Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

Argo,nenti D'altro canto, è difficile concludere in uno stesso senso generale intorno agli equilibri produttivi del sistema portuale, prescindendo da alcune considerazioni che potremmo definire di congiuntura in rapporto alla stessa economia nazionale ed internazionale. Così, se la fortuna dei porti petroliferi meridionali è stata rilevante in tempi recenti, ciò è conseguenza sia di fattori economici di tipo settoriale (geografia della produzione petrolifera) che di particolari situazioni interne, dalle quali è dipesa la localizzazione di attività industriali direttan1ente legate al petrolio (politica degli incentivi, legislazione speciale per il Mezzogiorno ecc.). In linea di massima, sembrerebbe di poter concludere che, mentre, in rapporto alla situazione dei porti industriali, lo stretto nesso con situazioni produttive ben definite nello spazio favorisce situazioni di equilibrio o di squilibrio, in diretto rapporto con fatti legati all'equilibrio, o allo squilibrio economico nazionale, per i porti commerciali il discorso appare estremamente più articolato, in conseguenza di una più ampia etereogeneità dei fattori ai quali bisogna fare riferimento. E proprio quest'ordine di problemi, in cui considerazioni politiche settoriali e generali e valutazioni economiche si confondono, intrecciandosi in un'ampia possibilità di configurazioni concrete, ci riconduce all'esigenza di un intervento omogeneo. Perché l'assenza di una chiara scelta politica intesa a costruire, al di sopra delle parti, un definito sistema portuale operativo, improntato secondo sani criteri di economicità, fa sì che l'ottica limitata dell'esigenza locale e delle rivendicazioni campanilistiche contribuisca a determinare quella confusione di cui l'anti-economica duplicazione degli interventi è la causa principale e che adduce alla inefficienza globale di ogni politica di investimento in attrezza ture portuali 8 • Il Piano Azzurro, con tutte le sue carenze è pur se1npre stato uno strumento di valutazione delle esigenze dell'economia portuale italiana che ha avuto il pregio di ribaltare i tradizionali criteri secondo i quali in precedenza si erano affrontati i problemi dell'economia marittima italiana 9 ; affinché esso non resti un episodio, e quindi affinché non perda ogni significato, metodologico ancora prima che operativo, è indispensabile aprire un discorso ampio su -questo tema, dal quale possa scaturire un meccanismo di sviluppo pensato in funzione della realtà nella quale operiamo, che è una realtà pluralistica ed europeista. ANNAMARIA LOMBARDI s Cagliozzi R., « Prospettive del Traffico Marittimo e Problemi Portuali del Mezzogiorno », Giuffré,. Roma 1970. 9 E. Mazzetti, I porti meridionali come strumento di riequilibrio territoriale, in « Rassegna Economica», XXXVI, 2, Napoli, 1972, pagg. 421-437. 73

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