Nuova Repubblica - anno I - n. 2 - 20 gennaio 1953

6 UOVA REPUBBLICA Professori a congresso Il preordinato boicotto99io dello • nao991,oron:o clericale S LBBCNE lt quJttro .mo_L1oni in liuaf nelle r< :ct.nh elezioni - clericale. laica, fascista, comunista - siano Jndate a gar., nelle promesse demago– giche, allineandone decine talvolta con- 1radd1ttorie tra di loro, si fUÒ calcolare l!,rOJJO modo che.. c:sst non sono riu– scite a trasonarc alle. urne nemmeno ti 25 per cento del personale della ,cuoia: troppo poco per un sindarnlo per ora unico, falliti, cli fronte alla wmpalla indifferen,a della massa, i numerosi tentativi di far sorgere altri sindacati c;colastl(i pili efficienti. Alle correnti d'opposizione si rim– provera di "'<r tollerato e di tolle– rare l'iscrizione al sindacato degli in– segnanti di religione, la cui nomina e revoca non solo di pende dall'auto– rità eccelcsiac ;t1ca.ma il cui numero. come· l'on. Mondolfo denunciò in Par– lamento, è lasC1ato alla discrezione de, vescovi, i quali lo moltiplicano, sia per aumentare l'influenza confessio– nale nella scuola statale, sia per mun– gere meglio le casse dello Stato che concede a ognuno di codesti inse– gnanti l'indennità di studio, qualunque. sia il numero cli ore d'insegnamento. e l'indennit.ì di famiglia quando le ore sono sei o più di sei. E certo che oggi un buon IO% degli inse– gnanti iscritti al sindacato è costituito Ja insegnanti <li religione che, disu– plina1amente, il giorno delle votazioni M re,ano .11lt urne compatti. S1 rim– provera alle correnti d'opposizione, im– plicitamente e candidamtnte escludendo IJ massin,a prepotenza della maggio– ranza, 1":1tquits(c:nza a certe furberie: troppo e, idtnti per passare rnosser– , ate: come il macchinoso regolamento elettorale vero labirinto da perder– usi, scn,a l'aiuto del filo d'Arianna col quale i clericali riescono a far eleggere, Jtlla loro lista, « dalla base » 1ulli i membri del Consiglio nazio– nale della categoria dei presidi, anche se questi, in teoria, non avessero avu– to « dalla base » neppure un voto; op– pure, pegsio ancora, <li ;iver accet– tato la possibilità del controllo degli elettori, attraverso la calligrafia dei voti cli preferenza. che bisogna scri– vere inH:ce <li contrassegnare accanto ,ai nomi gi:, stampati sulle schede elet– torali: c'è poi da stupirsi se andò .11la corrente maggioritaria l'unanimità dei suffragi di piccole sezioni domi– nate da presidi faziosamentt clericali? .Ma sopratlullo , professori di ruo– lo rimpro,erano alle correnti d'oppo– sizione di non a\t:re il coraggio d1 caratterizzarsi wme difensori della di– gnitl della scuola statale e corrano anch'esse dietro a demagogiche prttese dei fuori ruolo, perdendo il credito tra , professori di ruolo e la fiducia tra I migliori fuori ruolo, i quali chiedono una politi«' sindacale di al– largamento degli striminziti organici; di istituzione <li nuove scuole; di op– posizione lllla sopp,essione ingiustifi– cata di scuole statali; di difesa della srnola statale, allra,erso gli esami di ,iato richiesti dalla Costituzione e la sospensione delle parificazioni in at– tesa Ji un,1 seriJ kAAe sulla paritl; Ji conferimento, attraverso regolari ..-oncorsi per c.:sam1. i1 c..uit:-pletamento potrebbe es,ere enormemente accele– rato, delle dtcint di migl1,1ia di rnt- 1<-dre scoperte. L'indifferenza ddl., massa che non ,Jp1sce e non ,enk I,, forza dell'or– ~aniualiont <. ~·1,cn,t e vota. quando ,·ot,1. pt:1 (Omp1Jl.trt l'attivista srn– dacale o per spe,an,a di qualche immediJlo vantaggio, l.1 diffidenza dei profrsson <li ruolo, la partecipazione alle vota,ioni cli un nugolo di sacer– doti, l'ingerenza atti"a dei \'escovi che hanno persino presieduto assemblee precongressuali della corrente maggio– ritaria, ,pieg.u1u IJ \lt.1 grama del sin– daralo ,cuok medie e il risultato elettorale cht ,n <ifre tonde si prt• senta così: 54% ai clericali, 4% ai fascisti, 24% ai laici, t8% ai comu– nisti. E venne ,I Congresso (Pisa, 28-30 dicembre 1952). Chi, come me, non vi partecipò non ebbe a rammaricar– sene. I colleghi, anche i colleghi della corrente maggioritaria, tornarono nel– le province, più che delusi, sconfor– tati: congresso assolutamente nullo. li primo giorno fu perduto tra le cerimonie di apertura e le relazioni-fiu– me della segreteria uscente, che poteva– no essere prese a modello dai discorsi o~truzionistici che si pronunciavano ne– gli stessi giorni alla Camera. Per il se– condo giorno la maggioranza aveva preparato la sua arma segreta: la pre– sentazione cli un ordine del giorno col Lo sciopero «lel fer,•oa,ierl ]\'un .ri può 11111u1ere t1a111adi i111- pt1zie11zafii fe,·rot ie,i: ha11110alleio per q11a1iqual/ro a1111i rhe i proble– mi della loro ,a1e1,o,·ia 1•e11iuerori• .<(Jl/1. TI Got 1:r110hfl 111ato1111a pra– lira che g/1 è orma, abituale, a11rhe ne, ro11Jro1111 delle ,·i1·e11dirazio11i del penunale feno1 ia,.io: il rinvio. Per interi mmi h,, /a110 s1t1r b11011ìi 1i11dt1ct1ti Jn·o111e11e11do, ,-imandando lt1 soluzione dellfl grossa 1 1 er/e11za, chie– dendo di al/endere il t·es/Jon10tecniro di llllfl commiuione 1ec11ic,1 1 ma senza llJJUmer1i lllfli JOM re1po111llbilitàpre– osa. C-ome 11 ,·icorde,·à,11ell'ago1todello uorso a11110 il S.l'.I. (CGIL) pro– riamò lo rcìope,o per 011e11ere 1111ovi qu11dridi dauifuazio11e sga11cia1i dal– la b11rotr~1zù1 fiata/e e 1111ot•e Jabelle di mpe11d10puì adeg11a1e al disagiato l11u1w ed alle 1tspo11Jabililàdella ca- 1egor1a. S11 q11e1terhendicazioni, che so110 q11elle rhe han110 pro, ocato il rere11tesciopero del 13 11.s.11011 vi fu e 1w11ti è, fra i 1 1 ari sindacati, di• tenità di tedule. Co1111111q11e, in ago- 1to, in co111iderazio11e di una 1erie di falli, le organizzazioni 1i11dacali di i1pirazio11e 11011 co1111111.iJta 11011 volle~ ro auocia,·,, " q11e/J"della CGIL, la lo.-o responsabilità di /ro11te ad 1111a azione ,he, /Jer / 1 epoca in cui 1i ef– f e1111m•a110111arebbe ri11scita popo– /a,-t; /al/lo pùì che il 111111ÌJtro Mal- 1·e11ùiat eta ,u1111110 fo,-male impegno d, co111e,~11,1re e11110 ti l ~ 1101 embre ., 11111i , smdllcuri (10110sene) un p,-o. p"o prog,110 di qu"d" e tabelle. Il l ~ 1101 embre , enne, ma al po1to del progello • delle tabelle 111i11ùle- 1·iali. 1,e1111e ft111t1per, enire ai 1ù1da– c"1i d a J1a ,1, del Dhellore Gene,-a/e del/, l 'F.SS. 1111,1 b,e,e lei/era <011 la q111/, " OJ 11111111r.11,1 /'impo11ibilità di /.n /wntt' a1,li impegni auu111i1 sia f,e,- il ,ita,-do con il qu.,le era 11a10 rondoll<Jlo .r111dio tecnico, 1ia per hz 1opm11e11111a preJ1111ta 11ecnsirà di ro- 1wre1,e ,1 pa,ere pret•mtil'O del/" Ra– gioue,in Genernle dello Staio. More solito. I fe,rol'ieri di tu/le le rorrenri 1'e4'gÌl'anomi11arria11do lo 1ciopero. Al– lo,,, il p,ogello t c1111e: ,n,, quale p,o– g,110 .' D.1/ primo esamr Ji rapì u,biro quale si chiedeva il referendum pc,r ogni azione di sciopero della categoria. Non occorre illustrare ai lcuori di questo giornale il grottesco di questo metodo sindacale; ma bisogna invece fermarsi sui moventi dell'azione. La corrente maggioritaria - quella stessa che aveva squalificato l'arma dello scio– pero, clichiarandoné a freddo nel 195 l ben tre, affatto inutili - non aveva bisogno di vedersi approvato l'o. d. g., perché, come maggioranza asso Iuta, può nel prossimo biennio, indire o non indire il referendum per lo scio– pero, a suo piacimento. J clericali, in– vece, agirono su ordine del partito de– mocristiano, desideroso di costituirsi una testa di poote per l'annunciata leg– ge antisindacale che, a quanto si dice. contiene o potrebbe contenere la clau– sola del referendum obbligatorio per la proclamazione dello sciopero. In presenza della mossa clericale s, manifestò - ne prendano nota gli ap– parentati della democrazia cristiana - la compatta opposizione della corrente laica. Ne seguì un'animatissima e con– fusa discussione, a cui tenne dietro la sospensione dei lavori nel vano ten– tativo di uovare un compromesso. Si giunse cosl al terzo giorno di con– gresso: i clericali riproposero l'o.d.g. sul referendum. Di fronte alla pervi– cace intransigenza clericale, Goffis, in un fermo intervento, dichiarò che la che le rose Jarel,beru so1ta11zial111eme ri111a11e 111/0 status quo. Nr,01e riu– nioni i,11er1i11datali the po,ra,-a,10, do– po 11011 porhe 1il11ba11ze da parte della CISL, alla prorla111a:io11e111ilnria del– lo sciopero per il I 3 11,e1111"io. All'u/Jimo momento, De Ga1pe,i, prima di parlire per la Grecia, p,·o– mise che al suo ,iror110, u i /erro11ieri aressero /ano i brati, si 1m·ebbe 0t· mpato della cosa chiedendo "l Pa.-– la111e1110 una delega per pote, e ,ùol– t•ere la questione degli 1/11tali e... ""rhe q11èll" dei di/Jet1de111i del/'A111- mi11istmzio11edelle Perro11ie. Per /11 CISL q11,mo /11 s11fficie11re ,,,, 10- LAVORO e Slt\lDAUATI ,gli~rsi dall'imbarazzo di a,,ere incau– tamente aderito ad 1111agitazione 111i cui motivi 11011 at·e1 1 a ma11i.fe11a10 dis- 1e11so,ma che, 11at11ral111e11te, an bbe provocalo dti gra/lacapi al/'011.M"lt•e• s1iti. E dal/'i11izialeadesione allo scio– pero è paJSa/11al crr1111fragg10 i11vi- 1a11do i 111oiÌJtrilli 110110/0 a lavo– rare nM " /Jrestare anche lar•oro 1/Mor– diwll'io. lo uiopel'O 1i è elfetllltl/0 e, II0IW– Slanle i fulmini e !e 1ae11egover1111- 1ive1 è ri111cito, come 1i 1110/ dire, in pieno: i ""i ro111·ogliche 10110 1ra111itati110110110seriili 11emme110 ,1 ralmare il ,u,,·orismo della « 11amp.1 del/'o,-dine » rht ha 1 011110po,-re i11 riliei o rhe 11 peuo11ale 1iaggiallle ,', p11rtrop/10.iscrillo ,,I si11dtua10tomi11- formiJ1,1. li the non è I ero. Vero è, inl'ere, eh, l'agitazione è stara 1111,1 delle più Utllite e che "'e, a degl, i11ron/11tabtlied e, ide111i11imimoriri erouomirt. Lt, q11e11io11e dei dirilli rm1t.1li h., 1rov1110 la 111a1fJl11.lio11e ro11 l'.1pp10• 1•,1zio11t 1 du pa,Je della CommiJsionr Finn11zee 1'noro rlellt1 Caml'rn, della corrente laica avrebbe abbandonato I au– la, se si fosse proceduto alla ,·01a– zione. E la dovette abbandonare tlamorosa– mente, stguita dai ~ociakomunisti: Ri– masero in aula i 124 cl.e e i 3 mis– sini, in simbolica compagnia. L'o.d . .c,. r:bbe naturalmente l'appro,aziont. pri– ,a peraltro di constguc:nz:a giuridic..,1 per la mancanza dei Jue ter1i <lei ,oti quanti ne O((Orrono pc:r la modifira– zione dello S1a1u10del Sindacato. Alle 18 furono riprc:si i lavori; 111.1 rhe cosa si poteva fare nel poco tempo ,lisponibile' Non potevano <erto rial– Lare le sorti di questo manrnto c..on– gresso i brillanti inten tnti cli Goffi,. di Callegari, di Rho, della corrente laica. Alle 21 il Congresso d,iudeva i battenti, dopo a, er approvato un ·o.d.g. che demanda al Consiglio Na– zionale di celebrare quel congresso non tenutosi a Pisa per il preordinato boi– cottaggio della maggioranza clericale. Tutto ciò che è successo a Pisa non tonifica certo il dtpresso sentimento sindacale unitario; e già si hanno i primi sintomi in provincia. Soltanto la corrente laica può salvare il sal– vabile: essa è potenzialmente la p,ù forte, la più ballagliera, la più prepa– rata. Cerchi di rimontare la ·china, ab– bandonando certo ta1ticismo, talvolta scambiato per debolezza o, peggio, per connivenza, unica causa dell'insucces– so della corrente nell'Italia centro– meridionale (esclusa la Toscana), dove ollenne soltanto il 12% dei voti cli &onte al 32% dell'Italia sellentrionale; affronti i problemi con serietà e re– sponsabilità, abbandonando il terreno demagogico che non è suo e s'è di– mostrato infruttifero anche elettoral– mente. mentre ha alienato dal sinda– cato la massa dei professori di ruolo. MA.RIOGLIOZZI proroga dei derreli del '47 • '48 rht riguardano la regola111e111,1zio11e di lt1li indennità. Come si rÌC(11de,à,i d,p, ude1111 dei A1i11i11eri fi11a11ziar,e della CorJe dei Conti, in dife1a dei ta111ali, che sa– rebbero do1•111i uadere rol 31 direm– bre 1951, so11e1111ero 1111a lunga f/gt• razione. illdipe11den1e111et11e dt1lle op1111oni che, iu tema di a111111i11is11·flzio11e dello S1a101 pouo110 essere co111ra,ie II Ji– stemi di re1rib11zio11e d l personale che si fond,1110 Jtl 11e.-ie pro/1.-i b"lzelli che i ci11adi11i 1 pe,· de1e,·m11lflliser1 1 i– zi o prn1azio11ì1 debbono pagare, i "cas1Ml1' 11011 poJJ0110euere che con– siderati quali netessllrie i11tegr~1zio11ì ,, s1ipe11didi /"me. L,1 loro f/bolizione - 1e è gi11110che debb,, fil 1•e11ire - non può ,u l'tllire 1enza 1111.1 contro– partita e nell'ambilo di 1111 11iglior,1- me1110generale delle rttr1b11zio111 di lulli gli Jlal"li. Anrhe sellori del pubbluo 1111p,ego che 11011 are1·a)10mai godu1 1 1 del Ira/• lamento dei "rasua/1', come quello della dife1a1 si 10110 meJJi i11 a!,Ìla– zio11e per ot1e11erel'nre111io11e dei di. rilli prorogali a f,11·0,e dei dipe11de11ti del Mi11ùtero delle l'i11a11ze, del 1'e– soro e della Corte dei Co11ti, E chia,·o che se pe,- questi 11lti111i l" p,·oroga di "'"' particolure co111pe– re11zadi aw,i dubbi" 1•aliditàdal p1111- 10 di tÙ/a a111111i11ÌJ/rn/Ìt o. è! J/11/a 11ll· posi" dallo 11"10di 11ereui1,ì,per gli i111piegt11i rhe dei "ca111ali";1011 h1111110 nMi Jod1110. l'n1e,11io11c d, 1,1/1d1- ri111 11011 è logica. T1111a la .11t"iiaiio11t' degli slatult ha tla e1u,e migliorai,, , l'Ìe1a111i11ata, ·,,_.,, 11011 medianlt' 1111 p,-or • t edime/Ilo rhe. se gÌl11ti/it,110da r,,. gwui romi11ge1111 111 Jello,i del pub– blico 11npiego. 11011 at rebbe ,'lt'JJ1111a lo– gita g1111tifit,1zio11e, 111 111 l111t,1 ,111- d.Jr ,1/e. né in /ine., a111111i11irtr.,1i1.1. /1t', .e.li .,/111 uno,,. Con q11e110,1111e11d1"1110 1.1f/e1111,11e l'esige,,z" dell',1deg11a111e1110 oegli lii· f>eudi dei dipe11de1111 dello St(lt/J ,e– rvndo 11110 1tt1bile crite,io ,, 11011 ;,, b"se a /neudo-ioi/1111 ,li /o;11.11111 €Jll- .f{int ho,bonfr.,. ' rAIILII I ISll!HIS CRONAC delle libertà ITALIANE S. Ignazio unoe due La « Gazzella dtl ud » di Me~,i– na del 1° dicembre pubblica"a l.1 sc:guente lettera: Caro Direttore della « Gazzetta del Sud », apprendiàmo che nella Mos1r. Jtl Libro, inaugurata ieri• nei locali <lei Collegio « S. Jgnazio », Mostra pro– mossa dalla Presiden,a del Consiglio dei Ministri e compresa nel ciclo del– le manifestazioni per agevolare l,1 diffusione della cultura, non sono state accettate le opere di Benedeiro Croce (ediz. Laterza) nonché tutte le opere pubblicale dall'Editore Giulio Einaudi ed altre produzioni editori"– li italiane moderne. Crediamo che la nostra vivis~ima protesta debba essere condivisa da tut– ti gli italiaQi rispellosi della cuhut.1 e della vita intellelluale. Cordialmente. · l',rmali: Galvano della Volpe, Vin– cenzo La Via, Sah-atore Pugliatti. Domenico Pisani, Luigi Illumina11, M. Delogu, S. Aloisi. Giorgio Spi– ni, F. Bartoloni. Le firme sono quc.lle di un gruppo di docenti della Università di Mes– sina. La lellera è stata occa5ionata da un episodio, che vale la pena davvero di raccontare. Come in altre parti d'Italia, era stata organizzata an– che a Messina una J\los1,a del Li– bro, sotto gli auspici della Pre,iden– ,a del Consiglio, coll'intento di pro– muovere la cultura e la diffusione del libro italiano. La Prefettura ha cre· duto bene di fare tenere la suddetta mostra nei locali << gentilmente ,on– cessi » del Collegio di « . lgna,io » dei Padri Gesuiti. Quando gli e<li– tori ed i librai messinesi , i h:mno esposto i propri volumi, hann•> 1 itt·· vuto la ,-isita di un padre ge•.ui:a. il quale ha loro imposto d, r,.i,.irc wtti i libri di autori o editori, com• presi in una sua lista di proscr,z'.\ nt, ove figuravano le opere cli Benfclet– to Crocç, tulle le edizioni dello Casa Einaudi, compreso ... un libro di Eclo"r– do de Filippo, tutti i romant1 del Tolstoi e del Mora, ia, talune orerc del Flora etc. Commenti? Nessuno, the s.irthbc fare offesa all'intelligenza dei nostri lettori. Piuttosto, come: ogni bu II J ac• conto che si rispetti, anche il mc– contino messinese ha la sua brnva morale, anzi due morali. Se i librai, presi alla spro, v.st.i, ~i sono piegati alla ingiunzione dell• cen• sura gesuitica, quel gru)lpo di J,ro– fessori universitari, di cui sopra :,b biamo riportato la protesta, no,\ h,l esitato ad alzare la propria voce E alla protesta hanoo dato la p1orna adesione, come risulta dalle firme. anche un pensatore di notoria tccle callolica, come V. La Via, e adclirit• tura un sacerdote, come Luigi Ilbi_n1- nati. li che dimostrJ che ancora og– gi, una seria e giustificat_a ~esi.;t(OZJ alle intemperanze dell'estrcm,smo cle– ricale può essere terreno di intc-ntro tra forze ed uomini delle più cli\'ersc ideologie, in nome di comuni ~rlor! di umanità e di libertà: o mci;hc> d, comune difesa del buon senso e ddla decenza. In secondo luogo, la protesta dei professori universitari di Messina, 1ac.:– col1a dalla stampa locale e largamente riecheggiata in tutta la città, ha sm• tito esito positivo, in quanto i Gt.:– ~uiti stessi si sono accorti di aven: esagerato e dal giorno \eguente, q_11an– do sono rornati alla J\lostra del libro. g.h espositori hanno a,·uto la graJit.-t sorpresa di essere accolti da un altro gesuita, il quJle ha ,piegato che < 0 <r,1 :i-tato un errore deplorcvolissimo, du. nnsuno si era mai sognato d1 , il·· tare alcuncht ai librai e che e~!.1. in– somma, erano liberi d1 tsporre tutto quello che a loro pia,e,J e_ pa,c,,L E così la censura è stalJ abolita e i;I, ,danti difensori <lt'll'oscurantismo ~i ,ono dovuti ringoiare il proprio ,eln. Il che Jimostra, c.:ht: a mostra1e un minimo Ji coraggio eJ a difend~n. 11 lause giuste. non è sempre <.ktto e.lit ,i debba sprecare il fiato.

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