questa azione, congiunta a quella di altri raggruppamenti poli– tici <\ualificati, a seppellire l'infausta legge elettorale. Tratto il dado, il M.A.S. non può né vuole rigettare le conseguenti responsabilità. I problemi economi– co-politici gli stanno davanti per es– sere affrontati uno per uno, in con• creto. Cli operai attendono che sia loro detto come va risolto il pro– blema industriale e dei loro rapporti con le fabbriche, i contadini come realizzare la riforma agraria. Tutti i socialisti da ricondurre nPlla so· c.-ietà comune attendono al \'arco. li M.A.S. se non sfugi;irà a tale preciso compito avrà la sua fun~ zionc storica, non irnpnrta quando nel tempo del popolo italiano. Potrà in un certo momento trovarsi rariro di Lulto il poten,ialr socialista, op– pure ridf'stare in altri la coscienza creativa da cui attingere la formu• !azione democratica dello St~Lo so– cialista. 1 on importa sr suoi uomini quel giorno s:11 anno ancora M.A.S., o presenti rnn pari peso in organizzazione di differente sigla. RICORDO I .B. TUVEBI di Glanlranco Contu V OLGEVA l'anno 1815. La stella napoleo,iica si alll 1 iaz•a ormai al tramonto, mentre le decre• pite monarchie europee si prepara– vano alla restaurazione. Gli nvveni~ menti del ventennio napoleonico che avevano diffuso i fermenti innovatori nella penisola italiana non avevano varcato il Tirreno e nella Sardeg,w la storia continuava il suo corso tra• dizionale .• Colò le vecchie istituzioni, le vecchie idee informate ai più ri– gidi canoni teologici, che altrove era– no state spazzate dalla morta rivo– luzionaria, trovavano il loro rifugio più sicuro. Appunto il 2 Agosto dell'a,mo 1815 nacque il Tuveri in Collinas, piccolo villaggio della Marmi/la. Tra– scorse La sua adolescenza in Oristano in casa del nonno, l'ecchio magistra• to di sentimenti tradizio,iali. Uscito poi dal semi,iario, seguì gli studi le– gali se,iza completarli. Sentwa il bi– sogno di rinnovare completamente lo sua cultura. cosa no,i troppo facile dato il co,iformismo dell'ambiente culturale isolano. I pochi libri nuovi arrivavano clruulestinamente ed era• no rarissimi. Nel 1848 quando Carlo Alberto pur nella ma re/mgnanza fu costretto dagli avvenimenti a con• cedere la Costituzione, fu eletto de– putato per il secondo collegio di Cagliari. Le sue non floride condi– zioni econorniche non gli permisero di partecipare assiduamente alla vi– ta parlamentare. Nella seduta del 19 Marzo 18-f9 sollevò un incidente cla– m.oroso: si era levato per porre in stato d'accusa Vincenzo Gioberti il quale, caduto dal potere, conduceva una violenta campagna cont, o l'isti• tuto parlamentare. Ma i clamori del– la maggioranza parlamentare, allibita che si osasse parlare contro il Gio– berti, non gli permisero di parlare. Sdegnato per questo costume antide– nzocratico non partecipò che 'rara• mente alla vita politica e più tardi preferì ritirarsi a vita privata nella nativa Collinas. Tuttavia egli seguiva gli avvenimenti, collaborò a parecchi giornali dtlla penisola (Il Dovere, Libertà ed Associazione) e diresse per molti anni il Corriere di Sardegna. Xfanten1u con/alti. con Alozzini e Garibaldi e con i maggiori intelletti d'Italia. Per molti anni diresse l'am- ministrazione comunale del suo paese. Morì 1'8 dicembre del 1887. G. B. Tuieri vive in un periodo in cui gli intelletti sentono giunta l'ora di dar battaglia alle vecchie istituzioni ormai superate dai tem/1i e dagli avve,iimenti. È u11. movime,i• to generale di spiriti e di idee che camminano inesorabifrnente seguendo il fatale corso della storia. Gli stessi principi devo,io scendere sul piano delle concessioni. Il Tuveri è tra i pochi ad acco– gliere queste concessioni con l'animo di chi, forte dtlle sue convinzioni li– berali, mira a più vasti orizzonti. E la sua battaglia sarà da prima contro quei timidi li!Jerali improvvisati che inneggiano ingenuamente alle effi– mere libertà strappate al sovrano. li di questo periodo appunto la sua opera maggiore: Del diritto del– l'uomo alla distruzione dei cattivi governi, che rappresenta un potente attacco contro i governi che si reg– gono sui privilegi di casta. « Distrug– gere e a. mano a mano riedificare ... » ecco lo scopo che il Tuveri si prefig– g, nell'opera. Le concessioni strap– pate alla monarchia devono esser, mezzo per ulteriori battaglie. « Pro– fittiamo adunque di questi momenti di luce - egli scrive - per divtz– zare il popolo dal passato, p,r av– i•iarlo nel sentiero della libertà; ... ad– ditiamogli la meta del suo viaggio, la sede del suo riposo; eccitiamo– gliene il desiderio. E se sia per an– ,,ottar nuovamente sopra di lui, che alme,10 non si cornpiaccia e/elle te,ie. bre: che agogni lo spunta, del nuovo giorno, che il primo albore il trovi pronto a rimettersi i,, z 1 ia! » L'opera ,wn fu ignorata, suscitò a,izi l'i,ite• resse di /Jensotori italiani e stranieri; fu tradotta in parecchie ling11e. Tuttavia l'autore si trova ;;,icora in posizione di benevola attesa nei r~guardi del regime costituzionale, finché la degenerazione di questo lo porterà ad accettare per intero il pro– gramma ,epubblicano. Appunto i Sofismi politici sono un 1 1 iolento atto d'accusa al regime mo• narchico costituzionale e così pure La libçrtà e le caste. Qua,ul'è che p11ò chiamarsi libero un popolo? Q11ando può riformare le sue istituzioni « nel modo che più si affaccia al pieno ri– conoscimento dei diritti ed alla loro più perfetta garanzia >. La sua fede repubblicana fu però accompagnata - e questo è il pun– to principale del pensiero del Tuveri - anche da una salda convinzione federalista. Il processo d'unificazione nazionale non doveva ledere le esi– genze economiche ed amministrative delle varie regioni di Italin che di– verse avevano le condizioni econo• miche, diverso il grado di sviluppo culturale, diverse le trad1Zioni sto– riche. « Se gli Stati, a vece di essere forzate aggregazioni fossero libere so– cietà di popoli, si vedrebbe che la libertà, siccome nelle confedtrazioni elvetica e americana, concilia tutte le differenze che altrov, tengono di– vise fra loro non solo le nazioni, ma le provincie di tuia stessa nazione >. Ed ancora: « ... ciò che rende ve• rnmente forte un popolo non è l'uni– tà materiale, ma la morale e la coor• dinata direzione di tutte le sue forze». E al di là delle fomwle federative nazionali aleggiava già nel pensiero dell'autore l'idea di una più vasta form.ula sopranazionale, unico niezzo atto ad allontanare pericoli di di– scordie e di guerre. Per le questioni sociali non si può dire che il Tuveri abbia dimostrato Joverchio interesse; ciò nonostante la sua critica serrata ai « privilegi di casta > e il suo monito per l'« tgua– glianza gi,iridica dei cittadini> t,;;ti– moniano che il pensiero dell'autore era volto anche ad un rinnovamento degli ordini sociali. Per quanto molto vicino a Maz– zini e a Cattaneo, il Tuveri non si può circoscrivere in una corrente di pensiero. L'isolamento geografico a cui volontariamente si sottopose do– veva indubbiamente esercitare un influsso sul suo pensiero e appunto nella ma indipendenza ideale sta for– se il carattere migliore dtllo scrittort. Egli mtrita di essere ricordato oggi, che tante delle sue intuizio,1i sono entrate nel comun, pensiero degli uomini liberi .

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